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Autore: iviaggipsicadelici    27/06/2014    1 recensioni
Due ragazzi,due amanti,partono all'avventura scoprendo nuovi orizzonti morali e culturali,scoprendo l'amore in ogni sua forma e natura.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Il suono dell'ultima campanella,le grida,i quaderni in aria,le facce felici,il vuoto.

Per me in quel momento esisteva solo il vuoto.

Tutto intorno a me sembrava come bloccato,come nero,come triste.

Una forte sensazione di ansia mi avvolse lo stomaco,poi la gola,faticavo a respirare.

Un attacco di panico era imminente.
Come facevano loro ad essere così spensierati?
Da lì a poco avrebbero abbandonato ogni singola certezza,si sarebbero avventurati nella vita vera,senza più la protezione di un aula accogliente.

Non che io non aspettassi questo momento,lo aspettavo più di tutti gli altri,ma ora che era arrivato,avrei voluto tornare indietro.
Pensare di uscire da questa putrida scuola e avventurarmi nella vita,prendere decisioni giuste o sbagliate,prendere in mano le redini,mi spaventa a morte.

Lui è l'unica mia sicurezza.

Lo fisso e lui se ne accorge,si dirige verso di me e mi bacia.

“Tutto bene tesoro?”

Riesco a mala pena a fare un cenno con il capo,mi stringe la mano,ha capito che c'è qualcosa che non va.

“E' finita,ti rendi conto,è finita davvero,adesso possiamo fare tutto ciò che abbiamo sempre desiderato”

Per quanto lui cercasse di consolarmi tutto ciò mi spaventava sempre di più.

Fare tutto ciò che abbiamo sempre desiderato.
Cos'è che ho sempre desiderato?
Io non lo so.

Varcai la soglia di uscita e l'ansia diminuì.

Forse per via dell'arietta fresca,forse per via della salda stretta di mano di Gabriele o forse semplicemente perchè effettivamente non c'era nulla di cui preoccuparsi.
Ora ero calmo.

Salimmo in macchina e tra i saluti generali dei compagni partimmo all'avventura.

Lo avevamo giurato.

“L'ultimo cazzutissimo giorno di scuola io e te prendiamo e andiamo a fanculo”
Queste erano state le sue parole e non le capii completamente finchè non ci trovammo lì sull'autostrada diretti verso “Firenze”.
“E quindi lo stiamo facendo davvero..” dissi con un filo di voce.

“Certo,pensavi scherzassi?” rise lui.
“No,so che non scherzavi,ma non pensavo lo avremmo fatto davvero,insomma io..”
“Samuele stop. Sai quanto ti amo,ma ti stai imparanoiando,andrà tutto bene,siamo io e te,non sei solo,siamo io e te,ricordalo.”

Sorrisi.
Aveva ragione.

Eravamo io e lui e dovevo semplicemente staccare la spina,smettere di essere sempre così pesante e rilassarmi.
“Ora andiamo in sta cazzo di Firenze!” gridò lui accelerando leggermente e alzando la musica dello stereo al massimo.

 

  
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