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Autore: Kikyo90    18/08/2008    5 recensioni
Inuyasha e Kagome si amano: riusciranno mai a dichiararsi?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Attenzione: questa é una versione riveduta e corretta di “Problemi per Kagome”.

GLI EFFETTI DELL'AMORE

Era una bella giornata di sole e, come al solito, Inuyasha era andato ad assillare Kagome. Uscito dal pozzo si diresse verso casa e aprì la porta. In apparenza, sembrava che non ci fosse nessuno. Allora Inuyasha salì le scale, andò alla camera di Kagome e aprì la porta. Lei indossava solo un reggiseno e delle mutande e guardò pietrificata Inuyasha.
Kagome: A cuccia!!!!
Lei prese al volo una coperta e si coprì.
Inu: Ma sei pazza?
Kagome: Sei tu lo stupido! Non ti hanno ancora insegnato a bussare?
Inu: Non capisco il perché di tutto questo...
Kagome: Fuori!!!! Villano che non sei altro!
La ragazza, con una mano teneva la coperta mentre con l'altra cominciò a lanciare una serie di oggetti addosso al povero Inuyasha e quando lui fu fuori dalla sua stanza, lei finì l'opera con un altro “a cuccia”.
Inu: Ahiomamma che dolore...
Kagome: Così la prossima volta impari.
Lei chiuse la porta e si diresse verso l'armadio per decidere cosa mettere. Tzk, quel ragazzo non aveva idea di cosa volesse dire usare le buone maniere. Cioé, lei era stata tremendamente in imbarazzo nel trovarsi davanti a lui con solo la biancheria intima...
- Basta ciondolare, e sbrigati a vestirti- si disse Kagome. Si tolse di dosso la coperta e, siccome doveva partire per l'epoca Sengoku, optò per degli abiti comodi. Si mise dei jeans marroni e un semplice maglioncino verde con lo scollo a V.
Quando uscì dalla cameretta, vide Inuyasha intento a massaggiarsi la faccia, ancora dolorante.
Kagome: Ti sei fatto male?
Inu: Secondo te?
Kagome: Oh, avanti. Infondo é colpa tua. Se tu avessi bussato, non saresti finito a cuccia...
Il ragazzo era di nuovo finito con la faccia a terra e si era rialzato guardandola con occhi omicidi.
Kagome: Ops, scusa.
I due, che fino a quel momento erano stati sul pianerottolo davanti alla porta della camera di Kagome, scesero le scale per salutare la famiglia di lei.
Aruka: Ciao ragazzi.
Kagome: Ciao. Senti, Sota e il nonno sono in casa?
Aruka: No, sono andati a pesca. Perché?
Kagome: Peccato, volevo salutarli prima di ripartire.
Aruka: Ma come, ve ne andate di già?
Inu: Si, se vogliamo completare la sfera dei quattro spiriti.
Aruka: Beh, quando é così, mi rassegnerò a vedervi poco.
Kagome abbracciò sua madre e partì con Inuyasha alla volta del vecchio pozzo. Mancava così poco per completare la sfera... un solo frammento che nessuno riusciva a rintracciare. Neanche Naraku.
Uscirono dal pozzo e andarono al villaggio di Kaede, dove trovarono tutti gli altri.
Miroku: Divina Kagome, siete tornata.
Sango: Ehi, Kagome, come stai?
Kagome: Bene, grazie.
Inu: Basta con i convenevoli. Sbrighiamoci a partire che abbiamo già perso troppo tempo.
Con la scusa che doveva parlare con Sango, Kagome non salì sulla schiena di Inuyasha, ma andò in groppa a Kirara. Non sapeva nemmeno lei perché, ma all'improvviso l'idea di viaggiare sulla schiena di Inuyasha la metteva non poco a disagio.
Sango era perplessa, ma decise che finché la sua amica non avesse parlato, avrebbe rispettato il suo silenzio.
Viaggiarono tutto il giorno, purtroppo senza risultati e si videro costretti ad accamparsi per la notte.
Come al solito, Inuyasha salì su un ramo dell'albero più alto per dormire, mentre gli altri si coricavano nei loro sacchi a pelo.
La notte passò in fretta per lasciare posto alla mattina. Inuyasha svegliò tutti quanti molto presto e, tra le proteste generali, partirono. Stranamente, Kagome era ancora in groppa a Kirara. I ragazzi cominciavano a chiedersi cosa stesse succedendo.
Miroku: Come mai la divina Kagome non viaggia più sulla tua schiena? Non é che le hai fatto qualcosa?
Inu: Ma figurati! Cosa ne posso sapere di quello che passa in testa a quella pazza?
Nonostante i suoi discorsi però, anche lui cominciava a chiedersi il perché dello strano comportamento di lei e scoprì con sorpresa che il peso di Kagome sulla schiena gli mancava.
Ma cosa andava a pensare! Che scherzi può fare la stanchezza...
Si fermarono in un villaggio chiamato “Mimitashi”, dove poterono mangiare qualcosa e riposarsi. Kagome, nel frattempo, aveva deciso di fare una passeggiata e a lei si era unita Sango. Andarono nel bosco e incontrarono una vecchia conoscenza di Kagome: il demone Royakan, colui che rigurgitava lupi.
Sango si stava preparando a combatterlo, quando l'amica le spiegò che lui era un demone buono(infatti, quando tanto tempo prima li aveva aggrediti era sotto l'influsso di un frammento inquinato di sfera).
Royakan disse alle due ragazze che qualche giorno prima aveva percepito una forte aura maligna allontanarsi in direzione del monte Hakurei e che sicuramente si trattava di Naraku.
Che avesse trovato l'ultimo frammento della sfera? Ma perché Kagome non riusciva a sentirlo?
Un improvviso pensiero la colpì: quello che cercavano non era affatto l'ultimo frammento. Oltre a quello, in circolazione c'era il pezzetto di sfera che teneva in  vita Kohaku. Si voltò verso Sango, e la sua faccia triste le disse che anche lei pensava alla stessa cosa.
Kagome: Non preoccuparti, Inuyasha non permetterà che tuo fratello venga ucciso.
Sango: Si, lo so. Però vorrei lo stesso strapparlo dalle grinfie di Naraku, vorrei aiutarlo a recuperare la memoria e a ricordarsi di me...
Kagome: Vedrai che andrà tutto bene.
Sango: Speriamo.
Kagome: Ehm, Sango? Se ti dico una cosa, mi giuri che rimarrà fra noi?
Sango: Certo, cosa c'é?
Kagome: Ecco, io non capisco cosa mi succede. Quando guardo Inuyasha mi sento... come dire... leggera e il cuore comincia a fare le capriole. Poi, se mi parla arrossisco senza motivo. Cosa significa tutto questo?
Sango: Ma é semplice amica mia. Sei innamorata!
Kagome: IO? No, non é possibile. Non posso essere innamorata di Inuyasha.
Sango: Credimi, i sintomi sono proprio quelli.
Le due, essendosi quasi fatto buio, decisero di tornare al villaggio. Intanto, Kagome rifletteva. Poteva essersi presa una sbandata per un ragazzo che fino a poco tempo prima sopportava a malapena? Il cervello le diceva di no, ma il cuore... al solo pensiero di Inuyasha sobbalzava e accelerava i battiti. Si, senza dubbio poteva dire di amare quel ragazzo ma sapeva che era però un grosso problema. Lui, infatti spasimava ancora per Kikyo e lei amava lui. Non poteva certo competere con quella donna. L'amore che li legava, infatti, era sopravvissuto persino alla morte.
Perciò, si fece coraggio e si disse che sarebbe riuscita a reprimere i suoi sentimenti. Sarebbe stata dura, però!
Una volta al villaggio, Inuyasha la chiamò.
Inu: Ehi, Kagome. Puoi venire un secondo?
Kagome: I-inuyasha, cosa c'é?
Inu: Avvicinati...
La ragazza si avvicinò e si sentì subito avvampare. Quando fu abbastanza vicina a lui, il ragazzo le parlò in un orecchio.
Inu: Stanotte resteremo qui. Sai, é una notte di luna nuova...
Lei, ormai si stava sciogliendo.
Inu: Inoltre, volevo chiederti perché mi stai evitando.
Kagome: Io non ti sto evitando, ti sbagli.
Intanto, si stavano lentamente e inesorabilmente avvicinando l'uno all'altra. Ancora poco e le loro labbra si sarebbero potute sfiorare, ma...
Miroku: Ehi, Inuyasha potresti venire un atti... ops, scusatemi...
Kagome approfittò della distrazione di Inuyasha per scappare nella capanna dalla quale si era affacciato il monaco. Santo cielo, cosa stava per fare? Aveva quasi baciato un ragazzo che non l'amava. Ma aveva forse lasciato il cervello a casa?
Intanto, fuori...
Miroku: Inuyasha...
Inu: Ah, stà zitto bonzo. Ma proprio adesso dovevi arrivare?
Miroku: Ti ho già chiesto scusa, che altro vuoi?
Inu: Tsk, niente. Proprio niente.
Detto questo, con le sue ormai sembianze da umano si allontanò verso il bosco, sebbene il monaco gli avesse urlato dietro che non era per nulla prudente.
Naturalmente l'altro non lo ascoltò e si allontanò a grandi passi.
Miroku entrò nella capanna e vide che Kagome si era già addormentata.
Sango: Ma cosa é successo?
Miroku: Non te lo ha detto?
Sango: No. Appena é entrata si é subito fiondata nel suo sacco a telo, o come si chiama e adesso dorme. Sembrava sconvolta, e siccome non ha parlato chiedo a te.
Miroku: Ho combinato un casino. Quando mi sono affacciato per chiamare Inuyasha e parlargli di quello che vi ha detto Royakan, devo averli interrotti...
Sango: Vuoi dire che... loro si stavano baciando?
Miroku: Non proprio, ma stavano per farlo.
Sango: Credo di aver capito qual é il problema.
Miroku: Cioé?
Sango: Naturalmente é solo una mia intuizione, ma deve essere per forza così... non c'é altra spiegazione.
Miroku: Ti dispiace allora rendere partecipe anche me della tua intuizione? Ti informo che ancora non ho la facoltà di leggere nel pensiero...
Sango: Ma che simpatico... comunque, credo che Kagome, pur essendo molto innamorata di Inuyasha, abbia paura.
Miroku: E di cosa?
Sango: Non ci arrivi? Santo cielo, sapevo che gli uomini hanno un cervello ristretto, ma così é troppo... ha paura di avere una delusione. Dopotutto, lui ama ancora Kikyo... Hai capito?
Miroku: Si, ho capito. Certo che sono due casi senza speranza...
Sango: In che senso?
Miroku: Mentre tu e la divina Kagome eravate andate a passeggiare, Inuyasha (strano ma vero) mi ha parlato. Ha detto di sentire la mancanza della sua vicinanza e del suo corpo sulla sua schiena.
Sango: In poche parole, anche lui é innamorato di lei.
Miroku: Già, sembra proprio così.
Sango: Vorrei aiutarli...
Miroku: Non c'é bisogno. Vedrai che si chiariranno da soli.
Sango: Si, forse hai ragione... ehi!
Sciaff!
Una “graziosa” stampa rossa si dipinse sulla faccia del monaco.
Miroku: Ahia! Non ti sembra di aver esagerato?
Sango: Te la sei cercata. Tu e i tuoi modi da pervertito!
Dopo il solito e abituale battibecco, anche loro due si misero a dormire.
Poco dopo, anche Inuyasha tornò alla capanna che gli abitanti del villaggio avevano messo loro a disposizione. Non si era allontanato molto, sapeva che era pericoloso, ma voleva fare chiarezza nei suoi pensieri: insomma, lui aveva sempre sostenuto che il suo odore fosse sgradevole e che non potesse minimamente essere paragonata a Kikyo. Invece, da qualche tempo provava strane sensazioni che non riusciva ad interpretare. Quando la vedeva gli tremavano le ginocchia, e ogni volta che viaggiavano non vedeva l'ora di avere il corpo di Kagome appoggiato al suo. Da ultima, c'era l'immagine della ragazza in biancheria intima che continuava a tormentarlo.
Si era persino abbassato a chiedere consiglio al bonzo per interpretare quelle sensazioni, e lui gli aveva detto che quelli erano i sintomi dell'amore.
In un primo momento, aveva riso. Lui, un mezzo demone innamorato? Era impossibile.
Ma Miroku, gli aveva aperto gli occhi. “Non é del tutto assurdo. In fondo, tu ti sei già innamorato una volta della divina Kikyo, perché non potresti esserti innamorato di nuovo?”
Quelle parole lo avevano fatto riflettere. Il monaco non aveva del tutto torto, ma ora doveva fare luce su un fatto in particolare: doveva capire se l'amore che aveva capito di provare era per Kagome  in quanto Kagome o per la sua straordinaria somiglianza con Kikyo.
Per farlo, però, aveva bisogno di stare un po' solo. Siccome era l'alba, e i suoi poteri da demone erano tornati, decise di allontanarsi. Sarebbe andato in un posto di cui nessuno sapeva l'esistenza, il suo rifugio segreto.
Quando anche il resto del gruppo si fu svegliato, videro un biglietto sul tavolo. Diceva così: “ Ho bisogno di riflettere su un paio di cose. Non starò via molto, nel frattempo approfittatene per riposarvi. Voi umani siete talmente deboli...
A presto, Inuyasha.”
La cosa era alquanto strana.
Kagome: Ma che storia é questa?
Sango: Cosa vuoi dire?
Kagome: Inuyasha non sa scrivere. Non capisco...
Miroku: Non c'é niente di strano, non preoccupatevi. Inuyasha mi ha svegliato poco prima dell'alba per scrivere questo biglietto. Mi ha detto che aveva bisogno di stare un po' da solo, ma non chiedetemi dov'é perché proprio non lo so.
Kagome sospirò afflitta. Che se ne fosse andato per colpa sua? Forse non sopportava più la sua somiglianza con Kikyo e aveva preferito allontanarsi per un po'?
Certo che era così, sennò quale altro motivo avrebbe potuto spingere Inuyasha a andarsene trascurando perfino la ricerca di Naraku?
Onde evitare di avere inutili sofferenze, decise di tornare al di là del pozzo. Almeno avrebbe potuto studiare un po'.
Fece per andare a preparare la sua roba, quando il bonzo la fermò.
Miroku: Cosa fate, divina Kagome?
Kagome: Ho deciso di tornare nel mio mondo.
Miroku: Volete che vi accompagni al pozzo?
Kagome: Vi ringrazio, signor Miroku, ma non é necessario.
Miroku: Allora, che dirvi se non arrivederci, divina Kagome.
Kagome: Arrivederci, monaco miroku.
La ragazza entrò nella capanna per salutare Sango, la quale le fece giustamente notare che non sarebbe mai riuscita a raggiungere il pozzo a piedi; quindi la esortò a portare con sé la piccola Kirara.
Kagome la ringraziò e, preso il suo immancabile zaino giallo, salì in groppa alla volpe dirigendosi al passaggio temporale.
Una volta arrivata, scese da Kirara.
Kagome: Grazie del passaggio. La prossima volta che torno ti porterò del tonno, ti piace vero?
L'animale ruggì in segno di ringraziamento e si alzò di nuovo in volo.
La ragazza, invece, si tuffò nel pozzo e in men che non si dica fu di nuovo a casa sua.
Sota: Sorella, sei già di ritorno?
Kagome: Si, non si vede? Dove sono la mamma e il nonno?
Sota: Sono andati a fare rifornimento di amuleti anti-demone. Tu invece sei tornata per studiare?
Kagome: Certo che si. Andrò a scuola e...
Sota: Non credo che ti convenga. Il nonno ha detto che hai la gotta e la tendinite, e che devi stare ferma. Pensa che ieri hai pure avuto visite, ma la mamma ha detto che dormivi...
Kagome: Non importa nulla, io a scuola ci vado lo stesso!
- Ma chi gliela fa fare. Io pagherei per poter saltare un giorno di scuola, e lei... bah, valle a capire le donne.- pensò Sota.
Intanto, sua sorella si fiondò in cameretta dove si spogliò per poi andare a farsi un bel bagno rilassante. Ormai era tardi per andare a scuola, ma non sarebbe stata certo con le mani in mano. Se si fosse tuffata a capofitto nello studio non avrebbe avuto tempo per pensare ad Inuyasha.
Intanto, il suddetto mezzo demone era seduto in riva ad un piccolo laghetto sulla cui superficie si rifletteva il meraviglioso azzurro del cielo e gli alberi dai quali era circondato.
- Assurdo, io dovrei pensare ad inseguire Naraku. Dovrebbe essere il mio unico pensiero, ma adesso.. non riesco a pensare ad altro che a Kagome e al suo sorriso. Non so come ho fatto ad essere così cieco, a non capire che in realtà é lei che voglio... - pensò lui. Gli era bastato starle lontano qualche ora per capire i suoi sentimenti.
Si alzò e a grandi balzi arrivò al villaggio Mimitashi. Purtroppo, la persona che lui cercava non c'era più.
Si fiondò al pozzo e vi si buttò dentro. Si diresse a casa e, senza complimenti, spalancò la porta.
Sota: Fratellone! Sei venuto qui anche tu?
Inu: Si.. ehi, é in casa tua sorella?
Sota: Certo, é in camera sua. Vuoi che te la vada a chiamare, o vai tu?
Inu: No, no. Credo che l'aspetterò qui.- disse memore dall'ultima volta che era entrato nella stanza della ragazza.
Inuyasha non era un gran chiacchierone, perciò seguirono parecchi minuti carichi di silenzio. Dopo un po', Sota si decise a parlare.
Sota: Come mai sei venuto?
Inu: Devo parlare con tua sorella.
Sota: E di cosa?
Inu: Beh...
In quel momento, una voce arrivò dalle scale preannunciando l'arrivo di Kagome.
Kagome: Sota, con chi stai parlando?
Le parole le morirono in gola, quando vide che seduto sul divano del suo salotto c'era Inuyasha. Il ragazzo si avvicinò a lei. Il fratellino della ragazza, intuendo la situazione, si defilò.
Kagome: Perché sei qui?
Inu: Ti devo parlare. Innanzi tutto, voglio sapere perché te ne sei andata.
Kagome: Io? Guarda che fino a prova contraria sei tu quello che se ne é andato.
Inu: Io avevo solo bisogno di riflettere. Volevo stare un po' da solo, non riuscivo a non pensare all'altra sera...
Lei arrossì all'istante.
Kagome: C-come? A-a cosa ti riferisci?
Inu: Lo sai benissimo. Mi riferivo a quando stavamo per baciarci...
Intanto, lui le si avvicinò.
Kagome: Che fai?
Le stava accarezzando teneramente una guancia.
Inu: Kagome, ti sembrerà prematuro... ma io mi sono reso conto di amarti...
Kagome: Inuyasha, io...
Inu: Lasciami finire, per favore. Non so come sia accaduto, ma mi sono innamorato di te e non voglio più lasciarti. Se riusciremo mai a completare la sfera, diventerò un umano e ti sposerò. Cosa ne dici?
Kagome: Non é vero. Tu non mi ami, tu in realtà quando mi guardi vedi Kikyo. Non dire cose che non sono vere, per favore...
Inuyasha non resistette più e la baciò. Fu un bacio pieno pieno di amore e di passione che minacciò, per la sua intensità, di far uscire il cuore dal petto di Kagome.
Si staccarono solo quando i loro polmoni reclamarono il bisogno di ossigeno.
Inu: Adesso ci credi che ti amo?
Lei arrossì e mormorò un imbarazzato “si” prima di baciarlo di nuovo.
In quel momento entrarono il nonno e la mamma di Kagome che, chissà perché, non sembravano sorpresi dal vedere quella scena.
Kagome: Inuyasha, io ti amo così come sei e non occorre che tu ti trasformi in umano per me.
Inu: Oh, Kagome! Sei l'unica, a parte mia madre, che mi ami per quello che sono, ma sei l'unica in assoluto che mi ha fatto rinunciare all'idea di diventare un demone completo. Ti amo, e ti amerò per sempre.
Kagome era felice come non mai, e non le importava quanto tempo ci avessero messo per recuperare quell'ultimo frammento di sfera. L'unica cosa che le importava era essere riuscita a conquistare l'amore che bramava di avere.
Se pensava a quando lo aveva conosciuto, le veniva in mente un mezzo demone scontroso e irascibile. Invece, quello che ora aveva di fronte era un mezzo demone dal carattere completamente cambiato. Com'é possibile che questo sentimento abbia un potere così grande? E chi lo sa, gli effetti dell'amore sono infiniti!

****Fine****


Allora, come detto all'inizio, questa é una versione “leggermente” riveduta e corretta di “Problemi per Kagome”. Grazie alle critiche di KaDe e makiolina ho capito che avevo scritto delle cavolate allucinanti, e spero vivamente che questa fic sia migliore della prima. Ringrazio in anticipo chi avrà la pazienza di leggerla e recensirla, vi prego solo di essere buoni, dopotutto sono alle prime armi.
Baci, Kikyo90.

  
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