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Autore: Gokuzzola    03/01/2005    6 recensioni
un dubbio portato dietro da anni, barriere che crollano e nuove certezze, un avversario difficile...tanti elementi e un solo invito, leggetela!
Genere: Drammatico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Genjo Sanzo Hoshi, Son Goku
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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CIAO A TUTTI

CIAO A TUTTI!!!!^_^

EBBENE SI’, SONO DI NUOVO QUI…

-_- ndLettore

EHI? o_o

CHE VUOI FARE? O_o

NON CAMBIARE PAGINA! ç___ç

PERCHE’?

PERCHE…PERCHE…SONO FATTI MIEI…

-_- ndLettore

NO FERMO,SCUSA,SCHERZAVO…^_^’’’

DAI RESTA…

PER FAVOOOOOOOORE (mi dai un happy meal…per favooooooooooore)

-_- ndLettore

OK…OK…LA SMETTO, GIURO!^_^’’’’’’’’’’’’’’’’

RESTI? O_O

SUL SERIO! °o°

GRAZIE!

^_^

-_-

^_^

SE NON LA SMETTO MI UCCIDI? O_o

EHI, NON E’ CHE SEI AMICO DI UN CERTO BONZO? -_-

SDENG -> colpo di harisen

E QUESTO PER COS’ERA?  ç___ç

PER IL FAVORE?

MA QUALE SCUSA?

…O_o…QUELLO DI RESTARE A LEGGERE…ç___ç…O_O…^_^

?_? ndLettore

MA ALLORA RESTI!!! CHE BELLO!!!

BANG

OK…INIZIO…

Solo una cosa, volevo avvisare che questa fanfiction si comporrà di tre capitoli, infatti si tratta di due oneshot che ho unito, si tratterà perciò di capitoli abbastanza lunghi dato che non aveva senso dividerli ulteriormente, quindi armatevi di santa pazienza e…

 

Buona lettura!!!!

 

 

***************************************************

 

CAPITOLO 1

 

La notte era calata su tutto il Togenkyo, la luna alta e piena risplendeva nel cielo scuro, circondata da un tappeto di stelle luminose. L’oscurità avvolgeva ogni cosa, permettendo ad ogni creatura vivente di trovare pace e riposo. In ogni luogo la calma regnava sovrana, e il venticello leggero che soffiava rendeva la notte incredibilmente piacevole.

 

Solo in un punto le nuvole si stavano raggruppando, creando spessi strati di coltri scure e tempestose; in questo luogo, onorato e temuto allo stesso tempo, grossi nuvoloni si scontravano gli uni con gli altri, scatenando violenti fulmini che si abbattevano ai fianchi del Monte più celebrato e temuto del tempo, il Monte Kazan.

 

Poi per alcuni momenti le saette s’interruppero, permettendo alle nubi di accumulare energia…

 

Il buio calò più fitto che mai

 

Il silenzio avvolgeva ogni cosa

 

Fu all’improvviso

 

Un fulmine di potenza mai vista si abbatté sul fianco del monte sacro, provocando su questo una profonda spaccatura.

 

 

 

Dopo questo anomalo fatto le nubi si diradarono permettendo alla luce lunare di rischiarare la zona fino a poco prima preda di una violenta tempesta. All’interno della spaccatura causata dal fulmine, buia ed apparentemente vuota fino ad un attimo prima, due esperti occhi dorati si aprirono per la prima volta sul mondo; esperti sì, perché questo secondo figlio della terra aveva a disposizione tutte le informazioni sul mondo che erano a conoscenza del primo, ma di quest’ultimo conservava i ricordi solo fino al momento in cui restò imprigionato nella grotta, all’interno della madre-terra. Proprio lei, la terra, aveva assegnato a questo nuovo essere un compito, e l’eretico giurò a se stesso che l’avrebbe portato a termine a costo della sua stessa vita.

 

Uscì dalla fessura...il nudo corpo di un giovane di 19 anni, esile ma forte e scattante allo stesso tempo venne illuminato dalla pallida luce lunare...i lunghi capelli castani gli ricadevano sulle spalle e lungo la schiena, un diadema dorato gli cingeva la fronte, sigillo del quale non aveva bisogno dato che poteva controllare la sua forza demoniaca, ma che gli serviva unicamente per mantenere la forma umana e che la madre-terra gli aveva messo per poter compiere il suo piano vietandogli di toglierlo in qualsiasi caso. Gli donò anche dei vestiti, i quali erano stati di qualche vittima morta sulla sua superficie, che consistevano in un paio di jeans chiari, ma ormai logori e sporchi, in una t-shirt bianca, anch’essa sporca di fango e terra e in un mantello scuro provvisto di cappuccio. Il giovane demone si vestì e partì nella direzione indicatagli dalla sua genitrice: ovest…

 

***************************************************************************

 

Goku si svegliò di colpo e si alzò di scatto mettendosi a sedere sul letto; gli occhi sgranati, il volto imperlato di sudore, un incomprensibile tremore e una mano poggiata sul petto all’altezza del cuore. Fu così che lo vide Sanzo dopo essersi svegliato a causa del movimento della scimmia. Il primo istinto era stato quello di colpirlo con l’harisen ma vedendo lo stato nel quale si trovava Goku optò per un comportamento diverso. Non capiva cosa avesse, non l’aveva mai visto così, neppure quando l’aveva portato a Cho’An e per i primi tempi era stato vittima degli incubi sulla sua prigionia…che diavolo poteva essere successo?

 

-che ti prende Goku?-

 

Il ragazzo si voltò verso Sanzo, sul suo volto c’era paura ma anche tanta confusione.

 

- non lo so Sanzo…io mi sono svegliato di colpo…ho visto due occhi come i miei…e ho paura…non so perché…ho un brutto presentimento…-

 

L’espressione di Goku era smarrita e confusa, Sanzo si diede dello stupido sapendo già che avrebbe fatto qualcosa che non era da lui, infatti, ancora prima che il cervello potesse realizzare il fatto, le sue braccia avevano già fatto sdraiare Goku e mentre una abbracciava qual corpicino tremante, l’altra gli carezzava dolcemente i capelli…quella sera anche la sua bocca l’aveva tradito, pronunciando frasi rassicuranti che non pensava neanche di conoscere e che in una diversa situazione non avrebbe mai pensato di pronunciare. Goku, inizialmente stupito per quelle dimostrazioni d’affetto si era un attimo irrigidito, ma stava troppo bene avvolto nel calore e nel profumo del suo sole, in quella inusuale dolcezza, in quella anomala dimostrazione d’affetto, e in breve tempo le sue paure svanirono.

 

-grazie Sanzo-

 

-Tzè, non prenderci il vizio…e ora dormi scimmia-

 

Per tutta risposta Goku si rannicchiò ancora di più e disse solo “Ti voglio bene…” prima di addormentarsi. Sanzo non era abituato a sentirsi dire certe cose e arrossì lievemente alla dichiarazione di Goku, ringraziando il fatto che si trovavano in una stanza buia; si diede ancora di più dell’idiota quando mentalmente si rese conto di aver risposto: “Anch’io” e di aver stretto di più a se il corpo addormentato della sua scimmietta…

 

La mattina dopo i primi raggi del sole fecero capolino dalla finestra e colpirono gli occhi addormentati di Sanzo, il quale si portò una mano davanti alla faccia per ripararsi gli occhi; solo allora si ricordò della persona addormentata tra le sue braccia…la staccò dolcemente da sé, si alzò e si diresse verso il bagno dove si sciacquò il viso con abbondante acqua fredda. Una volta uscito si vestì e proprio in quel momento Goku si svegliò.

 

-Buongiorno Sanzo!!!-

-Vestiti è tardi-

-dammi 5 minuti…-

-ti aspetto giù-

 

La mattinata procedette tranquilla, le litigate col kappa, le sfuriate di Sanzo e le riappacificazioni di Hakkai. Dopo colazione i quattro si rimisero in viaggio verso la loro classica meta, l’occidente…

 

 

 

Da quella particolare notte nella quale Goku aveva avuto quell’incubo passarono diversi mesi, nei quali non ne venne più fatta parole né da parte di Goku né da parte di Sanzo, che catalogò il tutto tra “un brutto sogno della scimmia” e “ciò che non avrei mai creduto di fare e dire”.

 

Si rimisero in viaggio di buon ora e verso il crepuscolo giunsero inaspettatamente in un piccolo villaggio che sulla cartina non era segnato, ma da quel luogo non sentivano provenire nessuna aura malvagia e perciò decisero di fermarvisi.

Dopo aver consumato la cena nel loro solito modo tranquillo si diressero verso le quattro camere libere che erano riusciti a trovare. Passarono così un paio di giorni all’insegna “dell’ordinaria amministrazione” per dirla con le parole di Hakkai dato che dovevano fare dei rifornimenti in vista della prossima tratta che prevedeva l’attraversamento di un deserto e l’afa non accennava a dare tregua. Passato il tempo stabilito, decisero (Sanzo) di mettersi in marcia dopo cena per evitare il caldo soffocante che si era abbattuto sul Togenkyo. Durante l’ultima cena che consumarono nella locanda in cui erano soggiornati accadde un fatto che definire insolito sarebbe quanto mai errato: stavano mangiando nella solita confusione interrotta brevemente da spari o colpi di harisen quando nella locanda entrò una donna con un bambino di non più di tre anni che presero posto per mangiare nel tavolo a fianco a quello in cui si trovavano i nostri; la donna prese sulle ginocchia il bimbo e iniziò a coccolarlo e a giocare con lui anche nel momento in cui mangiava, lo imboccava e poi anche in seguito alla cena.

 

La cena, dopo la confusione iniziale, per i nostri risultò stranamente silenziosa, il che inizialmente non destò la preoccupazione di nessuno, anzi, fu per loro un sollievo, ma quando, dopo Sanzo, Gojio e Hakkai si preoccuparono della scimmietta stranamente silenziosa, sgranarono gli occhi a dir poco…il piatto di Goku non era stato nemmeno sfiorato ed era impossibile non notare l’espressione rapita con cui Goku osservava ogni attimo di ciò che avveniva nel tavolo vicino al loro; sembrava essere a miglia e miglia di distanza da loro…soprappensiero com’era, la scimmietta non sentì le battutine del rosso finchè questo non lo scosse per la spalla.

 

-Eh?...Che vuoi Gojio?-

 

-come sarebbe cosa voglio? È due ore che ti parlo! Cos’è oltre che stupido sei pure sordo adesso?-

 

-io non sono stupido, stavo solo pensando…-

 

-Apriti cielo! La scimmia pensa!-

 

Goku però non raccolse la provocazione ma guardò Sanzo dritto negli occhi con uno sguardo serio ma stranamente…

 

…stanco…

 

-Ehi scimmia, cos’hai da guardare in quel modo?-

 

-posso…posso chiederti una cosa, Sanzo?-

 

Sanzo fu colpito dallo sguardo di Goku…in quell’istante non sembrava più lo spensierato ragazzino di sempre, ma un uomo stanco che ha sofferto troppo e tropo a lungo; il monaco  venne percorso da un brivido...aveva intuito quello che la scimmietta gli stava per chiedere, ma se veramente era quello che immaginava, come avrebbe potuto rispondergli se neppure lui lo sapeva, o meglio, lo sapesse solo in parte?

 

-tanto me lo dirai ugualmente…-

 

 

Ansia

 

Sanzo sentiva crescere dentro di sé un ansia spaventosa

Doveva fermare Goku

Non doveva fargli chiedere quello che voleva

Non doveva sentire

Non voleva sentire…

…la sua bocca si mosse per lui…

 

-…ma ti avviso, dato che il tuo cervello non contiene altro, se è una domanda sul cibo o su una delle tue sciocchezze…ti ammazzo.-

 

In quel momento si udì un leggero tonfo e poi un forte pianto, i quattro si girarono verso la fonte del rumore e videro il bambino entrato poco prima sdraiato a pancia in giù a poca distanza dal tavolo dove c’era la madre, che ancora con le braccina allungate davanti a sé, aveva tirato un po’ su la testa e singhiozzava forte; la madre corse verso il piccolo, lo rimise in piedi facendogli un sorriso molto dolce e poi lo prese in braccio per calmarlo. Solo in quel momento si rese conto delle quattro persone che la stavano fissando, si inchinò un po’ in avanti scusandosi imbarazzata per il disturbo causato dal bambino, Hakkai si alzò sorridendo dicendole di non preoccuparsi e mentre la donna ricambiava il sorriso restò colpita dallo sguardo pieno di tristezza evidente in due pozze dorate…sorrise con dolcezza al proprietario di quelle iridi dorate, guadagnandosi uno sguardo stupito, per poi inchinarsi nuovamente, pagare il conto e uscire dalla locanda con il bimbo accoccolato tra le braccia della madre che lo sorreggeva con una mano mentre spingeva il passeggino con quella libera.

 

-ehi, Goku, sbaglio o prima stavi per chiedere qualcosa a Sanzo?-

 

-lascia stare Hakkai, è talmente stupido che se lo sarà anche scordato -

 

-ehi stupido, se devi dire qualcosa fallo, in venerabile ha molto da fare e…-

 

-BASTA ADESSO!-

 

Goku si era alzato di scatto e aveva sbattuto con forza le mani sul tavolo, puntando il biondo monaco con occhi carichi di tristezza e disappunto.

 

-ehi razza di stupido come ti permetti di…-

 

-IO VOLEVO SOLO SAPERE COSA SI PROVA A…-

 

-…-

 

-…AD AVERE UNA MAMMA…COSA SI PROVA AD AVERE UNA FAMIGLIA…COSA SI PROVA AD ESSERE AMATI…-

 

-…-

 

-voi avete avuto un “padre”, un fratello, una fidanzata che vi hanno aiutati, che vi hanno amati, che sono stati la vostra famiglia, ma io…io non so neppure se ne ho mai avuta una…voi siete per me quello che più si avvicina all’idea di famiglia, ma io VORREI CONOSCERE MIA MADRE, VORREI SAPERE SE MAI NE HO UNA, SE MI AMA E…-

 

-…-

 

-…PERCHE’ MI HA LASCIATO SOLO…-

 

-…-

 

-scusate…io non…non dovevo dirvelo…ma era tanto che volevo sapere e così, scusate…-

 

Dicendo questo corse fuori dalla locanda,

corse incurante della direzione,

corse con le lacrime che gli correvano lungo le guance,

corse cercando un po’ di pace...

 

*************************************************

 

Alla locanda intanto, Sanzo, Gojio e Hakkai erano rimasti a guardarsi stupiti per qualche istante, poi ognuno aveva distoltolo sguardo dagli altri e per orgoglio e stupore per un paio d’ore nessuno uscì per cercare Goku, ma stettero seduti al tavolo, la tensione regnava sovrana finchè qualcuno riprese a parlare spezzando quell’assordante silenzio che si era creato tra loro…

 

-dovevano capirlo…-

-cosa Hakkai?-

-dicevo Gojio, che dovevamo capire quello che Goku stava per chiederci dal modo in cui guardava quella donna-

-sai, Hakkai, quello che Goku ha detto mi ha sorpreso, in fondo, io…ecco…ehm….-

-pensavi che considerasse noi la sua famiglia?-

-si…-

-anch’io…-

-Sanzo?-

-hn?-

-non credi che…-

-…che cosa? Che dovremmo uscire a cercarlo? Per dirgli cosa? Noi non siamo la sua famiglia, noi non siamo uniti da nulla, non lo siamo mai stato, dovreste saperlo.-

-si ma…-

-…niente ma-

 

Dicendo questo si alzò e si avviò verso l’uscita.

 

-Sanzo dove vai?-

-affari miei-

 

Né Gojio ne Hakkai gli fecero notare la banalità della scusa e il fatto che non fosse assolutamente necessario che ne inventasse una, ma conoscendo il carattere del bonzo preferirono non dire nulla…lo videro aprire la porta per uscire, ma bloccarsi un istante prima di farlo.

 

-Hakkai?-

-sì Sanzo?-

-lui non ha detto che non ci considera la sua famiglia, ha detto che siamo quella che più gli si avvicina, non sapendo lui cosa fosse…e neanche noi-

 

Così dicendo uscì chiudendo la porta, Hakkai sorrise rivolto al mezzodemone che non poté risparmiarsi una battutina…

 

-certo che “papà” è molto saggio…!-

-eh eh eh…ma che bimbo intelligente che abbiamo qui! O_^ -

-bim…bimbo? O_o –

- O_^ -

 

*******************************************************

 

Goku intanto senza nemmeno rendersene conto aveva fatto il giro dell’intero villaggio, ed ora si era ritrovato nella piazza principale…la fontana situata al centro provocava dei giochi d’acqua che al chiarore della luna producevano un effetto particolarmente suggestivo. Si sedette su una panchina, le gambe strette al petto, la testa poggiata sulle ginocchia, lacrime che non smettevano di cadere…

 

-possiamo sederci?-

 

Una voce dolce, gentile…Goku alzò gli occhi e rincontrò quelli scuri della donna che aveva visto alla locanda; il bimbo dormiva sereno nel passeggino e la donna lo guardava sorridendo.

 

-prego…-

 

Goku si spostò un po’ di lato per farle spazio, il suo sguardo corse verso il bimbo che dormiva e nel farlo il suo sguardo aumentò di tristezza.

 

-posso sapere per quale motivo sei così triste?-

 

-…-

 

-su avanti parla…non fa bene tenersi tutto dentro-

 

-e questo lei come lo sa?-

 

- sono una mamma, certe cose le so! No…Non essere così sorpreso…lui è Hiro, ha 3 anni, ma ho anche altri due figli, pressappoco della tua età, e quando qualcosa no va, il più delle volte riesco a capirlo prima che siano loro a parlarmene-

 

Goku la guardò sorpreso

 

-Dimmi piccolo, dov’è la tua mamma?-

 

Goku si morse il labbro e strinse così forte i pugni che le nocche sbiancarono…Odiava quando gli facevano quella domanda, si sentiva solo…diverso…infatti chi non ha almeno un ricordo dell’amore della propria madre? Chi? Tutti ne hanno…tutti tranne lui, e questo lo faceva sentire incredibilmente spoglio.

 

-io…non ho mai avuto la mamma…sono solo, da sempre-

 

-non dire mai più una sciocchezza simile!-

 

-Ma è vero e…-

 

-…BASTA! Non voglio nemmeno immaginare che tu possa solo pensare una cosa del genere! Solo perché tu non l’hai conosciuta non vuol dire che tua madre non ti ami e non sia sempre con te…-

 

Dagli occhi di Goku, sgranati dopo quella farse che ribaltava le sue convinzioni di sempre, ripresero a scendere calde lacrime…fu la donna a riprendere a parlare.

 

-…vedi piccolo, tu sei venuto al mondo tramite tua madre e per questo avrai una parte di lei sempre all’interno di te e tu sarai sempre una parte di lei e questo varrà ovunque andrai, e non è una cosa che puoi cancellare, e poi sappi che ogni madre ama suo figlio più della sua stessa vita …!-

 

Goku a quel punto scoppiò in lacrime…ecco quello che voleva sapere, che sua madre lo amava,che gli voleva bene, niente di più, ma LORO non l’avevano capito, LUI non lo aveva capito….

 

-è per questo che sono scappato da loro, io volevo solo sapere cosa si provasse ad avere una mamma, qualcuno che ti vuole bene, ma loro non l’hanno capito…mi trattano come uno stupido solo perché io non mostro il mio dolore come loro, ma questo non vuol dire che io non lo provi, solo perché rido e scherzo non vuol dire che io non soffra…Perché Sanzo non l’ha capito, perché? Perché? Perché? Per me lui è tutto, ma io per lui non devo essere niente dato che in questi anni nn ha mai capito quello che provavo…-

 

-ora sfogati piccolo, ma io non penso che i tuoi amici siano così insensibili…-

 

La donna mise un braccio intorno alle spalle di Goku girandolo verso di sé e imprigionandolo in un abbraccio che altro non chiedeva se non di poter trasmettere un po’ di affetto…

La saru, inizialmente colpita dal gesto si rilassò tra le braccia della donna che lo incitava a non trattenersi, di sfogarsi una volta per tutte…quell’abbraccio era caldo, morbido, profumato, dolce, così diverso da quello di Sanzo, forte, deciso con una ruvida dolcezza, ma espressa male.

Ora capiva cosa volesse dire avere una madre che è vicino a te quando hai bisogno di lei, si rilassò talmente nell’abbraccio della donna, che prima di potersene rendere conto si era addormentano cullato dalle parole e dalle coccole di quella dolce signora.

 

********************************************************

 

Sanzo camminò per tutto il perimetro del villaggio senza trovare nessuna traccia di Goku fumandosi una sigaretta dietro l’altra per il senso di colpa e la preoccupazione, cose che non avrebbe mai ammesso di provare nemmeno sotto tortura e forse non era ancora nemmeno riuscito ad ammetterlo con se stesso, al massimo ammetteva di provare un certo nervosismo, un’irritazione…ma preoccupazione, mai!!!

Il biondo monaco aveva girovagato per più di due ore per tutto il perimetro del villaggio senza trovare nessuna traccia di Goku; era convinto che il giovane demone si fosse spinto fuori dai confini del villaggio per cercare un luogo silenzioso dove nascondersi. Quello che sentiva dentro di sé era un qualcosa di indescrivibile…per la prima volta sentiva una gran pena nei confronti di Goku, aveva avvertito chiaramente la disperazione della piccola scimmia nel momento in cui si era reso conto che né lui, né Gojio, né Hakkai sembravano voler prestare attenzione a ciò che voleva chiedere. Ma Goku non aveva capito che non era per mancanza di affetto che i suoi tre compagni non gli avevano dato retta, per loro il giovane itan era la loro fonte di gioia e inconsciamente pensavano che quel ragazzino fosse immune da dolori, non lo facevano in cattiva fede, era anche quello un loro modo inconscio per alleviare il loro perenne dolore, cioè pensare che almeno uno di loro, il più giovane, quello a cui erano più affezionati, fosse immune dalla sofferenza che li attanagliava giorno dopo giorno.

Erano rare le volte in cui Goku si mostrava realmente, cioè come un essere che ha sofferto troppo…Sanzo ricordava fin troppo bene come lo aveva guardato prima di scappare…stanco…i suoi grandi occhi dorati erano stanchi e delusi. Quest’ultima cosa gli creava un groppo in gola, sapeva di non aver mai mostrato una grande delicatezza nei confronti i Goku, ma sapeva di poter contare sempre sul suo sconfinato affetto e questo lo aveva sempre reso bizzarramente contento; ma ora l’aveva deluso, per la prima volta sentiva di averlo fatto sul serio, non era stato il “sole” che la sua scimmietta amava, lo scoglio dove avrebbe potuto aggrapparsi, non aveva compreso il suo stato d’animo…si sentiva un vero schifo.

Dopo ore di vana ricerca decise di tornare alla locanda e per farlo decise di attraversare il villaggio; giunto nella piazza centrale, mentre si fumava una sigaretta, stava per addentrarsi in una delle vie che da li si intrecciavano per il paese, quando con la coda dell’occhio vide delle persone sedute su di una panchina e una aveva qualcosa di arancione che catturò la sua attenzione…era troppo simile al mantellino di Goku per non essere il suo!

Si avvicinò a passo di carica…con chi diavolo era quella stupida scimmia??? Avvicinandosi riconobbe la donna con il bambino che era nella locanda, la donna causa della fuga di Goku.

Vedendo quella scena, il cuore del biondo monaco perse un colpo e una starna tristezza lo assalì…Goku era addormentato con la testa poggiata sulla spalla della donna, le braccia dietro al collo di lei e le gambe piegate intorno ai suoi fianchi. Sanzo stava per dire qualcosa ma la donna si mise un dito sulla bocca per dirgli di non parlare, ma il bonzo, stranamente, non la ascoltò…

 

-non c’è bisogno di fare silenzio, quella stupida scimmia non si sveglierà di certo per così poco!-

 

-Goku non è stupido, è solo terribilmente triste…Lei è il Venerabile Genjo Sanzo Oshi, non è vero?-

 

-Come diavolo fa a sapere il mio nome?...Cosa ha fatto a Goku?-

 

-Non si preoccupi, non gli ho fatto nulla, si è solo addormentato dopo aver pianto molto e comunque mi ha parlato lui di Lei…-

 

-…-

 

-…e credo che Lei sappia già il motivo per cui Goku è ridotto così. Mi ha detto che non voleva urlarvi contro, ora pensa che voi siate arrabbiati con lui, che Lei sia arrabbiato e che ora non lo voglia più con sé-

 

-Stupido-

 

Lo disse con un tono leggero, che non conoscendo il carattere del bonzo si sarebbe potuto confondere con la tristezza, che fosse davvero così?

 

-Sa, mio zio era un bonzo di grado piuttosto elevato e mi ha insegnato molte cose, tra cui il significato dei colori degli occhi, per cui so cosa significa avere le iridi dorate; Goku non me ne ha parlato e ha inventato, credo di essere stato abbandonato da piccolo e che lei l’ha trovato dopo anni di solitudine davanti ad una grotta…-

 

Sanzo non sentiva nessuna negatività provenire dalla donna, anzi, si sentiva in pace…che fosse questo che comporta la vicinanza di una madre? Sentiva che con quella donna poteva parlare liberamente.

 

-In parte quello che le ha detto Goku è vero. Lui è un eretico, è nato da una roccia. Non conosce il suo passato, io l’ho trovato in una prigione nella roccia dopo 500 anni di reclusione-

 

-Povero piccolo…-

 

Dicendo questo la donna carezzò dolcemente la nuca del giovane addormentato tra le sue braccia che per tutta risposta le si strinse di più; Sanzo strinse i pugni, come osava quella donna prendersi così spudoratamente ciò che era suo?

Un momento…

Ciò che era suo?

Ma che diavolo stava dicendo!

Lui non aveva nulla, non aveva legami…e allora cos’era quella morsa allo stomaco, quella sensazione di tristezza e rabbia che provava nel vedere quella donna stringere Goku e quella stupida scimmia stringersi a lei?

 

Dannazione

Dannazione

Dannazione

 

Goku era suo e quella donna non doveva permettersi di…

 

-lo prenda-

-hn?-

-prenda Goku, penso sia ora per lui di tornare a casa, ma la prego, quando si sveglia, non sia troppo duro con lui, cercava solo affetto, ma non fraintenda, Goku mi ha detto di volerle un bene immenso, nonostante Lei non sia il tipo che lo dimostra, ma di essere curioso di sapere cosa volesse dire avere una madre, una famiglia vera, anche se quest’ultima cosa era meno importante dato che lui considera voi la sua famiglia-

 

-Stupido…-

 

-No, solo triste, ma gli dica che è fortunato, sua madre è la roccia, la terra, ogni cosa introno a lui…ovunque vada sentirà e vedrà sempre sua madre vicino a lui-

 

-Lui non è solo-

 

-Lo so…e lo sa anche lui…sa che il suo “sole” è con lui-

 

-Sole?-

 

-E’ così che l’ha chiamata-

 

-…-

 

Sanzo non rispose, si chinò e prese la scimmietta tra le braccia: Goku poggiava la testa sul suo petto e si era rannicchiato tra le sue braccia; sapeva che al piccolo demone piacevano quei rari momenti in cui gli dimostrava il suo affetto, anche se erano veramente pochi, e pensò che quella era la serata giusta per una di quelle rare eccezioni.

 

-La ringrazio per essere stata con lui stasera-

 

-Non mi deve ringraziare, l’ho fatto volentieri…solo una cosa, La prego di mostrare a Goku un po’ di affetto, solo per rassicurarlo sul fatto che i suoi timori di solitudine e abbandono sono immotivati-

 

-È tardi, torni a casa-

 

-Lo faro, buona notte Venerabile Sanzo-

 

-‘Notte-

 

La donna guardò i due allontanarsi e sorrise dolcemente tra sé e sé…“Hai visto Goku? È proprio come ti avevo detto…il sole può essere coperto dalle nubi o può tramontare, ma poi torna sempre a splendere e a scaldare…Buona notte piccolo…”

 

 

*************************************************

 

Gojio e Hakkai erano preoccupati, Sanzo e Goku erano usciti da ore e loro non potevano neanche aiutare il bonzo nelle ricerche dato che uscendo lui, aveva tacitamente ordinato loro di restare lì.

Il rosso era seduto ad un tavolo, fumava una sigaretta dietro l’altra, la mano che picchiettava nervosa sul tavolo di pesante legno scuro mentre la gamba batteva nervosamente sul pavimento di legno chiaro; Hakkai camminava su e giù per la stanza, il classico sorriso perennemente sul suo volto si era spento per far posto ad una espressione tirata e nervosa, un bicchiere di sakè mezzo pieno tra le mani che il nervosismo gli faceva continuamene rigirare tra le mani.

 

Ad un tratto la tensione e il silenzio vennero interrotti da dei colpi alla porta, ma non era un semplice bussare era un rumore strano che il demone gentile capì solo in seguito…posò il bicchiere sul tavolo dove stava Gojio e corse alla porta.

Aprendola si trovò di fronte a uno spettacolo sorprendente, infatti mai si sarebbe aspettato di trovare un Sanzo, con tanto di Goku comodamente rannicchiato tra le braccia, che nonostante avesse la sua solita aria indifferente e seccata non era riuscito a mascherare un evidente rilassamento.

 

-Sanzo cosa gli è successo?-

 

-Niente Hakkai, sta bene-

 

-Sì, ma dove era stato per dover tornare portato da te in braccio?-

 

-Era con una donna…-

 

-…ma brava la stupida scimmia, quando il suo padrone non c’è si…-

 

-Un’altra parola e il tuo cranio avrà un foro per quel tuo inesistente cervello!-

 

-E come pensi di spararmi con la scimmia in braccio??!-

 

Il tono di Gojio era sprezzante e un sorriso di scherno era comparso sulle sue labbra, sorriso che si pietrificò nel vedere il bonzo che senza dire una parola spostava velocemente Goku da una posizione orizzontale tra le sue braccia, ad una verticale; istintivamente la scimmietta abbracciò il collo del biondo monaco, gli allacciò le gambe intorno alla vita e poggiò la testa sulla sua spalla continuando a dormire. Nonostante il leggero rossore comparso sulle sue guance, Sanzo, dopo aver compiuto velocemente questa operazione, sfoderò la sua S&W contro Gojio…

 

-Penso di farlo in questo modo. Vuoi dire una ultima preghiera?-

 

-No…no…ho capito…bravo!!! Ora metti via quella cosa che c’è una scimmia da portare a letto!-

 

-Tz!-

 

-Sanzo però non ci hai ancora detto cosa gli è accaduto-

 

-Non preoccuparti, sta bene, te lo spiegherò domani-

 

-Come vuoi-

 

-Un’ultima cosa-

 

-…sì?…-

 

-Domani mattina, al suo risveglio, vi voglio tutti e due nella nostra camera per colazione-

 

-E perché scusa???-

 

-Perché non deve sentirsi solo-

 

Lasciando la stanza il monaco lasciò anche un Gojio ed un Hakkai con le bocche aperte, gli occhi spalancati e le facce insomma sbalordite per quello che avevano appena sentito.

 

-Non ci posso credere…-

 

-Neppure io Gojio…-

 

-Ha proprio detto quello che ho sentito?-

 

-Sì, l’ha detto-

 

-Ho capito…E’ GIUNTA LA FINE DEL MONDO!...-

 

-…no Gojio io non…-

 

- …no no…non ci sarà un alba per gli uomini (SDA *o*), il mondo crollerà, le ragazze scompariranno, anche il sakè e anche le sigarette…-

 

-…Gojio per favore calmati…-

 

-…e cosa più grave IO scomparirò! Come farà il mondo senza di me…ma che dico, il mondo non ci sarà più…E TUTTO PER COLPA DI QUEL BONZO CORROTTO..…NOOOOOOOOOOOO….... HAKKAI SCAPPA….…FUGGI……..SALVATI ALMENO TU……………-

 

Bang

 

Un rivolo di sangue colò sulla guancia del rosso che si fermò dal correre in circolo agitando le mani come un pazzo e voltandosi vide un Sanzo furente e un Hakkai che si era sbattuto una mano sulla faccia e scuoteva la testa in segno di esasperazione.

 

-UN'ALTRA PAROLA, UNA SOLO PAROLA, E PER GLI DEI, TI GIURO CHE TI AMMAZZO!-

 

Detto questo si richiuse in camera sbattendo la porta.

 

-Hakkai, dici che ho esagerato?-

 

-Ma no Gojio, cosa te lo fa pensare???!!! Ora andiamo a letto che il nostro Sanzo è già abbastanza nervoso stasera! O_^’’’’ –

 

I due si avviarono verso la loro stanza, ignorando il fatto che nella camera vicino alla loro un certo bonzo era seduto su di una sedia, i gomiti poggiati sulle ginocchia, la faccia nascosta tra le mani, vegliava il sonno di un bambino, del suo bambino, che ora era in quello stato

 

perché lui non si era reso conto della sua sofferenza, della sua muta richiesta d’affetto, della sua insicurezza, delle sue paure

 

perché non aveva mai mostrato verso di lui un minimo di tenerezza o affetto

 

perché il suo orgoglio sfrenato aveva sempre avuto il sopravvento

 

perché aveva fatto una promessa

 

perché aveva giurato

 

perché l’aveva giurato a LUI

 

perché aveva sempre fatto così

 

perché non voleva minare il suo già fragile equilibrio

 

PERCHE’ ORA STAVA DICENDO UN SACCO DI STRONZATE….l’unico vera ragione era che ancora una volta era colpa sua perché aveva sempre avuto paure di legarsi di nuovo, di perdere ancora qualcuno che per lui era importante…ma quel ragazzino dagli occhi dorati gli si era insinuato da subito fin nel più profondo del cuore continuando a riversare amore incondizionato su di lui e prima che se ne rendesse conto tra loro si era instaurato un legame indissolubile, e questo lo aveva spaventato, perché l’aveva costretto a fare i conti con qualcosa di cui sentiva la necessità ma che pensava di aver eliminato dalla sua vita…

BASTA ORA

Uno come lui, se continuava con questo genere di pensieri “dolci”, rischiava sul serio di finire con l’ammettere qualcosa che non era ancora pronto a dire…e forse anche di prendersi il diabete!!!

 

Pensando questo il biondo bonzo si posizionò meglio sulla sedia e prima che se ne rendesse conto, Morfeo lo aveva già preso con sé…

 

____________________________________

 

 

Goku sentì dei luminosi raggi solari battergli sul volto ,ed essendo ancora nel dormiveglia, si girò dall’altra parte mugugnando qualcosa per il disappunto, sprofondando la testa nel cuscino…

 

FERMATUTTOUNSECONDO!!!

 

 

Cuscino?

Come era arrivato ad avere un cuscino?

Si ricordava bene della donna che aveva incontrato al parco, delle sue braccia che lo consolavano mentre piangeva…e poi???

Non si era mica addormentato???

Aprì gli occhi di scatto per ritrovarsi a specchiare due gemme color ametista

Sanzo

Cosa gli avrebbe detto ora?

L’avrebbe perdonato?

E se invece era arrabbiato?

 

-Sanzo…-

 

Gli occhi dorati di Goku guardavano incerti in quelli di Sanzo, il giovane demone stava quasi per abbassare lo sguardo quando qualcosa gli fece sgranare gli occhi…

“No, non è possibile…mi sbaglio…che quello sia…no, non ci credo…non può essere…”

 

 

CONTINUA…

 

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Incertezza

Paura

Turbamento

Sorpresa

Vergogna

Panico

Speranza

Tristezza

 

Tutti questi sentimenti si agitano nel cuore della piccola saru che non può sapere che il suo tutore prova le stesse cose…è possibile un chiarimento?

Ma dopo che tutto sembra sistemato qualcosa cambia in modo improvviso, distruggendo certezze e frantumando barriere, un cambiamento radicale che sconvolge la vita dei quattro viaggiatori.

Se volete saperne di più non perdete il prossimo capitolo de “L’ALTRA PARTE DELLA LUCE”.

 

A presto e…COMMENTATE!!!

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