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Autore: AuraNera_    24/06/2014    10 recensioni
I Pokémon Leggendari non possono scomparire. I Guardiani devono salvaguardarli. Ma il prezzo potrebbe essere troppo alto.
Dal capitolo uno:
“Tutto in me è bianco. Bianca la pelle. Bianchi i capelli. Bianche i vestiti che indosso. Solo i miei occhi interrompono il monocrome che mi compone. Il bianco è un colore vuoto, per questo mi caratterizza. Ma, come un foglio bianco, spero che anche la mia anima venga colorata con nuove emozioni derivanti da questo viaggio. Un viaggio che mi porterà lontano. Mi chiamo Ayumi Sato. E sono la prima guardiana delle leggende.”
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
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_Mondo Distorto_

“Ayumi, dobbiamo tornare indietro” disse dopo parecchio tempo Giratina. L’albina mormorò qualcosa in risposta e si preparò a tornare al cospetto del Pokemon Primevo.

_Paradiso Parallelo_

Dialga era sparita, Palkia appariva un po’ sciupata e Arceus era sempre lo stesso. Articuno sembrava un po’ infastidita, cosa parecchio strana. Si avvicinò veloce a lei, quando...
“Vei!” un verso familiare la fece fermare di botto.
“Vaporeon! Cosa ci fai tu qui?!”
Vaporeon era l’amica Pokemon di Ayumi da sempre. Lei l’addestrava da quando era una piccola Eevee.
“Abbiamo modificato Vaporeon, adattandola al tuo dna. Così potrete effettuare un’unione.” Spiegò Arceus. Ayumi guardò come inebetita il Pokemon Bollajet. Loro avevano fatto cosa? Beh, perlomeno ora la ragazza riuscì a spiegarsi come mai Palkia fosse così stanca.
Le sfuggì un sospiro scandalizzato, poi rialzò lo sguardo, nuovamente impassibile, e lo posò su Articuno.
- A te che hanno fatto? – le chiese telepaticamente
- Mi hanno rinchiuso in una pokeball. – rispose quella secca
- COSA?! E perché mai?! – esclamò mentalmente Ayumi
- Perché vengo con te. E anche Vaporeon –
Ayumi stava per controbattere, ma si accorse dello sguardo indagatore del Pokemon Primevo e decise che era meglio concludere la discussione per evitare di venir spiate.
Ci fu un silenzio piuttosto pesante, fatto di occhiatacce a destra e a manca da ambedue le parti.
Alla fine Palkia si schiarì la voce, probabilmente stufa di quella battaglia silenziosa.
“Ayumi, tu sai di essere una guardiana delle leggende.” Disse lei, dolce. Ayumi annuì e, capendo che sarebbe stato un lungo discorso, si sedette a gambe incrociate con Vaporeon in grembo. Poi alzò il capo mostrandosi disposta ad ascoltare tutto ciò che la leggendaria dello Spazio aveva da raccontarle.
“Alcune cose le sai già, scusa se te le ripeterò, ma non interrompermi, per favore... bene... Devi sapere che una volta gli esseri umani e i pokemon vivevano in completa armonia tra loro, e questo vale anche per i pokemon leggendari. Non avevano bisogno di questi aggeggi che gli umani chiamano “pokeball” per instaurare un legame, poiché godevano del rispetto reciproco. Un po’ come te e Vaporeon.
“Purtroppo, soprattutto tra le giovani menti, si è sviluppato un forte sentimento, che voi chiamate “ambizione”. Di solito svaniva con gli anni, mentre si acquisiva saggezza. Sfortunatamente, alcuni giovani sfacciati non vollero smettere di immaginare, e portarono avanti i loro sogni egoistici. Questi si sono trasmessi di persona in persona, non solo in famiglia ma tra amici e conoscenti e così via. Così nacquero i primi team. Furono soppressi facilmente, erano troppo pochi. Sfortunatamente, abbiamo spento il fuoco, ma non abbiamo soffocato la scintilla che lo aveva acceso. Così i pokemon, tutti quanti, iniziarono ad essere diffidenti nei confronti degli esseri umani, chi più chi meno. Noi leggendari abbiamo iniziato a nasconderci e a mostrarci sempre meno in pubblico. E intanto l’avidità dello spirito umano cresceva.
“Noi siamo spariti dalla loro vita quotidiana, rifugiandoci in posti segreti e protetti o tramutando il nostro aspetto. I pokemon ordinari, invece, iniziarono a raggrupparsi tra l’erba alta, il buio delle grotte, l’acqua dei torrenti, dei mari e dei laghi, sviluppando una diffidenza e un’aggressività che non dovrebbe essere nella loro natura. Gli esseri umani costruirono città di notevole dimensione, inquinarono l’aria, alcuni schiavizzarono i pokemon sottoponendoli al loro volere, altri preservarono l’amicizia, creando però le pokeball per riuscire a ottenere il loro aiuto. Questi allenatori tentarono di contrastare il male che si era formato nel nostro mondo. Ma l’oscurità, spesso, attrae molto di più della luce. Gli allenatori diventano sempre più rari e oramai in pochi hanno la forza e il coraggio di combattere. Altri insegnano e mettono alla prova i vari allenatori, sempre più rari anch’essi.
“Ormai nemmeno i posti più nascosti potevano nasconderci del tutto. Così, molti leggendari, chi prima chi dopo, scagliarono sulla terra delle parti del loro potere e delle loro anime, che andarono a incarnarsi in un essere umano degno. Ovviamente anche una piccola parte della vostra anima si è incarnata in noi, cos’ ora possiamo trasformarci in esseri umani, seppur per breve tempo. E’ possibile che anche voi sappiate prendere la forma leggendaria per qualche momento. Questa azione comprende dei rischi, poiché le due entità separate risultano deboli e prese di mira, ma quando e se si ritrovano, un grande potere viene sprigionato. In ogni caso, solo in caso di vittoria lo spirito umano viene ripristinato. Se muore un pokemon leggendario, la parte leggendaria custodita nell’umano attirerà la restante parte custodita nel corpo morto, che andrà a sopraffare la parte umana, distruggendola, e dando nuovamente vita al pokemon leggendario. Se invece è l’essere umano a morire, lo spirito perirà con il corpo e il pokemon leggendario otterrà nuovamente lo spirito e il potere originario.
“Gli esseri umani che portano questo fardello, vengono chiamati ‘guardiani delle leggende’ perché ci salvaguardano. Tu sei la guardiana di Articuno e tua madre era quella di Lugia. Entrambe avete adempito o state adempiendo al vostro compito egregiamente. Inoltre siete le sole guardiane che conosciamo. E tu sei la sola che può aiutarci, Ayumi. So che non vuoi parlarne, che per te è dura ricordare. Ma tu devi svolgere questo compito il più a lungo possibile, stringendo i denti. Ce la puoi fare, noi confidiamo in te. Questo è il tuo dovere, è per quello che sei stata scelta. Articuno è uno dei leggendari più giudiziosi, noi ci fidiamo di lei e anche di te. E di Vaporeon, ovviamente. “
Palkia tacque, non sapendo più come andare avanti. Ayumi teneva lo sguardo basso e i pugni serrati. Perché parlavano di sua madre, Mary, davanti a lei in questo modo? Cosa si aspettavano da una ragazzina di appena 15 anni?
L’albina restò in quella posizione per qualche altro secondo, poi sollevò il capo, mentre nei suoi occhi lilla si spegnava anche l’ultima scintilla di rabbia e di dolore.
“Che cosa devo fare?” chiese con la voce vuota. Palkia sembrava troppo dispiaciuta per risponderle e Ayumi si sentì disgustata dalla pietà che il pokemon Spazio provava nei suoi confronti. Tuttavia sapeva che non era colpa di Palkia, bensì di Arceus, che prese la parola.
“Articuno può sentire e percepire le aure leggendarie presente negli esseri umani, lei ti indicherà la via e le persone. Tu devi scoprire di che leggendario si tratta e aiutare il guardiano a riunirsi al rispettivo leggendario. Ovviamente non devi attirare sospetti di nessun tipo e limitare gli scontri al minimo. Vedi di non farti troppo male e di non morire prima di aver trovato qualche custode, non possiamo permettercelo.” Disse freddo il leggendario. Ayumi si stava alterando sul serio, e con lei Articuno, infatti l’aria stava piano paino diventando più fredda. Persino Vaporeon soffiò infastidita. E anche Giratina contribuì.
“Ti sembra il caso? Non è il modo di parlarle!” ruggì il pokemon Ribelle, prendendo le difese di Ayumi.
“Ho detto semplicemente le cose come stanno” rispose glacialmente calmo Arceus. “Qualcosa da ridire, sorellina?”
“Oh, voi due, piantatela!” sbottò Dialga, spuntata fuori dalla sua dimensione chissà quando. I due leggendari ascoltarono il consiglio, pur continuando a lanciarsi occhiate di fuoco a vicenda.
“Ehi, Dialga, come mai sei tornata?” chiese Palkia alla sorella.
“Beh... ho trovato un guardiano delle leggende.” Con quella frase Dialga catturò l’attenzione di tutti i presenti.

_Amarantopoli_

“Fujiko Ayane, vieni immediatamente qui!” tutta amaranto poli udì il grido della madre di quella povera ragazza, Fujiko.
“Sììììììì, mamma...!” ribatté la ragazza sbuffando contro una madre fin troppo ossessiva. Afferrò un biscotto della colazione, uscì dalla cucina, salì di corsa le scale per raggiungere la camera da letto.
“Cosa c’è mamma?” chiese lei con aria innocente, anche se sapeva perfettamente quello che sarebbe accaduto.
“Quel “coso”! Tienilo al guinzaglio! Questa “camera” è un disastro totale. Bisogna prendere provvedimenti, ragazzina!” strepitò la madre.
La “ragazzina” buttò gli occhi al cielo, sospirando esasperata.
“Primo: quel “coso”, oltre ad essere una femmina, è un pokemon regalatomi dal prof Elm, più precisamente un Chikorita. Secondo: i pokemon non si tengono al guinzaglio. Terzo: se continui a urlare così ti denunceranno per disturbo della quiete. Quarto: questa camera ha conosciuto giorni peggiori. Mmm... ho detto tutto... ah, già, ora ho 15 anni, sono un’adolescente, non una ragazzina prego.” Concluse la ragazza con un sorriso smagliante.
La madre scosse la testa e uscì dalla camera borbottando qualcosa a proposito di denunce e porcile. Infine urlò alla figlia di vestirsi, che doveva lavare il pigiama.
Fujiko si cambiò in fretta e si specchiò soddisfatta. Vide una giovane ragazza con i capelli lisci e biondi, raccolti in una lunga coda tenuta ferma da un fermaglio con una rosa rossa, il suo preferito. Aveva una camicetta azzurra e la gonna viola e due stivaletti neri. Non era eccessivamente altra, ma molto magra, quasi troppo, a momenti, due occhioni verdi, molto vivaci, e un sorriso enorme. Era una ragazza solare, allegra e positiva. Specialmente perché alcuni dei suoi desideri, quelli più piccoli e innocenti, si avveravano con alta percentuale di probabilità.
Naturalmente Fujiko sapeva che poteva essere un caso, ma ne andava segretamente orgogliosa. Ancora non sapeva cosa nascondeva quella piccolezza. Almeno fino a quel giorno di maggio, con le prime giornate calde.

“Fu allora che la incontrai. Mi guardava fisso con quegli occhi lilla, così spaventosamente malinconici e strani, in mezzo a tutto quel bianco. In qualche modo sentivo che quella ragazza ed io eravamo simili. Perfino la mia fidata Chikorita sembrava attratta da lei. “Sono Fujiko, e tu?” “Ayumi. Ti stavo cercando.”

Angolino nascosto nel nulla:
Dai, questa vota non è un ritardo così stratosferico... o sì?
Bentornati alla mia storia pokemon, Guardian of Legends. Devo dire che mi sono accorta dopo aver scelto il titolo che la su abbreviazione è GoL. E forza Italia, insomma, già che ci sono i mondiali!
Beh, alcune note. Ayumi Sato è la mia Alter Ego (la incontrerete ancora) e Fujiko Ayane quella della mia migliore amica. Il paradiso Parallelo e una dimensione di mia invenzione, la dimensione di Arceus. Il Mondo distorto lo conoscevate già e ci saranno anche le dimensioni di Dialga e Palkia. La prima si chiama Armonia Tempo, sulla seconda non ne ho idea e si accettano consigli.
Sì, Dialga, Palkia, Giratina e Arceus sono fratelli, nella mia storia. Ho “umanizzato” la compagnia leggendaria perché... boh, non lo so, mi piaceva l’idea.
Dato che, per molti leggendari devo trovare un rispettivo guardiano e non ho così tanto materiale a disposizione, volevo proporvi di entrar a far parte della mia storia. Mi dovete dire il nome e cognome dell’alter ego, età carattere e caratteristiche fisiche e che pokemon leggendario vorreste al vostro fianco. Vi dico subito che i colossi sopracitati non hanno un guardiano, quindi non richiedeteli grazie.
Bene, ho finito. Sayonara, gente!

  
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