Il fuoco della vita, il sale della terra
La lotta è finita, ma la speranza è ancora accesa e la vita continua; al passato bisogna voltare le spalle.
L'ardere delle fiamme s'insedia lentamente nell'armatura scrostata dell'Eroe provocando degli scoppiettii. Non brucia né raffredda, è semplicemente ciò che anima i cuori e li spinge a combattere per sperare in un Regno che si possa riaccendere di nuova luce. Alza lo sguardo, muto, per non spezzare il filo sottile che lentamente ritorna a collegare tutte le sue avventure e osserva il Cielo limpido - le nuvole fuggono dal fuoco che lo pervade. I suoi pensieri ora sono riuniti in una ragnatela, nascosti in uno scrigno chiuso con un lucchetto dorato; e fino a quando quel lucchetto non si riaprirà, i suoi occhi continueranno a contemplare il Cielo e la sua vita.
[ ok, uhm, avevo in mente questa drabble da tempo ed oggi ho deciso di stenderla - sono in fase di "immersione nella scrittura (e lettura)", quindi ne approfitto. Ci ho messo qualche minuto, immagino, ma sono piuttosto soddisfatta! È carina, spero l'abbiate apprezzata. Inoltre, sebbene Dark Souls (già il titolo del videogame dice tutto: Anime Oscure, ad indicare l'animo inquieto che si rischiara solo dopo la fine di tutto!) sia entrato a far parte dei miei videogames preferiti, ho ancora svariate cose che devo studiare ben benino e spero perciò di non aver fatto casini con la trama o quant'altro. Altra cosa, "il sale della terra" del titolo è ispirato ad una /famosa/ citazione de il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa - naturalmente non voglio plagiare nulla e non ho intenzioni di lucro. E sì, il tutto è ambientato nella scena finale di Dark Souls I, per intenderci. La smetto e mi dileguo, sperando di avervi allietato un poco con questa piccola drabble. ~ ] Hitsuki la stregatta