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Autore: KuromiAkira    22/08/2008    4 recensioni
Era colpa sua. Lo sapeva.
Aveva fallito.
Non era tipo da piangersi addosso, nemmeno nelle situazioni più gravi ma, accidenti, c’erano andate di mezzo altre persone a causa della sua negligenza!
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hiyori Sarugaki, Shinji Hirako
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Fiction dedicata ad AtlatisLux che mi ha betato la fiction e mi ha dato consigli, a Shainareth, sia per i consigli che per tutte le nostre conversazioni, e a Hanako-chan, appena tornata dal Giappone e con cui sclero sempre XD

Grazie di cuore, a tutte e tre.

Consapevolezza.



Era colpa sua. Lo sapeva.
Aveva fallito.
Non era tipo da piangersi addosso, nemmeno nelle situazioni più gravi ma, accidenti, c’erano andate di mezzo altre persone a causa della sua negligenza!

Dopo tanto tempo Shinji ripensava ancora alla sensazione che gli aveva dato Aizen Sousuke la prima volta che l’aveva incontrato.
Fin da quando aveva incrociato il suo sguardo tanti anni prima, all’accademia, aveva capito che c’era qualcosa che non andava, qualcosa di corrotto, in lui.

L’aveva preso sotto il suo comando tenendosi però distante sia per evitare di dirgli accidentalmente più del necessario sia perché lo ripugnava quel suo modo di fare, quella sua faccia angelica che celava le più infide intenzioni.

Credeva di poterlo tenere sotto controllo, aveva avuto l’impudenza di pensare di essergli in ogni caso superiore, qualunque cosa avesse fatto.

Qualunque cosa…

Invece l’aveva fregato su tutta la linea!

Non l’aveva sottovalutato, più che altro aveva sopravvalutato se stesso.

Un imperdonabile errore.

Sospirando, il suo sguardo si posò lentamente sui suoi compagni, ormai le uniche persone con la quale gli era concesso stare.
Dopo tanti mesi si erano ormai abituati alla loro nuova natura, si erano anche dati un nome specifico.
Vizard. Truppe mascherate. Un nome, per rappresentare il loro desiderio di vendetta, di rivalsa sia verso la Soul Society, sia verso il mondo che li considerava delle creature che non dovrebbero esistere.

Velocemente, fece scorrere il suo sguardo su tutti, per poi soffermarsi su una persona in particolare.

Hiyori.

Forse perché un po’ tutti, nella loro comune disgrazia, erano portati a trattarla con riguardo, data la sua giovanissima età e il suo aspetto minuto e apparentemente debole; forse perché tutto era cominciato per proteggere lei ma Shinji vedeva Hiyori come la personificazione di ciò che avrebbe dovuto proteggere.

Nella loro strana famiglia lei era la ‘sorellina minore’, rappresentava la fragilità originata dall’amarezza e dalla frustrazione, un dolore reso palese dalla perenne espressione imbronciata e incavolata, che pure aveva anche prima, ma che ora si era fatto pieno d’odio nei confronti del resto del mondo.

La sua espressione si fece più triste, mentre si scostava la ciocca di capelli più corta delle altre.

Ce l’aveva con se stesso per aver permesso a Sousuke di coinvolgerli nei suoi esperimenti ma era proprio questa sua rabbia che lo faceva andare avanti, per fargliela pagare, prima o poi, e per riscattare se stesso.

Fece appena in tempo a finire il pensiero che gli arrivò un calcio volante in piena guancia, facendolo sbilanciare e cadere per terra.

- Che cav… Hiyori! – esclamò massaggiandosi il viso.
- Non stare in mezzo, deficiente! – urlò la ragazzina – Se devi incantarti fallo da un’altra parte! –
- Come osi? Ero immerso in profonde riflessioni. –
- Profonde riflessioni? Tu? – domandò apparentemente sorpresa.
- Lascia perdere, ‘riflettere’ non è una parola che conosci e soprattutto non è una cosa che fai. – replicò lui schivando appena in tempo un altro calcio e ignorando le imprecazioni di lei.

Nel sistemarsi per l’ennesima volta il dannato ciuffo gli venne una brillante idea.

- Ohi, Hiyori! –
- Che vuoi? – urlò lei già pronta a qualche altra provocazione.
- Non è che mi sistemeresti i capelli? – chiese lui indicandosi la testa.
- E perché dovrei farlo io? –
- Perché è colpa tua, ricordi? – le fece presente lui senza però usare un tono accusatorio.

Si guardarono per pochi istanti, in cui lei assunse un' espressione da ‘non posso negare che tu abbia ragione’, quindi prese la zanpakuto e gli fece cenno di sedersi.

- Oh, non fare danni, ok? – puntualizzò lui.
- Vanitoso. Se non ti fidi non me lo dovevi chiedere. Piuttosto su cosa stavi ‘riflettendo profondamente’ prima? – domandò lei senza stranamente urlare. – E rispondimi seriamente, o ti rado a zero, stronzo! – ci tenne a puntualizzare immediatamente, bloccando il tentativo del ragazzo di sfotterla di nuovo.
- Ma nulla, a varie cose. – rispose lui svogliatamente.

Il silenzio di lei lo insospettì, più che altro perché quando Hiyori stava zitta per più di due secondi era perché c’era qualcosa che non andava.

Volle voltarsi ma uno strattone ai capelli da parte della ragazzina lo fece rimanere immobile.
Possibile che Hiyori sapesse anticiparlo sempre in questo modo?

- Shinji… -
- Che c’è? – chiese ormai rassegnato.
- Prima o poi la finirai di sentirti in colpa o no? – concluse lei con una calma quasi inquietante, forse semplicemente concentrata nell’ improvvisarsi parrucchiera.
- Ma tu… - tentò di iniziare lui, voltandosi appena ma tornando subito a guardare davanti a sé appena lei urlò di non muoversi se non voleva che lo decapitasse all’istante.
- Credi che non ce ne fossimo accorti? Lo sappiamo che tenevi d’occhio quel bastardo ma che cavolo ci potevi fare, mica potevi sapere cosa stava architettando, no? Noi eravamo lì per caso e siamo rimasti coinvolti. Punto.
Prima o poi torniamo lì e lo ammazziamo, Sousuke e gli altri leccapiedi.
È inutile farci ‘profonde riflessioni’, non se le merita. –

Shinji preferì pensare che il brivido che sentì in quel momento fosse per l’improvviso freddo al collo più che alle parole di lei.

Finalmente libero di guardarla, ricevette in risposta solo il solito sguardo incazzoso.

- E se mi guardi ancora con quell’espressione colpevole di poco fa, giuro che ti spacco la faccia. –

Dopo alcuni istanti in cui Shinji comprese che quello era il suo modo di incoraggiarlo, si lasciò sfuggire una risatina, toccandosi i capelli che ormai gli arrivavano alle orecchie.

Di nuovo, si era sbagliato. Nonostante l’apparenza di bambina debole Hiyori era la più forte caratterialmente, quella che meglio stava reagendo tra loro, colei che aveva proposto di dare un nome alla loro razza e che si allenava con costanza per potenziarsi.

Decisamente, lei rappresentava la forza del gruppo…



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_Omake_


- Ehm… Shinji? -
- Che c’è, Love? –
- Che cavolo hai fatto ai capelli? –
- Li ho tagliati, non si vede? –
- … -
- Che hai? –
- Te lo dico sinceramente, stai da schifo… -
- Merda… lo sapevo che non dovevo chiedere a Hiyori. –


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È meraviglioso come son riuscita a scrivere l’opposto di quel che ho scritto nella fiction precedente XD

Lì era Shinji a far forza a Hiyori perché lei era sfiduciata, qui è l’esatto contrario… non c’è che dire, son così coerente anche nelle fiction XD
  
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