Potrò tornare, anche se per un misero giorno.
Solo per 24 ore.
Per noi tutti equivarrà a poco più di un battito di ciglia.
Ma saranno le più speciali della mia vita.
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
“Potrai tornare, quando vorrai. Ma avrai solo un giorno a tua
disposizione” Queste le parole
di Re Kaioh quando ho preso la mia decisione di non tornare sulla Terra. Il loro peso
l’ho sempre portato nel cuore, più pesante dei
macigni con cui mi allenavo, più massacrante
dell’intero Cell-Game. Più
doloroso di qualsiasi ferita.
Eppure, non ho
mai nemmeno pesato di tornare per sempre a casa, alla mia vera casa, in
cima ai monti Paoz. Poter finalmente
stare tutto il tempo con la mia Kiki, con mio figlio Gohan e con tutti
gli altri.
Io li voglio
proteggere. Voglio solo
poterli proteggere.
E sul mio pianeta
non ho i mezzi per diventare abbastanza forte. Nemmeno se mi
allenassi sempre, senza fermarmi mai nemmeno per respirare, riuscirei a
metterci meno di un’eternità. Sette anni fa
sono stato costretto a mandare in prima linea mio figlio Gohan appena
undicenne, mentre io, suo padre, non ho potuto fare altro che lo
spettatore, assolutamente impotente mentre una delle persone a cui
tengo di più al mondo veniva pestata senza pietà.
Non voglio che
succeda mai più.
E il prezzo da
pagare è rimanere bloccato qui, ad allenarmi senza un attimo
di tregua. Però
ho sempre quelle 24 ore… Ho già
avuto diverse occasioni per usarle degnamente. La nascita del
mio secondo figlio, per esempio…
Ma nonostante
tutto, ho sempre tergiversato. Nella mia testa
si ripeteva come una cantilena la frase “potrebbe esserci
un’occasione più importante” o peggio
“potrebbe presentarsi un pericolo per la Terra”.
E alla fine
già 7 anni sono scivolati via e ancora non le ho ancora
sfruttate per riabbracciare i miei cari.
Anzi… Da un pezzo non
vedo più nemmeno i loro volti.
Mi basterebbe
chiedere a Re Kaioh e potrei farlo in un attimo. Ma sono 5 anni
che non ho mai nemmeno sfiorato l’argomento.
Paura?
Sì, è vero. Paura di come
sono andati avanti senza di me. Paura di sapere
se mi avete perdonato per averli lasciati da soli, anche se per
proteggerli.
Poi
però Re Kaioh mi ha avvertito del torneo. Il sangue mi ha
ribollito nelle vene. E ho deciso di
abbandonare ogni indugio. Insomma, se non
torno da loro come potrò sapere se mi hanno perdonato? Dopotutto avere
quel tempo prezioso, per quanto poco possa essere, e non usarlo
è come non averlo…
E oggi finalmente
potrò tornare. Rivedrò
tutti i miei amici e compagni. Riabbraccerò
finalmente la mia famiglia.
Sarà
bellissimo. Anche se solo per
poche ore.
Ecco, proprio ora
vedo avvicinarsi la Sibilla comodamente appollaiata sulla sua bolla di
cristallo. Punta
inequivocabilmente verso di me.
- Sei pronto
Goku? – mi chiede quando mi arriva appresso, con un sorriso
smagliante. - Certo -
è la mia emozionata e gioiosa risposta. - Allora andiamo
– conclude lei librandosi in cielo, subito imitata da me.
Ci alziamo in
alto nel cielo e poi all’improvviso ci gettiamo dabbasso,
tuffandoci nelle zuccherose nuvole dorate che delimitano questo posto. In qualunque
altra situazione avrei come minimo aperto la bocca per mangiarne quanto
possibile, ma ora l’idea non mi passa nemmeno per la testa. Ben presto le
nuvole si dissolvono e compare all’improvviso la Terra. Non ho idea del
perché il mio pianeta sia apparso dal nulla in questo modo,
ma non me ne importa granché.
Accelero
bruscamente quando riesco finalmente a percepire quelle aure
così familiari che non riuscivo a sentire da troppo tempo,
tanto che la Sibilla deve faticare non poco per tenermi dietro.
In un lampo le
nuvole, ora bianche, si dissolvono sotto di me, lasciandomi intravedere
i paesaggi della mia amata Terra.
L’isola
dove trascorrerò le mie fatidiche 24 ore.
Sono tutti
lì, sono tutti lì che mi cercano. Allora non mi
hanno dimenticato, non serbano rancore.
Tum.
Il mio piede
destro tocca terra, immediatamente imitato dal sinistro.