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Autore: gateship    29/06/2014    2 recensioni
[TNG] Dal prologo: "... Il multiverso è fragile Consigliere e se si rompesse le conseguenze potrebbero essere catastrofiche. Ci pensi, cosa succederebbe se le realtà si mischiassero? Se una cosa si trovasse lì e poi non più? Cosa accadrebbe se tutto quello che lei considera certezza diventasse impossibile? Cosa succederebbe se il multiverso andasse nel caos più totale? Invertite la rotta o la vostra realtà potrebbe sconvolgersi e con essa anche tutte le altre."
Genere: Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Deanna Troi, Jean-Luc Picard, Q, Un po' tutti, William Riker
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Multiversum

 

Linea A. Prologo.

 

N/A: Questa fafiction potrebbe essere considerata una riscrittutra del libro “Q contro Q”.  Anche se l'idea di base è la stessa l'insieme sarà diverso! Essendo una riscrittura non bisogna aver necessariamente letto il libro.
Star Trek non mi appartiene in alcun modo, ma è dei rispettivi proprietari. Riferimenti ad altre fanfiction sono totalmente involontari.
Un'ultima cosa: attenti agli spoiler!! Anche se la fanfict è ambientata agli inizi della terza stagione di TNG nelle realtà parallele ho inserito anche cose delle stagioni successive, sia piccole che grandi.

 



- Diario del capitano, supplemento. Ci stiamo dirigendo come previsto verso Shanara IV, per condurre il celebre scienziato sharano, Delik Daka, nei pressi del Sistema Edoriano dove condurrà un esperimento di vitale importanza per la Federazione. -+

 

- Lei sta bluffando. - Data squadrò il suo avversario, come per cercare prove evidenti del bluff.

- Vedo i suoi 50 e rilancio di 100

Geordi scosse la testa scrutando le carte - È troppo, io lascio.

- Ce la giochiamo noi due, Consigliere. - disse Data. Da tempo ormai l'androide aveva acquisito un linguaggio più colloquiale. Specialmente durante le partite a poker.

Deanna sorrise: - 200.

Il Tenente Worf sospirò leggermente e si mosse sulla sedia, aggiustandosi l'uniforme. - Io starei attento se fossi in lei, Comandante... il Consigliere Troi non bluffa mai.

- Vedremo tenente... vediamo che carte ha. - rispose Data mettendo una considerevole quantità di fiches sul tavolo.

Il sorriso del Tenente Comandante Deanna Troi si allargò leggermente mentre scopriva le carte.

- Uh uh... poker d'assi! - Geordi fischiò sommessamente mentre Troi radunava le fiches intorno a sé.

- Io glielo avevo detto... Comandante – L'ultima parola giunse leggermente tardiva, ma la voce del Tenente Worf venne sovrastata dai comunicatori di tutti i presenti: - Picard a ufficiali superiori, in Sala Osservazione, ora.

 

- Oh Jean-Luc, proprio non capisco cosa tu abbia oggi! - L'uomo guardò Picard sollevando un sopracciglio - Interrompi questa missione! Non mi sembra sia difficile da capire, neanche per una mente piccola e ottusa come la tua!

Picard stava per controbattere quando le porte della Sala Osservazione della USS Enterprise si aprirono e Data, Geordi, Worf, Deanna, Beverly e Will entrarono.

- Oh no! - Riker sospirò sconsolato, girando su se stesso e cercando di uscire dalla stanza. Troi lo trattene con una mano, sorridendo divertita.

- Q! Che ci fai qui? 

 

Q, Troi, Riker, Crusher, La Forge, Worf, Data e Picard si sedettero attorno al tavolo della Sala Osservazione.

- Riassumi brevemente la situazione Q. - Picard lo guardò furioso. Non c'era un motivo in particolare, ma detestava quando Q arrivava sull'Enterprise e in più odiava che avanzasse delle richieste.

- Quanto siamo seri oggi, mon capitaine! Comunque, la questione è semplice: interrompete la missione.

- Perché? - Riker si stava spazientendo ad ogni minuto che passava, e non occorreva di certo essere empatici per accorgersene, si disse Troi.

- Perché lo dico io. - Q li guardò come se questo spiegasse tutto.

- Q...

- Voi umani siete sempre gli stessi- Q scosse la testa - troppo curiosi. Se proprio volete saperlo questa vostra missione scientifica sta per diventare qualcosa di leggermente più... come dire? Drastico.

- Cosa intendi dire con questo? - Picard appoggiò le mani sul tavolo fissando Q, per la prima volta preoccupato.

- Abbandonate la rotta, Picard, o ve ne pentirete. - disse Q svanendo con un lampo accecante.

 

- Allora, cosa facciamo? - Picard guardò uno ad uno tutti i suoi ufficiali chiave.

- Io dico di continuare la missione come previsto signore, per ora non abbiamo incontrato niente che possa sostenere gli avvertimenti di Q.

Picard annuì: - Consigliere, avverte qualcosa di insolito?

Deanna chiuse gli occhi, espandendo le sue percezioni, per un attimo avvertì la preoccupazione e il controllo di Picard, il nervosismo di Beverly e Geordi, la solita rabbia controllata da parte di Worf, le emozioni degli ufficiali in plancia e quelle di tutta la nave. Poi le sue recezioni si allargarono al di fuori dell'Enterprise. - Niente di rilevante, signore. - riferì dopo un attimo.

- Quello che mi preoccupa, capitano, è che tutti gli avvertimenti di Q alla fine si sono rivelati, beh... profetici. E data la natura della nostra missione...

- La Dottoressa Crusher ha ragione Signore; ogni volta che Q ci ha minacciato di qualcosa, questa è poi successa. - intervenne Data.

- Quello che dicono Data e Beverly è giusto Capitano, ma io non vedo la situazione molto diversa da quella di Farpoint per ora. Suggerisco di procedere.

- Concordo Numero Uno, ma dovremo essere prudenti.

 

La porta fischiò e il Consigliere Troi alzò lo sguardo dal suo DiPAD quel tanto che bastava.

-Avanti.

Q entrò nel suo alloggio.

Troi sospirò e azionò il comunicatore: - Troi a Capitano Picard.

- Oh Deanna, ho interrotto le comunicazioni, non glielo avevo detto?! - Q si batté una mano sulla fronte, poi aggiunse: -Scusi.

- Scuse accettate. In verità ci hai detto ben poco Q: cosa sta succedendo? Perché dobbiamo invertire la rotta?

- Quanto ne sai degli universi paralleli? - Q girò la sedia su cui si era seduto, mettendosi a cavalcioni su di essa e scrutando Troi.

Deanna, alla domanda di Q, si concentrò ancora di più: era proprio quello che riguardava la missione! - So che ad ogni scelta che facciamo, sia essa piccola o grande, nasce una nuova realtà dove, invece di questa decisione, ne abbiamo presa un'altra. 

- Una concezione appena degna di tale nome del multiverso, ma sì, più o meno è come dici tu. Almeno, secondo i vostri primitivi sensi.

Deanna non abboccò all'amo, ignorando le osservazioni dell'entità. - Qual è il punto Q?

- Il punto è che il multiverso è fragile Consigliere, e se si rompesse le conseguenze potrebbero essere catastrofiche. Ci pensi, cosa succederebbe se le realtà si mischiassero? Se una cosa si trovasse lì e poi non più? Cosa accadrebbe se tutto quello che lei considera certezza diventasse impossibile? Cosa succederebbe se l'universo andasse nel caos più totale? Invertite la rotta o la vostra realtà potrebbe sconvolgersi e con essa anche tutte le altre.

 

- Guinan, ho bisogno di un consiglio. - Il Capitano Picard guardò la donna di fronte a lei, vestita con un abito color viola e cappello in tinta e poi il resto del Bar di Prora: vari gruppi di ufficiali chiacchieravano allegramente, apparentemente non badando alla presenza del loro capitano. Due tavoli più a destra Data, Worf, Geordi e O'Brien conversavano animatamente, mentre Troi e Riker, più a sinistra, facevano il rapporto di valutazione dell'equipaggio.

- Riguarda Q, non è vero? - chiese tranquillamente Guinan.

- Esatto. Guinan, tu lo conosci molto meglio di noi. Durante le sue precedenti apparizioni, Q ci ha causato un'enorme serie di guai, tra cui la morte di 18 membri dell'equipaggio. Ci ha processato per i crimini dell'umanità, ha dato al Comandante Riker i poteri di un Q, ci ha fatto conoscere i Borg... Eppure ha sempre detto la verità, non ci ha mai mentito e fino ad ora ha sempre rispettato le regole. Le sue certo, ma le ha rispettate... Ho bisogno di saperlo: possiamo fidarci di lui?

- Q è ambiguo capitano, volubile, è la pecora nera della sua gente. Ha fatto cose che lei non può neanche immaginare... mi sta chiedendo se possiamo fidarci di lui? La risposta è che io non lo so. Non ci ha mai mentito è vero, almeno per ora, ma è pur sempre un Q e ne stia certo Capitano, se è coinvolto lui in questa storia, il pericolo è molto più vicino di quanto pensiamo.

 

- Teoricamente Q ha ragione, Signore. Se il multiverso si “rompesse” le realtà parallele si fonderebbero tra loro. Non intendo che rimarrebbe una sola Enterprise o un unico Geordi La Forge, ma che ognuno di noi si potrebbe trovare in un universo alternativo. Per esempio io potrei passere da un universo in un cui sono Capo Ingegnere dell'Enterprise a uno in cui sono Capo Ingegnere di un vascello civile, oppure in uno dove potrei essere nella sezione di astrofisica. Potrei aver deciso di non arruolarmi nella Flotta, oppure di non andare nella sezione ingegneristica. Le possibilità sono molteplici, infinite. L'effetto a lungo andare provocherebbe però danni al subspazio, quasi sicuramente irreversibili. - terminò Geordi appoggiandosì allo schienale della Sala Osservazione.

- Grazie, Signor La Forge. - Picard gli rivolse un lieve sorriso, ma Troi poté percepire chiaramente la sua apprensione: era preoccupato, come tutti.

- Capitano, secondo me stiamo girando attorno al problema: questi dettagli sono stati più volte esaminati dalle menti più geniali della Federazione. Il semplice fatto che Q ci abbia ribadito i rischi che corriamo non dovrebbe sconvolgere la situazione, invece lo fa. Sapevamo già prima dei possibili pericoli, il punto è: ci possiamo fidare di Q? Dovremmo interrompere l'esperimento perché Q ce lo ha detto? Dovremmo credergli? - Picard la guardò sorpreso per un attimo. Possibile che la giovane betaziode avesse capito cosa realmente lo turbava?

- Lei ha perfettamente ragione Consigliere. Io non mi fido di Q, ma il fatto che si sia immischiato in questa faccenda sta a significare che c'è qualcosa di più in ballo che un semplice fallimento.

- Signore, suggerisco di fare rotta per la base stellare più vicina e di fare rapporto al Comando.

- Concordo Signor Data. Guardiamarina Thrace – disse poi azionando il comunicatore – rotta per la base stellare più vicina, curvatura massima.

- Sissignore, rotta per la base 137.

  
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