CIAO A TUTTI!!!!^_^
EBBENE SI’, SONO DI NUOVO QUI…
-_-
ndLettore
EHI? o_o
CHE VUOI FARE? O_o
NON CAMBIARE PAGINA! ç___ç
PERCHE’?
PERCHE…PERCHE…SONO FATTI MIEI…
-_-
ndLettore
NO FERMO,SCUSA,SCHERZAVO…^_^’’’
DAI RESTA…
PER FAVOOOOOOOORE (mi dai un happy
meal…per favooooooooooore)
-_-
ndLettore
OK…OK…LA SMETTO, GIURO!^_^’’’’’’’’’’’’’’’’
RESTI? O_O
SUL SERIO! °o°
GRAZIE!
^_^
-_-
^_^
SE NON LA SMETTO MI UCCIDI? O_o
EHI, NON E’ CHE SEI AMICO DI UN
CERTO BONZO? -_-
SDENG -> colpo di harisen
E QUESTO PER COS’ERA? ç___ç
PER IL FAVORE?
MA QUALE SCUSA?
…O_o…QUELLO DI RESTARE A LEGGERE…ç___ç…O_O…^_^
?_? ndLettore
MA ALLORA RESTI!!! CHE BELLO!!!
BANG
OK…INIZIO…
Solo una cosa,
volevo avvisare che questa fanfiction si comporrà di tre capitoli, infatti si
tratta di due oneshot che ho unito, si tratterà perciò di capitoli abbastanza
lunghi dato che non aveva senso dividerli ulteriormente, quindi armatevi di
santa pazienza e…
Buona lettura!!!!
***************************************************
CAPITOLO 1
La notte
era calata su tutto il Togenkyo, la luna alta e piena risplendeva nel cielo
scuro, circondata da un tappeto di stelle luminose. L’oscurità avvolgeva ogni
cosa, permettendo ad ogni creatura vivente di trovare pace e riposo. In ogni
luogo la calma regnava sovrana, e il venticello leggero che soffiava rendeva la
notte incredibilmente piacevole.
Solo in
un punto le nuvole si stavano raggruppando, creando spessi strati di coltri
scure e tempestose; in questo luogo, onorato e temuto allo stesso
tempo, grossi nuvoloni si scontravano gli uni con gli altri, scatenando
violenti fulmini che si abbattevano ai fianchi del Monte più celebrato e temuto
del tempo, il Monte Kazan.
Poi per
alcuni momenti le saette s’interruppero, permettendo alle nubi di accumulare
energia…
Il buio
calò più fitto che mai
Il
silenzio avvolgeva ogni cosa
Fu all’improvviso
Un
fulmine di potenza mai vista si abbatté sul fianco del monte sacro, provocando
su questo una profonda spaccatura.
Dopo
questo anomalo fatto le nubi si diradarono permettendo alla luce lunare di
rischiarare la zona fino a poco prima preda di una violenta tempesta.
All’interno della spaccatura causata dal fulmine, buia ed apparentemente vuota fino
ad un attimo prima, due esperti occhi dorati si aprirono per la prima volta sul
mondo; esperti sì, perché questo secondo figlio della terra aveva a
disposizione tutte le informazioni sul mondo che erano a conoscenza del primo, ma
di quest’ultimo conservava i ricordi solo fino al momento in cui restò imprigionato
nella grotta, all’interno della madre-terra. Proprio lei, la terra, aveva
assegnato a questo nuovo essere un compito, e l’eretico giurò a se stesso che
l’avrebbe portato a termine a costo della sua stessa vita.
Uscì
dalla fessura...il nudo corpo di un giovane di 19 anni, esile ma forte e
scattante allo stesso tempo venne illuminato dalla pallida luce lunare...i
lunghi capelli castani gli ricadevano sulle spalle e lungo la schiena, un
diadema dorato gli cingeva la fronte, sigillo del quale non aveva bisogno dato
che poteva controllare la sua forza demoniaca, ma che gli serviva unicamente
per mantenere la forma umana e che la madre-terra gli aveva messo per poter
compiere il suo piano vietandogli di toglierlo in qualsiasi caso. Gli donò
anche dei vestiti, i quali erano stati di qualche vittima morta sulla sua
superficie, che consistevano in un paio di jeans chiari, ma ormai logori e
sporchi, in una t-shirt bianca, anch’essa sporca di fango e terra e in un
mantello scuro provvisto di cappuccio. Il giovane demone si vestì e partì nella
direzione indicatagli dalla sua genitrice: ovest…
***************************************************************************
Goku si
svegliò di colpo e si alzò di scatto mettendosi a sedere sul letto; gli occhi
sgranati, il volto imperlato di sudore, un incomprensibile tremore e una mano
poggiata sul petto all’altezza del cuore. Fu così che lo vide Sanzo dopo
essersi svegliato a causa del movimento della scimmia. Il primo istinto era
stato quello di colpirlo con l’harisen ma vedendo lo stato nel quale si trovava
Goku optò per un comportamento diverso. Non capiva cosa avesse, non l’aveva mai
visto così, neppure quando l’aveva portato a Cho’An e per i primi tempi era
stato vittima degli incubi sulla sua prigionia…che diavolo poteva essere
successo?
-che ti
prende Goku?-
Il
ragazzo si voltò verso Sanzo, sul suo volto c’era paura ma anche tanta
confusione.
- non lo
so Sanzo…io mi sono svegliato di colpo…ho visto due occhi come i miei…e ho
paura…non so perché…ho un brutto presentimento…-
L’espressione
di Goku era smarrita e confusa, Sanzo si diede dello stupido sapendo già che
avrebbe fatto qualcosa che non era da lui, infatti, ancora prima che il
cervello potesse realizzare il fatto, le sue braccia avevano già fatto sdraiare
Goku e mentre una abbracciava qual corpicino tremante, l’altra gli carezzava
dolcemente i capelli…quella sera anche la sua bocca l’aveva tradito,
pronunciando frasi rassicuranti che non pensava neanche di conoscere e che in
una diversa situazione non avrebbe mai pensato di pronunciare. Goku,
inizialmente stupito per quelle dimostrazioni d’affetto si era un attimo
irrigidito, ma stava troppo bene avvolto nel calore e nel profumo del suo sole,
in quella inusuale dolcezza, in quella anomala dimostrazione d’affetto, e in
breve tempo le sue paure svanirono.
-grazie
Sanzo-
-Tzè, non
prenderci il vizio…e ora dormi scimmia-
Per tutta
risposta Goku si rannicchiò ancora di più e disse solo “Ti voglio bene…” prima
di addormentarsi. Sanzo non era abituato a sentirsi dire certe cose e arrossì
lievemente alla dichiarazione di Goku, ringraziando il fatto che si trovavano
in una stanza buia; si diede ancora di più dell’idiota quando mentalmente si
rese conto di aver risposto: “Anch’io” e di aver stretto di più a se il corpo
addormentato della sua scimmietta…
La
mattina dopo i primi raggi del sole fecero capolino dalla finestra e colpirono
gli occhi addormentati di Sanzo, il quale si portò una mano davanti alla faccia
per ripararsi gli occhi; solo allora si ricordò della persona addormentata tra
le sue braccia…la staccò dolcemente da sé, si alzò e si diresse verso il bagno
dove si sciacquò il viso con abbondante acqua fredda. Una volta uscito si vestì
e proprio in quel momento Goku si svegliò.
-Buongiorno
Sanzo!!!-
-Vestiti
è tardi-
-dammi 5
minuti…-
-ti
aspetto giù-
La
mattinata procedette tranquilla, le litigate col kappa, le sfuriate di Sanzo e
le riappacificazioni di Hakkai. Dopo colazione i quattro si rimisero in viaggio
verso la loro classica meta, l’occidente…
…
Da quella
particolare notte nella quale Goku aveva avuto quell’incubo passarono diversi
mesi, nei quali non ne venne più fatta parole né da parte di Goku né da parte
di Sanzo, che catalogò il tutto tra “un brutto sogno della scimmia” e “ciò che
non avrei mai creduto di fare e dire”.
Si
rimisero in viaggio di buon ora e verso il crepuscolo giunsero inaspettatamente
in un piccolo villaggio che sulla cartina non era segnato, ma da quel luogo non
sentivano provenire nessuna aura malvagia e perciò decisero di fermarvisi.
Dopo aver
consumato la cena nel loro solito modo tranquillo si diressero verso le quattro
camere libere che erano riusciti a trovare. Passarono così un paio di giorni
all’insegna “dell’ordinaria amministrazione” per dirla con le parole di Hakkai
dato che dovevano fare dei rifornimenti in vista della prossima tratta che
prevedeva l’attraversamento di un deserto e l’afa non accennava a dare tregua. Passato
il tempo stabilito, decisero (Sanzo) di mettersi in marcia dopo cena per
evitare il caldo soffocante che si era abbattuto sul Togenkyo. Durante l’ultima
cena che consumarono nella locanda in cui erano soggiornati accadde un fatto
che definire insolito sarebbe quanto mai errato: stavano mangiando nella solita
confusione interrotta brevemente da spari o colpi di harisen quando nella
locanda entrò una donna con un bambino di non più di tre anni che presero posto
per mangiare nel tavolo a fianco a quello in cui si trovavano i nostri; la
donna prese sulle ginocchia il bimbo e iniziò a coccolarlo e a giocare con lui
anche nel momento in cui mangiava, lo imboccava e poi anche in seguito alla
cena.
La cena,
dopo la confusione iniziale, per i nostri risultò stranamente silenziosa, il
che inizialmente non destò la preoccupazione di nessuno, anzi, fu per loro un
sollievo, ma quando, dopo Sanzo, Gojio e Hakkai si preoccuparono della
scimmietta stranamente silenziosa, sgranarono gli occhi a dir poco…il piatto di
Goku non era stato nemmeno sfiorato ed era impossibile non notare l’espressione
rapita con cui Goku osservava ogni attimo di ciò che avveniva nel tavolo vicino
al loro; sembrava essere a miglia e miglia di distanza da loro…soprappensiero
com’era, la scimmietta non sentì le battutine del rosso finchè questo non lo
scosse per la spalla.
-Eh?...Che
vuoi Gojio?-
-come
sarebbe cosa voglio? È due ore che ti parlo! Cos’è oltre che stupido sei pure
sordo adesso?-
-io non
sono stupido, stavo solo pensando…-
-Apriti
cielo! La scimmia pensa!-
Goku però
non raccolse la provocazione ma guardò Sanzo dritto negli occhi con uno sguardo
serio ma stranamente…
…stanco…
-Ehi
scimmia, cos’hai da guardare in quel modo?-
-posso…posso
chiederti una cosa, Sanzo?-
Sanzo fu
colpito dallo sguardo di Goku…in quell’istante non sembrava più lo spensierato
ragazzino di sempre, ma un uomo stanco che ha sofferto troppo e tropo a lungo;
il monaco venne percorso da un
brivido...aveva intuito quello che la scimmietta gli stava per chiedere, ma se
veramente era quello che immaginava, come avrebbe potuto rispondergli se
neppure lui lo sapeva, o meglio, lo sapesse solo in parte?
-tanto me
lo dirai ugualmente…-
Ansia
Sanzo
sentiva crescere dentro di sé un ansia spaventosa
Doveva
fermare Goku
Non
doveva fargli chiedere quello che voleva
Non
doveva sentire
Non
voleva sentire…
…la sua
bocca si mosse per lui…
-…ma ti
avviso, dato che il tuo cervello non contiene altro, se è una domanda sul cibo
o su una delle tue sciocchezze…ti ammazzo.-
In quel
momento si udì un leggero tonfo e poi un forte pianto, i quattro si girarono
verso la fonte del rumore e videro il bambino entrato poco prima sdraiato a
pancia in giù a poca distanza dal tavolo dove c’era la madre, che ancora con le
braccina allungate davanti a sé, aveva tirato un po’ su la testa e singhiozzava
forte; la madre corse verso il piccolo, lo rimise in piedi facendogli un
sorriso molto dolce e poi lo prese in braccio per calmarlo. Solo in quel
momento si rese conto delle quattro persone che la stavano fissando, si inchinò
un po’ in avanti scusandosi imbarazzata per il disturbo causato dal bambino,
Hakkai si alzò sorridendo dicendole di non preoccuparsi e mentre la donna ricambiava
il sorriso restò colpita dallo sguardo pieno di tristezza evidente in due pozze
dorate…sorrise con dolcezza al proprietario di quelle iridi dorate, guadagnandosi
uno sguardo stupito, per poi inchinarsi nuovamente, pagare il conto e uscire
dalla locanda con il bimbo accoccolato tra le braccia della madre che lo
sorreggeva con una mano mentre spingeva il passeggino con quella libera.
-ehi,
Goku, sbaglio o prima stavi per chiedere qualcosa a Sanzo?-
-lascia
stare Hakkai, è talmente stupido che se lo sarà anche scordato -
-ehi
stupido, se devi dire qualcosa fallo, in venerabile ha molto da fare e…-
-BASTA ADESSO!-
Goku si
era alzato di scatto e aveva sbattuto con forza le mani sul tavolo, puntando il
biondo monaco con occhi carichi di tristezza e disappunto.
-ehi
razza di stupido come ti permetti di…-
-IO
VOLEVO SOLO SAPERE COSA SI PROVA A…-
-…-
-…AD
AVERE UNA MAMMA…COSA SI PROVA AD AVERE UNA FAMIGLIA…COSA SI PROVA AD ESSERE
AMATI…-
-…-
-voi
avete avuto un “padre”, un fratello, una fidanzata che vi hanno aiutati, che vi
hanno amati, che sono stati la vostra famiglia, ma io…io non so neppure se ne
ho mai avuta una…voi siete per me quello che più si avvicina all’idea di
famiglia, ma io VORREI CONOSCERE MIA MADRE, VORREI SAPERE SE MAI NE HO UNA, SE
MI AMA E…-
-…-
-…PERCHE’
MI HA LASCIATO SOLO…-
-…-
-scusate…io
non…non dovevo dirvelo…ma era tanto che volevo sapere e così, scusate…-
Dicendo
questo corse fuori dalla locanda,
corse
incurante della direzione,
corse con
le lacrime che gli correvano lungo le guance,
corse
cercando un po’ di pace...
*************************************************
Alla
locanda intanto, Sanzo, Gojio e Hakkai erano rimasti a guardarsi stupiti per
qualche istante, poi ognuno aveva distoltolo sguardo dagli altri e per orgoglio
e stupore per un paio d’ore nessuno uscì per cercare Goku, ma stettero seduti
al tavolo, la tensione regnava sovrana finchè qualcuno riprese a parlare spezzando
quell’assordante silenzio che si era creato tra loro…
-dovevano
capirlo…-
-cosa
Hakkai?-
-dicevo
Gojio, che dovevamo capire quello che Goku stava per chiederci dal modo in cui
guardava quella donna-
-sai,
Hakkai, quello che Goku ha detto mi ha sorpreso, in fondo, io…ecco…ehm….-
-pensavi
che considerasse noi la sua famiglia?-
-si…-
-anch’io…-
-Sanzo?-
-hn?-
-non
credi che…-
-…che
cosa? Che dovremmo uscire a cercarlo? Per dirgli cosa? Noi non siamo la sua
famiglia, noi non siamo uniti da nulla, non lo siamo mai stato, dovreste
saperlo.-
-si ma…-
-…niente
ma-
Dicendo
questo si alzò e si avviò verso l’uscita.
-Sanzo
dove vai?-
-affari
miei-
Né Gojio
ne Hakkai gli fecero notare la banalità della scusa e il fatto che non fosse
assolutamente necessario che ne inventasse una, ma conoscendo il carattere del
bonzo preferirono non dire nulla…lo videro aprire la porta per uscire, ma
bloccarsi un istante prima di farlo.
-Hakkai?-
-sì
Sanzo?-
-lui non
ha detto che non ci considera la sua famiglia, ha detto che siamo quella che
più gli si avvicina, non sapendo lui cosa fosse…e neanche noi-
Così
dicendo uscì chiudendo la porta, Hakkai sorrise rivolto al mezzodemone che non
poté risparmiarsi una battutina…
-certo
che “papà” è molto saggio…!-
-eh eh
eh…ma che bimbo intelligente che abbiamo qui! O_^ -
-bim…bimbo?
O_o –
- O_^ -
*******************************************************
Goku
intanto senza nemmeno rendersene conto aveva fatto il giro dell’intero
villaggio, ed ora si era ritrovato nella piazza principale…la fontana situata
al centro provocava dei giochi d’acqua che al chiarore della luna producevano
un effetto particolarmente suggestivo. Si sedette su una panchina, le gambe
strette al petto, la testa poggiata sulle ginocchia, lacrime che non smettevano
di cadere…
-possiamo
sederci?-
Una voce
dolce, gentile…Goku alzò gli occhi e rincontrò quelli scuri della donna che
aveva visto alla locanda; il bimbo dormiva sereno nel passeggino e la donna lo
guardava sorridendo.
-prego…-
Goku si
spostò un po’ di lato per farle spazio, il suo sguardo corse verso il bimbo che
dormiva e nel farlo il suo sguardo aumentò di tristezza.
-posso
sapere per quale motivo sei così triste?-
-…-
-su avanti
parla…non fa bene tenersi tutto dentro-
-e questo
lei come lo sa?-
- sono
una mamma, certe cose le so! No…Non essere così sorpreso…lui è Hiro, ha 3 anni,
ma ho anche altri due figli, pressappoco della tua età, e quando qualcosa no
va, il più delle volte riesco a capirlo prima che siano loro a parlarmene-
Goku la
guardò sorpreso
-Dimmi
piccolo, dov’è la tua mamma?-
Goku si
morse il labbro e strinse così forte i pugni che le nocche sbiancarono…Odiava
quando gli facevano quella domanda, si sentiva solo…diverso…infatti chi non ha
almeno un ricordo dell’amore della propria madre? Chi? Tutti ne hanno…tutti
tranne lui, e questo lo faceva sentire incredibilmente spoglio.
-io…non
ho mai avuto la mamma…sono solo, da sempre-
-non dire mai più una sciocchezza simile!-
-Ma è vero
e…-
-…BASTA!
Non voglio nemmeno immaginare che tu possa solo pensare una cosa del genere!
Solo perché tu non l’hai conosciuta non vuol dire che tua madre non ti ami e
non sia sempre con te…-
Dagli
occhi di Goku, sgranati dopo quella farse che ribaltava le sue convinzioni di sempre,
ripresero a scendere calde lacrime…fu la donna a riprendere a parlare.
-…vedi
piccolo, tu sei venuto al mondo tramite tua madre e per questo avrai una parte
di lei sempre all’interno di te e tu sarai sempre una parte di lei e questo
varrà ovunque andrai, e non è una cosa che puoi cancellare, e poi sappi che
ogni madre ama suo figlio più della sua stessa vita …!-
Goku a
quel punto scoppiò in lacrime…ecco quello che voleva sapere, che sua madre lo
amava,che gli voleva bene, niente di più, ma LORO non l’avevano capito, LUI non
lo aveva capito….
-è per
questo che sono scappato da loro, io volevo solo sapere cosa si provasse ad
avere una mamma, qualcuno che ti vuole bene, ma loro non l’hanno capito…mi
trattano come uno stupido solo perché io non mostro il mio dolore come loro, ma
questo non vuol dire che io non lo provi, solo perché rido e scherzo non vuol
dire che io non soffra…Perché Sanzo non l’ha capito, perché? Perché? Perché?
Per me lui è tutto, ma io per lui non devo essere niente dato che in questi
anni nn ha mai capito quello che provavo…-
-ora
sfogati piccolo, ma io non penso che i tuoi amici siano così insensibili…-
La donna
mise un braccio intorno alle spalle di Goku girandolo verso di sé e
imprigionandolo in un abbraccio che altro non chiedeva se non di poter
trasmettere un po’ di affetto…
La saru,
inizialmente colpita dal gesto si rilassò tra le braccia della donna che lo
incitava a non trattenersi, di sfogarsi una volta per tutte…quell’abbraccio era
caldo, morbido, profumato, dolce, così diverso da quello di Sanzo, forte,
deciso con una ruvida dolcezza, ma espressa male.
Ora
capiva cosa volesse dire avere una madre che è vicino a te quando hai bisogno
di lei, si rilassò talmente nell’abbraccio della donna, che prima di potersene
rendere conto si era addormentano cullato dalle parole e dalle coccole di
quella dolce signora.
********************************************************
Sanzo
camminò per tutto il perimetro del villaggio senza trovare nessuna traccia di
Goku fumandosi una sigaretta dietro l’altra per il senso di colpa e la
preoccupazione, cose che non avrebbe mai ammesso di provare nemmeno sotto
tortura e forse non era ancora nemmeno riuscito ad ammetterlo con se stesso, al
massimo ammetteva di provare un certo nervosismo, un’irritazione…ma
preoccupazione, mai!!!
Il biondo
monaco aveva girovagato per più di due ore per tutto il perimetro del villaggio
senza trovare nessuna traccia di Goku; era convinto che il giovane demone si
fosse spinto fuori dai confini del villaggio per cercare un luogo silenzioso
dove nascondersi. Quello che sentiva dentro di sé era un qualcosa di indescrivibile…per
la prima volta sentiva una gran pena nei confronti di Goku, aveva avvertito
chiaramente la disperazione della piccola scimmia nel momento in cui si era
reso conto che né lui, né Gojio, né Hakkai sembravano voler prestare attenzione
a ciò che voleva chiedere. Ma Goku non aveva capito che non era per mancanza di
affetto che i suoi tre compagni non gli avevano dato retta, per loro il giovane
itan era la loro fonte di gioia e inconsciamente pensavano che quel ragazzino
fosse immune da dolori, non lo facevano in cattiva fede, era anche quello un
loro modo inconscio per alleviare il loro perenne dolore, cioè pensare che
almeno uno di loro, il più giovane, quello a cui erano più affezionati, fosse
immune dalla sofferenza che li attanagliava giorno dopo giorno.
Erano
rare le volte in cui Goku si mostrava realmente, cioè come un essere che ha
sofferto troppo…Sanzo ricordava fin troppo bene come lo aveva guardato prima di
scappare…stanco…i suoi grandi occhi dorati erano stanchi e delusi. Quest’ultima
cosa gli creava un groppo in gola, sapeva di non aver mai mostrato una grande
delicatezza nei confronti i Goku, ma sapeva di poter contare sempre sul suo
sconfinato affetto e questo lo aveva sempre reso bizzarramente contento; ma ora
l’aveva deluso, per la prima volta sentiva di averlo fatto sul serio, non era
stato il “sole” che la sua scimmietta amava, lo scoglio dove avrebbe potuto
aggrapparsi, non aveva compreso il suo stato d’animo…si sentiva un vero schifo.
Dopo ore
di vana ricerca decise di tornare alla locanda e per farlo decise di
attraversare il villaggio; giunto nella piazza centrale, mentre si fumava una
sigaretta, stava per addentrarsi in una delle vie che da li si intrecciavano
per il paese, quando con la coda dell’occhio vide delle persone sedute su di
una panchina e una aveva qualcosa di arancione che catturò la sua
attenzione…era troppo simile al mantellino di Goku per non essere il suo!
Si
avvicinò a passo di carica…con chi diavolo era quella stupida scimmia???
Avvicinandosi riconobbe la donna con il bambino che era nella locanda, la donna
causa della fuga di Goku.
Vedendo
quella scena, il cuore del biondo monaco perse un colpo e una starna tristezza
lo assalì…Goku era addormentato con la testa poggiata sulla spalla della donna,
le braccia dietro al collo di lei e le gambe piegate intorno ai suoi fianchi.
Sanzo stava per dire qualcosa ma la donna si mise un dito sulla bocca per
dirgli di non parlare, ma il bonzo, stranamente, non la ascoltò…
-non c’è
bisogno di fare silenzio, quella stupida scimmia non si sveglierà di certo per
così poco!-
-Goku non
è stupido, è solo terribilmente triste…Lei è il Venerabile Genjo Sanzo Oshi,
non è vero?-
-Come
diavolo fa a sapere il mio nome?...Cosa ha fatto a Goku?-
-Non si
preoccupi, non gli ho fatto nulla, si è solo addormentato dopo aver pianto
molto e comunque mi ha parlato lui di Lei…-
-…-
-…e credo
che Lei sappia già il motivo per cui Goku è ridotto così. Mi ha detto che non
voleva urlarvi contro, ora pensa che voi siate arrabbiati con lui, che Lei sia
arrabbiato e che ora non lo voglia più con sé-
-Stupido-
Lo disse
con un tono leggero, che non conoscendo il carattere del bonzo si sarebbe
potuto confondere con la tristezza, che fosse davvero così?
-Sa, mio
zio era un bonzo di grado piuttosto elevato e mi ha insegnato molte cose, tra
cui il significato dei colori degli occhi, per cui so cosa significa avere le
iridi dorate; Goku non me ne ha parlato e ha inventato, credo di essere stato
abbandonato da piccolo e che lei l’ha trovato dopo anni di solitudine davanti
ad una grotta…-
Sanzo non
sentiva nessuna negatività provenire dalla donna, anzi, si sentiva in pace…che
fosse questo che comporta la vicinanza di una madre? Sentiva che con quella
donna poteva parlare liberamente.
-In parte
quello che le ha detto Goku è vero. Lui è un eretico, è nato da una roccia. Non
conosce il suo passato, io l’ho trovato in una prigione nella roccia dopo 500
anni di reclusione-
-Povero
piccolo…-
Dicendo
questo la donna carezzò dolcemente la nuca del giovane addormentato tra le sue
braccia che per tutta risposta le si strinse di più; Sanzo strinse i pugni,
come osava quella donna prendersi così spudoratamente ciò che era suo?
Un
momento…
Ciò che
era suo?
Ma che
diavolo stava dicendo!
Lui non
aveva nulla, non aveva legami…e allora cos’era quella morsa allo stomaco,
quella sensazione di tristezza e rabbia che provava nel vedere quella donna
stringere Goku e quella stupida scimmia stringersi a lei?
Dannazione
Dannazione
Dannazione
Goku era
suo e quella donna non doveva permettersi di…
-lo
prenda-
-hn?-
-prenda
Goku, penso sia ora per lui di tornare a casa, ma la prego, quando si sveglia,
non sia troppo duro con lui, cercava solo affetto, ma non fraintenda, Goku mi
ha detto di volerle un bene immenso, nonostante Lei non sia il tipo che lo
dimostra, ma di essere curioso di sapere cosa volesse dire avere una madre, una
famiglia vera, anche se quest’ultima cosa era meno importante dato che lui
considera voi la sua famiglia-
-Stupido…-
-No, solo
triste, ma gli dica che è fortunato, sua madre è la roccia, la terra, ogni cosa
introno a lui…ovunque vada sentirà e vedrà sempre sua madre vicino a lui-
-Lui non
è solo-
-Lo so…e
lo sa anche lui…sa che il suo “sole” è con lui-
-Sole?-
-E’ così
che l’ha chiamata-
-…-
Sanzo non
rispose, si chinò e prese la scimmietta tra le braccia: Goku poggiava la testa
sul suo petto e si era rannicchiato tra le sue braccia; sapeva che al piccolo
demone piacevano quei rari momenti in cui gli dimostrava il suo affetto, anche
se erano veramente pochi, e pensò che quella era la serata giusta per una di
quelle rare eccezioni.
-La
ringrazio per essere stata con lui stasera-
-Non mi
deve ringraziare, l’ho fatto volentieri…solo una cosa, La prego di mostrare a
Goku un po’ di affetto, solo per rassicurarlo sul fatto che i suoi timori di
solitudine e abbandono sono immotivati-
-È tardi,
torni a casa-
-Lo faro,
buona notte Venerabile Sanzo-
-‘Notte-
La donna
guardò i due allontanarsi e sorrise dolcemente tra sé e sé…“Hai visto Goku? È
proprio come ti avevo detto…il sole può essere coperto dalle nubi o può
tramontare, ma poi torna sempre a splendere e a scaldare…Buona notte piccolo…”
*************************************************
Gojio e
Hakkai erano preoccupati, Sanzo e Goku erano usciti da ore e loro non potevano
neanche aiutare il bonzo nelle ricerche dato che uscendo lui, aveva tacitamente
ordinato loro di restare lì.
Il rosso
era seduto ad un tavolo, fumava una sigaretta dietro l’altra, la mano che
picchiettava nervosa sul tavolo di pesante legno scuro mentre la gamba batteva
nervosamente sul pavimento di legno chiaro; Hakkai camminava su e giù per la
stanza, il classico sorriso perennemente sul suo volto si era spento per far
posto ad una espressione tirata e nervosa, un bicchiere di sakè mezzo pieno tra
le mani che il nervosismo gli faceva continuamene rigirare tra le mani.
Ad un
tratto la tensione e il silenzio vennero interrotti da dei colpi alla porta, ma
non era un semplice bussare era un rumore strano che il demone gentile capì
solo in seguito…posò il bicchiere sul tavolo dove stava Gojio e corse alla
porta.
Aprendola
si trovò di fronte a uno spettacolo sorprendente, infatti mai si sarebbe
aspettato di trovare un Sanzo, con tanto di Goku comodamente rannicchiato tra
le braccia, che nonostante avesse la sua solita aria indifferente e seccata non
era riuscito a mascherare un evidente rilassamento.
-Sanzo
cosa gli è successo?-
-Niente
Hakkai, sta bene-
-Sì, ma
dove era stato per dover tornare portato da te in braccio?-
-Era con
una donna…-
-…ma
brava la stupida scimmia, quando il suo padrone non c’è si…-
-Un’altra
parola e il tuo cranio avrà un foro per quel tuo inesistente cervello!-
-E come
pensi di spararmi con la scimmia in braccio??!-
Il tono
di Gojio era sprezzante e un sorriso di scherno era comparso sulle sue labbra,
sorriso che si pietrificò nel vedere il bonzo che senza dire una parola
spostava velocemente Goku da una posizione orizzontale tra le sue braccia, ad
una verticale; istintivamente la scimmietta abbracciò il collo del biondo
monaco, gli allacciò le gambe intorno alla vita e poggiò la testa sulla sua
spalla continuando a dormire. Nonostante il leggero rossore comparso sulle sue
guance, Sanzo, dopo aver compiuto velocemente questa operazione, sfoderò la sua
S&W contro Gojio…
-Penso di
farlo in questo modo. Vuoi dire una ultima preghiera?-
-No…no…ho
capito…bravo!!! Ora metti via quella cosa che c’è una scimmia da portare a
letto!-
-Tz!-
-Sanzo
però non ci hai ancora detto cosa gli è accaduto-
-Non
preoccuparti, sta bene, te lo spiegherò domani-
-Come
vuoi-
-Un’ultima
cosa-
-…sì?…-
-Domani
mattina, al suo risveglio, vi voglio tutti e due nella nostra camera per
colazione-
-E perché
scusa???-
-Perché
non deve sentirsi solo-
Lasciando
la stanza il monaco lasciò anche un Gojio ed un Hakkai con le bocche aperte,
gli occhi spalancati e le facce insomma sbalordite per quello che avevano
appena sentito.
-Non ci
posso credere…-
-Neppure
io Gojio…-
-Ha
proprio detto quello che ho sentito?-
-Sì, l’ha
detto-
-Ho
capito…E’ GIUNTA LA FINE DEL MONDO!...-
-…no
Gojio io non…-
- …no
no…non ci sarà un alba per gli uomini (SDA *o*), il mondo crollerà, le ragazze
scompariranno, anche il sakè e anche le sigarette…-
-…Gojio
per favore calmati…-
-…e cosa
più grave IO scomparirò! Come farà il mondo senza di me…ma che dico, il mondo
non ci sarà più…E TUTTO PER COLPA DI QUEL BONZO CORROTTO..…NOOOOOOOOOOOO…....
HAKKAI SCAPPA….…FUGGI……..SALVATI ALMENO TU……………-
Bang
Un rivolo
di sangue colò sulla guancia del rosso che si fermò dal correre in circolo
agitando le mani come un pazzo e voltandosi vide un Sanzo furente e un Hakkai
che si era sbattuto una mano sulla faccia e scuoteva la testa in segno di
esasperazione.
-UN'ALTRA
PAROLA, UNA SOLO PAROLA, E PER GLI DEI, TI GIURO CHE TI AMMAZZO!-
Detto
questo si richiuse in camera sbattendo la porta.
-Hakkai,
dici che ho esagerato?-
-Ma no
Gojio, cosa te lo fa pensare???!!! Ora andiamo a letto che il nostro Sanzo è
già abbastanza nervoso stasera! O_^’’’’ –
I due si
avviarono verso la loro stanza, ignorando il fatto che nella camera vicino alla
loro un certo bonzo era seduto su di una sedia, i gomiti poggiati sulle
ginocchia, la faccia nascosta tra le mani, vegliava il sonno di un bambino, del
suo bambino, che ora era in quello stato
perché
lui non si era reso conto della sua sofferenza, della sua muta richiesta
d’affetto, della sua insicurezza, delle sue paure
perché
non aveva mai mostrato verso di lui un minimo di tenerezza o affetto
perché il
suo orgoglio sfrenato aveva sempre avuto il sopravvento
perché
aveva fatto una promessa
perché
aveva giurato
perché
l’aveva giurato a LUI
perché
aveva sempre fatto così
perché
non voleva minare il suo già fragile equilibrio
PERCHE’
ORA STAVA DICENDO UN SACCO DI STRONZATE….l’unico vera ragione era che ancora
una volta era colpa sua perché aveva sempre avuto paure di legarsi di nuovo, di
perdere ancora qualcuno che per lui era importante…ma quel ragazzino dagli
occhi dorati gli si era insinuato da subito fin nel più profondo del cuore
continuando a riversare amore incondizionato su di lui e prima che se ne
rendesse conto tra loro si era instaurato un legame indissolubile, e questo lo
aveva spaventato, perché l’aveva costretto a fare i conti con qualcosa di cui
sentiva la necessità ma che pensava di aver eliminato dalla sua vita…
BASTA ORA
Uno come
lui, se continuava con questo genere di pensieri “dolci”, rischiava sul serio
di finire con l’ammettere qualcosa che non era ancora pronto a dire…e forse
anche di prendersi il diabete!!!
Pensando
questo il biondo bonzo si posizionò meglio sulla sedia e prima che se ne
rendesse conto, Morfeo lo aveva già preso con sé…
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Goku
sentì dei luminosi raggi solari battergli sul volto ,ed essendo ancora nel
dormiveglia, si girò dall’altra parte mugugnando qualcosa per il disappunto,
sprofondando la testa nel cuscino…
FERMATUTTOUNSECONDO!!!
Cuscino?
Come era
arrivato ad avere un cuscino?
Si
ricordava bene della donna che aveva incontrato al parco, delle sue braccia che
lo consolavano mentre piangeva…e poi???
Non si
era mica addormentato???
Aprì gli
occhi di scatto per ritrovarsi a specchiare due gemme color ametista
Sanzo
Cosa gli
avrebbe detto ora?
L’avrebbe
perdonato?
E se
invece era arrabbiato?
-Sanzo…-
Gli occhi
dorati di Goku guardavano incerti in quelli di Sanzo, il giovane demone stava
quasi per abbassare lo sguardo quando qualcosa gli fece sgranare gli occhi…
“No, non è possibile…mi
sbaglio…che quello sia…no, non ci credo…non può essere…”
CONTINUA…
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Incertezza
Paura
Turbamento
Sorpresa
Vergogna
Panico
Speranza
Tristezza
Tutti questi
sentimenti si agitano nel cuore della piccola saru che non può sapere che il
suo tutore prova le stesse cose…è possibile un chiarimento?
Ma dopo che tutto
sembra sistemato qualcosa cambia in modo improvviso, distruggendo certezze e
frantumando barriere, un cambiamento radicale che sconvolge la vita dei quattro
viaggiatori.
Se volete saperne di
più non perdete il prossimo capitolo de “L’ALTRA PARTE DELLA LUCE”.
A presto
e…COMMENTATE!!!
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