Sayaka la guardò allontanarsi, dopo che le aveva mormorato all'orecchio quella solita, odiosa frase.

Sapeva che non doveva fidarsi di lei dal principio.

Eppure, si era lasciata andare a quel sorriso, che sembrava dolce come il miele.

A quel tocco delicato e gentile come una piuma. Quel tocco che, ormai, conosceva il corpo della ragazza dai capelli blu alla perfezione.

Sapeva che non doveva cadere in quel tranello, ma non ci era riuscita.

Non era riuscita a resistere a quei baci e a quelle carezze, ma sapeva che per lei era un gioco.

Un piacevole passatempo, ma nient'altro.

Aveva iniziato con degli scherzi, con delle parole sussurrate mentre passava al suo fianco, prima di passare a cose più serie.

Ormai, Sayaka era troppo presa da lei e si ricordava solo dopo che l'avrebbe dovuta odiare.

Ma non ne era più capace.

Non ora che aveva imparato ad amare quegli occhi viola, quel sorrisetto divertito e quei lunghi capelli neri.

 Sayaka la sentì uscire dall'infermeria, prima di lasciarsi andare sul letto, sospirando, le sue ultime parole ancora in mente.

"Ricorda che non ti amo e non ti amerò mai, Sayaka Miki"