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Autore: Damon_Soul93    29/06/2014    7 recensioni
Merlin ha un gatto e Arthur non può sopportarlo, Sherlock la pensa allo stesso modo.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Titolo: La ricompensa del gatto.

Raiting: Verde

Coppia: ArthurxMerlin aka Merthur

Trama: Merlin ha un gatto e Arthur non può sopportarlo, Sherlock la pensa allo stesso modo.

Arthur è un avvocato in carriera della Pendragon&Co. Mentre Merlin si occupa di tradurre opere/poesie/romanzi stranieri.

Parole: 1329

Note dell'autrice: E' la mia prima Merthur ed avevo bisogno di qualcosa di non troppo impegnativo, scritto senza troppe pretese (infatti fa pena :D ).

Mi impegno a sottolineare che, ahimè non sono di mia proprietà, ma se lo fossero occuperebbero tutto il loro tempo in un letto a fare voi-sapete-cosa!

 

Il titolo è un chiaro riferimento all'opera dello studio Ghibli Neko no ongaeshi (che io adoro!).

 

 

 

Ho studiato molti filosofi e molti gatti: la saggezza dei gatti è infinitamente superiore.
Hippolyte Taine

 

Il loro era stato odio al primo sguardo. Ricordava ancora la voce del suo amato Merlin, mentre gli comunicava la “lieta novella”.

- Arthur non protrai mai credere a cosa mi è successo oggi! - disse il moro con voce carica di entusiasmo. -

- Hai finalmente messo in ordine la tua camera ed hai trovato quella sciarpa che non trovi dall'anno scorso? - Chiese sarcastico.

- Ah ah. Molto simpatico...No. Stamattina...-

Merlin.. amava davvero il suo ragazzo, ma questo ovviamente non poteva dirgli cosa era successo subito, no! Doveva prima descrivere dettagliatamente tutto ciò che aveva fatto nell'arco della giornata.

Arthur si accomodo meglio sul divano, preparandosi ad ascoltare quel fiume di parole con cui lo stava inondando il suo ragazzo.

- ...Ed ho trovato un gatto! Oh, avresti dovuto vederlo, così piccolo e spaventato. Non ho saputo resiste e l'ho portato a casa. -

- Tu hai fatto cosa?! -

- Ho adottato un gatto! Mi fai compagnia a portarlo dal veterinario? -

- Tu cosa?! - Chiese di nuovo il biondo, non poteva credere alle sue orecchie.

- Vedo che l'età si sta facendo sentire anche per te Asino Reale. Allora? Vieni con me?

E lui aveva detto di si, perché amava Merlin e sapeva che nonostante fosse un ragazzo pasticcione e sempre perso nel suo piccolo mondo, nessun padrone sarebbe stato migliore di lui.

 

Il giorno dopo si era presentato puntuale sotto casa di Merlin con la sua amata Baby [1], una chevrolet Impala del 67. Adorava quell'auto, era del suo defunto nonno e suo padre si era deciso a regalargliela solo il mese precedente, quando aveva vinto la sua prima causa importante.

 

Aveva salutato il suo moretto preferito con un bacio sensuale e solo dopo aveva prestato attenzione al batuffolo che portava nelle braccia...Un attimo, c'era qualcosa che non quadrava.

- Merlin dov'è la gabbietta? Non vorrai portarlo così spero? -

- Non voleva entrare...Ti prego Arthur, ti prometto che farò attenzione. Non toccherà con zampa la tua auto lo giuro! -

- Non se ne parla proprio! - Risposi allarmato. Se si fosse agitato? O peggio se avesse sporcato la sua piccola?

Ma Merlin sapeva sempre come prenderlo e soprattutto convincerlo, gli si avvicino con fare sensuale e gli sussurrò qualcosa che gli fece salire un groppo in gola e sentire una scomoda morsa al basso ventre.

 

Inizialmente il viaggio fu tranquillo con il gatto acciambellato sulle gambe di Merlin, ma qualcosa lo destò e catturò la sua attenzione, così che saltò sul sedile posteriore, artigliandolo. Artigliando i sedili in pelle, i MIEI SEDILI IN PELLE!

 

Una volta fermata l'auto e acciuffato (a fatica) la piccola peste, gli lancia uno sguardo omicida e dall'ora fu guerra.

 

~°~°~°~°~

 

I suoi amici ridevano di lui, oh eccome se ridevano. - Come puoi essere geloso di un gatto? - chiedevano tra un attacco di risa ed un altro. - Sfido io! Quell'ammasso di pulci è sempre in mezzo alle scatole!-
- Arthur! Quante volte ti devo ripetere che il suo nome è Sherlock. S-H-E-R-L-O-K. Non mi sembra così difficile da ricordare! -Brontolò Merlin, spazientito dall'immaturità del suo amato.

 

Come poteva non amare quel batuffolo nero, come poteva non perdersi nei suoi profondi occhi blu? E poi Sherly era un gatto amabilissimo e molto educato! Certo a volte aveva interrotto uno dei loro momenti d'intimità e aveva una o due volte urinato sulle scarpe di Arthur, ma erano coincidenze e poi era ancora un cucciolo!

- Già è tanto se lo chiamo “coso”. - Sbuffò il biondo.

 

 

~°~°~°~°~

 

Poi un giorno successe l'impensabile, litigarono e non si parlarono per un mese intero. Nessuno dei due si ricordava come fosse iniziata, solo che dopo un po' erano lì uno davanti all'altro ad urlarsi in faccia, finché Arthur non era uscito chiudendosi la porta alle sue spalle.

Nessuno di loro si ricordava del perché, ma erano tutti e due troppo orgogliosi per fare il primo passo per parlare, per perdonare.

Tutti erano preoccupati per loro, Arthur non tornava quasi più nel suo appartamento, vivendo ormai nel suo studio, tra carte e disordine.

Merlin a sua volta si era rinchiuso in casa, tra le sue traduzioni e plichi di romanzi ancora da ispezionare.Gwaine le aveva tentate tutte, ma non c'era modo di far riscuoterlo e anche Sherlock era visibilmente preoccupato, passando sempre più tempo accoccolato sulle gambe del suo padrone, pensando ad una strategia per fargli ritornare il sorriso.

 

~°~°~°~°~

 

 

Il povero micio le aveva provate tutte, gli aveva portato piccoli doni (dei topolini di campagna davvero deliziosi), aveva fatto più fusa del solito, aveva mangiato sempre tutta la pappa[2], ma non era servito a nulla.

Il suo padrone era triste, la notte lo sentiva agitarsi nel letto, invocando il nome di Arthur e lui non poté far altro che raggiungerlo cercando di infondergli un po' di calore.

 

 

Il giorno dopo Sherlock si mise all'opera, sgattaiolò fuori dalla casa e non con poche fatiche raggiunse l'edificio dove lavorava lo stupido Asino Reale.

Attese nascosto in una siepe finché la sua preda non uscì allo scoperto, solo allora si mostrò al nemico, attirando la sua attenzione con un miagolio.

 

 

Arthur sobbalzò nell'udire quel richiamo, abbassò gli occhi e temette di avere un infarto. Era proprio Sherlock quel gatto ai suoi piedi?

Il diretto interessato sembro capire la sua perplessità, alzando il muso per far mostra della targhetta che pendeva dal collarino.

-Oddio sei proprio tu! Cosa ci fai qui? - Si guardò intorno agitato, sperando di trovare la figura familiare di Merlin, ma quando capì che il suo amato non era nei paraggi, decise il da farsi.

Avrebbe riportato Sherlock da Merlin, la Pendragon&Co era abbastanza lontana dalla casa del ragazzo che a quest'ora doveva già essere nel panico non trovando più il gattino nell'appartamento.

-Andiamo piccola peste, ti riporto dal tuo padroncino. Non dovresti farlo preoccupare così, basto io a dargli noie. -

Prese il piccolo in spalla e si diresse velocemente alla sua auto con il solo pensiero che presto sarebbe ritornato da Merlin.

 

 

~°~°~°~°~

 

Merlin d'altro canto era nel più totale panico, capitava spesso che il micio sparisse per alcune ore, ma ormai erano quasi 8 ore che non tornava a casa ed era spaventato da morire. Aveva già allertato i vicini, chiedendogli di avvisarlo se avessero visto l'animale aggirarsi per il quartiere e lui stesso era uscito varie volte per delle ispezioni. Stava giusto per uscire per una nuova ronda, quando sentì il familiare stridio delle ruote dell'Impala fermarsi nel viale sotto casa sua.

 

 

Arthur uscì dall'auto, i tenui raggi del tramonto che gli illuminavano i suoi splendidi capelli dorati, con stretto tra le sue braccia Sherlock.

-Sherlock!Arthur! - urlò correndogli incontro.

-Come l'hai trovato? - Chiese una volta appropriatosi del gatto ed averlo stretto in una morsa quasi fatale alla quale il gatto mormorò infastidito.

-In realtà è lui che ha trovato me. Era fuori dall'ufficio, sembrava che mi stesse aspettando in realtà. Quando ho capito che non era lì con te, sono venuto subito a riportartelo. -

-Non so come ringraziarti Arthur. - disse il moro, abbassando lo sguardo. Non riusciva a guardarlo negli occhi, troppo imbarazzato per dire alcunché.

-Potresti invitarmi a cena a casa tua e magari...Se vuoi potrei provare a farmi perdonare. Che ne dici?- Chiese lui, con quel sorriso di cui Merlin si era innamorato anni prima.

Tutto si poteva dire di Arthur Pendragon, ma no che fosse uno stupido. Aveva capito il gioco di Sherlock e gli sarebbe stato sempre grato. IL diretto interessato lo guardo dalle comode braccia del padrone e nei suoi occhi lesse un chiaro messaggio: questa è l'ultima volta che ti aiuto, vedi di non fare altri errori. E no. Arthur non si sarebbe più lasciato scappare Merlin.

 - Dico che è perfetto. - Si voltarono per entrare in casa, mano nella mano, mentre Sherlock si pettinava i baffi. Un altro caso chiuso!

 

 

Note Finali:

Come sempre sono apprezzate critiche e suggerimenti, tenendo sempre conto che è stata scritta soprattutto per ammazzare un po' il tempo in questo sabato sera noioso...

 

Sinceramente mi sono domandata se mettere l'avviso cross-over o meno, nel dubbio lo inserisco. Voi cosa ne pensate?

 

 

[1]= Per chi non lo sapesse è la famosa auto di Dean Winchester, uno dei due protagonisti del telefilm Supernatural.

[2]= Penso che tutti conoscano la proverbiale insofferenza di Sherlock Holmes per il cibo no?

 

P.s: Non pensate anche voi che Sherlock sia adorabile come gattino apprensivo *-* ?

p.p.s: Penso che scriverò un sequel tutto per lui *-*

 

   
 
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