24/06/2014
3 recensioniAttendo che le porte bianche di questa camera si aprano e la possa vedere
Attendo camminando nervosamente per questo corridoio dalle sedie bianche e dalle mura di un azzurro pallido.
Mi siedo e continuo ad attendere.
Ascolto i passi frenetici degli infermieri che entrano ed escono da altre stanze.
Ascolto la storiella che quel dolce papà racconta alla figlioletta di appena 4 anni.
Annuso l'odore di disinfettante e di caffè. Pessimo caffè dell'unico distributore di questo piano d'ospedale.
Le attese sono snervanti,estenuanti. Cerchi di tenerti occupato pensando al dopo. A quando tutto sarà finito. Immagini la faccia che potresti fare vedendole. Sarai un ebete ,totalmente e follemente innamorato come non mai.
Guardi l'orologio sono appena passati 30 min.
Quanto ci vorrà ancora?
"Signor Castle"
Ecco ti stanno chiamando. A grandi falcate ti avvicini all'infermiera.
"Sua moglie e sua figlia stanno bene, le stiamo portando in camera"
Sorridi, vorresti urlare di gioia, abbracciare l'infermiera che velocemente si è congratulata.
Ti precipiti per le scale. Sali i gradini due alla volta.
Stanza 47.
La porta aperta. Eccole. Le gioie della tua vita.
"Non vorrai stare tutto il tempo li...su Castle vieni qui"
Il suono della sua voce, quello di donna ancora un po provata dall'anestesia, ti arriva e ti scuote da quello stato ti trance momentaneo.
Ti avvicini e le guardi con immenso amore.
Tua moglie, la donna che ami che tiene tra le braccia la vostra bambina.
Con la voce rotta dall'emozione riesci solo a dire "Dio Kate è stupenda".
La guardi, le conti le dita come fanno tutti i papa che si sentono cosi piccoli e stupidi davanti al miracolo della vita, e ti bei del suo profumo. Buono e delicato.
Poi alzi gli occhi verso lei, la tua guerriera, e la baci. Prima sulle guance e poi sulle labbra.
"È uno spettacolo...come te"
Arrossisce come una bambina. Passeranno anni ma lei non si abituerà mai ai tuoi complimenti.
"Ma che dici, sono sconvolta, guarda i miei capelli. Sono un disastro. "
Ci guardiamo e ridiamo. Perche noi siamo cosi. Io il romanticone e lei la ragione in persona. Ma ci amiamo. Ci completiamo. E adesso questa piccoletta sarà il nostro collante. Il nostro centro. Il nostro legame reale e indissolubile.
"Signori Castle, mi dispiace interrompervi ma dobbiamo registrare questa signorinella. Mi serve il nome e la presenza del papà all'ufficio anagrafe"
"certo , vengo con lei"
Mi alzo ma Kate mi trattiene per mano.
"Castle...allora siamo d'accordo?" La guardo e capisco cosa intende.
" Si Kate ... Siamo d'accordo" . Le sorrido e mi avvio con l'infermiera.
"Allora signor Castle come la chiamiamo sua figlia?" Mi chiede l' infermiera mentre ci incamminiamo.
"Nicole Johanna Castle". Le rispondo sorridendo e pensando che come ogni cosa nella vita, quel nome ha tutta una storia da raccontare.