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Autore: brvkenalec    23/06/2014    3 recensioni
Città delle Anime Perdute.
E' la gran battaglia.
Cacciatori e Nascosti hanno stretto un'alleanza temporanea per difendersi da un nuovo temibile nemico.
Come in tutte le guerre,i caduti non mancano e nemmeno la paura di perdere le persone care sembra dissolversi.
Ecco a voi un breve estratto dal libro ''Città delle Anime Perdute'' raccontato dal punto di vista di Alec Lightwood.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Izzy Lightwood, Magnus Bane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"I just wanna feel alive and
get to see your face again."

 
Non ebbi nemmeno il tempo di accorgermene, che già stavo correndo giù dalla cima della collina,
oltrepassando una distesa di caduti.
Non badavo nemmeno a dove mettevo i piedi, il mio sguardo cercava una sola persona.
Stavo per inciampare sulle irregolarità del terreno quando riconobbi Isabelle inginocchiata
accanto ad un Magnus pallido e immobile.
Mi sentii come se i miei polmoni avessero smesso per un lunghissimo secondo d immagazzinare aria.
Avevo la sensazione di bruciare dall'interno, la sensazione di essere una spugna impregnata di benzina.
Ero troppo infiammabile.
L'armatura dello stregone era coperta di sangue, proprio come il terreno che lo circondava.
Per un attimo pensai che fosse un incubo. Mi dissi che era impossibile, che Magnus aveva vissuto
così tanto tempo. Lui era il Sommo Stregone di Brooklyn. Lui non poteva -non doveva- assolutamente
morire  in quel momento. Non prima di me.
«Alec.» La voce di mia sorella era ovattata,come d'altronde tutti i suoni che mi circondavano. 
«Alec, respira. »
«Pugnale. » ordinai. La mia voce tremava come una foglia sballottata dal vento.
Con l'aiuto dell'arma tagliai l'armatura e poi la maglietta gialla sottostante.
C'era moltissimo sangue. Fuoriusciva da una ferita profonda sotto la parte destra del petto.
Emisi un sospiro di sollievo quando mi accorsi, dal ritmo del respiro di Magnus, che i suoi polmoni
non erano stati danneggiati.
Tentai di fermare l'emorragia premendo con forza la mia giacca sulla ferita.
Magnus batté le palpebre con cautela, in un mugolio di lamento.
«Per l'Angelo! Allora stai bene. » Mormorai, accarezzandogli la guancia insanguinata.
Le mie lacrime questa volta non si limitarono a rigarmi le guance. Esse scivolarono sulla mia
carnagione pallida spegnendo quel fuoco doloroso che prima avvolgeva il mio corpo.
Alzai lo sguardo alla ricerca di Isabelle ma lei si era già dileguata in silenzio.
«Ti ho visto cadere. » continuai, chinandomi a baciarlo sulle labbra, stando ben attento a
non fargli del male. «Pensavo fossi morto. »
Nonostante la pessima situazione, Magnus azzardò un sorriso sghembo. «Per cosa, quel graffio? »
Abbassò lo sguardo sulla mia giacca, ormai intrisa di sangue. «Okay, un graffio profondo.
Diciamo il graffio di un gatto bello grosso.
» aggiunse in una smorfia di disgusto.
«Stai delirando? » chiesi, aggrottando la fronte.
«No. Amatis ha mirato al cuore, ma non ha preso gli organi vitali. Il problema è che
l'emorragia mi sta sfiancando, rallenta le mie capacità di guarire.
» disse,tossicchiando leggermente.
«Su, dammi la mano. »
Intrecciammo le dita.
«Ti ricordi, la notte della battaglia sulla nave di Valentine, quando mi servì un po' della tua forza? » mi chiese,
alzando debolmente le sopracciglia.
Annuii debolmente. «Adesso ti serve ancora? » chiesi, stringendo ancora di più la sua mano.
«Prendila
«A me la tua forza serve sempre, Alec. » confessò chiudendo gli occhi.
Rimanemmo lì, in silenzio. E, mentre tutt'intorno a noi si udiva il frastuono delle lame angeliche  che cozzavano 
fra loro, io pensai a noi due. E pensai che eravamo come un puzzle di due pezzi:
all'apparenza facile ma, nel caso in cui uno dei due pezzi fosse mancante, impossibile.
Ci completavamo a vicenda, proprio come le nostre mani avvinghiate avvolte da una strana sfumatura celeste.
Proprio come quel contatto che era l'unico sostegno a nostra disposizione.


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Angolo autrice.
Allora,tanto per chiarire,le parti in corsivo (ovvero tutti i dialoghi) non sono mio frutto bensì di quello di Cassandra
Clare,l'autrice del libro.
Io mi sono semplicemente limitata a riscrivere la ''scena'' dal punto di vista di Alec,aggiungendo eventualmente
i suoi pensieri e arricchendo le descrizioni.
Credo proprio che farò la stessa cosa con altre parti dei libri,magari anche della saga
''Shadowhunters - le origini.''
Spero vi sia piaciuto questo breve estratto modificato.
Vi ringrazio molto e mi raccomando RECENSITE! :))

A presto.
  
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