CAPITOLO QUATTRO: IL
VILLAGGIO
Leon cammina nel bosco in direzione del villaggio.
Vede un cane con una zampa in una tagliola.
Leon:- Oh povero cane! (Si
avvicina e apre la tagliola.) Vai, ora sei libero! (Il cane esce dalla tagliola
e azzanna Leon alla gamba destra.) AAAHH!!! Bastardo!!! Lasciami, figlio d’un
cane!- (Lo colpisce con il calcio della pistola e il cane si allontana di
corsa.)
Arriva all’inizio del villaggio e tira fuori il
cannocchiale. Vede che nel piazzale al centro, davanti a una chiesa con un
campanile, c’è un rogo sopra il quale si trova il corpo impalato di uno dei due
poliziotti. E sopra c’è un cartello con la scritta:“Era in divieto di sosta”.
Intorno, uomini e donne sudici e con la sbazza camminano e svolgono le loro
faccende apparentemente tranquilli.
Leon:- Sono un attimino
drastici con le punizioni da queste parti!- (Entra nel villaggio tenendo la
pistola in mano. Cammina piano piano per non farsi notare, ma urta una roncola
appoggiata a un muro. L’attrezzo colpisce un rastrello che cade infilzando il
sederone di un uomo piegato.)
Uomo (alzandosi di scatto):-
CHE DULUUUUR!!! CHE DULUR AI CIAPP!!!- (Un altro uomo gli toglie il rastrello
dalle natiche.)
Altro uomo:- Chi l’è
staĉ? (Si volta verso Leon.) Chi l’è cheschì? Ciapimel!- (Parte in
sottofondo la soave e dolce musica di Johan Sebastian Bach, mentre tutti
afferrano roncole, rastrelli, forconi, vanghe, accette, coltelli da macellaio e
mestoloni per la polenta e attaccano Leon.)
Leon:- Aspettate, posso
spiegar... (Un’accetta gli passa sopra la testa tagliandogli un ciuffo di
capelli.) Ripensandoci è molto meglio correre! (Scappa via inseguito dagli
abitanti del villaggio.) Un momento! Il capo mi aveva dato delle armi speciali!
(Sempre correndo tira fuori la sacca da spiaggia. Ci fruga dentro ed estrae un
enorme fucile blu elettrico.) Questo dev’essere molto potente! Strano che sia
così leggero, però... Bah, non importa! (Si ferma e si volta imbracciando
minaccioso il fucile.) Fermi dove siete
o vi faccio saltare in aria! (Un tizio con un forcone si avvicina con
intenzioni omicide.) Fermo! (Non si ferma.) Peggio per te, amico! (Leon preme
il grilletto e il fucile spara un potentissimo getto d’acqua in faccia al tizio
col forcone. Leon guarda meglio il fucile.) Ma è un fucile ad acqua! (Apre la
sacca e vede che ci sono anche paletta e secchiello.) Oh cacchio! Credo di aver
preso la borsa sbagliata al ritiro bagagli di Olio al Sergio!-
Contemporaneamente in una spiaggia di Rimini...
Bambino (stringendo in mano
un percussore):- Mamma, guarda che bel fucile che mi ha preso il babbo!- (Spara
all’impazzata facendo fuori il bagnino, due animatori e quaranta pensionati,
distruggendo cinquanta ombrelloni, ventisette sdraio e tredici altoparlanti e
affondando sette canoe e tre pedalò.)
Mamma del bambino (sdraiata a
prendere il sole):- Certo che i giochi per bambini sono sempre più violenti...-
Intanto al villaggio...
Leon:- Oh cacchio! (Tira il
fucile ad acqua e la sacca da spiaggia addosso al tizio col forcone e scappa a
gambe levate.) Aiutooo!!!-
Abitanti (inferociti):- Moër!
Crepa! Sciopa, terùn!- (Leon scavalca un’alta staccionata e finisce in un
cortile pieno di cespugli e siepi. Gli abitanti invece non ci riescono perchè
sono troppo grassi e scoordinati.)
Leon (respirando
affannosamente):- Qui sono al sicuro. Pant! Sbuff! Nessuno di quei pazzi riesce
a seguirmi. Anf! (Si sente il rumore di una motosega che si accende. Leon è
spaventatissimo.) E adesso che cosa succede?- (Un cespuglio di fronte a Leon
viene tagliato a metà e compare un omone con un sacchetto dell’immondizia in
testa che stringe con entrambe le mani una motosega accesa.)
Uomo con la motosega:- Te tai
in mess, terùn!-
Leon (tra sè):- Non capisco
una parola della sua strana lingua, ma credo di aver afferrato il concetto! (L’uomo
agita la motosega e gli corre addosso.) AIUTO!!!- (Leon schiva il colpo e
comincia a correre. L'uomo lo insegue muovendo la motosega a caso, perchè non
vede nulla per via del sacchetto in testa, e taglia varie fronde ai cespugli e
alle siepi. Alla fine li ha potati in modo tale che raffigurino sè stesso che
insegue Leon. Leon si ferma un attimo, tira fuori il cellulare e scatta una foto
alla scultura vegetale. Subito dopo l'uomo con la motosega la squarcia proprio
nel punto del torace della scultura di Leon. Il vero Leon scappa urlando. Esce
dal cortile, ma appena fuori lo aspettano gli abitanti del villaggio.)
Uomo con la roncola:- Te disf
la capa! (Muove la roncola verso Leon, ma la mano gli viene mozzata dall’uomo
con la motosega.) La mia ma’!!!- (L’uomo con la motosega corre in mezzo agli
altri abitanti e, agitando la motosega nel tentativo di colpire Leon, taglia un
po’ tutto.)
Uomo con il forcone (all’uomo
con la motosega):- Sa fet? S’è biggül? (L’uomo con la motosega gli stacca di
netto il naso.) El me nas!!!-
Donna con il coltellone da
macellaio:- Varda sa fet, barlafüss!!!- (L’uomo con la motosega le taglia la
testa. Leon ne approfitta per scappare e arriva nel piazzale davanti alla
chiesa.)
Leon:- Sono salvo! (Da un
casa sbuca un altro uomo con la motosega.) No, di nuovo! (In quel momento
arriva anche il primo uomo con la motosega. Entrambi attaccano Leon, che si
butta a terra. I due uomini con la motosega si tagliano la testa a vicenda.
Leon si rialza.) Che culo! (Da ogni vicolo arrivano decine di abitanti.) Come
non detto!- (Si avvicinano lentamente a Leon, circondandolo. Lui spara con la
pistola cercando di fermarli, ma è inutile, sono troppi. L’uomo con il mestolo
per la polenta lo afferra per la gola e comincia a strangolarlo. Poi
improvvisamente suona la campana.)
Uomo con la vanga:- La campana!-
Tutti gli abitanti:- Oooh!- (Lasciano
cadere a terra le armi e si dirigono lentamente verso la chiesa.)
Uomo con la roncola (agitando
il braccio senza mano):- Federalismo fiscale!-
Uomo con il forcone:-
Taleggio per tutti!-
Uomo con il mestolo per la
polenta (gettando a terra Leon):- Padania libera! Signùr Soddler!- (Tutti
entrano nella chiesa e si chiudono la porta alle spalle. Leon tossisce
massaggiandosi la gola e si rialza.)
Leon:- Sono ancora vivo! (Guarda
in alto felice.) Allora è vero che c’è un angelo che protegge ognuno di noi!-
(Squilla la ricetrasmittente. Leon risponde.)
Ingrid:- Leon, mi ricevi? Va
tutto bene?-
Leon:- Bene un tubo! Voglio
tornare a casa!!! Questo posto è pieno di zombie fuori di testa!-
Ingrid:- Calmati, Leon. Ho
fatto delle ricerche posso dirti con sicurezza che non sono zombie:
tecnicamente si chiamano bergamados.-
Leon:- E qual’è la
differenza?-
Ingrid:- Credo che siano un
po’ più deficienti, ma per il resto sono uguali.-
Leon:- Porc... Il capo mi ha
fregato ancora!-
Ingrid:- Temo di sì.
Comunque, devi andartene da lì.-
Leon:- Va bene. Se
sopravvivo, facciamo venerdì sera dal cinese in via Washington?- (Ingrid
riattacca infuriata.)
Ringraziamenti:
@Suikotsu: Beh, uno sfigato
ci ha già salutato! Quattro colpi era per esigenze di trama, lo so che ci vuole
molto meno con il primo.
@Dea Nemesis: Visto che la
fortuna ha salvato ancora Leon? Eh, sì questa fortuna dal vestito rosso... Ma
non voglio anticiparti niente!
@utada_hikaru: Grazie per
aver messo questa fic tra i preferiti! Vedrai che la mamma di Leon tornerà
varie volte in seguito! Per il mercante devi aspettare ancora un po’.
@BaschVR: Un nuovo
commentatore! Sono contento che ti piaccia! Continua a seguirmi!
Quelli che leggono ma non
commentano faranno la fine del poliziotto! Se non mi credete, Soddler verrà a
casa vostra ad acchiapparvi con i suoi tentacoli!