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Autore: DraGiuppy    23/06/2014    1 recensioni
Mi fa malissimo la testa.
Certo,il vociare degli amici dell'ABC non aiuta. Mi do un'occhiata intorno. Sono tutti intorno al tavolo,e aspettano che io spieghi loro cosa sia meglio fare quando dovremo costriure la nostra barricata.
Tutti meno uno.
Inizio il mio discorso.La testa mi fa sempre più male.
Grantaire non si è nemmeno accorto che la bottiglia è vuota. La stringe ancora,mentre dorme con la testa sul tavolo.
Viviamo dal punto di vista di Enjolras una serata qualunque,insieme agli amici dell'ABC. Un Enjolras nervoso e arrabbiato finisce per dover portare a casa un Grantaire troppo sbronzo perché sia la sua ragione a controllarlo, e troppo profetico per non far scoppiare le fan di E/R in lacrime. u.u
Primo tentativo E/R,che dire... spero Hugo abbia pietà! Sentitivi liberissimi di recensire anche se non vi è piaciuta, mi farebbe molto felice lo stesso!
A quando avrete finito,Giulia
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Enjolras, Grantaire
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi fa malissimo la testa.
Certo,il vociare degli amici dell'ABC non aiuta. Mi do un'occhiata intorno.
Sono tutti intorno al tavolo,e aspettano che io spieghi loro cosa credo sia meglio fare quando dovremo costriure la barricata.
Tutti meno uno.
Inizio il mio discorso.
Grantaire non si è nemmeno accorto che la bottiglia è vuota. La stringe ancora,mentre dorme con la testa sul tavolo.
Io discuto di pattuglie,di soldati,ronde notturne e disponibilità di armi,e quello dorme. Mi da' sui nervi. È uno strafottente,un cinico ubriacone che non sa fare altro con i problemi che non annegarli nel vino.
Continuo a parlare,mentre muovo dei bicchieri su una mappa di Parigi. La testa mi ha sempre più male.
-Ecco,questa è Rue du Cygne. Se noi costruissimo una barricata qui, saremmo scoperti a destra,mentre-
Sto guardando ancora Grantaire. La mia lingua parla senza che io debba pensarci. So a memoria perché non possiamo stabilire la nostra base a Rue du Cygne, perché dobbiamo fabbricare noi altre cartucce e perché dovremmo costruire una barricata davanti al negozio di vino e non dall'altro lato della via.
Io lo so,perchè ho passato notti su notti a pensare. Lui dov'era?
Eh? Dov'era Grantaire quando io non dormivo e muovevo bottoni su mappe della città che tappezzavano il pavimento?
Era a bere. Era qui,a farneticare. Era da qualche puttana. Mentre io parlo,mentre traduco in ordini tutte quelle notti,cosa fa lui? Smaltisce le sue sbornie,perchè se io morirò a Grantaire non importerà nulla.
Perchè se morirò su quella barricata lui continuerà a dormire.
Non so nemmeno io perchè quel pensiero mi faccia soffrire.
-E allora dove dovremmo trovare le armi?-
-Cosa?-
-Le armi... Se Monsieur Feuter può procurarci solo la polvere da sparo, e mosieur Tremain non è affidabile,allora rimangono solo i fratelli Leroux-
-Certo,le armi...i fratelli Leroux possono fornirci la metà delle armi che necessitiamo,per noi amici dell'ABC,e visto che spreiamo che aderiscano anche altri civili,credo proprio che ci serva anche un altro fornitore. Laigle,ecco cosa volevo chiederti prima, conosci qualcuno?-
-Mah... dovrei pensarci.. conosco qualcuno,ma non sono affatto sicuro che sarebbe fedele...-

Non so che cosa rispondere. Per un momento,nella folla dei pensieri,non trovo una risposta pronta.

-Ci penserò su stanotte.-

Si sentono dei colpi alla porta.
Sento la voce di Courfeyrac chiedere chi è,ma penso ancora a  quello là che dorme.
Credo sia la cameriera.

-Un altro giro,ragazzi?-

-No grazie,mademoiselle. -

-Grantaire? Grantaire? Dammi quella bottiglia!-

-Mmmmmh..mmmh...-

-Grantaire! Mi serve! Il padrone la deve riempire di nuovo!-

-Mademoiselle,se sperate di togliergli il suo tesoro, potete anche restare qui fino a domattina!-

-Ah,Enjolras,come se non lo sapessi! A proposito, tra poco dovremmo chiudere. So che di solito non è così,ma...-
Non ascolto il resto. Non mi interessa. Sono già pronto per uscire e lasciarmi tutto alle spalle,per passare in rassegna tutti i miei conoscenti e risolvere il problema delle armi.
Saluto tutti frettolosamente,e vado alla porta. Mi fermo sulla soglia quando sento la voce di Laigle.

-Com'è addormentato,quello!Combeferre,ti va di svegliarlo alla nostra maniera?-

-E me lo chiedi? Mademoiselle! Un bel secchio di acqua fresca!-
Voglio proprio vederlo quando si sveglia,quell'ubriacone.Mi volto,ed eccolò là.
È fradicio,e Combeferre e Laigle iniziano già a ridere.
Ora Grantaire ha alzato la testa,la camicia bagnata attaccata alla pelle. 
-Stronzi...-
Ecco la sua prima parola.
Non si è nemmeno alzato. Si è solo degnato di squadrare Combeferre e Laigle,che riconosce come i responsabili. Ora si stropiccia gli occhi. Deve aver bevuto poco,perchè sembra abbastanza lucido.

-Ah,per Bacco, ma perché è già tutto così vuoto? Non volete dirmi che ve ne andate così presto?-

-Stanotte il locale chiude prima.-

Ho risposto in un tono severo ed austero.
Non so come mai la mia voce sia suonata così dura. Credo se ne siano stupiti anche gli altri.
Mi cerca con gli occhi. Mi ha trovato,ora.
Quegli occhi,alla luce della candela che ha accanto,sono del nero più profondo che possiate immaginare. Il buio che abbiamo attorno disegna chiaroscuri sul suo viso.

-Allora per stanotte saremo bravi studenti che vanno a letto presto per le lezioni di domani-

Lo ha detto in un tono calmo,e...dolce. Mi sta ancora fissando. Ha un'espressione quasi felice sul volto,come se fossi un qualcosa di raggiante e di divino.
In fondo,cosa posso rimproverargli? Di dormire un po' mentre io mi rompo la testa sulle armi da portare?

-Andiamo, prode studente-

Quando prova ad alzarsi diventa evidente che mi sbagliavo quando dicevo che ha bevuto poco.
Cammina a zigzag, e rischia di cadere all'indietro un paio di volte.
Lancio uno sguardo d'intesa a Joly. Gli mettiamo un braccio per ciascuno attorno alle nostre spalle.
E poi ci incamminiamo.

Fuori,Joly ha visto una delle sue spasimanti. Non nego che era molto ben vestita,e molto provocante,ma non invidio affatto quel ragazzo.
Fatto sta che ora sono solo con Grantaire,in mezzo alla strada. E lui ha ricominciato a fissarmi.
Vedo una moneta luccicare di là dal marciapiede. Anche lui la vede. Si mette seduto sul selciato mentre io vado a raccoglierla. È un franco. C'è qualcosa di appiccicoso sopra.
Inizio a cercare di toglierlo.

-Enjolras?-

Non alzo gli occhi. Ora la moneta è pulita. Mi siedo anche io. Ma non lo guardo.

-Sì,Grantaire?-

Lui si avvicina parecchio,prima di parlarmi.

-Tu cosa pensi di me?-

Ho sentito il suo fiato arrivarmi dritto in faccia. Sapeva di alcool nella maniera più rivoltante che potreste immaginare.

-Penso che il tuo alito parli da solo.-
Ho usato quel tono che credo usare sempre con lui. Freddo. Severo.

Ora si è iniziato ad arrabbiare. Ma è una rabbia rassegnata,la sua. Una rabbia malinconica.

-Perchè fai così? Perchè fai sempre così?-

-Così come?-

-Io credo in te... ma tu con me fai sempre così...-

Le sue parole suonano proprio come se fossero dettate solo dal vino. Si sta addormentando di nuovo. Vedo gli occhi scuri chiudersi mentre farfuglia ancora qualcosa.
Sento di odiare quell'ubriacone e di volergli bene allo stesso tempo.

-Muoviti,devi tornare a casa. Ti bagneresti a dormire qui. Non vedi quelle nuvole nere che fanno da cornice alla luna?
Forza,su. Prima che spariscano del tutto le stelle e la strada sia buia.-

Me lo carico di nuovo col braccio che passa dietro alla mia nuca.
Mentre ci incamminiamo,la sua testa ciondola pesantemente sulla mia spalla. Posso vedere quei capelli neri e ricci che gli cadono sulla fronte dondolare ad ogni passo.

Gli occhi si riaprono,giusto per un poco.
Quanto serve per guardarmi un attimo.
Lo guardo anche io.

Appena distolgo lo sguardo,sento arrivare un bacio umido sulla guancia.


Credo di averlo sentito,un attimo prima,mormorare qualcosa:

 

'Permetti?



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Eccomi! Innanzitutto,grazie mille per aver letto! E poi.. che dire,spero che vi sia piaciuto e che Victor Hugo non si sia rivoltato troppo nella tomba c: <3
alla prossima, Giulia <3 

  
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