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Autore: Megan Alomon    26/06/2014    2 recensioni
Febbraio e le sue lacrime, soffocali all’alba.
Marzo lo puoi bruciare al tramonto nel prossimo rogo.
Aprile lo puoi affogare nella prossima piena del fiume.
Maggio lo possiamo accoltellare una volta soltanto.
Giugno teniamocelo stretto.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mezzogiono e tre quarti
 
 
 
 
25 Giugno 2014, ore 12.45
 
 
February. Get ink, shed tears. 
Write of it, sob your heart out, sing, 
While torrential slush that roars 
Burns in the blackness of the spring.

 
-Boris Pasternak-
 
 
 
Febbraio mi ha portato un paio di scarpe con il tacco e una nuova consapevolezza.
Febbraio mi ha portato via un amico e regalato una sbornia.
Febbraio ha perso il mio accendino verde e il mio smalto blu, quello che mi piaceva tanto.
Febbraio mi ha portato un maglione rosso.
Febbraio ha tolto la luce ai miei occhi per una settimana almeno.
Febbraio mi ha ridato polmoni sporchi e un pacchetto di Winston Blu da dieci.
Febbraio mi ha rotto il naso a metà e incrinato due costole.
Febbraio si è preso la neve e mi ha dato la pioggia.
Febbraio e le sue lacrime, soffocali all’alba.
 
 
 
Marzo mi ha dato le carte da gioco ma io non ho giocato.
Marzo mi ha regalato due sigarette e una stretta di mano troppo possente.
Marzo mi ha dato un bacio sulla guancia ma si è preso anche l’ultimo centimetro cubo d’aria respirabile nella stanza.
Marzo mi ha pagato una cena e poi me l’ha rinfacciato.
Marzo mi ha insegnato a truccarmi meglio gli occhi di nero e a giocare a nascondino con le ombre.
Marzo mi ha insegnato che il vero colore triste è il bianco.
Marzo mi ha spaventato a morte ma non mi ha mai fatto piangere.
Marzo mi ha ricordato che alcune macchie non si possono lavare via.
Marzo lo puoi bruciare al tramonto nel prossimo rogo.
 
 
 
Aprile non mi ha portato al concerto che aspettavo da settimane.
Aprile mi ha lasciato senza ombrello sotto alla pioggia.
Aprile mi ha presentato Zdzislaw Bekinski e i suoi quadri come un deja-vu.
Aprile mi ha portato la mancanza terribile e folgorante.
Aprile ha ucciso con il fuoco tutti i personaggi di un mio racconto.
Aprile mi ha causato crisi catastrofiche.
Aprile mi ha comprato il tabacco con la busta colorata e una borsa usata.
Aprile mi ha dato due colpi sulla schiena e tre alla bocca dello stomaco.
Aprile mi ha regalato volantini colorati e speranza.
Aprile mi ha pagato un nuovo taglio di capelli.
Aprile poi si è ripreso tutti i suoi regali.
Aprile lo puoi affogare nella prossima piena del fiume.
 
 
 
Maggio mi ha dato una settimana di vacanza.
Maggio mi ha dato un paio di pantaloni colorati e una camicia nera.
Maggio mi ha riempito i polmoni di catrame e poi ha cercato di ripulirli con molta fatica.
Maggio mi ha insegnato che ognuno ha quel che si merita.
Maggio mi ha detto di avere coraggio e di prendere delle decisioni.
Maggio mi ha mostrato delle decisioni da prendere ma io non le ho prese comunque.
Maggio mi ha tolto speranza.
Maggio mi ha dato i tuoi occhi.
Maggio mi ha dato poesia.
Maggio mi ha dato speranza.
Maggio mi ha quasi fatto tornare al mio colore naturale di capelli.
Maggio ha preso a bastonate il cane dei vicini.
Maggio lo possiamo accoltellare una volta soltanto.
 


Giugno mi ha dato un sacco di ansia e non se l’è mica ripresa.
Giugno mi ha dato della puttana un sacco di volte ma poi si è scusato.
Giugno mi ha dato una granita al limone e un gelato gigante.
Giugno mi ha sussurrato all’orecchio sinistro che non tutto è perduto.
Giugno mi ha dato un sacco di pesche e qualche ciliegia poco matura.
Giugno ha ritinto i miei capelli di rosso.
Giugno ha pagato il riscatto di un’anima perduta.
Giugno non mi ha mai affogato.
Giugno mi ha dato le tue mani.
Giugno mi ha insegnato a correre alle tre del pomeriggio con quaranta gradi all’ombra.
Giugno mi ha dato colori vivaci e stavolta non li ho rifiutati.
Giugno m’ha dato dei baci.
Giugno m’ha detto che tutto andrà bene.
Giugno teniamocelo stretto.
 
È giugno, teniamoci stretti.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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