Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
Ricorda la storia  |      
Autore: fireslight    25/06/2014    3 recensioni
{Martells!centric|moments|angst, introspective|unbowed, unbent, unbroken|
Sunrise – Elia, quelle sicurezze vacillano, si sgretolano, spezzate.
Afternoon – Oberyn, vede la donna che ama, la sorella perduta.
Sunset – Doran, quella vendetta che persegue da troppo, tanto tempo.
Evening – Ellaria, non vede più i suoi occhi scuri, quel sorriso impertinente.
Night – Arianne, recupera il contegno di una principessa, giura di piangere mai più.
Genere: Angst, Drammatico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Arianne, Martell, Elia, Martell, Ellaria, Sand, Oberyn, Martell
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Of Sun, Blood and Justice.
 
 

Sunrise – Elia.
Amava osservare la nascita dell’aurora, quando da bambina si svegliava con ancora il cielo oscuro a guidarla, piccola candela fra le mani sottili, fra i corridoi dell’Antico Palazzo, sino alla Torre del Sole, solo per ammirare la luce tra i pregiati marmi dei pavimenti, sui vetri dipinti delle finestre, per ammirare la bellezza di un giorno, uno come tanti.
Amava pensare che un giorno avrebbe visto un altro Sole, più la bellezza di quella capitale sconosciuta dai climi miti, niente a che fare con il caldo asfissiante dei suoi deserti.
È un attimo, − quelle sicurezze vacillano, si sgretolano, spezzate, − non rimane nulla se non sangue che scorre al Sole.
 

 
 
Afternoon – Oberyn.
Teneva la lancia nella destra, sicuro che niente l’avrebbe scalfito, scattava come un serpente avvistando la preda, feroce, letale, imprevedibile. Evitava i colpi dell’avversario come fosse nato per quello, come se non avesse altro scopo nella vita, come se niente e nessuno avesse ormai più importanza, come se dovesse finire il mondo in quegli istanti.
Cocente il Sole del pomeriggio, impossibile da sopportare, ma non per lui che è vipera, animale a sangue freddo che brama il calore, che lo cerca con tutto sé stesso.
È un attimo, − vede la donna che ama, la sorella perduta, − non c’è nulla sul pavimento dell’arena, se non sangue bagnato dal Sole.
 
 
 
Sunset – Doran.
Era il momento che preferiva, il soffice rumore della arance mature sul marmo rosa, gli strilli divertiti dei bambini vicino gli stagni, il mare poco lontano, la brezza che sfiorava le foglie degli alberi, l’essenza della bellezza che gli mancava. Pensava che i Giardini gli avrebbero donato conforto, il dolore alle gambe era atroce, ma doveva essere in grado si sopportarlo, il dolore; che poi, cosa poteva essere il conforto della vedetta, paragonato al piangere un corpo caro, se lo domandava spesso, mentre il Sole tramontava.
È un attimo, − quella vendetta che persegue da troppo, tanto tempo, − non ha più nulla se non del sangue abbagliante nel Sole.

 
 
 
Evening – Ellaria.
Era sempre stata forte, lo batteva nelle loro giocose schermaglie fisiche, − solo perché lui la lasciava vincere, − ma adesso, adesso il dolore era talmente forte da non poterlo ignorare.
Di sera, quel dolore svaniva.
Era l’ennesima illusione, che la rincorreva privandola di quella serenità che si riserva a chi di felicità ne vedeva tanta,ogni giorno. Di sera amava stargli vicino, talvolta carezzandogli i capelli neri, talvolta così presi l’uno dall’altro,  da non sapere che la sera era breve, nel Sud.
È un attimo, − non vede più i suoi occhi scuri, quel sorriso impertinente, − non le rimane nulla, se non il suo stesso sangue baciato dal Sole.

 
 
 
Night – Arianne.
Fissava il soffitto delle proprie stanze, la risacca la cullava come le braccia di sua madre, prima che andasse via lasciandola sola; la notte era sua amica, il silenzio non l’avrebbe tradita. Delusa, da suo padre e da sé stessa, perché le aveva mentito, perché il trono era suo di diritto.
E la delusione si mischiava alla rabbia, e la rabbia generava rancore, infine lacrime. Lacrime amare, per lei che era più forte, determinata, testarda, avendo confidato nel buonsenso di quel padre fin troppo malinconico.
È un attimo, − recupera il contegno di una principessa, giura di piangere mai più, − non vuole più sentire di sangue bruciato dal Sole.







Note dell'autrice.
Credo sia evidente che ami Casa Martell, ma niente, ho voluto scrivere di questi suoi componenti più importanti, e inoltre, è la prima volta che scrivo di Arianne e Doran, per cui non so bene come sia potuta andare. Certi passi potrebbero sembrare noiosi e ripetitivi, come l'ultima frase di ogni drabble, ma serve assolutamente per creare continuità, per sottolineare il dolore che inevitabilmente affrontiamo con la morte di una persona cara, con il rifiuto dell'abbandono, il cercare di superarlo, quel dolore. 
Spero che possa piacervi, che qualcuno avrà la bontà di leggere perchè le ho scritte con il cuore, con l'affetto che provo per questi personaggi così forti e distrutti al tempo stesso e mi farebbe piacere trovare qualche parere, un'emozione, una critica, qualsiasi cosa, ne sarei felice.
Alla prossima, tornerò, 
fireslight.

 
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones / Vai alla pagina dell'autore: fireslight