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Autore: DanielaRegnard    29/06/2014    3 recensioni
{AU!HighSchool}
{Ambientata ai giorni nostri}
{ReimxSharonxBreak}
Reim Lunettes, studente modello, presidente del comitato studentesco, si aggirava per i corridoi della scuola pieni di studenti che camminavano, chi in cerca dei propri amici appartenenti a classi diverse dalle proprie per andare a studiare in biblioteca, chi si spostava tra le varie aule per le prossime lezioni, chi stava semplicemente seduto per terra o sulle scale a mangiare o chiacchierare; sembrava in cerca di qualcuno, in mezzo a quel caos.
Beh, era molto facile dedurre chi stesse cercando Reim, a quell’ora, e soprattutto con quella fretta, [...] e fu allora che la vide. Sgranò appena gli occhi, ammirando come al solito i suoi meravigliosi capelli ramati che sembravano quasi risplendere alla luce del sole. Aprì appena la bocca, quasi per chiamarla, ma questa non emise nessun suono. Rimase solo semiaperta ad osservare ancora Sharon camminare al fianco di Xerxes Break.
Genere: Guerra, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Reim Lunettes, Sharon Ransworth, Xerxes Break
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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You forgot, didn't you?


Ecco, la campanella della ricreazione era appena suonata, segno che anche quell’ordinaria, forse tediosa per alcuni, giornata era appena arrivata a metà. Anche senza sentire la campanella, il fatto che fosse suonata la ricreazione era adesso evidente dall’enorme afflusso di studenti adesso in giro per i corridoi della scuola, precedentemente quasi deserti.
Reim Lunettes, studente modello, presidente del comitato studentesco, si aggirava per i corridoi della scuola pieni di studenti che camminavano, chi in cerca dei propri amici appartenenti a classi diverse dalle proprie per andare a studiare in biblioteca, chi si spostava tra le varie aule per le prossime lezioni, chi stava semplicemente seduto per terra o sulle scale a mangiare o chiacchierare, o fare di peggio, con i propri partner. Durante gli orari scolastici, probabilmente Reim si sarebbe fermato a rimproverare chi, seduto sulle scale in comportamenti molto poco presentabili ostruiva il passaggio, ma durante la pausa non avrebbe avuto molto senso farlo. La scuola era già abbastanza piccola e malandata, senza un terrazzo dove poter mangiare in tranquillità. Persino qualcuno rispettoso delle regole, qualcuno lo avrebbe definito fissato, come Reim riusciva a tollerare la situazione e chiudere un occhio.
Dunque, il moro camminava velocemente tra i corridoi, con sottobraccio un libro di filosofia, mentre con l’altra mano si sistemava gli occhiali sul naso distrattamente ma abbastanza spesso, quasi nevrotico; sembrava in cerca di qualcuno, in mezzo a quel caos. Beh, era molto facile dedurre chi stesse cercando Reim, a quell’ora, e soprattutto con quella fretta. Xerxes Break e Sharon Rainsworth; il primo era il suo migliore amico, del suo stesso anno ma sfortunatamente in una classe diversa dalla sua. In realtà, non era poi una situazione così sfortunata. Reim aiutava molto spesso Xerxes a studiare, a casa dell’uno o a casa dell’altro, e l’albino faceva sempre di tutto per distrarlo dai suoi compiti con frecciatine o proposte  non proprio degne di un ragazzo di 17 anni quale era (ad esempio “Reim-san, invece di studiare cos’hanno fatto questi morti perché non facciamo la lotta con i cuscini?"). Proposte a cui comunque il moro rispondeva sempre con un ‘no’ secco. Quando si ripetevano, poi, un libro sbattuto sulla testa dell’albino era la routine. Sharon, invece, era di un anno più piccola di loro, ed era un’amica di infanzia di Reim. Poi, alle medie, avevano conosciuto Xerxes Break, quello strano ragazzo, taciturno all’inizio, ma quando si imparava a conoscerlo meglio rivelava uno strano lato del suo carattere, molto più scherzoso e allegro, in grado di far sorridere tutti, in un modo o nell’altro.  Nel corso di un anno il duo composto da Reim e Sharon era diventato un trio inseparabile, e nella loro scuola attuale era risaputo come quei tre stessero sempre insieme. In realtà, oltre che Sharon e Xerxes, Reim non parlava quasi mai con gli altri studenti della sua classe, se non per comunicare notizie, assegnare compiti o dare ripetizioni; molti lo avevano classificato come “quello troppo fissato con la scuola e le regole”, ragion per cui molti lo ignoravano. Xerxes e Sharon erano ben consapevoli di questo, e tentavano di coinvolgere Reim in più attività di gruppo possibili, per non lasciarlo da solo.
Anche in quel momento Reim stava cercando quei due, e sperava che loro stessero facendo lo stesso, non perché avevano qualcosa di particolare da fare, ma perché Sharon, che nelle successive ore avrebbe dovuto affrontare un’interrogazione di filosofia, precisamente su Aristotele, aveva chiesto a Reim di aiutarla con un ripasso generale nei venti minuti di intervallo, per poi mangiare insieme. Il moro, quindi, la cercava con molta fretta tra i tre piani della scuola. Doveva trovarla, infondo gliel’aveva promesso; se la campanella fosse suonata senza dargli il tempo di chiarire i dubbi della ragazza? Forse Reim si preoccupava troppo per quella questione, ma preferiva rispettare le promesse che faceva ai suoi amici ancora più dei suoi doveri, probabilmente. E poi, insomma, Reim ci teneva a poter mangiare da solo con lei, per una volta.
Arrivò al piano terra della scuola, dove si trovava sia la classe di Sharon sia la classe di Xerxes, e si guardò intorno per qualche secondo prima di fare un passo in avanti, e fu allora che la vide. Sgranò appena gli occhi, ammirando come al solito i suoi meravigliosi capelli ramati che sembravano quasi risplendere alla luce del sole. Aprì appena la bocca, quasi per chiamarla, ma questa non emise nessun suono. Rimase solo semiaperta ad osservare ancora Sharon camminare al fianco di Xerxes Break, girando l’angolo del corridoio diretti chissà dove. Gli occhi castani di Reim vagarono per qualche secondo sulle loro figure. Si tenevano per mano.
Reim non riuscì a spiegarsi ciò che sentì nel proprio petto in quel momento. Gelosia, forse, per entrambi. Paura, paura di essere lasciato indietro, e contemporaneamente felicità per i suoi più importanti amici, che evidentemente stavano sviluppando, in qualche modo, il loro rapporto, perché prima non li aveva mai visti camminare tenendosi per mano tra i corridoi della scuola. Strinse di più sotto il braccio il libro di filosofia; aveva rischiato di farlo cadere, tanto era rimasto immobile, concentrato solamente ad osservare quei due.
Fece un passo indietro, ritrovandosi ancora una volta sulla scala, indeciso su cosa fare. Guardò l’orologio sul proprio polso; la campana sarebbe suonata a breve. Si sarebbero comunque visti all’uscita da scuola, come al solito. Sarebbero tornati a casa insieme; sarebbero stati ancora amici, come al solito, però a Reim rimase l’amaro in bocca, una vaga e sfocata sensazione di tristezza ed accennata inquietudine nel petto, ed un’unica frase sulla punta della lingua che non riuscì a dire a Sharon, perché ormai troppo lontana per sentirla, assieme a Xerxes.  

«Te ne sei dimenticata, vero?»






Angolo dell'Autrice_
Sarò breve.
Molto.
REIM, MIO AMATO REIM, MI DISPIACE TANTO-- 
E non so perchè ho scritto questa storia. Cioè, lo so, ma nella mia mente era molto, molto più corta. Comunque mi è piaciuto scriverla, e penso che scriverò altri AU, spero su questi tre. 
Infine, spero che a voi sia piaciuto leggerla così come a me è piaciuto scriverla; se è così, fatemi sapere che ne pensate (anche le critiche sono accette, eh---)
Alla prossima!- 
  
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