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Autore: Sanae78    22/08/2008    3 recensioni
Lisa Igawa, Daichi Ozora, Atsushi Nakazawa e Yoshiko Yamaoka ... ovvero quattro piccoli cuori nel pallone. Contiene spoiler del 'Capitan Tsubasa Golden 23'.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Atsushi Nakazawa, Sorpresa, Yoshiko Yamaoka
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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Buona lettura!

Sanae78


Piccoli cuori nel pallone”

di Sanae78


Capitolo 1


23 Dicembre 2006


Erano le dieci del mattino e Yoshiko si stava dirigendo con suo padre verso il J-Village.


“Mi raccomando comportati bene e fatti accompagnare da Taro al posto che abbiamo concordato. Digli inoltre che mi dispiace non potermi fermare a fargli un saluto, ma gli impegni di lavoro purtroppo me lo impediscono.” il SignorYamaoka si era raccomandato con la figlia

“D' accordo papà! Non vedo l' ora di rivedere il mio fratellone!” l' aveva rassicurato.


Nel frattempo a Nankatsu, Atsushi si era recato a casa Ozora per prendere Daichi.

Aveva suonato il campanello e la Signora Ozora gli aveva aperto: “Buongiorno signora Ozora! Sono passato a prendere Daichi per accompagnarlo al ritiro della nazionale, come gli avevo promesso!”


A quel punto, tutto imbacuccato, era sopraggiunto il piccolo Daichi con l' immancabile amico pallone e aveva subito salutato l 'altro suo amico: “Ciao Atsushi! Sono prontissimo, possiamo andare!”

“Fate i bravi e cercate di essere puntuali! Atsushi ti affido questo mio piccolo disperato calciatore!” la signora Ozora si era rassicurata che non si cacciassero in qualche guaio.

“Non si preoccupi veglierò su di lui, ormai lo considero un po' come se fosse il mio fratellino!”

“Anche per me sei come un fratello e poi da quando i nostri fratelli si sono sposati e sono andati a vivere insieme lontano dobbiamo sostenerci a vicenda! Spero di rivederli presto!”

“Lo spero anch’io, però adesso che Sanae è incinta e non so quando riusciranno a venire...” aveva constatato Natsuko con un po' di amarezza.

“Credo che questa piccola vita che sta per arrivare, porterà molta gioia alle nostre famiglie. Diventerò nonna, mentre voi diventerete due giovanissimi zietti!”

La notizia della gravidanza di Sanae era stata un regalo bellissimo per entrambe le famiglie.

“Sarò zio, evvivaaaa! Ma che vuol dire?” Daichi si era ritrovato a rivolgersi quella domanda, su quella parola che gli suonava familiare, ma di cui in realtà ignorava il significato.

“Ora però vi conviene darvi una mossa, altrimenti sarete in ritardo come al solito!”


Si erano allontanati salutandola.


“Arrivederci!”

“Ciao mammina!”


Poco dopo si trovavano vicino al J-Village e stavano chiacchierando.

“Come mai mi hai chiesto di accompagnarti al J-Village?” Atsushi stava indagando sulla curiosa richiesta che gli era stata fatta da Daichi.

“Ho saputo che al ritiro ora abita anche una bambina mezza giapponese e argentina e volevo curiosare!” Daichi sembrava davvero molto interessato alla cosa.

“Capisco e come mai t' interessa tanto?” le parole di Atsushi avevano un tono malizioso.

“Voglio capire come mai viva lì, perché così magari riesco ad infiltrarmi pure io! Non dimenticare che sono il fratellino del grande 'Capitan Tsubasa' e come se non bastasse tutti gli altri mi hanno sempre considerato la mascotte della squadra. Non è che ora preferiscono quella bambina a me?” sembrava quasi che fosse arrabbiato con lei, perché temeva che gli avesse in un certo senso fregato il posto.

“Tranquillo piccoletto ormai siamo quasi arrivati e tra poco sveleremo questo mistero!” aveva detto Atsushi trattenendo a stento una bella risata.

“Che ne dici di fare una corsetta fino al campo dei ragazzi? Fa molto freddo però ormai siamo quasi arrivati e poi così ci scaldiamo!” Daichi aveva voglia di correre.

“Però ti lascio qualche metro di vantaggio, visto che hai le gambette più corte delle mie!”

“Uffi, ma quando la smetterai di dirmi che sono piccolo? Ho cinque anni!” Daichi si irritava, quando gli facevano notare quanto fosse ancora piccolo.

“Me lo ricordo! Coraggio parti!” ma Atsushi era più grande e poteva solo adeguarsi.


Daichi voleva fargli mangiare la polvere.

Aveva iniziato a correre calciando il suo amico pallone, infatti per lui ogni occasione era buona per allenarsi ed Atsushi dopo aver lasciato passare un paio di minuti si era messo a correre a sua volta.


Proprio in quel momento nella direzione opposta il Signor Yamaoka stava salutando la figlia.


“Fai la brava Yoshiko e dai un bacio da parte della mamma a Taro!” suo padre la riempiva sempre di raccomandazioni, avevano faticato tanto ad instaurare un rapporto con Taro e speravano che non si deteriorasse mai.

“Contaci! Ciao, papino!” Yoshiko era euforica all' idea di rivedere il fratello.


Intanto Atsushi aveva superato il piccolo Daichi che continuava imperterrito a calciare il pallone dimenticandosi tuttavia di guardare in avanti e così era finito per distrarsi andando a sbattere contro la povera Yoshiko che camminava nella direzione opposta.


“Ma che è successo?” lei era ancora un po' stordita per l' impatto.

“Ma non puoi guardare e poi non sai che è pericoloso correre in mezzo alla strada!”

Atsushi e Yoshiko ora erano tutti e due per terra.

“Cosa? Sono andato a sbattere contro una ragazza!” Atsushi era desolato per l' accaduto.


Daichi lì fissava con due occhioni sgranati: “Siete ancora tutti interi!?”


“Si, per fortuna! Ma tu chi sei? Sai che assomigli in maniera impressionante a Tsubasa Ozora!” la somiglianza col famoso calciatore non era sfuggita alla sorellina di Misaki.

“Lui è Daichi, il fratellino di Tsubasa Ozora!” Atsushi gli aveva subito fornito la risposta.

“Davvero! Ma come sei carino!” a Yoshiko quel bimbo stava sempre più simpatico.

“Grazie!” faceva sempre piacere ricevere complimenti da una ragazza più grande.

“E come mai vi conoscete, non mi sembra che abbiate la stessa età!”

“Ci conosciamo perché mio fratello ha sposato sua sorella!”

“Se vuoi ti do una mano a rialzarti!” aveva detto Atsushi rialzandosi e porgendole la sua mano destra..

“Ok, grazie!”

“E tu chi sei?” Daichi era curioso di saperlo.

“Mi chiamo Yoshiko Yamaoka e sono passata a trovare mio fratello Taro Misaki!”

“Vieni con noi, tanto andiamo tutti nello stesso posto!”

“Va bene, è un onore essere scortata da due cavalieri come voi!”


Daichi stava tirando i pantaloni di Atsushi per attirarne l' attenzione: “Che vuoi adesso?” Daichi gli si era avvicinato con aria incuriosita.

“Ma tu lo sapevi che Misaki aveva una sorella? Secondo me ha la tua età ed è anche molto carina, non mi dire che non ci avevi fatto caso?”


Atsushi arrossendo e un po' indispettito, gli aveva preso il pallone, l 'aveva sollevato di peso e aveva detto: “Daichi, cerca di controllarti per favore!”

Si era sentito a disagio a causa delle affermazioni del piccolo Ozora e per nascondere il suo imbarazzo l' aveva sollevato tenendolo con un solo braccio..

“Ehi, ma che fai? Mettimi giù immediatamente e ridammi il mio amico pallone!”


Yoshiko si era voltata attirata dal loro vociferare: “Certo che siete davvero strani voi due, però molto simpatici!”


Al J-Village i componenti della squadra giapponese si stavano allenando nella corsa e Lisa Igawa, la figlia di Gakuto Igawa giocava ai bordi del campo di allenamento incitando il suo papà ogni volta che le passava davanti.


Atsushi, Daichi e Yoshiko stavano osservando gli allenamenti, destando l' interesse della piccola Lisa che mise in allerta i ragazzi della nazionale...


“Ragazzi guardate, sono arrivati degli altri bambini al ritiro!” aveva esclamato la piccola Lisa non appena si era accorta della loro presenza.


Riuscendo però ad allarmare anche il padre Gakuto che si era immediatamente voltato per vedere che succedeva: “C' è Lisa che grida, cosa succede!?”


A quel punto tutti i ragazzi interruppero l' allenamento e si misero ad osservare i tre nuovi arrivati...


“Credo che la nostra visita non passerà inosservata!” Atsushi si era sentito quasi subito osservato.

“Già!” anche Yoshiko iniziava a provare un po' di fastidio.

“Quella dev' essere la bambina di cui parlavo, forza andiamo a salutarla!”

Solo a Daichi non sembrava pesare la situazione e aveva subito notato Lisa.


I tre le si erano avvicinati e così avevano fatto anche i giocatori della nazionale.


“Ciao, io sono Daichi Ozora! Tu come ti chiami?” non aveva perso tempo e si era diretto subito da lei presentandosi.

“Mi chiamo Lisa Igawa, piacere di conoscerti!” e lei molto educatamente si era presentata a sua volta.


“Lisa per favore evita di gridare in questo modo, perché mi hai fatto davvero spaventare!” Gakuto non aveva potuto fare a meno di fare un piccolo rimprovero alla figlia.

Era grande e forte, ma quando ci andava di mezzo la sua piccola e temeva che per qualche motivo fosse in pericolo, questo gigante si spaventava a morte, anche perché Lisa aveva solo lui.

“Scusa papà! Ma ho visto che arrivavano degli altri bambini e ne sono stata troppo felice! Di solito mi tocca giocare da sola!”


“Giochi da sola!? Però qui non ci sono altri bambini, vero?'” Daichi si era preoccupato per Lisa notando questa cosa.

“Si, sono l' unica bambina!”

“Ma come mai vivi qui al ritiro?”


Tutti gli altri erano rimasti in silenzio rispettosi ad ascoltare i discorsi di quelle due piccole persone.

Loro che erano consapevoli di quello di cui stavano parlando erano impressionati dalla serenità con cui Lisa e Daichi ne parlavano.


“Sono venuta qui al ritiro della nazionale col mio papà, Gakuto Igawa, che è stato ingaggiato da mister Gamo in Argentina!” aveva affermato con molta naturalezza Lisa.

“E la tua mamma dov'è?” a Daichi era venuto spontaneo porle quella domanda così scontata.

“La mia mamma è volata in cielo dandomi alla luce, però ora è diventata l 'angelo custode mio e del mio papà e veglia su di noi!” gli aveva risposto con molto garbo

“Non hai più la mamma!” quelle parole l' avevano fatto sentire male, accidenti a lui, ma perché non si imparava a tenersi la bocca chiusa.

“Anche a me a volte manca, ma ho il mio paparino che mi vuole tanto bene e poi qui in Giappone ho degli zii e una nonna che non vedo l' ora di conoscere!”

La voce di Lisa si era riempita di malinconia, mentre parlava.


“Ma è vero quello che dice Lisa?” Yoshiko aveva domandato al fratello.

“Purtroppo si!” Taro poteva solo confermare quello che avevano appena sentito.

“Povera piccola!”


“Sei proprio una bambina in gamba, quanti anni hai?” Daichi a modo stava cercando di alleviare la tristezza che forse involontariamente aveva provocato in Lisa.

“Ho quasi cinque anni!”Gli aveva risposto Lisa con voce squillante.


“Ragazzi visto che siete qui, che ne direste di giocare un po' con Lisa?” anche Ishizaki sperava che la compagnia di quei bambini avrebbe fatto bene a Lisa.

“Ottima idea Ishizaki!” Atsushi aveva capito subito le intenzioni di Ryo.

“Così noi finiamo di allenarci e poi ci spiegherete i motivi di questa vostra visita!” Ishizaki era stato chiaro avrebbero dovuto giocare con Lisa.

“D' accordo!” avevano gridato tutti insieme.


Poco dopo i quattro bambini si erano sistemati in un prato vicino al campo di allenamento.

“Ma tu hai un pallone! Mi insegneresti a giocare a pallone, così potrò giocare insieme al mio papà?!” Lisa aveva domandato a Daichi

“Ok! Iniziamo a giocare!” e lui non aveva potuto fare a meno di accettare.


Continua...


Note


Lisa è Gakuto Igawa appaiono per la prima volta nel 'Capitan Tsubasa Golden 23'.



Disclaimer


I personaggi presenti in questa storia appartengono a Yoichi Takahashi.


  
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