Fanfic su attori > Johnny Depp
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Autore: itachiforever    27/06/2014    2 recensioni
[Johnny Depp, Tim Burton, varia bella gente]
In tempi molto vicini a noi, non si sa bene dove e quando, una famiglia ereditò una casa enorme al limitare di un bosco con un che di fiabesco, ai piedi di un monte che ricorda vagamente quello di Heidi.
Una normale famiglia media che non si lamentava di quello che aveva, ma con il nuovo immobile in possesso mise in vendita quella che era la loro attuale dimora per trasferirsi.
Data la quantità di stanze a loro disposizione, dopo un po’ decisero di aprire un hotel, per far fronte alle spese che richiedeva l’abitazione.
La ragazza, Victoria detta Vicky, aveva un’innata passione per Tim Burton, i suoi film, i suoi personaggi, e naturalmente i suoi attori, Johnny Depp sopra tutti, suo idolo incondizionato.
I genitori le fecero scegliere il nome da dare all’hotel, e lei, da brava Burtoniana, scelse “Wonderland”. Ma dal giorno in cui attaccarono l’insegna accanto al cancello d’ingresso, le cose cambiarono radicalmente.
Non aspettatevi niente di troppo serio mi raccomando!
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Capitolo 3
 
“Potrei usare questo posto come set per il mio prossimo film…” Disse Tim guardandosi intorno “Si, sarebbe un buon posto dove girare.”                                                 Il bosco era proprio in perfetto stile burtoniano. Scuro e tenebroso in alcune zone, pieno di alberi spogli, morti, caduti, con i rami tagliati che facevano assomigliare i tronchi neri a steli di rose; in altre soleggiato, pieno di alberi, cespugli e fiori di tutti i tipi che crescevano rigogliosi.                                                                   Camminavano da un po’ su uno dei sentieri che attraversavano il bosco, quando Johnny disse: “Ehm… sbaglio o non ci hai ancora detto come ti chiami?”                       “Come? Oh, è vero! Scusatemi, sono una scema…” Disse Vicky portandosi una mano alla faccia, come per nascondersi “Mi chiamo Vittoria, ma tutti, o quasi, mi chiamano Vicky”                                                                                                                                                                                                                     “Certo non permetterete che vi chiamino Vicky. Un nome come Vittoria è così meraviglioso… non sopporterei di separarmi da una sola sillaba di esso.” Disse Johnny       “OddioOddioOddioOddio!!! Calmacalmacalma non perdere la calma!
Inutile dire che Vicky rimase allibita. Era rimasta a bocca aperta con gli occhi sgranati, e la pelle del viso aveva assunto una tonalità “rosso capelli della regina di Cuori”. A stento riuscì a mugugnare un imbarazzatissimo “grazie”. A quella reazione i due non poterono fare altro che mettersi a ridere…                                                         “Cavoli…Johnny Depp mi ha appena dedicato una battuta di Barnabas Collins… Lui… a ME! Ora posso anche morire in pace!”                                                             “Senti” disse poi Tim “oggi pomeriggio vorremo visitare la città, ci faresti da guida?”                               
“Mh?” farfugliò la ragazza appena riscossasi dalle sue fantasticherie “Oh, certo! Molto volentieri signor Burton”                                                                                       “Signor? Ma quale signor? Non sono mica così vecchio!” esclamò Tim                                                
“Diamoci del tu!” disse Johnny sorridendole.                                                                                        
“Ok!” Vicky non potrebbe essere più contenta… e come darle torto!?
Verso l’ora di pranzo tornarono all’ hotel. Dopo pranzo il telefono squillò e Vicky andò a rispondere.
“Pronto? Signor Sindaco, che sorpresa! Bene, anzi benissimo e lei? Una festa di che tipo? Fantastico! Ma certo! Lo sa che adoro aiutarvi con l’organizzazione delle vostre feste! E quando sarà? La sera del 24 o il pranzo del 25? Ok, allora ci vediamo domani sera. Grazie, buona giornata anche a lei.” “Il pranzo di natale eh? Ci sarà da divertirsi!” Pensò Vicky tra sè “Mamma! Domani sono invitata a cena” e andò in cucina a parlare con la madre.                           “Sentito Tim? Vicky è stata invitata a cena dal sindaco! Non è certo una cosa da tutti!”                                                                                                                       “Già. Questa ragazza mi incuriosisce sempre di più!”                                                                                   

“Chi è che ti ha invitato a cena?” Chiese la madre mentre lavava i piatti.                                                     
“Il Sindaco” rispose la figlia, come se fosse la cosa più normale del mondo per una ragazza                        
“Il sindaco?” chiese con uno sguardo interrogativo                                                                                
“Uffa mà!” sbottò Vicky spazientita “Quanti sindaci potrebbero invitarmi a cena?”                                      
“Ah, lui. Perché?”                                                                                                                            
“Vuole il mio aiuto per organizzare il pranzo di Natale. Non è fantastico?”                                              
“Per te sicuramente… Ok, tanto anche se ti dicessi di no ci andresti comunque …”                                      
“Esatto! Comunque ora porto il Genio e il Superfusto a fare un giro in città, ci vediamo dopo.” E diede un bacio sulla guancia alla madre.

Vicky aveva portato Tim e Johnny a visitare il giardino pubblico, il centro storico e la piazza principale, dove…                                                                                       “Ora ci vorrebbe un caffè” disse Tim                                                                                                
“Concordo in pieno. È proprio quello che ci vuole!” esclamò Johnny tutto contento                                             
“Conosco il posto giusto…” e la ragazza li condusse ad un locale non molto distante.                                                                                                                       Appena entrati un ragazzo più o meno dell’età di Vicky li accolse: “Buon pomeriggio signori! Ciao Vicky!”                                                                                           “Ciao!” dissero Tim, Johnny e Vicky in coro                                                                                                          
“Sa che assomiglia moltissimo a una persona?” disse poi il ragazzo rivolto a Johnny                               
“Certo! È Johnny Depp! Come fai a non riconoscerlo?” disse Vicky sconvolta                                                
“Non ci posso credere! È un piacere conoscerla! Lei invece è Tim Burton vero?”                                        
“Esatto” rispose il diretto interessato                                                                                                                       
“Wow, incredibile… Io sono Tobias! Vicky parla spessissimo di voi! Oh, scusate, eravate venuti per ordinare qualcosa?”                                                                         “Si” disse Tim “Due caffè e… tu cosa prendi Vicky?”                                                                                                    
“Io prendo volentieri un thè, con latte e tanto zucchero”                                                                      
“Ok, 2 caffè e il solito intruglio di Vicky.” Segnò a mente Tobias “Prego accomodatevi!” disse loro indicando un tavolo per tre vicino ad una delle vetrine del locale.             “Sei assolutamente sicuro che questo sia un intruglio?” Chiese Vicky al ragazzo, che prima la guardò un po’ stranito, ma poi sembrò avere come un’illuminazione “Ehm…no, decisamente no…” e Tobias andò a preparare le ordinazioni.                                                                                                    
“Questo posto mi è familiare…” osservò Tim guardando il locale arredato in stile ‘800                                      
“Sì, mi ricorda molto qualcosa ” concordò Johnny.
Nessuno dei due notò il sorrisetto furbo di Vicky, che lei nascose nella tazza del suo “solito intruglio”, mentre pensava alla faccia del povero Tobias quando lei cucinò una “zuppa”, la cui ricetta (e ingredienti) le era stata data da una sua amica, e che provò a far assaggiare all'amico.                      
Dopo aver bevuto il caffè e aver pagato (o meglio, dopo che Tim ebbe pagato)…                                    
“Dov’è la signora L?” chiese Vicky al ragazzo.                                                                                         
“È dovuta uscire a sbrigare delle faccende”                                                                                                          
“Ok. Salutamela quando torna”                                                                                                            
“Contaci! Arrivederci, tornate presto!”
Poi tornarono all’hotel dove trascorsero tranquillamente la serata e dove trovarono ad accoglierli il gatto della ragazza, un micio nero dagli occhi azzurri di nome Ombra, e il cane di Vicky, un pastore tedesco, anche lui nero, con gli occhi rossi, di nome Shadow. 



Ombra: http://www.kbakeca.it/sfondi/user-content/uploads/wall/mid/90/occhi_blu_gatto.jpeg
Shadow: http://cdn.pedigreedatabase.com/gallerypictures/46032.jpg
  
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