Anime & Manga > Full Metal Alchemist
Ricorda la storia  |      
Autore: Rain e Ren    20/08/2008    3 recensioni
Un treno che continua a correre avanti e indietro come suo obbligo.
I sentimenti verso quel stesso treno che non ha colpe…ma che non porta solo dolore…
Un giorno porterà anche l’amore! [EdxWinry]
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric, Pinako Rockbell, Winry Rockbell
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Dopo aver postato il terzo cap di memories ho deciso di mettere anche questa One-shot che avevo scritto tempo fa.
Un lieto fine per Ed e Winry dopo mille sofferenze.
E un treno che continua la sua corsa.



- E il treno corre…-

Il treno corre…veloce e crudele.
Si. Per lei il treno è crudele.
Crudele perché lo porta via da lei…
Lo porta lontano…dove lei non potrà mai raggiungerlo…
Ma dove forse, un giorno, lo raggiungerà.

E il treno corre.
Ancora, ancora e ancora…
…veloce ed implacabile…
Implacabile come la tempesta che imperversa nel suo cuore…
Il cuore giovane ed innamorato di una ragazza…
Ed è proprio questa la tempesta che imperversa…
…una tempesta d’amore…
Amore forte e resistente come il diamante e l’acciaio…
Un amore che forse, un giorno, lui potrà conoscere…

E il treno corre…
E continuerà a correre…
Continuerà a portarlo lontano da lei…
Ancora tante…tante volte…
Ma forse, un giorno, quel treno lo riporterà a lei…
E quel giorno lei lo aspetterà con ansia…
Per questo non smette, e mai smetterà, di sperare…sperare che quel giorno arrivi il prima possibile…
E prega l’arrivo di quel giorno…
Prega anche se non sa chi…
Forse quel Dio in cui mai ha avuto fede…
Non lo sa…
Prega e basta…
Nella speranza che qualcuno ascolti la sua preghiera disperata…e l’accolga…!

Lei non ha mai creduto in Dio…
Non ne è mai stata capace…fin da piccola…
Ma ora le cose sono diverse…
Ora vuole provare a credere in Dio…
Vuole provare a sperare nella sua esistenza…
Perché oramai non le rimane altro che la speranza…
Quindi continua a sperare e pregare…
E intanto il treno continua a correre…
Continua a portarlo lontano da lei…
Ma un giorno ormai non troppo lontano, ne è sicura, quello stesso treno lo riporterà a lei…
E quel giorno, niente e nessuno potrà più dividerli…
E quel treno che corre veloce, non le sembrerà più così crudele ed implacabile…


………………………………………………………………………………………………………………………
Il vento soffiava piano su Resembool, facendo muovere lentamente le fronde degli alberi. Era primavera, e quella leggera brezza trasportava il profumo dei fiori di campo che crescevano intorno a lei. Era nata e cresciuta tra quei profumi e rumori, che le davano sicurezza; la facevano sentire protetta da quando i suoi genitori erano venuti a mancare a causa della guerra.
Era l’alba, e tra non molto sarebbe sorto il sole che avrebbe illuminato la giornata più importante della sua vita…anche se lei, ancora non sapeva quello che sarebbe successo.
Scese dal davanzale sul quale si era seduta e si stiracchiò le braccia e il collo. Aprì l’armadio e ne estrasse dei pantaloni jeans corti e sfrangiati, una fascia nera che le copriva solamente il seno e una camicetta bianca a linee verticali rosa che allacciava sotto il seno. Infilò le scarpe da ginnastica e legò i lunghi capelli in una coda di cavallo, lasciando libere due ciocche per lato e la frangetta.
Mentre tornava alla finestra, il suo sguardo cadde sulla foto appoggiata sopra il comodino: ritraeva lei, Ed e Al da piccoli. La prese in mano e tornò alla finestra; guardò l’orizzonte distante ed infinito e un sorriso triste apparve sulle sue labbra.
- Quanto tempo dovrò ancora aspettare prima di vederti tornare? Quante lacrime di dolore dovrò ancora versare in silenzio prima di poterne versare di gioia?
Mi manchi, Ed. Mi manchi da morire. Vorrei che tu fossi qui…allora potrei dirti quelle due parole che mi tendo dentro da una vita, ma che non ti ho mai voluto rivelare…altrimenti avrei rischiato di compromettere la tua missione.-
Questi erano i pensieri di Winry mentre scrutava l’orizzonte. Conosceva a memoria quel paesaggio, ma guardarlo ogni volta che voleva la faceva stare almeno un po’ meglio. Si ricordava quando, da piccoli, lei e Ed giocavano liberi e felici per le grandi ed incontaminate campagne di Resembool. Un sorriso malinconico apparve sul suo volto, ricacciò indietro le lacrime e sfiorò la cornice della foto con le dita affusolate.
- Sono sicura che presto ti rivedrò…
Arriverà il giorno in cui potrò confessarti il mio amore…fino ad allora io ti aspetterò!-
Rimise la foto al suo posto e si voltò verso la porta. Ma mentre lo faceva, da lontano udì un fischio ben conosciuto.
Il fischio del treno.
Si voltò verso la finestra e guardò fuori.
“ Vi prego, ditemi che lui è tornato…” la sua voce uscì come un sussurro. Non c’era autorità nelle sue parole…quella era una supplica.
“ Lui è qui!” un altro sussurro, questa volta più dolce e malinconico: la voce della natura.
Winry aveva passato anni a parlare con essa, le faceva domande e cantava canzoni cullata dal vento che le faceva d’orchestra. Sorrise felice e una lacrima fuggiasca le rigò il volto.

Alla stazione di Resembool, il treno proveniente da Central City era appena arrivato. Da esso scesero due ragazzi biondi, uno con i capelli lunghi e l’altro con i capelli corti.
“ Finalmente siamo tornati a casa.” Disse quello con i capelli lunghi.
“ Puoi dirlo forte, fratellone.” Rispose l’altro.
“ Che ne dici Al, andiamo subito da Winry e zia Pinako a dargli la notizia?” chiese euforico.
“ Non vedi l’ora di rivedere Winry, vero?”
“ Io…devo assolutamente dirle una cosa.”
“ Lo so, Ed. Lo so…”
“ Ora andiamo!” urlò Ed iniziando a correre e alzando in aria il braccio destro…umano.
Corsero come dei forsennati fino a quando non intravidero la casa che fin da piccoli li aveva ospitati e aveva funto anche da rifugio quando erano nei guai. E lì, ad aspettarli come sempre, c’era zia Pinako, con la sua immancabile pipa in bocca.
“ O mio Dio…ragazzi, ma cosa è successo?” chiese la donna sconvolta vedendo che erano tornati normali.
“ Bè, non sei contenta? Siamo riusciti a riavere i nostri vecchi corpi…” disse Al euforico.
“ Questo l’ho notato…lasciamo stare, mi racconterete tutto dopo.”
“ Zia…dov’è Winry?” chiese all’improvviso Ed.
“ Non lo so. Era qua fino a un momento fa, poi è uscita di corsa. Non ha voluto dirmi dove andava.” Confessò accigliata.
- Dove sei, Winry? Ora sono tornato, perché tu non sei qui come avevi promesso?-
Poi, all’improvviso, un’ idea balenò nella mente del giovane.
Già, lei poteva essere solo lì. Né era sicuro. Sicuramente si trovava in quel posto.
“ Zia, Al…ci vediamo più tardi, ok?”
“ Fratellone dove vai?”
Ma a quella domanda Ed non rispose. Aveva già iniziato a correre.
“ Lascialo andare Al. Tuo fratello sa badare a se stesso…sono sicura che saprà trovarla.”

Ed correva più veloce che poteva. Aveva il fiatone, ma questo non gli importava…se quella corsa lo avrebbe portato da lei, andava bene.
Arrivò sulla collina dove loro giocavano spesso da piccoli e la vide. In piedi che guardava l’orizzonte mentre il vento le scompigliava dolcemente i capelli.
“ Winry…” la chiamò piano e lei si voltò. Il cuore di Ed mancò un battito: stava piangendo.
“ Sapevo che mi avresti trovata…bentornato a casa, Ed!” gli sorrise dolcemente tra le lacrime. Lui si avvicinò piano.
“ Grazie…e grazie per avermi aspettato.” Sorrise anche lui. “ Come immaginava sei tornata qui anche dopo tanti anni… Mi dispiace!” aggiunse poi tristemente.
“ E di cosa?” chiese accigliata.
“ Di tutto. Di essermene andato, di aver dato fuoco a quella che per te era come una seconda casa, di non averti detto che sapevo chi aveva ucciso i tuoi genitori…”
“ Non c’è bisogno di scusarsi, Ed. Comprendo benissimo le ragioni che ti hanno spinto ad agire in quel modo, dopotutto, mi hai anche protetto da me stessa.” Interruppe lei. “ Io non ce l’ho con te, ricordalo sempre.”
La guardo negli occhi e un irresistibile impulso gli prese il cuore: l’abbracciò!
Così. All’improvviso e senza ragionare. Senza sapere il motivo…No. Stava mentendo, il motivo lo sapeva bene. E ora, era arrivato il momento di dirlo anche a lei. Si, pensò, glielo avrebbe detto, ma dopo. Ora voleva solo poterla stringere tra le braccia un altro po’.
“ Perché lo hai fatto?” chiese Winry quando lui la lasciò. Ed arrossì come un bambino.
“ Io…ecco l’ho fatto perché…” deglutì rumorosamente mentre lei sorrideva nel vederlo in difficoltà.
Ed respiro a fondo e chiuse gli occhi. – Ora è il momento di dirglielo. Ho aspettato questo giorno per tanto tempo, ora devo dirglielo…-
Winry rise sommessamente: probabilmente, pensò, un esercito di homunculus non lo avrebbe messo così in difficoltà. Ma lei lo conosceva bene, e sapeva che se era una cosa importante l’avrebbe detta anche a costo di passare per fesso.
“ Winry…io l’ho fatto perché ti amo!”
In quel momento, quando la ragazza udì il suono di quelle due parole, il suo cuore si fermò. Non poteva crederci: le aveva detto che l’amava. Sentì gli occhi inumidirsi e una lacrima riuscì a scendere e a bagnare le sue guance.
“ Ora perché piangi?” chiese timoroso di aver detto qualcosa di sbagliato come al solito. Lei gli cinse il collo con le braccia e affondò il viso nel suo petto.
“ Piango perché anch’io ti amo, scemo.”
“ Lo scemo per cos’era?” chiese stringendola forte e sorridendo.
“ Per il fatto che mi fai sempre preoccupare e torni a casa dopo mesi di assenza.”
“ Scusa, ti prometto che d’ora in poi non partirò più.” Lei si staccò e il suo volto si fece triste.
“ Non mentirmi, Ed. Lo so che partirai di nuovo e non ci rivedremo per chissà quanto tempo. Al deve riavere il suo vecchio corpo…e anche tu…”
“ Ti sbagli.” La bloccò sereno.
“ Prego?”
“ Non l’hai notato?”
“ Cosa?” chiese non capendo a cosa il giovane si riferisse. Lui si tolse la giacca nera e le mostro il braccio destro. Winry trasalì e sgranò gli occhi, sia di stupore sia di felicità. Avvicinò la sua mano al braccio del ragazzo e lo toccò: era davvero umano.
“ Ed…il tuo braccio…il tuo braccio è davvero ritornato umano!?” Ed non capì se quella fosse una domanda o un’ affermazione, ma annuì ugualmente.
“ E Al ha recuperato il suo vecchio corpo. Perciò non c’è più bisogno che noi viaggiamo qua e là. Potrò restare con te tutto il tempo che voglio!” a quell’affermazione il cuore di Winry esplose di gioia. Gli buttò le braccia al collo mentre lui la prendeva per i fianchi e la faceva girare come una trottola.
Ridevano!
Per la prima volta da quand’era cominciata tutta quella storia loro potevano ridere e scherzare come ragazzi della loro età. Ed la fece scendere un po’ in modo che si trovasse all’altezza del suo viso. Si guardarono negli occhi e i loro visi si avvicinarono. Alla fine, fu Ed ad annullare la poca distanza che li separava legandola a se in bacio timido ed incerto: il loro primo bacio!
Il bacio che in un primo momento fu solo un leggero sfiorarsi di labbra, ma che poi divenne più audace sprigionando tutto l’amore che l’uno provava nei confronti dell’altro. Ed strinse a se il corpo bello e morbido della ragazza mentre la baciava.
Dopo che si furono separati, entrambi sorrisero felici…felici di poter stare finalmente insieme. Ed la fece scendere e lei si accoccolò tra le sue braccia ancora un po’, godendo del calore emanato dal suo corpo.
“ Lo sai che sei cresciuto?”
“ Certo, l’avevo detto che ero alto io.” Disse sorridendo strafottente.
“ Ora non allagarti troppo. Ho detto che sei cresciuto, non che sei diventato un gigante.”
“ Come sarebbe a dire? Piccola strega che non sei altro. Proprio tu hai il coraggio di parlarmi così…sei più bassa di me di quasi una testa.” Winry rise forte a quell’affermazione.
“ Nonostante non ci vediamo da parecchi mesi, il tuo carattere orgoglioso non è cambiato. È bello sapere che dopo tanto tempo ho ritrovato così come l’avevo lasciato, il ragazzo che amo da una vita.” Ed sorrise arrossendo a quella frase.
“ Che ne dici se ora torniamo a casa? Al e zia Pinako saranno preoccupati…”
“ Va bene. Non vedo l’ora di rivedere anche Al.”
“ Allora forza. Andiamo a casa.”
E così si presero per mano e corsero verso quella che da sempre era stata la loro casa, e che sarebbe rimasta tale ancora per tanto tempo. Winry era serena nonostante sapesse che non era ancora tutto finito; i problemi ci sarebbero stati, e anche molti, ma era sicura che sarebbero stai in grado di superarli…insieme!
E mentre il fischio lontano del treno segnava una nuova partenza per qualcuno di sconosciuto, Winry si fermò a ringraziare mentalmente quel treno che ora, dopo tante peripezie, non riteneva più crudele. Dopo tante lacrime, preghiere e speranze, finalmente quel treno lo aveva riportato a lei e forse, un giorno, avrebbe riportato alle loro case anche tutte le persone che se n’erano andate per volontà non propria…proprio com’era accaduto a loro.
Perché ormai lo sapeva. La vita è come un viaggio in treno, si parte e si ritorna di continuo. Fino a quando il viaggio non si conclude con il ritorno a casa tanto desiderato, magari accanto alla persona amata. A volte sembra crudele, ma alla fine, se si continua a sperare senza mai arrendersi, la felicità arriva. Per tutti!


Finish…ecco fatto, una nuova ff fresca di scrittura… lo so, lo so, devo ancora completarne una ( o 2, nn me lo ricordo) ma ke volete farci…quando le idee arrivano…ok, nn dite niente, è lunga lo so, ma nn riesco proprio a scrivere una ff corta…nn è nel mio stile…( cm nn è nel mio stile scrivere una cosa decente…xò…)
Cmq aspetto commenti ( come sempre )… ciao a ttt e…alla prossima ff…ke spero sarà più decente di qst...
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Full Metal Alchemist / Vai alla pagina dell'autore: Rain e Ren