Prologo.
Neve..
fredda..
Ma che significa “neve”?
E che significa “fredda”?
Neve rossa…
Come fa la neve ad essere rossa?
Sangue?
Tanto sangue..
Neve, fredda, rossa.
Dolore.
In una ampia radura innevata c’è un bambino steso a terra, un bambino mezzo svenuto.
Al suo risveglio alza lo sguardo al cielo, e nonostante il torpore degli arti e le fitte lancinanti alla testa lui sorride, guardando i candidi fiocchi di neve volteggiare nell’aria, come tanti piccoli petali di rosa.
Il bambino si mette seduto sulla neve per guardarsi intorno e con stupore nota di avere enormi macchie di sangue intorno a se, così si alza sulle esili gambe e gira più volte su se stesso.
La coda del suo occhio nota un rapido movimento non troppo lontano dalla sua figura, così si volta in quella direzione.
In un attimo è a terra, deve sbattere più volte le palpebre per rendersene conto, e gli ci vuole un'altra manciata di secondi per accorgersi dell’uomo che lo tiene bloccato nella neve.
Tenta di urlare per lo spavento ma le parole gli si bloccano in gola appena incontra lo sguardo del suo assalitore.
Rossi.
Rossi come il sangue.
Odio.
Rabbia.
Il bambino rimane immobile per la paura mentre l’uomo apre la bocca per scoprire i denti appuntiti e porta una mano tra i capelli del minore per fargli inclinare il capo da un lato, così gli si avvicina lentamente e quando i denti stanno per sfiorare la pelle del giovane la figura ormai resa disumana dai tratti carichi d’odio esala un sospiro, per poi guardare un ultima volta il piccolo con gli occhi vuoti.
Morto.
Vede il corpo dell’ “uomo” sussultare per poi venire scagliato lontano e subito dopo inizia ad urlare e piangere per la paura, riuscendoci solo dopo che il contatto con quello sguardo rubino è stato interrotto.
Due braccia non troppo lunghe lo tirano per farlo alzare e lui si ritrova ad abbracciare un altro bambino, un po’ più alto di lui, e da quello che riesce a vedere, ha i capelli biondi, con alcune ciocche dorate.
“va tutto bene.” Sussurra l’altro con voce suadente, quasi ipnotica mentre scioglie l’abbraccio.
Occhi azzurri, freddi come ghiaccio, labbra rosee ma che esprimono freddezza.
Ogni cosa in quel bambino ispirava freddezza, ma anche potere, saggezza.
“c-come ti chiami?” balbetta abbassando lo sguardo sui propri piedi, notando delle macchie di sangue a macchiargli le scarpe.
“Luke, il mio nome è Luke.”
Ciao a tutti!
a distanza di un giorno pubblico una nuova storia! ahaha.
Ebbene si, allora, inizio con il dirvi gia che.. si tratta di una Lasthon...
perchè probabilmente in tutte le mie storie ci sarà una lashton, magari anche se non messa in rilievo perchè prima o poi cambierò argomento..
comunque, fatemi sapere che ne pensate, con una recensione, un messaggio.. quello che volete! (:
Neve..
fredda..
Ma che significa “neve”?
E che significa “fredda”?
Neve rossa…
Come fa la neve ad essere rossa?
Sangue?
Tanto sangue..
Neve, fredda, rossa.
Dolore.
In una ampia radura innevata c’è un bambino steso a terra, un bambino mezzo svenuto.
Al suo risveglio alza lo sguardo al cielo, e nonostante il torpore degli arti e le fitte lancinanti alla testa lui sorride, guardando i candidi fiocchi di neve volteggiare nell’aria, come tanti piccoli petali di rosa.
Il bambino si mette seduto sulla neve per guardarsi intorno e con stupore nota di avere enormi macchie di sangue intorno a se, così si alza sulle esili gambe e gira più volte su se stesso.
La coda del suo occhio nota un rapido movimento non troppo lontano dalla sua figura, così si volta in quella direzione.
In un attimo è a terra, deve sbattere più volte le palpebre per rendersene conto, e gli ci vuole un'altra manciata di secondi per accorgersi dell’uomo che lo tiene bloccato nella neve.
Tenta di urlare per lo spavento ma le parole gli si bloccano in gola appena incontra lo sguardo del suo assalitore.
Rossi.
Rossi come il sangue.
Odio.
Rabbia.
Il bambino rimane immobile per la paura mentre l’uomo apre la bocca per scoprire i denti appuntiti e porta una mano tra i capelli del minore per fargli inclinare il capo da un lato, così gli si avvicina lentamente e quando i denti stanno per sfiorare la pelle del giovane la figura ormai resa disumana dai tratti carichi d’odio esala un sospiro, per poi guardare un ultima volta il piccolo con gli occhi vuoti.
Morto.
Vede il corpo dell’ “uomo” sussultare per poi venire scagliato lontano e subito dopo inizia ad urlare e piangere per la paura, riuscendoci solo dopo che il contatto con quello sguardo rubino è stato interrotto.
Due braccia non troppo lunghe lo tirano per farlo alzare e lui si ritrova ad abbracciare un altro bambino, un po’ più alto di lui, e da quello che riesce a vedere, ha i capelli biondi, con alcune ciocche dorate.
“va tutto bene.” Sussurra l’altro con voce suadente, quasi ipnotica mentre scioglie l’abbraccio.
Occhi azzurri, freddi come ghiaccio, labbra rosee ma che esprimono freddezza.
Ogni cosa in quel bambino ispirava freddezza, ma anche potere, saggezza.
“c-come ti chiami?” balbetta abbassando lo sguardo sui propri piedi, notando delle macchie di sangue a macchiargli le scarpe.
“Luke, il mio nome è Luke.”
Ciao a tutti!
a distanza di un giorno pubblico una nuova storia! ahaha.
Ebbene si, allora, inizio con il dirvi gia che.. si tratta di una Lasthon...
perchè probabilmente in tutte le mie storie ci sarà una lashton, magari anche se non messa in rilievo perchè prima o poi cambierò argomento..
comunque, fatemi sapere che ne pensate, con una recensione, un messaggio.. quello che volete! (: