- Percy -
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Percy correva per le strade di una piovosa New York. Non capiva per quale motivo la sfortuna si accanisse così tanto con lui: sua mamma era andata a trovare una zia di Philadelphia, e la sua vecchia bici si era rotta appena ci era montato sopra. Così gli era toccato prendere la borsa dei libri e correre fino alla Goode, sperando di non arrivare in ritardo.
Mancavano solo due isolati per arrivare alla scuola, quando delle urla improvvise provenienti da una strada parallela alla sua squarciarono l'aria. Confuso, il semidio svoltò l'angolo e la scena che si parò davanti ai suoi occhi lo sorprese: un enorme coccodrillo passeggiava per la strada terrorizzando i passanti. Percy, abituato a questo genere di problemi, tirò fuori Anaklumos e si preparò allo scontro. Stava per attaccare il coccodrillo con una mossa stile "Coach Hedge" quando il mostro si fermò a guardarlo: improvvisamente gli spuntarono due enormi ali e le scaglie si ricoprirono di una folta e scura peluria. Sembra un hot dog volante avariato pensò il ragazzo con ribrezzo. Il coccodrillo deforme si girò verso il semidio e aprì le enormi fauci, quando un sibilo lo fece sobbalzare: un' enorme freccia proveniente da una nave che Percy riconobbe come la Argo II si era impiantata nelle scaglie del mostro. Questo emise un prolungato verso di dolore e cerco di afferrare la trireme con un morso, ma un altro proiettile partito finì direttamente nella bocca del coccodrillo, che esplose sparando pezzi di muffa dappertutto.
Percy si avvicinò alla nave, dalla quale avevano fatto calare una scaletta, e si arrampicò. Quando fu su, Leo Valdez disse
- L'ammiraglio supremo ti da il benvenuto. Abbiamo tante cose di cui parlare, amico. -
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ANGOLO DELL AUTORE:
Ok, questa è la mia prima storia su EFP. Spero vi piaccia e se potete, recensite.
Un saluto,
Pirros