PROLOGO

La ragazza passeggiava tranquillamente tra i fitti alberi della foresta, dirigendosi verso il suo villaggio. Aveva si e no 7 anni se non meno, aveva lunghi capelli mori raccolti da due fiocchi viola coperti dal cappuccio color nocciola in tono col resto del vestito bianco panna e beige che indossava. Tra le mani portava un cesto di vinco pieno di fiori di Yan di vari colori. La ragazza ne tolse uno dal cesto, portandolo vicino al naso per osservarne tutta la sua bellezza coi suoi meravigliosi occhi viola pieni di vita. Alzò lo sguardo al cielo: era di un blu scuro, ma comunque si poteva intravedere le nuvole prendere una tonalità sul viola scuro. Le stelle sembravano tanti minuscoli forellini nell'immensa distesa blu e le due lune brillavano mostrando tutto il loro splendore. D'un tratto apparvero nel cielo delle luci strane, di un giallo acceso, parevano stelle cadenti. Una di queste sembrava avvicinarsi sempre più alla bambina. La stella si schiantò non molto distante da lei; tra gli alberi si poteva ancora intravedere quella strana luce farsi sempre più smorta. Immediatamente la ragazzina corse verso la stella, lasciando per terra il cesto di fiori. Si fece strada tra i rami e i cespugli che la circondavano e si diresse verso lo strano oggetto. Era una pietra enorme, molto luminosa, notò qualcosa di insolito: quella specie di meteora sembrava muoversi leggermente. Al centro si stava creando una piccola crepa che si espandeva man mano che si muoveva: si stava schiudendo! Allora la bambina, incuriosita, si avvicinò ancora di più, fino a ritrovarsi davanti quella sottospecie di "uovo di pietra". Si abbassò leggermente avvicinandosi al piccolo buco ormai formatosi sulla sua superficie.

"E da lontano si udì un urlo. Un urlo che indicava la fine della battaglia e l'inizio della guerra. Una guerra che non porta pietà, che riesce a consumare anche lo spirito più valoroso, lasciandone solo piccoli granelli di polvere destinati a disperdersi nelle terre di Rados…"