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Autore: vllblack    24/06/2014    2 recensioni
Ora per Dean era tutto diverso – Dean stesso, era diverso.
Mai in vita sua avrebbe pensato di poter diventare ciò che lui più odiava al mondo: un demone.
Ma quello di cui Dean aveva più paura oltre al riflesso nello specchio era di come – ora, Castiel lo avrebbe guardato.
 
"Mi sorprende il fatto che dopo tutti i demoni che abbiamo affrontato – e con un angelo nell'altra stanza, tu possa ancora – e io ne dubito, credere che io dorma" scrollò le spalle, oltrepassando il fratello e andando a prendere una birra fresca fresca nel frigo.
Sam sospirò, accidenti.
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Crowley, Dean Winchester, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro
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Highway to hell;

 

Dean ha passato la sua intera esistenza a cacciare e ad uccidere demoni, ha imparato con l'esperienza a non fidarsi, a non prenderli sul serio perché erano mostri e non avrebbero mai e poi mai capito che cosa voleva dire umanità.
Ma ora per Dean era tutto diverso – Dean stesso, era diverso.
Mai in vita sua avrebbe pensato di poter diventare ciò che lui più odiava al mondo: un demone.
Ma quello di cui Dean aveva più paura oltre al riflesso nello specchio era di come – ora, Castiel lo avrebbe guardato.

 

*

 

Dean si appoggiò pesantemente al lavandino, il respiro era accelerato e il cuore batteva talmente forte che riusciva sentirlo colpire la cassa toracica.
Alzò lentamente il capo verso lo specchio. Bum, bum, bum.
No, non poteva essere. No, no, no.
Bum, bum, bum.
Dean scagliò via il bicchiere di vetro contenente i dentifrici. I cocci di vetro si ruppero a terra creando un rumore assordante.
Doveva morire, perché non era morto?! Dean era pronto, lui voleva morire!
E ora, ora.. ora era così.. così.. mostruoso. Riusciva a sentire l'oscurità dentro di se e dovette controllarsi dal prendere e strapparsi la pelle con le sue stesse mani.
Il cacciatore si appoggiò alle mattonelle fredde di quel bagno piccolo e puzzolente.
Bum, bum, bum.
E ora.. ora cosa avrebbe potuto fare? Non riusciva a vedere un futuro, vedeva solo nero.. nero.. un fastidioso e agghiacciante nero.


“Dean, ti prego, esci” lo pregò nuovamente suo fratello. Ma Dean si rifiutava di uscire, si rifiutava di accettare la realtà.

Dean Winchester, il famigerato cacciatore Dean Winchester, ora era un demone. Era diventato ciò a cui lui dava la caccia.
Appena risvegliato Dean era confuso, non riusciva a capire. Come faceva ad essere vivo, dopo che Metatron lo aveva infilzato al petto?

Crowley continuava a ridere e Sam era corso nella stanza allarmato. Dean dovette subirsi gli occhi del suo fratellino che lo osservavano.. no, non erano disgustati.. erano più sorpresi e scioccati. Si notava che aveva pianto e riusciva a sentire anche l'odore di alcool.
C'era Sam, c'era Crowley, ma dov'era.. Cas?
“Dean Winchester è tornato dal mondo dei morti” lo aveva apostrofato Crowley, con ancora il ghigno sul volto. Dean non riusciva a capire, di che parlava?
Poi si era voltato verso il piccolo specchietto attaccato al muro e il mondo gli era crollato addosso.

 

Dean era ormai rinchiuso in quel bagno da quelle che parevano ore, interminabili e rivoltanti ore.
Si era accasciato a terra e si teneva il volto con una mano. I suoi occhi erano tornati di quel meraviglioso e naturale verde ma Dean non riusciva a non odiarsi più di quanto già faceva prima.
Perchè? Perchè? Continuava a chiedersi. Perchè lui?
Aveva sopportato la morte della madre, del padre, di Joe, di Ellen, Ash, diamine anche di Bobby. Aveva lasciato andare Lisa e Ben perché non voleva metterli in pericolo, aveva affrontato Lucifero, aveva dato fine alla apocalisse, aveva ucciso i Leviatani e Abaddon. Perchè non poteva, per una volta, avere ciò che desiderava?
Voleva solo pace. Voleva morire, finalmente.
E ora si ritrovava ad essere uno schifoso e orribile demone.
“Dean?”
Il cacciatore alzò il capo, riconoscendo la voce. Cas.
Tremò al pensiero di vedere l'espressione disgustata di Cas. Della persona a cui teneva talmente quanto a Sam.
Ma per Dean non era solo un fratello. No, Castiel era molto di più ma era fin troppo spaventato nell'ammetterlo e Dean sapeva perfettamente che per Castiel era lo stesso.
Diamine, lui era un angelo!
Un bellissimo angelo.
E lui.. lui era.. ora era un demone.
“Vattene, Cas” lo ammonì il cacciatore, contraendo la mascella.
“Dean, per favore, aprimi” lo pregò.
Per quanto il cacciatore fremeva nel rivederlo e stringerlo tra le braccia, non si mosse dal pavimento.
Dean non rispose e voltò il capo. No, non poteva, non avrebbe sopportato quei grandi e curiosi occhi blu che riuscivano a leggerti dentro.
“Dean, sarò costretto a buttare giù la porta”
Dean non riuscì a fermarsi dal sorridere.
“Non fare il bullo, Cas, non ti riesce” lo apostrofò il cacciatore.
Dean sentì un battito di ali e si ritrovò, in un istante, l'angelo di fronte. “Posso vedere che non hai perso il senso dell'umorismo”
Il cacciatore scattò in piedi e con rapidità si voltò verso il muro. Non poteva vederlo, non in questo stato.
“Dean” lo richiamò Castiel. Dean riuscì a sentire i passi che l'angelo faceva verso di lui e scalpitò, quando sentì la mano di Cas sulla sua spalla.
“Castiel, vattene” ribatté il cacciatore. Ma Castiel non aveva nessuna intenzione di andarsene.
Con un po' di pressione Castiel riuscì a far voltare Dean che incastrò i suoi occhi verdi in quelli blu notte dell'angelo. Si guardarono. Si guardarono profondamente, si guardarono come se cercassero di aggrapparsi l'uno all'altro.
Castiel stava perdendo tutti i suoi poteri e l'idea di essere ancora un semplice e comune umano lo spaventava, in certi versi.
Dean era terrificato dalla nuova vita. Si odiava. Odiava la sua natura, odiava come si sentiva, odiava il riflesso nello specchio. Voleva morire, lui doveva morire.
E poi Castiel spinse Dean in un abbraccio. Uno forte. Uno potente. Uno di quelli capaci di prendere tutti i pezzi rotti della tua anima e rimetterli al loro posto, uno di quelli capaci di guarirti.
Dean affondò la testa nella spalla dell'angelo e lo strinse così forte che ebbe paura di fargli male. Ma Dean aveva bisogno di Castiel, ne aveva troppo bisogno.
Si sentiva vuoto e con l'abbraccio dell'angelo riuscì finalmente a colmare quel buco.
Prima mancava qualcosa e Dean finalmente capì cosa. Lui.

“Dean, tu sei..”
“Lo so Cas” lo interruppe il cacciatore, portando una mano tra i capelli.
“Dean, lasciami finire”
Dean lo guardò.
“Non sei morto. E' questo che conta. Non importa in che modo sei tornato, sei sempre lo stesso” continuò con il tono – sorprendentemente, calmo.
Dean però non riusciva a capire. Come poteva ancora stargli accanto? Lui era un demone e Cas un angelo – un fantastico e meraviglioso angelo.
“No, no” scosse il capo. Dean si voltò verso il muro di mattonelle e strinse i denti.
“Io lo sento, capisci? Questa.. questa oscurità.. io la sento dentro di me, è come un continuo promemoria – un promemoria per ricordarmi da ora in poi cosa sono..”
La voce del cacciatore si spezzò verso le ultime parole. Dean chiuse la mano destra in un pugno e riuscì a sentire improvvisamente tutta la rabbia scorrergli tra le vene.
Lui doveva morire!
Il cuore tornò a battergli forte nel petto, troppo forte.
Bum, bum, bum.
Dean scagliò il pugnò contro una mattonella che successivamente si ruppe lasciando cadere alcuni detriti a terra.
Le nocche di Dean sanguinavano.
Bum, bum, bum.
La rabbia si affievolì e il cuore tornò a battere normalmente. Dean stirò la mano e osservò le ferite alle nocche. Il sangue. Tanto sangue.
Quella voglia di uccidere. La lama.
Cosa era diventato?
Non voleva essere questo, non voleva provare questo.
“Dean, calmati” lo richiamò Castiel. Dean si risvegliò e portò gli occhi verdi sull'angelo che era a pochi passi dal ragazzo.

“Cosa è successo a quel figlio di puttana di Metatron?” chiese sviando il discorso.
Vendetta. Dolce vendetta. Era quello che voleva.
“E' rinchiuso nelle celle del paradiso, stai tranquillo”
Ma Dean non riuscì a sentirsi tranquillo. Aveva quella sensazione dentro di se, quella voglia, quella sete di vendetta..
No, non poteva di nuovo lasciarsi andare. Era già successo con la lama, doveva controllarsi, doveva ragionare.
I suoi occhi caddero nuovamente sul sangue. Piccole gocce caddero a terra.
Dean all'istante si sentì nuovo.
“Tu come stai, Cas?” chiese, aprendo finalmente la porta. Nella stanza dove prima era steso non trovò nessuno e sentì l'angelo dietro di lui seguirlo.
“Bene, Dean. Tu.. piuttosto, come stai?”
Dean si fermò prima di oltrepassare la porta. Avrebbe dovuto affrontare Sammy.
Prima stavo una merda, Cas” sussurrò Dean, “Sono felice che tu sia venuto” il cacciatore guardò l'angelo che rispose con uno sguardo che diceva più di quanto avrebbe dovuto. Ci sarei sempre per te, Dean.
Il ragazzo aprì la porta e varcò la soglia, trovandosi successivamente nel grande salone dove erano presenti Sam e Crowley.
“Oh, finalmente!” lo apostrofò Crowley affiancandolo immediatamente. Castiel cercò di fargli capire che non doveva osare avvicinarsi a Dean ma ovviamente il demone non calcolò minimamente Castiel.
“Dean” soffiò Sam.
Dean guardò il suo fratellino sentendosi di nuovo a casa, non riuscì a trattenere un piccolo sorriso e in men che non si dica si ritrovò tra le forti braccia di Sammy.
Non appena i due fratelli si separarono il minore si ritrovò con mille e mille domande in testa.
“Come stai, Dean? Insomma.. intendo.. come ti senti?” domandò balbettando un po'.
“Si sente una meraviglia, non è così Dean?” cantilenò Crowley.
“Perchè è ancora qui?” chiese Castiel, infastidito dalla presenza del demone – quello cattivo, ovvio.
Crowley sbuffò, “Dio Cas, ti prego, smettila di fare il fidanzatino geloso”
L'angelo strinse la mascella e lo fissò, sperando che prendesse fuoco. Non poteva usare ancora i suoi poteri dal momento che già stavano morendo.. lentamente e dolorosamente, riusciva a sentirlo dentro di sé.
“Prima mi sentivo una merda Sammy, ora.. ora non so più cosa sento, anzi, non so nemmeno se sento qualcosa” rispose Dean andando ad appoggiarsi al tavolo.
“Quello si chiama potere, amico mio” asserì nuovamente Crowley.
Dean roteò gli occhi e gli puntò il dito contro. “Primo, io e te non siamo amici. Secondo, fottiti. Terzo, fottiti ancora”
Crowley rise e fece vari passi verso Dean, si avvicinò al suo orecchio e “Io so veramente come ti senti, killer” e successivamente scomparve.
Dean deglutì.
“Che cosa ti ha detto?” domandò Castiel camminando verso di lui.
Dean strinse la mascella e lasciò scivolare lo sguardo verso Sammy e poi verso l'angelo, insicuro.
“Niente.. ha fatto una battuta da coglione degli inferi e basta” mentì spudoratamente. Dean si staccò dal tavolo e si diresse verso la sua stanza.
“Dove pensi di andare?” chiese Sam seguendolo.
Dean si fermò di fronte al suo letto e prese la sua giacca verde. “Voglio uscire”
E voglio vendetta.
Odiava sentirsi così. Schiavo di una fredda e tremenda sensazione. Voleva uccidere Metatron perché era colpa sua se ora era diventato così. Voleva prenderlo e guardarlo morire, voleva schiacciarlo come uno scarafaggio. E, oh sì se lo avrebbe fatto.
Dean Winchester – demone o no, avrebbe avuto la sua vendetta.



 

Angolo autrice;

Alloraaaa, oddio è la prima volta che posto una storia nel fandom di supernatural non ostante segui la serie tv da moolto e io la amo lol
Come si può ben capire è una destiel *occhi a cuoricino* quei due un giorno mi faranno morire lol
Anywayyyy, non ho molto da dire se non che la storia è impostata dopo la fine della nona stagione dove Dean si risveglia da demone (omfg wtf) e io dovevo per forza scriverci qualcosa perchè OH MY GOODDD
Okay stop ahaha commentate se volete se no dovrò cancellarla :(
Detto ciò vi lascio con una gif desssstiel <3333
Alla prossima, love ya!


 

 

  
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