«Lovinitooo mi corazón!» trillò lo spagnolo cercando di abbracciare un recalcitrate italiano.
«Muori stronzo» l’aggredì per tutta risposta il meridionale spintonandolo stizzito.
«Oh andiamo Lovinito, è solo una partita di calcio no? Anche io sono fuori dai Mondiali no? Ci terremo compagnia!»
Lovino s’immobilizzò all’istante. Aveva sentito bene? Solo una partita di calcio? Solo?! E poi perché cazzo quello spagnolo ritardato sembrava così compiaciuto?
La faccia di Antonio gli comparve improvvisamente ad un palmo dal naso, un sorriso ebete (in realtà cercava solo di essere allegro e rincuorante, ma Lovino lo trovava soltanto molto stupido) a trentadue denti che lo abbagliava con tutta la sua potenza … e l’italiano proprio non riuscì più a trattenersi.
La testata fu così violenta che all’ospedale dovettero dare cinque punti di sutura al mento dello spagnolo e una decina all’italiano.
«Così impari, stronzo».
Antonio sospirò rassegnato e decise che si sarebbe tenuto a distanza per un po’ dal suo adorabile, ora intrattabile, Lovinito.
 
***
 
Feliciano se ne stava raggomitolato sul letto, il loro letto, senza fiatare, senza mangiare, e senza degnarlo di uno sguardo. Qualche volta si poteva udire un lamentio sommesso, una specie di uggiolio da cane bastonato, ma a parte questo la casa era avvolta nel silenzio più totale.
A Ludwig tutta quella calma era anche piaciuta, per un po’, ma santiddio, erano tre giorni che andava avanti così! C’era un limite anche alla stupidità!
«Feli ho cucinato» gridò dalla cucina.
Niente, nessuna risposta.
«Ho cucinato la pasta al pomodoro, la tua preferita!»
Silenzio.
Sospirò profondamente, cercando di farsi coraggio, e stava per sedersi a tavola, ovviamente da solo, quando un’idea lo folgorò.
Salì silenzioso le scale ed entrò, ignorato, nella loro stanza, sedendosi sul letto accanto all’italiano apatico.
«Avanti Feli, non c’è bisogno di farne una tragedia no?- iniziò il tedesco- prendi me ad esempio, agli Europei di due anni fa ho preso la sconfitta piuttosto sportivamente, anche se eravamo i favoriti».
A Ludwig parve di intravedere una lieve reazione nel compagno, al ricordo di quella partita. Già perché quando Feliciano era frustrato per qualche motivo, e grazie al cielo succedeva di rado, gli bastava ripensare a quel due a uno contro la Germania per risollevarsi.
Lo vide strofinarsi il nasino arrossato e sollevare gli occhi, improvvisamente luccicanti, su di lui: «Eh Eh, vi abbiamo fatto proprio il culo quella volta» ridacchiò compiaciuto.
Ludwig sapeva che avrebbe dovuto arrabbiarsi, ma davvero non ci riusciva con lui, alla fin fine si disse che non era stato poi un gran male, perdere quella partita degli Europei.
 
 
 
 
 
 
Ok è una mezza cavolata scritta un po’ di getto in onore della sconfitta contro l’Uruguay e automatica eliminazione dai Mondiali, prendetela per quel che è: una robetta senza pretese XD