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Autore: qujnnest    27/06/2014    0 recensioni
Mickey finalmente si toglie i guantoni.
"Mi stancherei non crederei più a niente
Ma poi c'è lui inaspettatamente e certe volte non ci
Credo che è vera tanto che non vedo l'ora che arrivi
La sera quando mi toglie i guantoni e mi cuce le
Ferite sorride ai problemi e dice che finchè stiamo
Insieme lui è felice e io finisco anche al tappeto
Altroché ma questa vita un po' la cambio se quando torno
Ad aspettarmi trovo te io la mia casa la difendo e si può
Credere alle favole anche se fai a pugni con il mondo..."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ian Gallagher, Mickey Milkovich
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A volte, Ian lasciava la luce della cucina accesa così la notte non si sarebbe dovuto proteggere dal buio.

A volte, in quelle notti, Mickey non era a casa.

Erano le cinque del mattino e Mickey infilava a stento le chiavi nella serratura ed entrando dalla porta che affacciava direttamente sulla cucina, venne accecato  dalla fievole luce della lampadina quasi consumata; sì, era molto ubriaco.

Si avvicinò alla finestra per guardare l’alba e il sole sbucava in lontananza, illuminando il cantiere lì vicino; da lì a poco non avrebbe più visto il sole sorgere o tramontare, non avrebbe più potuto prendere Ian in braccio e portarlo in cucina a vedere quella meraviglia e poi dirgli “ma il rosso dei tuoi capelli lo amo di più”, strappandogli un sorriso contro ogni legge medica.

Fece un respiro profondo e si diresse verso la camera da letto, barcollando.

Ian era abbracciato ad un cuscino, per un momento gli sembrò felice.

Raggiunse la sua metà del letto, si sedette e proprio in quell’istante Mickey crollò.

Si coprì il volto con le mani e si mise a piangere.

Ian aprì gli occhi e strinse il cuscino più forte e lo morse e fece scendere una sola lacrima.

Si tirò a sedere, stropicciò gli occhi e poi appoggiò la fronte sulla spalla di Mickey, cingendolo poi con le braccia e stringendo la presa ad ogni suo singhiozzo.

-Grazie.-

Mickey alzò il capo e girò la testa all’altezza della sua spalla.

-Come?-chiese come se non avesse sentito.

-Ho detto “grazie”. Non credo di averlo mai fatto, ma grazie. Nonostante tutto tu non hai mai dimenticato chi sono, soprattutto nei giorni in cui sono io stesso a dimenticarlo.-

-Ian, io..- il respiro interrotto da un singhiozzo e le lacrime che riprendono il loro corso.

Mickey, in un gesto pronto, abbraccia Ian e sdraiandosi lo tiene stretto al petto.

-Ian io ti amo, e perdonami perché sono un fottuto vigliacco! E mi dispiace amore, mi dispiace. Non sto scappando lo giuro, è solo che devo nascondermi a volte perché devo…- butta fuori l’aria e gli bacia la fronte -Non potrei mai andare via, ho combattuto cazzo! Ho combattuto per te e non ti lascerò mai!-

Ian alzò la testa e lo guardò negli occhi prima di regalargli uno dei suoi baci.

-Va tutto bene Mick. Ieri pomeriggio quando sei uscito da casa, sono andato in cucina e mi sono seduto sul tavolo, proprio difronte la finestra e ho guardato il tramonto. Sono uscito dal letto per guardare il tramonto Mickey, sai cosa significa?-

-Cosa?- disse Mick accarezzandogli la guancia.

-Che starò bene.-

-Lo so che starai bene, Ian! Stiamo facendo il possibile perché succeda.-

-No Mick, la mia era una promessa! Io ti prometto che starò bene e quando succederà ti porterò a fare l’amore dal tramonto all’alba, nel posto che più preferisci, perché io ti amo.-

Gli credette.

Prese quelle parole quasi fossero un testo sacro e ogni fibra del suo corpo non gli diede tempo di dubitare perché era Ian a pronunciarle.

Credette ad Ian proprio come quando credette a se stesso dicendo “posso prendermi cura di lui!” e poi lo fece ed Ian lo sapeva che sarebbe stato un lasso di tempo lungo una vita e i mesi passarono tra una battaglia e l’altra ma la sera, tutto il dolore finiva con il tramonto e da lì facevano l’amore tutta la notte o ancora meglio, nei giorni no del piccolo Rosso, finivano a letto, abbracciati e Mickey dormiva senza armatura perché con Ian non c’era nessuna battaglia, solo la felicità che ha sempre saputo di meritare.

Nota autrice:

-Dedico questa cosa orrenda ad una persona che ho conosciuto da poco e che mi sembra di averla aspettata da tutta una vita! 

Mi spiace che non si all'altezza della tua bellezza ma ti avevo promesso una storia ed eccola qui.

Grazie, sei bella,

  
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