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Autore: Sylvia Naberrie    30/06/2014    8 recensioni
E gioiva quando la sua signora volava con lui, quando solcavano il cielo e le nubi insieme, ala contro ala. In quei momenti si sentiva come se niente li potesse dividere.
Fosco si avvicinò cautamente al corpo disteso di lei. Era distesa su un fianco, con una mano sotto la testa e l'altra poggiata dolcemente a terra, vicino il viso.
[...]
Com'era possibile che un uomo potesse tradire una creatura così serena, e preferire le effimere ricchezze del mondo? [...]
Era come se gli negassero la vita. Le sue ali erano la sua vita.
'Ora non più. Ho qualcos'altro, anzi, qualcun altro per cui vivere'

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[Malefica/Fosco]
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fosco, Malefica
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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The-raven-and-the-mistress



The raven and the mistress

 


Erano di nuovo nel castello di re Stefano. Stavano di nuovo fuggendo, cercando di uscire dalla tana del lupo. 
Malefica apriva la fila, controllò che il corridoio fosse vuoto, e si incamminò. Fosco volava sopra la testa della sua signora. Dopo aver risvegliato la principessa Aurora, l'aveva ritrasformato per informarla nel caso in cui la via fosse stata libera. 
Tutto sembrava andare per il meglio, quando Fosco sentì uno scricchiolio metallico e dal soffitto cadde una rete dalla maglia di ferro che calò su Malefica. Ella non potè muoversi, era troppo tardi, era in trappola. 
Fosco sapeva che il ferro nuoceva alle fate, e poteva quasi sentire sulle sue piume il dolore che stava provando la sua signora. Questa, con un ultimo sforzo immane, agitò le dita, formulando un incantesimo, e lo tramutò in un enorme drago piumato. 
Fosco potè sentire il suo corpo da corvo allungarsi e farsi più forte e potente, le sue ali espandersi, le sue zampe ingrandirsi. Potè sentire il fuoco dentro la sua gola, fuoco che immediatamente sputò sui soldati per allontanarli dalla sua Malefica, per proteggerla dalle loro lame di ferro. 
Questi subito si concentrarono su di lui, ferendolo con catene e lance, impedendogli di togliere la rete dalla sua signora. 
Ma non avevano fatto i conti con re Stefano. Questi lentamente si avvicinò alla fata senz'ali e, dopo averla guardata soffrire sotto la maglia di ferro, le si avvicinò e con la spada le mozzò la testa. 


Foscò si risvegliò di soprassalto in un bagno di sudore. 
Aveva di nuovo sognato. Sempre lo stesso dannato sogno. 
No, quelli non erano semplici sogni. 
Avevano sconfitto re Stefano da un mese ormai, ma quegli incubi non cessavano di tormentarlo. Aveva veramente temuto il peggio quando la maglia di ferro era calata sulla sua signora. Aveva temuto di perdere la sua... amata. 
Quei mesi, quegli anni passati con la sua signora, gli avevano fatto capire che lui non era un semplice servitore. Lui non si riteneva tale. Non era rimasto solo per ripagare un debito di vita, per fare "da ali" alla sua signora. Era rimasto per amore. 
Poco a poco, Fosco aveva capito che dietro a quella maschera di odio e rancore c'era molto di più. 
Nonostante la sua signora ce l'avesse messa tutta per sembrare cattiva e senza cuore, Fosco da subito aveva intuito che Malefica non era quel genere di fata. Che tutto il rancore per il suo cuore spezzato pian piano era scemato e svanito non appena aveva fatto conoscenza della principessa Aurora. 
Fosco sorrise. Quella ragazzina con la sua gioia e vitalità era riuscita a sciogliere il cuore di ghiaccio della sua signora. Forse ora era pronta ad amare di nuovo. 
Fosco si girò. Nell'oscurità della notte riuscì a distinguere il profilo del corpo addormentato di Malefica e la guardò attentamente. 
L'aveva sempre trovata attraente, si era sempre scoperto di guardarla più del dovuto, ad osservare il suo viso, i suoi occhi, le sue labbra. Aveva sempre sperato di poterla un giorno abbracciare e scacciare tutte le ombre del passato che oscuravano il suo cuore. Aveva sempre amato Malefica, l'aveva sempre trovata bellissima. 
Da quando lei aveva riottenuto le sue ali, poi, la trovava ancora più bella. Era attratto da quelle immense ali, così belle e potenti da farle anche da strascico. 
E gioiva quando la sua signora volava con lui, quando solcavano il cielo e le nubi insieme, ala contro ala. In quei momenti si sentiva come se niente li potesse dividere. 
Fosco si avvicinò cautamente al corpo disteso di lei. Era distesa su un fianco, con una mano sotto la testa e l'altra poggiata dolcemente a terra, vicino il viso. Un'ala, quella del fianco disteso, era ripiegata sull'erba, mentre l'altra era aperta e le copriva il corpo, quasi a volerla proteggere dalla fresca brezza notturna. 
Fosco guardò le sue spalle muoversi e controllò il suo respiro. Erano lunghi e regolari. Lentemente allungò la mano a sfiorare l'ala aperta. Le piume, che nel buio della notte erano di un marrone scuro, quasi nero, erano estremamente liscie e morbide. Fosco fece scivolare lentamente la mano. Le piume lucidissime, scorrevano sotto il suo tocco. Sentì come se tutte le sue preoccupazioni e i suoi incubi fossero volati via con quelle ali. Guardò il suo viso, così sereno mentre dormiva. La sua mano si mosse a sfiorare delicatamente la sua gote. 
Com'era possibile che un uomo potesse tradire una creatura così serena, e preferire le effimere ricchezze del mondo? Come aveva anche solo osato a strapparle le ali nel sonno? Non si era sentito in colpa ad aver profanato una creatura pura come una fata? Non si era sentito in colpa ad aver tramutato una fata in una cretura animata dall'odio e dal rancore? 
Fosco rabbrividì. Immaginò come avrebbe vissuto lui se qualcuno gli avesse strappato le ali. Lui, un uccello, un corvo, vivere privo delle proprie ali? Era come se gli negassero la vita. Le sue ali erano la sua vita. 
'Ora non più. Ho qualcos'altro, anzi, qualcun altro per cui vivere' , pensò Fosco. 
Il vero amore avrebbe potuto restituire le ali a Malefica? Forse un suo bacio l'avrebbe salvata da anni di odio. E lui non l'avrebbe tradita. Aveva giurato fedeltà, in tutti i sensi. 
'Se solo il mio amore fosse ricambiato' , pensò tristemente Fosco. 'Io le donerei il bacio del vero amore' . 
La guardò un'ultima volta prima di girarsi e tornare a dormire. Voleva imprimersi nella mente il suo viso fresco e sereno, sperando di tornare a fare sogni tranquilli. Fosco si distese e pazientemente attese che Morfeo lo prendesse tra le sue braccia. 
"Fosco?" 
L'uomo sobbalzò al suono di quella voce e si irrigidì. Conosceva quella voce, la conosceva molto bene. Lentamente si girò, impaurito da quello che sarebbe accaduto di lì a poco. 
Guardò Malefica negli occhi, splendenti alla luce della luna piena. 
"Perché l'hai fatto?", chiese mettendosi seduta. Stranamente non vi era alcun tono di accusa nella sua voce, il suo viso non era irato, i suoi occhi non dardeggiavano di rabbia. Fosco deglutì. 
'Sicuramente è furiosa e non vuole darlo a vedere, come al battesimo di Aurora' , pensò intimorito Fosco. Avrebbe voluto dirle qualsiasi cosa, qualunque fuorché la verità. Ma lui non era un essere umano, non sapeva mentire. Perciò fu costretto a rivelarle ciò che avrebbe voluto tenere per sè. 
"Perché... perché io vi amo, mia signora", rispose a occhi bassi un imbarazzatissimo Fosco. 

Malefica spalancò gli occhi dallo stupore. Non immaginava... non aveva mai pensato che il suo servo più fedele potesse nutrire quei sentimenti per lei. Ma, ormai, non era più il suo servo. Ora aveva di nuovo le sue ali. Non aveva più bisogno di lui. 
"No. Io ho bisogno di te", si scoprì di dire ad alta voce Malefica, che subito si tappò la bocca con una mano. Fosco risollevò gli occhi, sorpreso. 
"Cosa?" 
Malefica lo guardò stupita quanto lui. Nemmeno lei pensava di aver amato Fosco dopo tutto quel tempo. 
Ma, in fondo, era logico. Si sentiva bene insieme a lui, non era 'Malefica la strega' quand'erano insieme. Era se stessa. 
Si stupì dall'aver scoperto solo in quel momento che il suo cuore, dopo tutto quel tempo, non era appartenuto solo alla principessa Aurora, ma anche a qualcun altro prima di lei, che le era sempre stata vicino e l'aveva sostenuta e appoggiata, nonostante spesso non ne condividesse le scelte e le idee. Qualcuno che l'aveva protetta fino all'ultimo momento, anche a rischio della propria vita. 
Qualcuno che le aveva fatto sempre da ali, anche quando queste le erano state rese. 
Malefica sollevò lo sguardo. Ora le era tutto chiaro. Come aveva potuto non accorgersene prima? Lei amava Fosco, forse da sempre, forse da quell'istante, ma lo amava con tutta se stessa. 
Tolse la mano dalla bocca. 
"Anche io, Fosco. Ti amo" 

L'uomo spalancò la bocca, incredulo di ciò che aveva udito. Ma non si fece prendere troppo dallo stupore. Si avvicinò alla sua amata e le prese le mani. 
"Dite sul serio, mia signora?", le sussurrò dolcemente. Malefica sorrise. Per Fosco fu il più bel sorriso che avesse mai visto fare alla sua padrona. 
"Non sono più la tua signora. Se vorrai, sarò la tua amante". 
Fosco non riusciva a crederci, stava per avverarsi uno dei suoi più reconditi sogni. 
Pian piano si avvicinò, cercando un contatto, e chiuse gli occhi, pregustando il momento in cui finalmente avrebbe sentito le labbra di Malefica tra le sue. 
E quel momento sarebbe arrivato se il suo lungo naso non glielo avesse impedito. Fosco continuò a spingere in avanti la testa e a schiacciare i loro nasi uno contro l’altro, finché Malefica non si scostò un poco. 
"Sai, solitamente gli umani usano piegare la testa", gli sussurrò, sfoderando un sorriso ironico. 
Fosco arrossì. Nervoso e imbarazzato, si allontanò di scatto, voltandosi, leggermente offeso. 
Ecco, aveva rovinato tutto per colpa del suo naso. 
Se non fosse stato che ci teneva tanto, che da anni desiderava di baciare la sua fata, forse ci avrebbe riso un po' su. 
"Sai, io non sono un umano, sono solo un uccello, e uno come me è abituato a beccare". 
Forse era meglio non provarci più. Era un uccello lui, non doveva immischiarsi nelle faccende umane. 
Mise un ginocchio per terra e si diede uno slancio per alzarsi, ma Malefica gli posò una mano sulla guancia, per farlo voltare e continuare a guardarlo negli occhi. Poi gli si avvicinò velocemente e delicatamente gli sfiorò le labbra con le sue. 
Fosco rimase impietrito a quell'improvviso contatto e lentamente un fuoco cominciò a montargi dentro, sciogliendo tutta l'ansia, tutto il nervosismo che aveva provato un attimo prima, inebriato da quel fugace bacio. 
Lentamente, quasi a non volerla spaventare, le si avvicinò e immerse le sue dita nel mare di capelli di Malefica, mentre lei faceva scivolare le sue sulla schiena di lui. 
Erano abbracciati in ginocchio, come sue naufraghi dopo una tempesta, che si era conclusa con la scoperta del loro amore. 

Quella fu la notte più bella che Fosco trascorse con Malefica. 
Si distesero su di un letto d'erba. Malefica posò il testa sulla spalla di Fosco, mentre questo le cingeva le spalle. Entrambi osservavano il cielo scuro, punteggiato di stelle brillanti. Il cielo era così bello visto da laggiù. 
"Ricordi il nostro primo incontro?", le chiese. 
"Sì", rispose semplicemente Malefica. Fosco si morse la lingua. Era meglio non farle ricordare il passato, il dolore e la furia che aveva provato. Spostò un po' la testa per guardarla in viso, ma vide che la fata sorrideva. Si tranquillizzò un po'. 
"Ricordi cosa ho detto?" 
"'Cosa hai fatto al mio bellissimo aspetto?'", rispose Malefica cercando di imitare la voce di Fosco. L'uomo rise, seguito a ruota da Malefica. 
"Già... sai, ripensandoci, quest'aspetto non mi dispiace. Ci sono cose che da corvo non potrei fare. Come osservare il cielo. O... baciare la mia signora", ammiccò Fosco, accarezzando con le dita la spalla di Malefica. 
"Allora ammetti che questo aspetto ti si addice?" 
"Sì, direi di sì. E rimarrò tale quando vorrai, mia signora", Fosco si girò per donare un altro bacio alla sua amata. 

Solo le stelle rimasero come spettatrici dell'amore tra la signora delle fate e un corvo.

Note dell'autrice

Salve a tutti! 
Questa è la mia prima Malefica/Fosco (o Maleval, per il fandom inglese), e spero sia venuta quanto meno decente xD 
Malefica è un personaggio moooolto complesso, per questo ho avuto molte difficoltà. Fosco invece mi viene più semplice da descrivere. 
So di aver reso i personaggi molto OOC, perciò spero possiate perdonarmi xD 
Questa piccola OS la dedico alla mia cara amica Silvia, che mi ha costret...*ehm* mi ha chiesto di scriverla xD 
Spero ti sia piaciuta Repa! <3 
E la ringrazio anche per avermi "sbloccato" quando non sapevo cosa scrivere. Spero tu non sia coperta da copyright x'D 
Un altro ringraziamento va a Heaven_Tonight
per avermi realizzato la bellissima immagine a inizio storia e non solo. Grazie di cuore, davvero! <3 
Se volete, ho scritto anche una Fosco/Aurora, dal titolo Once upon a Dream
Se volete farmi domande, eccovi il mio profilo ASK
Bene! :) Grazie per aver letto questa piccola OS, grazie a chi legge e soprattutto a chi lascia un piccolo parere! Un bacio e alla prossima! 
Vostra 

Sylvia Naberrie
   
 
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