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Autore: foschi    27/06/2014    6 recensioni
- Ehi Merlin! –
Roteò gli occhi al cielo – Che c’è ancora? –
- Guarda quel ragazzo lì –
Gli occhi blu si spalancarono appena si posarono sul biondo poco distante da lui. Poco distante, poi. Diciamo anche a due centimetri da lui..!
Gwaine, Galvano e gli altri ridacchiarono: il loro amico si era perso in una dimensione tutta sua.
Si vedeva da come gli brillavano gli occhi blu. Si vedeva da come le sue labbra rosse si erano schiuse. Ma soprattutto, si vedeva da come lo guardava insistentemente, come se non potesse fare a meno della sua figura.
- E’… bellissimo – sussurrò
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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¡Y tenemos que decir gracias a Budapest!

 

Buon salve!! :D
Uhmm, ok, dopo due mesi ( ç_ç) che non scrivevo, non so proprio da dove iniziare… partiamo con il dire che sono nuova da queste parti. Sebbene in vita mia abbia scritto tante fanfic, in questo fandom sono nuova e me ne rammarico, adoro Merlin! *^*
Comunque, bando alle ciance, eccomi con questa storia sul pairing Merlinx Arthur! *^* Che dire, ne vado pazza! xD

Aehmm.. tornando a noi… questa storia si basa su una storia vera (cioè su esperienze che ho vissuto direttamente io ;D) anche se ho modificato qualche dato reale! xD
Ed ora..

Buona lettura! :D

 

 

 

 

 

 

 

Era finita. Quella lunghissima gita all’estero era finita. Lunghissima poi. A malapena ci avevano passato quattro giorni!

Ma finalmente era finita. E per sua fortuna doveva dire! Si era stancato di stare quattro giorni lontano da casa in una città che, per quanto potesse essere bella e ricca di storia, non lo aveva entusiasmato particolarmente.

 Non fraintendiamo, gli era piaciuto stare con i suoi amici. Gli era piaciuto vedere la Grande Sinagoga o la Piazza degli Eroi o piazza Deak. Gli era piaciuto vedere la chiesa di San Mattia dove si era sposata la Principessa Sissi . Gli era piaciuto attraversare il Danubio con il battello osservando Budapest illuminata di giallo e bianco. Gli era piaciuto tutto quello ma la città non era riuscito a colpirlo…

- Merlin! –

Il suo amico Gwaine gli circondò le spalle.  Il moro trasalì. Non si poteva nemmeno più pensare?!

- A che stavi pensando? Hai visto qualche Budapestina che ti ha attratto? O perdonami, volevo dire qualche Budapestino

- Ah ah, spiritoso… –

Odiava quando facevano così. Cosa c’era da dire sulla sua omosessualità?

“Ah Budapest! Non vedo l’ora di abbandonarti!”

- Ehi Merlin! –

Roteò gli occhi al cielo – Che c’è ancora? –

- Guarda quel ragazzo lì –

Gli occhi blu si spalancarono appena si posarono sul biondo poco distante da lui. Poco distante, poi. Diciamo anche a due centimetri da lui..!

Gwaine, Galvano e gli altri ridacchiarono: il loro amico si era perso in una dimensione tutta sua.

Si vedeva da come gli brillavano gli occhi blu. Si vedeva da come le sue labbra rosse si erano schiuse. Ma soprattutto, si vedeva da come lo guardava insistentemente, come se non potesse fare a meno della sua figura.

- E’… bellissimo – sussurrò

- Oh sì, certo! E guarda che sedere! – Galvano sghignazzò nell’indicarglielo

Merlin arrossì dalla punta delle orecchie fino alle dita dei piedi. Che figura! Meno male che era Ungherese e non capiva la loro lingua..!

- Ragazzi smettetela -

- Com’è che ti sei fatto tutto rosso Merlin? Non è che questo ragazzo ti ha colpito? –

Sghignazzarono. Avrebbero fatto una brutta fine, lo giurò a se stesso.

- Ragazzi, smettetela – Lancilot corse in aiuto dell’amico. Merlin lo ringraziò mentalmente - Non si vede che ha voglia di saltargli addosso? –

Ecco. Stupido, bastardo traditore. Il Danubio avrebbe certamente accolto i cadaveri dei suoi amici!

Percival ebbe l’ardire di scattare una foto. Merlin si irrigidì, come gli saltava in mente?! Anche se quel ragazzo era Ungherese, non voleva dire che fosse stupido! E per di più stava immortalando lui stesso con il biondo?!

Ma quella improvvisa vicinanza al biondo…  lo mandava in estasi. Sentiva il suo profumo e girandosi leggermente, poteva tranquillamente tracciare il suo profilo. E quelle labbra! Così rosee, così piene…!

Un improvviso calore lo riscosse. Maledizione, proprio adesso il suo ‘amico’ aveva deciso di risvegliarsi?

- Oh Merlin, ci siamo eccitati? –

Risero per l’ennesima volta. Una era la parola che girava nella sua mente: omicidio.

 

Dal canto suo, il biondo sorrideva per non scoppiare a ridere. Povero ragazzo! Lo stavano letteralmente torturando!

Ma d’altronde, gli piaceva ricevere tutti quei complimenti. Soprattutto dal moro che sembrava essere attratto da lui. La sua erezione, seppur accennata, parlava per lui.

- Buona giornata - sussurrò al suo orecchio nella sua lingua.

Ridacchiò quando lo vide arrossire. Doveva ammetterlo, era carino

 

 

 

- Ehi aspetta! –

Dopo essersi risvegliatosi dallo shock e sotto lo sguardo divertito dei suoi amici, Merlin si lanciò all’inseguimento dell’ – bel – ungherese.

Possibile che la sfortuna non l’abbandonasse mai?! Che aveva mai fatto di male? Prima si perdevano per Budapest all’una e mezza di notte con i barboni che li seguivano con uno sguardo per nulla rassicurante. Poi perdeva – solo lui, come un emerito cretino, - la metropolitana rischiando di rimetterci una gamba. Infine quello.. no era troppo! Come minimo doveva scusarsi!

- Exc.. Excuse me –

Meglio parlare inglese, forse l’avrebbe capito di più. Anche se, con suo disappunto, aveva notato che lì a Budapest non sapevano parlare bene l’inglese.

Poggiò una mano sulla sua spalla. Il biondo si voltò sorpreso. Che  stupendi occhi azzurri aveva! Sembravano pezzi di cielo. Le gambe gli tremarono.

- Yes? –

- Sorry for what happened before, my friends have exaggerated.. –

Il biondo sorrise. – No problem.. –

- Sorry, they are stupid and.. sorry for my behavior. I didn’t want… -

Il sorriso si fece più largo – No problem, really… -

 

 

 

Come ci era finito a trascorrere la giornata con lui, Merlin non ne aveva idea. Come si era ritrovato a parlare con lui del suo paese e delle sue disavventure lì a Budapest, non ne aveva idea. Non sapeva come si era ritrovato a chiedergli come mai parlasse la loro lingua!

 Sapeva solo che adorava sentir ridere Arthur, come aveva detto di chiamarsi.

 

Non gli importava manco che nel giro di un’ora avrebbe dovuto prendere nuovamente la metropolitana per tornare in albergo e partire per il suo Paese.

Non gli importava ma doveva ammetterlo, quel pensiero gli faceva male. Dove avrebbe trovato un altro ragazzo come Arthur? Il suo aspetto era regale, la sua risata argentina, i suoi denti bianchissimi, i suoi occhi, i suoi capelli ed il sorriso.. wow!

E se veramente esisteva il colpo di fulmine, Merlin poteva giurare di essersi innamorato di Arthur. Glielo diceva il suo cuore che batteva a mille. Glielo diceva il suo corpo che lo induceva a stare completamente attaccato al giovane.

Era innamorato perso, ecco la verità.

- Oh, wait – una mano si allungò per togliere qualcosa dalla sua testa.

Merlin non sapeva se sentirsi in imbarazzo o ringraziare quei pollini che volavano nell’aria.

Optò per la seconda, anche se si il suo volto si tinse di rosso. Perché Arthur indugiava sulla sua testa?

- You have soft hair, Merlin – accostò il suo viso a quello del giovane - And they have a good smell… -

Ed a Merlin sembrò che il mondo si fosse bloccato in un istante. Non sentiva niente se le labbra di Arthur sulla sua testa. Non sentiva nulla che non fosse una morsa allo stomaco e le farfalle al suo interno.

Le labbra di Arthur erano poggiate sulla sua testa. Indugiavano su essa, come a volersi imprimere il suo odore.

- Yes, they are very soft… -

Si fissarono per un attimo. Gli occhi di cielo di Arthur si specchiarono in quelli blu mare di Merlin. Fu questione di secondi e le labbra dei due erano le une sopra le altre in un bacio che lasciava poco spazio allo stupore. Che era guidato da quello scontro di lingue, di labbra, dalla passione…

 

 

 

 

 

 

Merlin ripensava a quel bacio con il cuore colmo di tristezza. Mai aveva provato qualcosa di così travolgente. Gli sembrava che tutto fosse durato un’eternità, invece era rimasto frustrato quando, guardando l’orologio, era stato costretto ad abbandonare Arthur con frettolose spiegazioni.

Avrebbe voluto rimanere con lui in quel parco, al centro di Budapest, invece di tornare in albergo. Per una volta che aveva cambiato idea su Budapest!

Una dispettosa lacrima solcò una guancia, infrangendosi per terra.

- Addio, mio amore… - guardò fuori dal finestrino - Se solo ti avessi conosciuto prima, Arthur! -

Ed era sicuro che il suo cuore si era appena spezzato.

CRUSH

 

Sì, era impazzito. Come aveva fatto ad innamorarsi di un Ungherese? In metà mattinata poi!

Come aveva potuto solo lontanamente immaginare che tra loro ci sarebbe stato qualcosa? Come aveva potuto immaginare di trovarsi steso in quel prato con Arthur che lo spogliava mentre gli mordeva le labbra? Come aveva potuto solo immaginarsi che il biondo lo possedesse lì mentre giocava con i suoi capezzoli e masturbava il suo pene?

Sospirò. Era stato un cretino. Sicuramente Arthur si sarebbe dimenticato di lui, se non lo aveva già fatto. E quel bacio probabilmente non significava niente. Probabilmente era stato dettato dall’atmosfera. 

Ok, aveva cambiato nuovamente idea: Budapest gli aveva fatto più male che bene..! E sicuramente ci avrebbe pensato due volte prima di rimettere piede in uno Starbucks...

 

“Mi dispiace, amore mio. Mi dispiace ma devo andare via. Non sai quanto vorrei che fosse una bugia..!

Mpf. Sono un cretino. Come mi è venuto di innamorarmi di una persona che abita lontanissimo da me e che non conosco nemmeno?! Certo che me le vado a cercare certe situazioni! Magari a quest’ora potrei stare tranquillo e gioire della partenza! Ed invece no! Perché devo vivere questo strano amore? Mi sento perso. Perso come quest’amore che si rigira nella mia anima. Se è vero che un amore cresce dentro noi, allora sono messo proprio male! Maledizione! Cosa altro posso fare se non maledirmi, Arthur?

Non ti avessi mai  conosciuto, Arthur..!”

 

Ed i suoi occhi blu mare si chiusero per permettere alle lacrime di seguire il loro corso. Come avrebbe potuto guardare il cielo senza che gli si stringesse lo stomaco ogni volta..? Senza morire ogni volta nel ricordare i suoi occhi…?

 

Addio Budapest. Addio Arthur. Addio Amore…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

- Merlin non fare troppo tardi! –

- Sì, tranquilla! –

Si era dimenticato quanto potesse essere asfissiante sua madre! Meno male che costava chiamare da un Paese all’altro altrimenti avrebbe avuto il telefono attaccato all’orecchi 24 ore su 24…!

 

Mpf, Budapest.. non sapeva se gioire o piangere. Gioire per averla abbandonata, piangere per aver lasciato lì una parte del suo cuore.

Come si sentiva frustrato quando cercava nella gente un suo dettaglio! Quante sere aveva passato chiuso in camera steso sul suo letto a stringere un cuscino. Quante lacrime aveva versato per lui!

Povero Merlin, ancora non aveva capito quanto dolce ma anche quanto crudele potesse essere l’amore! Ancora non aveva capito che Eros era dolce-amaro…!

 

- Arthur, io non ce la faccio più a stare qui senza te! Non posso più divedermi tra questa sofferenza e l’amore che provo per te! Vivo dei respiri che hai lasciato sulla mia pelle. Vivo del tuo dolce ed amaro ricordo!

Giuro che avrei potuto vivere da te. In quella tua città straniera. Solo, ma con tutto il mio amore. Solo ma pur sempre con te..!
No, amore no, io non resisto più. Non vivo più, non sogno più… Non riesco neanche a dirti definitivamente addio!

Mpf, sai quante sere ho spesso a cercare nelle stelle un tuo riflesso? Sai quante volte ho ricercato nell’aria il tuo odore? No, non lo sai ed io sono stanco di soffrire. Magari ora tu ti sarai dimenticato di me e sarai tra le braccia di qualche donna – o uomo –. Sei fuggito via, lasciando un vuoto nella vita mia. Dimmi, cosa mi resta di te se non il rimpianto di un amore mai vissuto…?

Non c’è. Non sento più il profumo della tua pelle. Non sento più il respiro di te sul viso. Non c’è la tua bocca di fragola ed il dolce miele dei tuoi capelli. No, ora non c’è altro che veleno di te nel cuore. Non c’è via uscita per questo amore. Non c’è altra ragione che mi liberi l’anima da
questa pazzia che mi sta uccidendo! Non mi basterebbe una vita per dimenticarti, Arthur…!

E se Dio esiste, non può dimenticarsi di me anche se fra lui e me c'è un cielo nero senza fine.
Lo pregherò, lo cercherò e lo giuro ti troverò dovessi entrare in altre dieci, cento, mille vite. 
In questa vita buia senza di te sento che ormai per me sei diventato l'unica ragione. 
Se c'è un confine nell'amore giuro lo passerò e nell'immenso vuoto di quei giorni senza fine 
ti amerò.

Parola mia, ti amerò!

Ma ora.. ora non mi resta più niente di te, Arthur…! –

 

Le lacrime si infransero sull’erba soffice. Sebbene fosse primavera inoltrata, l’aria era fresca e frizzantina. Ma sembrava che quel venticello volesse solo dargli schiaffi. Schiaffi per reagire.                       E probabilmente lo avrebbe fatto, se non fosse per quella voce che sentì alle sue spalle…

- Non sapevo che parlassi da solo, Merlin –

Il moro si voltò di scatto. Non poteva credere ai suoi occhi blu mare. Lui, l’oggetto delle sue sofferenze, lui il suo amore, era lì davanti a lui!

- A-Arthur..? –

- In persona! –

Con le lacrime che gli rigavano il volto spigoloso, Merlin si gettò tra le sue braccia.

Non c’erano parole. Solo lacrime ed i teneri baci che Arthur lasciava sulla sua testa cercando di consolarlo.

- Come mai se qui? – chiese separandosi

Il biondo alzò gli occhi al cielo, come se fosse la cosa più ovvia del mondo - Io vivo qui, Merlin –

- Cosa?!? E perché non me l’hai detto subito, brutto asino? –

- Era divertente farti credere che fossi straniero! –

Merlin lo guardò indignato. Aveva passato giorni di inferno per.. niente?!

- Tu brutto asino.. testa di fagiolo.. hai idea di quanto abbia sofferto? –

- Uhmm.. – fece finta di pensarci su - Sì… dato che ho sentito il tuo lunghissimo monologo! A proposito, ma quanto parli? –

Il giovane non resistette e si avventò su di lui, pronto a colpirlo con un pugno. Ma Arthur lo evitò, stringendolo tra le sue braccia – Mi sei mancato tantissimo, Merlin –

- Anche tu, Arthur –

Le labbra si riunirono in un bacio a lungo aspettato. In un bacio che lasciava solo spazio allo scontro di lingue ed alla passione.

- Ah quasi dimenticavo – il biondo gli porse una cartolina – Questa è per te –

Melin la guardò sorpreso mentre leggeva il messaggio di Arthur:

“Alla fine dobbiamo ringraziare Budapest!”

Sorrise. Sì, forse Budapest non era stata così malvagia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo Autrice

 

Salve!! :D
Allora, piaciuta questa storia?! xD Una cretinata vero? Scusate v.v” Ma, dato che erano due  mesi che non scrivevo, ho voluto riprendere con qualcosa di leggero ;)

Dunque, passiamo ai chiarimenti. Come già accennato, alcuni fatti sono accaduti realmente (alla faccia delle gite scolastiche <__<):

-  Io e le mie amiche abbiamo davvero incontrato un Ungherese che era :Q__ su cui abbiamo fatto apprezzamenti. Ed una mia amica ha davvero fatto una foto (tra l’altro compaio io -.-”) con l’uomo che sorrideva divertito e che ci ha sussurrato “buona giornata” in italiano. Non immaginate la figura di cavolo che abbiamo fatto, però tutto è finito lì v.v;

- Veramente io ed il mio gruppo ci siamo persi all’una di notte per tornare in albergo che era moolto lontano da dove stavamo noi. Avevamo provato a chiedere informazioni a due uomini ma erano stra-ubriachi e ci stavano conducendo sulla strada sbagliata. Per di più uno si è messo a seguirci. Sembrava volerci saltare addosso. E tutto perché quei cretini dei miei compagni dovevano andare a bere! è__é;

- Infine, io ed una mia amica, povere cretine, abbiamo davvero perso la metropolitana, dato che ci muovevamo con quella. Per di più ho rischiato di perdere una gamba che fortunatamente è ancora qui! xD

Vi risparmio poi i dettagli su come ce la siamo cavata v.v;

Ok.. finito il novero delle mie disavventure. Non ve ne frega niente, lo so. Ma erano indispensabili per capire la storia :p

Poi.. vi consiglio di visitare Budapest! *^* E’ una città bellissima, anche se all’inizio non mi è piaciuta molto. La sto apprezzando solo ora.

Unica pecca: il cibo -.- Non vi consiglio la cucina ungherese! -.-


Ok, tornando a noi.. che ne pensate del finale? Banale, no? Scusate ancora :(

Ah, ultimissima cosa: il corsivo indica i pensieri di Merlin e l’eccessivo spazio tra le vicende è per indicare che si passa da una vicenda all’altra.

Spero che i dialoghi in Inglese stiano bene e non abbiano creato problemi! ^^" Ho cercato di calarmi nell'atmosfera dei turisti xD

Ok, non ho altro da dire. Mi lasciate un commentino se siete buoni? ^.^”

Bacioni,

Olivier_Rei=)

 

 

   
 
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