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Autore: Cara_Sconosciuta    21/08/2008    2 recensioni
E'Natale, ma per la famiglia Evans qualcosa è cambiato, rendendo questa festività solo un "Duro giorno d'inverno".
dedicata ad armony_93
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kelsi Nielsen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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sample

Ecco un’altra delle mie storie strappalacrime, nata mentre correggevo un racconto di armony_93 e per questo dedicata a lei. La canzone è "It must have been love" di Roxette e, naturalmente, i personaggi non mi appartengono. Altrimenti non li ucciderei così facilmente, no?

Ah, un avvertimento: da adesso in poi credo che le mie shot si ridurranno un po’ perché, dopo aver visto il secondo film di Narnia ed essermi innamorata di Ben Barnes, ho deciso di provare a cambiare un po’e scrivere qualcosina anche sul suo personaggio, Caspian, e la sua bella Susan. Spero che vorrete leggere qualcosa di mio anche in quella sezione!

Temperance

It must have been love

Lay a whisper on my pillow (Deponi un sussurro sul mio cuscino)

Leave the winter on the ground (Lascia a terra l’inverno)

I wake up lonely, is there a silence (Mi sveglio da sola, c’è un gran silenzio)

In the bedroom and all around (Nella camera da letto e tutto intorno)

È un’altra mattina.

Una mattina nuova, che non ho mai vissuto e che non vivrò mai più.

Una mattina in tutto uguale e in tutto diversa dalle altre.

Oggi è la mattina di Natale.

Fuori fa freddo, c’è la neve per terra, ma qui, qui a casa nostra, il freddo dell’inverno non entra mai, perché il fuoco dei nostri cuori è troppo caldo per lasciargli spazio.

Tra poco tu mi sveglierai, come fai sempre, sussurrandomi all’orecchio con quella delicatezza che è soltanto tua.

Tra poco lo farai, lo so che succederà.

Lo farai, perché, se non dovessi farlo, vorrebbe dire che gli ultimi giorni non sono affatto stati solo un brutto sogno, come mi ripeto sempre.

Se non dovessi farlo, quei giorni diventerebbero la realtà e io non voglio una realtà dove tu non ci sei, dove il nostro amore non esiste più e tutto quello che abbiamo costruito insieme è passato di colpo dall’essere nostro all’essere soltanto mio.

Eppure il tuo respiro non arriva a solleticarmi l’orecchio, le tue mani non accarezzano i miei capelli.

Mi sveglio da sola in un silenzio innaturale, soprattutto per il giorno di Natale.

La camera da letto è calma, la casa è immersa in una quiete che fa male al cuore.

Niente te con in testa il cappello da Babbo Natale.

Niente bambini che vengono a tirarci giù dal letto alle sei impazienti di vedere i regali.

Niente di niente.

Touch me now (Toccami ora)

I close my eyes (Chiudo gli occhi)

And dream away… (E sogno...)

Non ho ancora aperto gli occhi.

Voglio farlo, ma non ne ho il coraggio, perché so che non ti troverò accanto a me.

Ti prego, se ci sei toccami, sfiorami, dimmi qualcosa e fallo ora, prima che mi convinca del tutto che te ne sei andato e che non tornerai.

Lasciami sognare… lasciami ricordare questi ultimi dieci anni in cui tu sei sempre stato qui, sempre vicino a me, senza lasciarmi mai.

Senza lasciarci mai.

"Ehi, dormiglina, svegliati!" La tua voce mi riscuote delicatamente dal mondo di sogni in cui ero sommersa, facendomi aprire lentamente gli occhi.

Tu sei lì, un cappello rosso in testa e gli occhi di cielo più vivi che mai. Anche Carrie e Johnny sono lì. I nostri bambini che non sanno aspettare nemmeno un minuto di più.

Mi prendono per mano e mi trascinano, mezza intontita, davanti al grosso albero che tua sorella ha voluto a tutti i costi regalarci, anche se occupa metà del nostro soggiorno.

Non avete mai avuto un gran senso della misura tu e Sharpay…

E poi inizia il rito, sempre uguale ogni anno, sempre meravigliosamente semplice eppure così speciale. I bambini che strappano la carta dei regali, rubandoseli a vicenda e ridendo come matti. Tu che li filmi ed è solo quando hanno finito e tu, tutto soddisfatto, ti appresti a mostrarci il tuo capolavoro, che ti accorgi di non aver tolto il tappo dall’obbiettivo.

Un altro Natale che esisterà solo nei nostri ricordi.

Un altro Natale che non sei riuscito a catturare.

Nessuno immagina che potrebbe essere l’ultimo, che effettivamente lo sarà.

Io vi guardo soltanto, seduta sul divano, e vi abbraccio, ogni tanto. Non ci sono pensieri tristi nella mia testa.

Penso solo che forse è questo ciò che tutti cercano e pochi trovano.

Sì, dev’essere lui, dev’essere amore.

It must have been love (Dev'essere stato amore)

But it’s over now (Ma ora è finito)

It must have been good (Dev'essere stato bello)

But I lost it somehow (Ma in qualche modo l'ho perso)

It must have been love (Dev'essere stato amore)

But it’s over now (Ma ora è finito)

From the moment we touch (Dal momento in cui ci siamo sfiorati)

Till the time had run out (Fino a che il tempo non è finito)

Dev’essere stato amore, tra noi due, tra noi quattro.

Dev’essere stato amore, quello di cui si parla sempre, quello che è difficile guadagnare ma così dannatamente facile perdere.

E io l’ho perso.

Noi l’abbiamo perso, Carrie, Johnny ed io, quella stessa sera in cui tu non sei tornato a casa.

Quando il telefono è squillato, quando non è stata la tua voce a rispondere, anche se il numero era il tuo.

È stato allora che ho capito di averlo perso, prima ancora che il paramedico mi dicesse che eri morto.

Dev’essere stato amore, sì, ma ora che cos’è?

Dev’essere stato amore fin dall’inizio… te lo ricordi il nostro inizio?

"Che cosa fai?" La tua voce, mescolata a quella del mio pianoforte, mi fa sobbalzare.

Tu sei lì, per la prima volta lì per me, lì dove sarai ancora per tanti, tanti anni.

Tanti, ma non abbastanza.

Sei lì e mi guardi con il tuo sorrisosempre raggiante, con i tuoi occhi sempre curiosi di una curiosità mai soddisfatta.

"Compongo…" Balbetto io che con te non ho confidenza, io che sono solo la piccola innamorata che non sa di essere ricambiata.

"E come si intitola?"

"Everyday."

Everyday, la prima canzone che ho scritto per te, anche se la scusa erano Troy e Gabriella.

L’ho scritta con tutto il cuore, anche se sulla loro relazione non avrei scommesso una cicca.

Nessuno sa che siamo stati noi i primi a cantarla.

Nessuno sa che è stata proprio lei a dare inizio a quel noi che siamo diventati all’improvviso, prima ancora di rendercene conto.

È stato grazie a quella canzone che io e te siamo passati dall’essere Ryan e Kelsi all’essere Ryanekelsi.

Everyday, ogni giorno…

Everyday per me era un tempo nemmeno immaginabile.

Solo molto, molto più avanti ho capito che Everyday non era che un battito di ciglia.

Make believing we’re together (Fammi credere che siamo insieme)

That I’m sheltered by your heart (Che sono protetta dal tuo cuore)

But in and outside i turn to water (Ma dentro e fuori mi sciolgo in acqua)

Like a teardrop in your palm (Come una lacrima sul tuo palmo)

Vorrei credere che siamo ritornati ad essere quelli di una volta, due ragazzi un po’amici e un po’innamorati, seduti davanti ad un pianoforte, credere che io non posso soffrire perché ci sei tu ad impedirmelo.

Vorrei credere di essere ancora la Kelsi di un tempo, la signorina Nielsen timida e un po’ insicura, la signora Evans sempre sorridente, forse troppo taciturna.

Eppure non sono né l’una né l’altra.

Ora sono la vedova Evans, madre sola di due figli, moglie di un marito che non c’è più, artista solitaria su un palco troppo vuoto.

Sono solo una donna il cui unico desiderio sarebbe sciogliersi in lacrime, una donna che, invece, deve almeno fingere di essere forte, in modo che non siano costretti i suoi figli ad esserlo per lei.

Una lacrima sul palmo di una mano che non stringerà mai più la mia.

And it’s a hard winter’s day (Ed è un duro giorno d'inverno)

I dream away… (Sogno...)

E non è più Natale, senza di te non può essere più Natale, non come lo era prima.

È solo un giorno d’inverno come un altro, solo che per la prima volta il freddo è penetrato anche nel mio cuore.

Vorrei sognare, viaggiare lontano da qui, almeno con quella fantasia che nessuno mi potrà mai togliere, ma tutto ciò che posso fare è aprire gli occhi, anche se so che quello che troverò ad aspettarmi non mi piacerà.

Anche se tu non ci sarai.

It must have been love (Dev'essere stato amore)

But it’s over now (Ma ora è finito)

It was all that I wanted (Era tutto ciò che volevo)

Now I’m living without (Ora vivrò facendone a meno)

It must have been love (Dev'essere stato amore)

But it’s over now (Ma ora è finito)

It’s where the water flows (E' dove scorre l'acqua)

It’s where the wind blows (E' dove soffia il vento)

Sì, Ryan, il nostro dev’essere stato amore ed è ancora amore, anche se ora potrò donarlo solo a Carrie e Johnny.

Dev’essere stato amore e non ho mai chiesto altro che questo, per me e per noi, ma, malgrado ciò, ci sei stato portato via da un destino che troppo raramente dà ascolto ai desideri degli uomini.

Il tempo passa e risana le ferite e noi ci adatteremo a vivere anche senza di te. I tuoi figli si abitueranno a non vederti più girare come una trottola in giro per casa, con a tua euforia che ti impediva di stare fermo e io mi abituerò a svegliarmi senza averti accanto.

Dev’essere stato amore, ma nemmeno l’amore è immortale.

È ciò che manda avanti il mondo, è un fiume in piena capace di travolgere tutto con la sua forza, è il vento che soffia sul mondo e stravolge completamente i due cuori che decide di unire, è la forza che dà la vita, ma nemmeno lui, nemmeno l’amore è immortale.

È Natale, Ryan, e noi lo festeggeremo, in qualche modo, anche per te che non ci sei più.

Ricordati della tua famiglia.

Ricordati del tuo amore, perché noi il nostro non lo dimenticheremo mai.

It must have been love (Dev'essere stato amore)

But it’s over now (Ma ora è finito)

It must have been good (Dev'essere stato bello)

But I lost it somehow (Ma in qualche modo l'ho perso)

It must have been love (Dev'essere stato amore)

But it’s over now (Ma ora è finto)

From the moment we touch (Dal momento in cui ci siamo sfiorati)

Till the time had run out (Fino a che il tempo non è finito)

Caro Babbo Natale,

Non sappiamo se siamo stati buoni o meno, quest’anno, ma siamo sicuri che la nostra mamma lo è stato, eppure adesso è tanto, tanto triste. Ti chiediamo un regalo solo, che è un po’per noi e un po’per lei. Ti preghiamo, Babbo Natale, riportaci il nostro papà.

Ti vogliamo bene,

Jonathan e Carrie Evans

 

   
 
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