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Autore: Im_singing_myblue    25/06/2014    2 recensioni
Anno 2045. Impero di Jarath. I continenti sono "spariti" unendosi tra di loro a formare un' unica grandissima isola nell'oceano. Solo i due poli e l'Oceania, con le sue svariate isole, sono rimaste come in origine. Non esistono più le varie etnie, è proibito definirsi americano, africano, asiatico o europeo, ma solo umano. Negli zoo non ci sono più gli animali terrestri, ma quelli alieni, portati sulla Terra da vari esploratori spaziali. Le città sono completamente computerizzate.
Anno 240; Artide. Laboratorio di sperimentazione illegale sugli esseri umani. Gli scienziati riescono a catturare due ragazzi che non avrebbero dovuto trovarsi lì e li usano come cavie.
Nel 2044 il laboratorio viene chiuso a seguito di una denuncia contro i diritti umani.
I ragazzi non vengono trovati.
Genere: Azione, Dark, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: G-Dragon, Nuovo personaggio, Taeyang
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Haru Haru


Prologo



 

6° Giorno del 2° anno dell'Impero Jarathiano. Mese della Luna Rossa.
Istituto femminile privato della Città Imperiale. 4° Classe dell'Ala Ovest.
 


-Nel 2043 il 7° figlio della Dinastia di Miral, un tempo di etnia araba, salì al potere dopo aver coraggiosamente domato la rivolta dei Sovversivi dell'Est. Si sposò con la figlia della loro regina; la Sovversiva Kathleen de Jevers e successivamente ebbe quindici eredi. I Principi Sacri di Miral; Kàresu, Ajat, Nahal, Miron, Thai, Shuuta, Làtron, Rèisu, Sharè e Jarath, che attualmente è il nostro sovrano. Cinque di loro hanno sposato le  loro sorelle come da tradizione. La principessa Korin, maritata con Miron, Mikai sposata con Ajat, Niha legata a Kàresu, Sayuri sposata con il 2° genito Làtron e infine la principessa Mirhay, moglie del nostro sovrano, l'imperatore Jarath. Se volessimo andare più indietro...- in quel momento la campanella suonò con sommo sollievo delle studentesse. Sollievo che però durò poco.

-Ferme!Come ccompito dovete farmi, oltre agli schemi della lezione, un albero genealogico della famiglia Imperiale utilizzando i dati che vi ho fornito oggi- disse severamente il professore guardandole da dietro lo schermo viola degli occhiali a fascia.
Subito si alzò un mormorio scontento da alcune ragazze più audaci che osarono protestare, anche se debolmente.

-Finitela!Se avete preso appunti ci metterete pochissimo! E visto che vete il tempo di contestarmi avrete anche il tempo per studiare per la verifica di lunedì!- esclamò arrabbiato il docente prima di prendere la propria borsa, dopo averla richiusa nella capsula, infilarsela in tasca e andarsene.
Subito le studentesse uscirono in corridoio e in giardino; il regolamento proibiva di rimanere in classe durante la ricreazione.

-Zoey?Dai, dobbiamo uscire. Zoey?- la viola si avvicinò al banco della compagna, che, non sentendola, stava scrivendo qualcosa sulla propria tavola digitale.

-Ohu!- esclamò infine la ragazza non ricevendo risposta riuscendo finalmente a far voltare l'amica.

-Ciao Elizabeth!Scusa, ma stavo finendo di scrivere una cosa e non ti ho sentita- disse Zoey scostandosi i lunghi capelli bianchi come la neve dal viso.

-L'ho notato- disse con uno sbuffo la ragazza portandosi una mano sul fianco strettamente fasciato dalla maglia attillata che, insieme alla gonna - o a un paio di pantaloni lunghi - faceva parte della divisa.

-Dai, è meglio uscire prima che ci vedano ancora qui e ci diano una punizione, non ho vogli di lavorare una settimana alla mensa insieme a Miss.Tecno- disse Elizabeth incamminandosi verso l'uscita della classe.
Subito Zoey le fu dietro; neanche lei ci teneva a passare mezz'ora per tutta la settimana accanto all'androide dalle fattezze sexy che si occupava della mensa e che veniva odiata da tutte per la propria bellezza.

-Non capisco proprio perché sia così acida con tutti, soprattutto con me- protestò l'albina infilandosi gli occhiali a fascia gialli.

-Intanto, levati quegli occhiali da sole che di quel colore sono orribili, e poi guarda che non è che ti tratta peggio degli altri, è solo una tua impressione Zoey- rispose la ragazza andandosi a sedere sotto un albero.

Zoey allungò una mano a sfiorare le foglie di un ramo che tendeva verso il basso, lo sguardo perso nel vuoto.
-Stanno svanendo troppo velocemente vero?- mormorò senza guardare l'amica, le ginocchia strette al petto.

Elizabeth annuì volgendo lo sguardo al cielo, da loro era una bella giornata, ma in lontananza si poteva vedere il confine con l'Irlanda e lì diluviava.
Anche se ora i Paesi erano tutti uniti, le stagioni, grazie alle cupole atmosferiche, rimanevano sempre le originali tipiche di quel luogo.

-E' tutto così diverso da un tempo- sussurò l'albina giocherellando con una ciocca di capelli.

-Cosa intendi dire?- chiese la ragazza voltandosi verso di lei, incuriosita.

-Che io ho visto com'era questo mondo tantissimi anni fa. Mia madre conserva in soffitta dei libri e delle foto che le ha lasciato sua nonna. Questo mondo sembra un altro rispetto a come era prima- siegò Zoey a bassa voce.
L' Imperatore non vedeva di buon occhio i sudditi che si ostinavano ad attaccarsi al passato o che non avevano consegnato tutti i vecchi documenti alle sue guardie.

-So che non dovremmo averli ma mia madre non se l'è sentita di darli via. Se dopo vieni da me te li mostro-.

-Va bene...c'è anche tua sorella?- domandò mentre la campanella di fine pausa risuonava per il prato.

-Sì, ma non so se ci noterà, è chiusa in camera sua da giorni-

-E' sempre pazza?-

-Elizabeth! Non dirlo più. Julia è particolare, ma non ha nulla che non va- la riprese Zoey mentre raggiungevano le altre ragazze che stavano rientrando in classe.

-Oh si, parlare con gli apparecchi informatici con la mente e dire che ti comunicano cose non è da pazzi- mormorò la viola a bassa voce facendosi sentire solo dall'amica.

La sorella maggiore di Zoey la inquietava un po' con quei suoi discorsi sull'anima degli oggetti, ma di certo non voleva deriderla o andare in giro a raccontare le stranezze che faceva.
Zoey scrollò le spalle con indifferenza, non le importava molto se sua sorella veniva considerata pazza o se lo era davvero, quello che importava era che si volevano un bene dell'anima.

-Su, svelte, prendete posto signorine, e abbassate il volume se proprio dovete chiacchierare- le riprese canzonatorio il professore di filosofia guardandole da dietro il visore della propria tavola digitale oscurata.
Subito Zoey prese posto in prima fila, adorava quella materia e, come tutte le studentesse di quella classe, adorava quel prof.

Non era vecchio, anzi, aveva al massimo 23 anni, capelli neri, pallido, con gli occhi di color marrone con sfumature rossastre.
Aveva un carattere complicato, ma se uno sapeva come prenderlo poteva diventare un ottimo interlocutore e un prezioso ascoltatore. Era di lingua pronta, tagliente come un vetro affilato e possedeva una spiccata intelligenza.
Le lezioni con lui si trasformavano in veri e propri incontri di dibattito nei quali le studentesse potevano discutere fra loro degli argomenti più disparati.

-Oooh eccovi finalmente!Non dovreste farmi sempre aspettare- commentò il ragazzo con un sorrisetto, e si che da quanto ho sentito, non che mi aspettassi qualcosa di diverso, sono il vostro preferito-.
Le ragazze ridacchiarono leggermente mentre il professore si alzava per andare a poggiarsi al bordo della cattedra in modo da aver una miglior visuale.

-Allora, l'altra volta ci eravamo addentrati nelle menti dei più grandi filosofi dei nostri tempi...- iniziò gesticolando leggermente.

Subito si levarono mormorii di protesta dalla classe mentre le ragazze si guardavano tra di loro con espressione delusa.

-Ma come???-

-Continuiamo con quello?-

-Se lo sapevo facevo lippa!- si sentì esclamare dal fondo dell'aula.

-Ah no!So benissimo che questo non accadrà mai, non in una giornata che comprende una mia lezione!- esclamò con espressione di superiorità il docente facendo sorridere le alunne.

-Ascoltate, ho in mente una lezione speciale per voi oggi, ma quello che diremo qui dentro non dovrà sapersi in giro, chiaro?- domandò guardando le ragazze conuno sguardo che neanche un Narii ( mortale demone alieno) avrebbe potuto uguagliare.

Annuirono tutte con convinzione e il prof Ehara sorrise soddisfatto mentre, non visto, premeva il pulsante del piccolo dispositivo che teneva in tasca, capace di insonorizzare la stanza facendo però sentire un lieve brusio all'esterno. In questo modo non avrebbero destato sospetti.

-Vi ho chiesto di non riferire quello che realmente faremo in questa e nelle lezioni successive perché finirei nei guai. Un paio di giorni fa stavo cercando un paio di textfile da portare a lezione per discuterne insieme e mi sono finalmente deciso a rispolverare la parte superiore del mio mobile di catalogazione e ho trovato questi- spiegò tirando fuori dalla borsa a tracolla un paio di volumi.

Le ragazze li guardarono con gli occhi spalancati per lo stupore.

Erano dei libri.

Dei libri di carta, filo e colla.

Ne esistavano pochissimi ormai e quelli che c'erano erano stati sequestrati dalle Guardie Imperiali e archiviati da qualche parte.

Tranne Zoey e Elizabeth nessuna di loro aveva mai visto un vero e proprio libro, ormai tutti usavano i dispositivi tecnologici, come le tavole digitali e i textfile.

-Si tratta di alcune opere di filosofi che sono vissuti tantissimi anni fa, qui ho un paio di test di quello che fin ora preferisco; lo scrittore Oscar Wilde- disse prendendo in mano il libro in modo che tutti vedessero.

-Ma...prof...ne possiede uno solo...come faremo a leggerlo tutte?- domandò Elizabeth senza riuscire a trattenersi.

-Ve lo dirò a fine lezione, non temete, ora però vorrei spiegarvi il modo di pensare di Wilde per vedere cosa avete da dire in proposito- rispose con un sorrisetto Ehara.

Per tutto il tempo il suo sguardo era corso a Zoey.
   
 
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