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Autore: warriorprincess10    29/06/2014    1 recensioni
E se il diario del vampiro fosse quello di Damon?
Se la cinepresa puntata su questa storia fosse nell'angolo più buio, quello che non avevamo mai considerato?
Il veri segreti non sono quelli non rivelati ma quelli di cui non si conosce l'esistenza.
Questo è il diario di un uomo perduto, solitario, accecato dal dolore e dall'amore.
Questo è il diario sconosciuto di un uomo perduto che ha sempre cercato la verità nascondendosi dietro una maschera.
Questo è il diario di Damon Salvatore.
(potete trovare i capitoli de 'I diario di Damon' in anteprima sulla pagina Facebook 'It's gonna be Damon' - saranno caricati su EFP un giorno o due dopo la pubblicazione)
Genere: Dark, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Katherine Pierce, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Elena, Damon/Katherine, Elena/Stefan, Katherine/Stefan
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Mystic Falls 

12 Settembre 2009

Ogni volta che torno in questa casa soffro della stessa ridondante solitudine.

Come se non fosse mai stata mia.

Come se la mia vita, le mie cose, il mio essere fossero destinati a rimanerne sempre fuori.

In ogni angolo si annidano le scelte che non ho fatto ma che ho subito.

Eppure continuo a tornarci, come se non avessi un altro posto da chiamare casa.

E' un ripostiglio di sentimenti in attesa, che chiamo speranza solo per non doverli chiamare illusioni.

E' poi c'è questa sensazione che mi porto dietro da mesi.

Da quando ho incontrato quella ragazzina nel bosco.

La guardavo e tutta la passione e l'attesa sembrava avessero trovato casa.

Anche adesso mi piace osservarla.

E' la mia pace.

In lei c'è quell'ingenuità che si nutre di futuro.

Uno sguardo pieno e vivo su tutto ciò che ancora non conosce.

Persino quando si aggira per quel cimitero con l'aria devastata di chi ha sofferto e non ha abbastanza coraggio per affrontare il dolore.

Persino quando soffre la sua anima è pulita.
Forse è incapace di misurarsi col dolore vero.

Perché non sa cosa vuol dire soffrire e sentirsi causa del proprio dolore.

E non ha mai neanche immaginato di poterselo estirpare togliendo la vita a qualcun altro.

Sentire la vita degli altri scivolarti tra le labbra con la più macabra ironia.

Non mi sorprende che si sia riconosciuta negli occhi sognanti di mio fratello.

Sono due esseri ambiziosi, pensano di superare la sofferenza semplicemente andando avanti.

Lei con l'illusione che il futuro possa essere migliore del passato.

Lui con quella sua incrollabile certezza che un futuro di dolore e martirio possano cancellare un passato di crudeltà e sofferenza che nutre.

Come se quella -la sofferenza- la si potesse lasciare indietro, come una penna su un tavolino o un diario in un cimitero.

E invece il dolore ci segue ovunque.

Sceglie lui dove e come far male.

Forse è per questo che torno sempre qui, in questa casa.

Perché qui ho il potere di scegliere io quando e dove incontrarlo.

E farmi male.
Con pienezza.

Elena è stata qui a casa ieri.

Cercava Stefan.

E' diversa.

Non è più la ragazza che ho inconntrato nel bosco.

Il suo modo di guardarmi è diverso.

E' stato strano.

Mi ha irritato in modo inaspettato.
E ho cominciato a fare lo stronzo.

In quel modo irrequieto e sadico e menefreghista che mi riesce così bene.

Ma era lì sulla porta così incuriosita da mio fratello che non ho potuto o voluto resistere.

La verità è che tra me e lei, sono io l'adolescente.
Che i miei ricordi fanno più male delle sue paure.

Non riuscivo a guardarla senza volerla ferire con la stessa distante indifferenza con cui lei lo stava facendo con me.

Ecco perché ho nominato Katherine.
Il mio incubo e la sua incoscienza.

Poi, è arrivato Stefan.
E lo conosco Stefan.

Il dolce, elegante, delicato e galante Stefan.

Due parole e qualche sguardo e sarà diventato il principe azzurro della storia.

Vive di riflessi e apparenze.

E' così preso a specchiarsi nella sua finta perfezione che si lascia corrompere dai suoi preconcetti.

E' entrato mentre parlavo con Elena ed è stato tutto il tempo teso nel suo terrore che potessi farle del male.

Come diavolo riesce anche solo a pensare che potrei farle del male?

In quale mondo in quale vita potrei far male a una donna identica a Lei?

Lo ucciderei anche solo perché ha avuto la vigliaccheria di pensarlo.

Era lì fermo sulle scale come un gendarme.

Illuso davvero di potermi fermare.

Se avessi voluto assaggiarla lui non avrebbe potuto fare assolutamente nulla.
4
Cosa crede di sembrare?
Cosa pensa di ottenere?

Ha la stessa ottusa stupidità di nostro padre.
Anche lui non ha mai capito come sono davvero.

Ha deciso cosa pensare senza conoscermi e ha vissuto per onorare quella certezza.

E poi è morto delle sue illusioni.
Non accetterei mai di vivere così.

Prigioniero di una menzongna.

Troppo presuntuoso per non giudicare.
Troppo orgoglioso per cercare la verità.

Troppo prigioniero dei suoi principi per essere capace di amare davvero.

E lei -Elena- guarda Stefan ed è come inebriata.

Perché?
Non so.

Penso sia questo il motivo per cui ho voluto che dimenticasse il nostro incontro.

Non volevo essere l'uomo che aveva incontrato nel bosco.

Conosco troppo bene le donne da riconoscere i loro sguardi.

Che abbiano quarantanni o centoventi, cinquecento o solo diciassette, uno sguardo che ti brama non cambia mai.

Ma a un certo punto sentivo che non guardava me.
Sentivo che guardava la migliore versione di me.

Quella che le stavo mostrando e che non era reale.
Gli occhi sorpresi e innamorati che guardavano lei.

Troppo perfettamente identica a Katherine perché io non ne fossi subito innamorato.

E troppo diversa nel tocco dello sguardo perché non ne fossi subito turbato.

E invece oggi il filo tra i suoi occhi sognanti che aspiravano a una vita di passione e l'uomo che le ha saputo leggere la follia nell'anima si è spezzato.

Davanti a me c'erano due occhi incapaci di posarmisi addosso.

Già schiavi del senso di colpa di chi vive a metà perché ha paura che vivere davvero sia fare un torto alle assenze.

E hanno già incontrato Stefan.

Hanno già scelto la loro via di fuga.
Riposano già su un tappeto di certezze.

E che siano l'uno la consolazione dell'altra.

Spero solo che questa volta Stefan sia fedele alle sue promesse.

Spero che questa volta non ami a metà.

Che non sia solo disposto a morire per amore ma anche ad amare lasciando vivere.

Io invece sono sempre qui.

A inseguire un dubbio.

Divorato dall'illusione.
Accecato dalla speranza.

In bilico tra la certezza che morire e scegliere di vivere per riportare in vita un amore a metà, sia sufficiente a credere di saper amare.

Aspettando una verità che dà respiro a una vita intera.

d.
   
 
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