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Autore: kirarachan    21/08/2008    6 recensioni
Un piccolo hanyou cammina per la Londra Ottosentesca alla ricerca di una casa dove passare la notte della Vigilia di Natale, solo una porta si aprirà per il piccolo...
Questa è una breve Song-fic sulle note di 'Boy and the ghost' di Tarja Turunen... Buona lettura e commentate se vi va!
Genere: Commedia, Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Nuovo personaggio
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Questa è la prima song fic che ho il coraggio di pubblicare, è nata ascoltando 'Boy and the Ghost' di Tarja Turunen, che consiglio di ascoltare se vi capita...
Vi lascio alla lettura e spero vi piaccia, è una fic un po' particolare... commentate se vi va e fatemi sapere come vi è sembrata.. grazie!
Nuova pagina 5

BOY AND THE GHOST

Il piccolo bambino stava correndo a tutte le case del quartiere alla ricerca di un cantuccio caldo

    Il piccolo bambino stava correndo a tutte le case del quartiere alla ricerca di un cantuccio caldo.

    La neve aveva coperto tutto, le strade erano quasi indistinguibili dai marciapiedi, le carrozze erano parcheggiate qua e là ai lati delle strade, i poveri cavalli legati a dei pali e talvolta coperti da soffici teli caldi, il piccolo non avrebbe mai avuto il coraggio di privare quelle bestie della loro unica protezione. Per lui quella era la prova che forse se gli uomini lo trattavano male c'era qualcosa di davvero sbagliato in lui.

    La sera di quella vigilia era la seconda che passava da solo. Gli occhi erano ormai rossi dal troppo pianto, rivoleva solo la sua mamma. Con la mano nel piccolo guanto di lana bucato si asciugò una lacrima che solitaria, ripassava un sentiero già solcato da tempo immemore da tante altre lacrime.

    Quegli occhi del colore del sole più caldo non meritavano di dover essere rovinati da tutte quelle lacrime. Il dolore che provava era troppo anche per un adulto. Si strinse nella giacca di lana marrone, quella vigilia era davvero fredda. Il berretto era messo ben bene sulle sue orecchiette che altrimenti sarebbero di sicuro congelate, forse sarebbe stato meglio, continuò la sua ricerca per il quartiere londinese. Le strade vuote della metropoli lo facevano sentire terribilmente solo.

The streets are empty
Inside it's warm
His hands are shaking
They locked the door

    Ogni volta che bussava a una porta con la piccola mano tremante sentiva i lucchetti dall'altra parte scattare. Così scendeva i pochi gradini dell'uscio e tornava a provare alla casa seguente. La sua dolce voce si sperdeva nelle vie della metropoli, la domanda era sempre la stessa... Un po' di ospitalità, nemmeno i collegi lo volevano, forse era davvero cattivo.

    Una folata di vento lo fece stringere di più nel sottile cappotto.

A voice is calling
Asking to get in

    Da quando sua madre era sparita non aveva avuto più cure da nessuno, tutti i suoi parenti preferivano il suo fratellone, lui era molto migliore di lui, e il piccolo lo stimava per questo, le uniche cose che avevano in comune erano il colore dei capelli, quello degli occhi e il cognome. Il suo fratellone era molto più vecchio di lui e anche se non lo conosceva sapeva che di sicuro era una persona fantastica, solo che lui non l'aveva mai conosciuta e questo gli dispiaceva un po'

    Lui era solo un piccolo bambino che non aveva mai avuto né un giocattolo né un gesto d'affetto da ormai due anni, anni passati a vagare per quella grande città senza una dimora e senza un amico.

All he wanted was a toy
All he needed was a gentle heart
To lead him through the dark
When his dreams are running wild

    Quando ormai aveva perso ogni speranza e stava per andare vicino a un muro con un camino adiacente per dormire vide una porta aprirsi, e una risata di bambina propagarsi nell'aria. La casa che aveva ascoltato la sua innocente richiesta era una casa che non aveva mai visto prima di allora, o non ci aveva mai fatto caso, era forse la più bella che avesse mai visto.

    Era in due piani e non era addossata alle altre ma era da sola. Aveva i muri colorati di un incantevole arancio e le finestre erano scaldate dalle luci interne, si avvicinò alla dimora timoroso, la porta rimaneva spalancata e lui lentamente entrò. L'atmosfera era davvero accogliente e appena fu dentro la porta si richiuse dolcemente dietro di lui.

Dalla sala principale venivano delle risa e delle voci che lo invitavano ad entrare nel salone. Dopo breve davanti a lui arrivò una bimba, i lunghi capelli neri color ebano, con un lieve fiocco a tenerli a posto. L'abitino bianco di un'infinita dolcezza le arrivava alle ginocchia, sotto due timidi piedini erano fasciati da delle piccole scarpette nere. Gli occhi, così simili ai suoi eppure così diversi... -Ciao! Come ti chiami?-

    Il piccolo rimase interdetto cos'era un nome? Poi ricordò la maniera con la quale lo chiamava sempre sua madre -Inuchan!- La brunetta lo prese per mano -Bene Inuchan, vieni di la a mangiare con me! Sono da sola!-

    Inuyasha accettò volentieri, mangiò a sazietà e poi passò tutta la serata a giocare, il fuoco che bruciava nel camino emanava un incredibile calore...

Fire's not burning
The lights went out
The lights went out

    Ad un tratto la bimba lo fermo, e lo portò nella sua cameretta. Tutte le luci si erano spente e intorno a loro regnavano le tenebre, ma nella sua mano teneva salda quella della piccola bimba. Erano tutti e due seduti sul letto della bimba, il grosso piumone copriva entrambi -Inuchan? Io ho paura del buio, non lo voglio!-

    Il piccolo hanyou provò a farle coraggio e ci riuscì, allora la piccola scese dal letto e aprì un carillon, la dolce musica si spanse nella fredda stanza, da un cassetto a doppio fondo estrasse un piccolo ciondolo e lo diede al suo nuovo amico -Tieni, questo è un regalo- Inuyasha lo prese fra le mani e lo strinse -Grazie!- Lo legò attorno al collo e poi si addormentò.

Big family dinner
The untold pain
Their eyes are sparkling
On his frozen face

Boy and the ghost

His eyes are burning
The lights went out
The dream is on

    In quella piccola stanza, mano nella mano con la piccola bambina si addormentò, molte lacrime scesero dai suoi occhi quella notte ma erano tutte di felicità, quello era il giorno più bello di tutta la sua vita. Fino a poco prima era solo un piccolo bambino in mezzo a una gelida notte londinese, ora era un bambino con una amica.

Wake up, wake up
There's an angel in the snow
Look up, look up
It's a frightened dead boy

With so much hate
Such bad dreams
He could have seen
The toy's the key
But no one saw

    Si svegliò di soprassalto.

    Si accorse che la stanza era vuota e che le pareti erano coperte da una pressoché inesistente carta da parati ormai lacera. Si spaventò, cercò la piccola bambina che gli aveva tenuto compagnia ma nulla, non rispondeva nessuno, scese le scale le sentiva cigolare sotto i suoi leggeri passi. La casa era fredda e trasandata, eppure lui era sicuro di quello che aveva visto la sera precedente! Andò nel salone, vuoto. La tavola era impolverata e i candelabri erano sciolti e pieni di ragnatele. Tutti muri erano semi distrutti.

    Iniziò a piangere cosa significava tutto quello? Prese in fretta e furia la sua giacca e uscì da quella casa. Ricordò il ciondolo, provò a tastare il collo e sentì che era li, cosa significava tutto quello?

    Appena fuori dalla casa, si volse a guardarla, le finestre erano tutte sprangate e la stessa casa stava cadendo a pezzi. I lievi e caldi raggi del sole iniziarono a scaldare l'aria di quella mattina di Natale, lui iniziò a correre via.

No one saw

When there's nowhere left to fall
Nowhere to hide
The silence is 'hurting'
Inside it's cold
Sleep or die
Nowhere to go
Nowhere to hide

    Nella fretta andò a sbattere contro un demone che gli sorrise e gli allungò la mano per permettergli di alzarsi -Era da tanto che ti cercavo, Inuyasha-

    Il bambino non sapendo cosa fare, si affidò ai suoi ricordi, quell'uomo era certo avesse qualcosa di molto, anzi terribilmente familiare -Vieni con me!- Il piccolo con tutta la sua ingenuità che caratterizzava i bambini fece come gli fu detto -Inuyasha, io sono tuo fratello, Sesshomaru-

    Da quella mattina tutta la sua vita fu stravolta.

.:. .:. .:. .:. .:. .:.

    Un uomo stava guardando fuori da una finestra, la casa era calda e accogliente, tra le mani stringeva un ciondolo. La stanza attorno a lui era enorme, su un lato un enorme camino acceso davanti al quale stava giocando una bambina.

    -Papà!- Si voltò sorpreso i lunghi capelli argentati si mossero con lui, gli occhi dorati si spalancarono dallo stupore, la prima parola della sua bambina! La piccola stava seduta sul grande tappeto al centro del salone. -Cara! corri!! Izayoi ha parlato!- Intanto lui si avvicinò al suo piccolo tesoro. La prese in braccio.

    Le piccole orecchiette nere della piccola spuntavano in quella chioma corvina. Gli occhi color del cioccolato avevano alcune pagliuzze dorate. Il rumore della porta spalancata con forza lo fece ridestare dai suoi pensieri, sulla soglia apparve una donna dal volto ancora molto giovane, i capelli d'ebano erano sciolti e incorniciavano due occhi di un profondo marrone. Tutto il corpo era fasciato da un abito celeste. -Cosa?!?-

    Si volse alla moglie, lei e sua figlia erano le cose che più amava al mondo! -Izayoi ha appena detto pa.pà!- Disse tutto scandendo bene l'ultima parola.

    La donna assunse un'espressione finta offesa, la piccola bambina in braccio al padre ripeté -Papà!- La mora la prese dalle braccia del padre e iniziò a giocarci. Inuyasha osservò la sua Kagome, quella era stata una benedizione per lui!

    Prese il ciondolo fra le mani e inaspettatamente si aprì.

    Al suo interno due ritratti.

    Sua madre e suo padre.



FINE




che dire, spero vi sia piaciuta come breve song-fic, a presto! e per chi le leggesse, entro breve aggiornerò anche le altre fic promesso!
ciao! kirarachan
   
 
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