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Autore: Lady_V    23/06/2014    0 recensioni
Salve a tutti!
Questa FanFicton è un po' particolare: avevo iniziato a scriverla con il mio ragazzo, ma è rimasta incompleta dopo che ci siamo lasciati...La trama di base è quella di un fantasy, a cui però si intreccia una storia d'amore. Adesso, dopo mesi, ho deciso di riprenderla in mano, portarla a termine e pubblicarla.
Credo che farò uscire un capitolo a settimana (NB: visto che tra poco partirò per le vacanze ho deciso di pubblicare più capitolo insieme, giusto per non lasciare a metà). Se non vi piace il romantico intrecciato al Fantasy, non è la fanfiction che fa per voi
Fatemi sapere cosa ne pensate e se dovrei apportare eventuali modifiche.
Per adesso, buona lettura :)
P.S: All'inizio può non sembrare un Fantasy, ma i primi capitoli sono solo d'introduzione alla vicenda
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Capitolo II
Scoperta a scuola
Josh non riuscì a chiudere occhio.
Pensava.
Alla partita, al compito di filosofia, alle parole di Mc.scemo…
A Caroline, che aveva preferito la parita di football alla sua.
Caroline!
Cosa avrebbe dato per non essere timido e riuscire a dirle cosa provava davvero. Ma a cosa sarebbe servito? Andavano tutte dietro a Mc.Shame. Che speranze aveva lui di farsi notare da quella ragazza?
Si addormentò che era già l’alba, a meno di due ore dalla sveglia che, ovviamente, non sentì.
Questa volta, però, Nick ebbe il buon cuore di svegliarlo per non fargli fare tardi.
Quella mattina avrebbero avuto matematica, la materia preferita di entrambi: di Josh, perchè era particolarmente portato; di Nick, perché la signorina Rockbell, l’insegnante, era davvero una bella donna. Le facevano la corte tutti i professori e persino alcuni dei ragazzi piu grandi.
Si avviarono insieme verso la classe.
Appena dentro, si sedettero, come al solito, in fondo all'aula e Josh si mise ad osservarla:
Stava parlando con la sua amica Melany, ed era bellissima.
-“Meglio se non ci pensi, amico”. Era Nick.
–“Dopotutto, ha scelto Mc.Scemo”.
Josh si girò verso il suo migliore amico.
Aveva ragione lui, meglio non pensarci.
La mattinata andò anche peggio della notte insonne.
Era distrutto per non aver dormito ma doveva stare attento perchè la Rockbell era sul punto di spiegare un nuovo argomento e la professoressa era tanto bella quanto perfida, visto che rifiutava sempre di rispiegare qualcosa che non era stato capito.
Era terribilmente difficile mantenere la concentrazione.
Che strano disegno quella nuvola fuori dalla finestra… no meglio prestare attenzione alla prof… ma che dicono nell’altra classe?... attenzione, attenzione, attenzione… ma quando finisce la lezione?
Erano solo a metà.
La Rockbell voleva interrogare.
Sperando con tutto il cuore di non sentire il suo nome, Josh fece finta di cercare qualcosa nello zaino.
-“Perché non viene lei, signorina Thompson?-
Caroline si alzò e si avviò verso la cattedra; a Josh venne un tuffo al cuore. Perché doveva essere così bella?
La seguì con lo sguardo fino alla docente e si accorse che un leggero tremolio ricopriva il suo corpo. Era bravissima a scuola, ma aveva paura delle interrogazioni.
Ad ogni modo, non ci furono problemi: l’interrogazione andò alla grande e Caroline ebbe un ottimo voto.
Era raggiante, e Josh si senti sciogliere alla vista di quel sorriso.
-“Ehy, innamorato, guarda che l’ora è finita, dobbiamo andare a Biologia.” Nick lo riportò alla realtà.
Biologia era uno dei pochi corsi che non frequentava la ragazza.
La professoressa DeRing era la docente più spaventosa della Harlow, ma anche la più brava a spiegare.
Josh e Nick avevano finto spesso dei malori per saltare la sua lezione, ma, anche se i ragazzi avevano il sospetto che l’insegnante sapesse dell'inganno, la donna non li aveva mai richiamati.
Forse in fondo, molto in fondo, aveva un cuore anche lei.
Le due ore sembrarono infinite.
Josh accolse il suono della campana come una vittoria dei Boston Celtics contro i Lakers.
I due ragazzi si precipitarono nel loro alloggio per mangiare; nel pomeriggio, non ci sarebbero state lezioni, in vista delle due partite.
Josh scese in palestra.
Fu un colpo per lui vedere che in tutto c’erano una ventina di spettatori. Salutò Nick con la mano e si accorse che, effettivamente, Caroline non si era presentata.
Quanto aveva sperato che fosse uno scherzo.
Andarono a cambiarsi e indossarono la divisa azzurra con l’aquila sul petto. Josh aveva scelto il numero 25, come il giorno di nascita della ragazza.
Iniziò il riscaldamento, e subito si accorse che non era cambiato nulla dal pomeriggio precedente: non centrava un canestro ed era distratto.
Gli avversari, gli Austine Buffalos, erano fortissimi e, finora, risultavano imbattuti. La squadra di Josh, le Boston Eagles, era forte, ma non avrebbe avuto speranza di battere i Buffalos, soprattutto con lo sconforto che la invadeva: persino la loro mascotte aveva preferito andare a vedere il football!
La partita iniziò e, come preannunciato, il coach schierò Josh dall’inizio. Nel primo quarto non ci fu partita.
Dopo quattro minuti gli avversari erano sopra di 12 punti e il ragazzo non toccò palla.
Il coach chiamò un time-out.
-“White che ti succede? mia nonna giocherebbe meglio! Vuoi che ti faccia uscire?”
Cogliendo tutti di sorpresa, Josh annuì e il coach chiamò il cambio.
La squadra si riprese, ma a metà partita era ancora sotto di dieci punti. Venne chiesto più volte al ragazzo di rientrare, ma inutilmente.
Era completamente scoraggiato.
All’inizio dell’ultimo quarto, il risultato era di 58-48 per gli avversari.
Fu allora che la vide.
Era entrata da poco e si era sorpresa di trovare Josh in panchina. Non sapeva neanche lei perché, alla fine, aveva deciso di andare a vederlo. Lo salutò con la mano; Josh scattò in piedi.
-“Coach, voglio entrare!”
-“Era ora, ragazzo mio. Facci recuperare.”
Sperando che Caroline fosse lì a fare il tifo per lui, Josh non sbagliò più nulla.
Ovunque tentasse un tiro, segnava, e in difesa non face toccar palla agli avversari.
Alla fine le Boston Eagles vinsero.
Festeggiarono con i pochi tifosi presenti, ma Josh ignorò tutti, e corse verso la ragazza:
-“Complimenti!” cercò di dire lei, ma non fece in tempo a finire la frase che Josh la abbracciò forte, come non aveva mai fatto.
Quando si accorse che anche lei lo stringeva a sé, divenne completamente rosso e cercò di staccarsi senza farle notare il nuovo colore del suo viso. Fortunatamente, arrivò Nick, che lo colpì fortemente sulla schiena, facendolo girare di scatto.
-“Bravo, alla fine qualcosa la sai fare!”
-“E’ stato bravissimo!” esclamò Caroline, e Josh, sentì la strana necessità di mettersi l’asciugamano sul volto.
-“Senti, Romeo, porta Giulietta a fare un giro, ti aspetto di sopra” disse Nick, allontanandosi.
Il ragazzo si cambiò in fretta e trovò la sua Giulietta ad aspettarlo.
Lei lo prese per mano e lo condusse fuori, facendolo infiammare.
-“Dove andiamo per festeggiare la vittoria?” chiese la ragazza.
-“Ho trovato un posto strano, giù, vicino ai laboratori di Chimica. Vuoi vederlo?”
-“Di che si tratta?”
-“E’ una sorpresa!”
La condusse fino ai laboratori, tramite un grande corridoio decorato con  affreschi. Josh aveva scoperto quel posto per caso, quando aveva dimenticato un libro nel laboratorio numero 1. La condusse di fronte ad una porticina semi-arruginita.
Accese la torcia.
-“Come facciamo ad entrare, Josh?”
-“E’ aperta!”
Spinsero la porta e si trovarono in un grande locale, illuminato solo dalla luce puntata dai due ragazzi.
Avanzarono fino al primo scaffale, stracolmo di libri.
A destra e a sinistra ce n’erano altri.
-“Dove siamo?”. Caroline era emozionata.
-“In una vecchia biblioteca, sotto la scuola. Seguimi!”
La portò in fondo alla stanza.
Lì, si trovava un muro, decorato con un arco bianco, disegnato nei minimi particolari.
Josh prese una pergamena dallo scaffale più vicino e la mostrò alla ragazza. Sul foglio c’erano tre parole.
“Quarto
Settima
Terzo”
-“Cos’è?”
-“Speravo me lo dicessi tu, sei tu quella intelligente, qui”
-“Sembrano istruzioni”
-“Per cosa?”
-“Se lo sapessi non ti avrei portata qui!”
-“Scusa!”
Allora...
Caroline stava pensando.
-“Potrebbero essere istruzioni per trovare un libro: quarto scaffale, settima fila, terzo libro.”
Cercarono il quarto scaffale, ma non fu facile trovarlo: erano davvero tanti gli scaffali lì.
Alla fine lo raggiunsero. Alla settima fila c’erano solo fogli.
Presero il terzo.
Caroline lo lesse ad alta voce:
-“Aranhòn! Che vuol dire?”
Appena ebbe pronunciato quella strana parola si udì un boato provenire dal fondo della biblioteca:
l’arco disegnato uscì dal muro, diventando reale.
Si illuminò lo spazio sottostante e, al di là dell’arco, dove prima c’era il muro, si intravide qualcosa.
-“Che si fa?” Caroline era stupita e spaventata.
-“Io entro, sono curioso!”, disse Josh, piuttosto convinto
-“No, ti prego!”
Ma il ragazzo già era entrato.
Si fermò a pensare sul da farsi, poi si decise, e attraversò anche lei il passaggio.
-“ Aspettami!”
  
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