Storie originali > Romantico
Segui la storia  |      
Autore: annafiore_    22/06/2014    1 recensioni
Claire e Diego hanno avuto vite prettamente diverse ma sembrano destinati ad incontrarsi per caso, quasi come per dire che si può trovare un'altra occasione per scacciare i demoni del passato.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-Chapter  one.

L'alba le piaceva, era solita svegliarsi alle quattro del mattino per osservare il mondo attorno a sé risvegliarsi da quel buio così profondo dal quale pareva essere inghiottiti. Risevegliarsi, che bella parola, sembrava che tutto riprendesse colore a poco a poco. La vita non può essere infinitamente condotta in caduta libera, come in un oblio imponente, e Clarie lo sapeva o, almeno, ci sperava. Non era mia stata una ragazza fortunata ma aveva da sempre sperato che qualcosa potesse migliore. Con sana dedizione era riuscita a guadagliarsi delle soddisfazioni, quelle che nessuno mai le avrebbe immaginato raggiungere, e finalmente uno dei suoi più grandi sogni si era avverato.
Quella era la prima volta che ammirava l'alba dal dalcone di un hotel nel pieno centro di Londra eammetteva a se stessa che, vedere le imponenti costruzioni della capitale britannica illuminati dal sole, era al quanto diverso dal guardare i pesaggi di campagna a cui era solita.  Fece un profondo respiro e riportò il pastello a cera sul foglio colorando di un lieve arancione una delle poche parti bianche restanti.

Ore 7.15 am., fortunatamente Claire era già pronta. 
Si guardava allo specchio imperterrita quasi per capacitarsi d'aver scelto il look giusto. Semplici jeans, abbastanza attillato lungo le cosce, e la maglietta a mezze maniche  bordò ricamata florealmente, che ricopriva un top di colore bianco, le sembravano lo stile adatto per presentarsi nel nuovo studio in cui avrebbe compiuto il suo apprendistato da stilista. Ancora non riusciva a crederci, sentiva l'euforia scorrerle nelle vene incessantemente. Quei tre mesi che si era seduta contavano più di qualunque altra cosa. Aveva solo 19 anni ma era dotata di un intrapendenza ed ottimismo unico, ben diverso da ciò che si aspetterebbe da una ragazza con un fragile passato alla spalle. Certe volte percepiva ancora il terreno vacillarle sotto i piedi ma, a qualunque costo, cercava di non farci caso. Sapeva resistere alle mine che l'esistenza le tirava contro e sperava con tutta la sua anima di non essere diventata lei una vera e propria bomba vagante. 
Riempì le labbra con un po' di lucidalabbra e dato un ultimo tocco di mascara lasciò la propria stanza d'albergo pronta ad affrontare qualsiasi battaglia le si ponesse davanti.
Arrivò allo studio in cui era diretta una ventina di minuti dopo, in perfetto orario.
Certamente quella cubitale insegna che recitava "Ellie Morgan" le fece salire una strana nausea che cercò di fermare, in qualche modo, appena la porta automatica si aprì di fronte a lei. Un silenzio quasi soffocante le si presentò arrivata all'interno dell'enorme palazzo in cui innumerevoli persone vedevano ogni giorno stroncate le proprie ambizioni, Claire ne era consapevole e, d'un tratto, il pericolo di esser nel posto giusto al momento sbagliato dilagò per la sua mente immobilizzandola. Deglutì e lasciò ricadere la mano sulla propria fronte finché sentì una mano estranea posarsi sul proprio fianco.

- Stai bene?- 
Una voce maschile la riportò alla realtà. La ragazza scosse poco percettibilmente il capo e fu pronta a incrociare lo sguardo con due occhi marroni così limpidi da potersi specchiare. Rimase senza fiato in un istante ma dovette ricomporso. Un ragazzo dalla voce roca, profonda, le si era messo di fianco e la fissava con percettibile curanza.
- Sì, scusami, ero assorta nei miei pensieri.-
Dovette ammettere lei. Fece un passo indietro e fissò ancora la figura possente del ragazzo.  Sicuramente alto un metro e ottanta - o anche più - faceva sentire Claire ancora più piccola e minuta di quanto non fosse di già. Indossava una maglietta grigia e dei pantaloni neri ma lei non si focalizzò pricipalmente sui bicipiti al quanto pronunciati ma continuò a guardarlo negli occhi. I lineamenti del suo volto non erano sicuramente inglesi, lei ci pensò bene mentre continuava a far scorrere lo sguardo dalle labbra di lui, carnose tanto da sembrar scolpite, ai suoi occhi marroni di una bellezza che trovò disarmante, per non parlar poi della sua ben delineata mascella. Alcuni nei  sulla guancia destra parevano definire il colorito ambrato del ragazzo dai folti capelli neri. 
- Ahm, allora scusa, non volevo disturbarti.-
- Non disturbi, anzi. Sei anche tu in anticipo?- Cercò in qualche modo di smorzare la tensione. Lui sorrise. 
- Esatto.- 
- Non sei di Londra, vero? Cioè, non ho mai visto inglesi con i tuoi lineamenti.- Affermò Claire senza neanche pensarci. Stupida, borbottò tra sé e sé.

Lui però rise, senza alcun problema, e scrollò virilmente le spalle, lasciando ricadere le mani nelle tasche dei pantaloni.

- Infatti, non sono londinese, vengo da Madrid. Non ci siamo ancora presentati, sono Diego.-
- Io sono Claire, piacere.- 
Non si porsero la mano ma lei abbassò istintivamente lo sguardo, tenere troppo gli occhi fissi in quelli di lui le aveva reso le gote bollenti.
- Sei francese?- Chiese lui osservandola col capo chino.
- No, sono italiana. Mia nonna aveva origini parigine.- Decretò come risposta alla sua domanda. A quel punto alcuni ragazzi entrarono nell' immenso ingresso e cominciarono a guardarsi intorno e la voce di uno riempì la hall.
-Diego!- Si sentì proprio poco distante a due che precedentemente conversavano.
- Isaac! - Esordì energicmente il ragazzo voltandosi. Fece un passo in avanti, poi un altro e alla fine si fermò voltandosi verso Claire che era rimasta a fissare la scena silenziosamente. 
- Ah, sì, a presto Claire. Fatti rivedere!-
Le sorrise ancora e lei ebbe la forza di alzare solo la mano in modo da recargli uno sporadico saluto. Il silenzio era scomparso e ormai sempre più voci affluivano. La ragazza dai lunghi capelli castani ben ondulati decise di sedersi ed aspettare, quasi sperando che quei due occhi marroni in cui si era imbattuta tornassero a cercarla in un batter di ciglia.

|| Ho, in qualche modo, ripreso a scrivere. Ho cambiato così tanti account che adesso nessuno si ricorderà di me, ma si ricomincia.
Questo è il primo capito di una storia che spero di portare avanti. Spero vi piaccia, ad esser sincera, boh.
Buona lettura, grazie per la vostra attenzione. Recensioni positive o meno sono ben accette, mi raccomando cc.
Anna.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: annafiore_