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Autore: Luna95    30/06/2014    1 recensioni
Se n'è andata con il Nogitsune perché sembra Stiles, è rimasta perché non lo è - perché, tutto sommato, non gli somiglia neanche.
Forse se ne pentirà; non le importa.
Lei sarà la Bella e lui la Bestia
Forse non è poi così perfetto, ma è esattamente come dovrebbe essere.
[...]
«Lydia, cos'è successo?»
Non risponde; non è successo nulla. Se n'è andata e non voleva tornare.
Lancia occhiate fameliche a Stiles, troppo affamata di morte per riuscire a fingere - a Beacon Hills ormai non ce n'è più abbastanza. Mai abbastanza.
Ma Stiles non sta mai fermo, non la guarda con la stessa sicurezza, con lo stesso bisogno - ogni volta si rende conto che lui non è il Nogitsune, il suo Stiles, non è giusto, non è come dovrebbe essere. E loro non riusciranno mai a capirlo: cercano di disintossicarla solo perché lei torni ad intossicarsi di nuovo, e Peter cerca di farle promettere ogni cosa.
Ma Lydia non può promettere nulla - è partita credendo di essere la Bella, e ha presto scoperto di essere diventata anche lei la Bestia.
Nasconde il viso tra le mani e scoppia a piangere, singhiozzando come non faceva da anni - forse se si dispererà abbastanza, lui riuscirà a trovarla.
Genere: Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Lydia Martin, Nogitsune
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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Quando le ha chiesto di andare via insieme a lui, Lydia era rimasta a dir poco stupefatta - e confusa, meravigliata, piena di orrore e aspettativa, una tensione infinita di "forse" che si dipanavano davanti a lei come un tappeto rosso sangue.
Forse.
Forse è la cosa migliore.
«Allora, vuoi venire con me?»
Forse. Vorrebbe rispondergli di sì, di no - forse, forse verrà.
Ma è una domanda sciocca, e non ha senso rispondere: ha già la valigia pronta e il passaporto in mano.
Forse se ne pentirà.

Non le importa.
Lei sarà la Bella e lui la Bestia
«Questa posso portarla io»
Le sorride mentre prende la valigia, e per un attimo tutto sembra perfetto, esattamente come dovrebbe essere.
Lydia se n'è andata con il Nogitsune perché sembra Stiles ed è rimasta perché non è lui - perché, tutto sommato, non gli somiglia neanche.
Forse non è poi così perfetto, ma è esattamente come dovrebbe essere.
 
**
 
«Mi stanno cercando»
Sono in auto ed è lei a guidare. Tamburella nervosamente le dita sul volante mentre ascoltano la radio: i suoi genitori e i suoi amici hanno dato l'allarme non appena è sparita - fuggita - e ora ha una paura terribile che la trovino così, aggrappata alla sua disperazione in una macchina rubata insieme alla creatura che ha ucciso il suo ragazzo e la sua migliore amica.
Non capirebbero mai che è proprio così che doveva andare.
«Credi che non l'avessi previsto?»
Il suo sorriso è malizioso ma i suoi occhi sono antichi, millenari, e la scrutano con divertimento bonario.
E' lei la bambina, ora.
«Ho già preparato una decina di identità false. Abbiamo una scorta di documenti falsificati, e anche di ricambio, nel caso ci scoprano»
Lydia annuisce e non è davvero sorpresa. Lydia non è niente - solo una nube di confuso intorpidimento, un palliativo contro il dolore che dovrebbe divorarle il petto.
Non è niente. Non sente niente.
Il Nogitsune spegne la radio e la guarda fisso, troppo immobile per poter passare per Stiles - ma ora non è più necessario, non c'è bisogno di fingere.
«La prima volta che ci fermeremo comprerò qualcosa per tingerti i capelli, sono troppo riconoscibili. Per adesso puoi nasconderli con un cappellino»
Lydia annuisce di nuovo e mordicchia il labbro inferiore fino a farlo sanguinare.
Lui le accarezza una guancia con dolcezza inconsueta e ritorna sui suoi schemi e ai suoi piani senza più guardarla.
 
**
 
«Ti prego!»
La ragazza strilla e tenta di sfuggire, ma il colpo di Lydia è forte e preciso: la colpisce alla testa con ferocia, odiando quei riccioli scuri con tutta se stessa, e poi colpisce e colpisce ancora finché non vede altro che rosso.
Oh, è intossicante - non riesce più a farne a meno. L'odore di sangue non la nausea più.
Il Nogitsune la osserva mentre uccide la sua prima vittima - è la prima volta che la lascia agire da sola, e già si sente sazio di dolore e caos e del conflitto che la sta lacerando: se ne nutre con avidità, senza sprecarne neanche una goccia, e in compenso le dona tutta la morte che desidera e di cui ha bisogno.
Lydia è sua.
La ripulisce dal sangue con la premura e la gentilezza di un amante, poi le dice che andrà tutto bene, si occuperà lui del corpo - lei lo guarda con occhi pieni di passione, di lussuria, le iridi completamente ingoiate dalla pupille e tutto il corpo in tensione, come fosse sul limite, pronta a scattare.
Cancella tutte le prove e butta il corpo in un fiume, osservano i capelli scuri della ragazza creare un'aureola intorno alla sua testa fracassata e il sangue tingere l'acqua di rosso.
 
**
 
Lydia è sua, e sente di poterla plasmare come preferisce - è morbida come creta sotto le sue dita, e per piegarla non serve neanche che si impegni: gli basta un sorriso.
Quando gli sembra eccessivamente inquieta, rende i suoi movimenti più simili a spasmi, i suoi sorrisi troppo ampi, i suoi occhi troppi vivi - le permette di rivedere Stiles almeno per un po', e Lydia si calma.

E lei non si accorge mai del trucco - divora tutto ciò che lui le offre senza chiedere mai nulla.
 
**
 
Lydia non c'è più - sul suo passaporto c'è scritto Nadya, ma lei fa ancora fatica a rispondere a quel nome.
Lui cerca di abituarla non chiamandola più con il suo nome, ma la sua identità è ancora radicata troppo profondamente e sa che forzandola non otterrà nulla se non far sanguinare vecchie ferite.

«Sto morendo di fame»
Il Nogitsune rivolge lo sguardo verso di lei, visibilmente sorpreso - non si aspetta mai che sia lei a rompere il silenzio. Raramente Lydia parla per prima.
La guarda con intensità, nascondendo un piccolo sorriso.
«Lo so. Siamo insaziabili»
 
**
 
Lydia sceglie anche la sua seconda vittima, e il Nogitsune si gode lo spettacolo con le spalle poggiate contro il muro e una punta di orgoglio nel petto.
Quando la ragazza strilla «Ti prego, sono troppo giovane! Non uccidermi!», Lydia la colpisce alla testa, afferra un cavo che si trovava per terra e la strangola con forza - lei in un primo momento si dibatte e scalcia, prova anche a urlare, ma alla fine il capo crolla e il suo corpo si accascia sul pavimento umido.
Anche Lydia si inginocchia nel bagno di quel pub di periferia, accarezzando i capelli rossi della morta con uno strano sorriso in volto - è una strana sensazione, quella delle ciocche morbide tra le sue dita vestite di guanti protettivi. Le sembra quasi di non essere lì.
«Meglio?»
«Meglio»
 
**
 
Prenotano un'altra camera in un motel anonimo, e davvero non le sembra diverso dalla solita routine: si avvicinerà al bancone e lascerà i loro nomi, dirà "Una stanza doppia a nome di Nadya e Stuart Lockwood, per favore" sorridendo appena, non consegnerà i documenti falsi a meno che non le venga esplicitamente richiesto e distrarrà chiunque vi sia dietro il bancone chiedendo informazioni e chiacchierando del più e del meno.
Non dovrebbe essere difficile, ma appena entra sa che qualcosa non va - e non appena vede Scott, Stiles e Derek in piedi vicino alla finestra che osservano l'entrata e la aspettano, Lydia gira i tacchi e scappa via silenziosamente, costringendosi a non correre per non attirare l'attenzione.
Deve avvertire il Nogitsune; mentre digita velocemente il messaggio, Lydia pensa a dove abbiano sbagliato - forse hanno tenuto troppo la macchina, forse avrebbero dovuto cambiare identità un'altra volta, forse avrebbero dovuto essere più attenti ed evitare i negozi con le telecamere di sicurezza.
Ma è impossibile prevedere sempre tutto, e Stiles è così intelligente da farle venire voglia di urlare.
 
Il Nogitsune le risponde con un semplice "Ok. Ti vengo a prendere" - l'ha memorizzato in rubrica come "Stuart", ma non riesce proprio ad associare a quel viso un nome diverso da Stiles: ogni tanto sbaglia ancora, ma lui le sorride e non dice nulla.
Stanno diventando bravi a questo gioco del silenzio
 
«Lydia!»
L'hanno riconosciuta dal suo odore e ora la stanno prendendo, la vogliono portare via, e lei è così terrorizzata che quasi le viene un attacco di panico.
Mani forti ma gentili afferrano la sua vita: non sa se siano di Scott o di Derek ma non le importa - scalcia, strilla e piange mentre la fanno entrare nella macchina sportiva di Derek, e non smette di urlare finché Scott non le copre delicatamente la bocca con una mano.
«Va tutto bene. Sei salva, ti riportiamo a casa»
 
Il viaggio è lungo, e dopo qualche ora nessuno la controlla più; mentre finge di dormire rannicchiata col volto verso il finestrino, Lydia invia al Nogitsune la loro posizione con il suo cellulare.
 
**
 
Parlano a lungo, e Lydia sente sul suo corpo mani che la toccano, la abbracciano come ad assicurarsi che sia lì, che sia viva, che stia bene.
Lydia non è lì. Lydia non è da nessuna parte.
Stiles non fa che parlare, parlare e parlare, e la maggior parte del tempo Malia è al suo fianco, la scruta con la stessa intensità di Peter.
Lydia non lo sente. Niente fa più rumore del dolore sordo nel suo petto.
«Lydia, cos'è successo?»
Non sa quanto tempo sia passato - quando Peter le fa questa domanda è già buio.
Non risponde; non è successo nulla. Se n'è andata e non voleva tornare.
E' solo quando Scott le prende le mani tra le sue grandi e calde che si accorge del dolore che la sta affogando - la verità che Lydia non c'era più abituata.

Lo produceva automaticamente ma senza sentirlo, a sostentamento del suo compagno, e ora lui non c'è e lei non riesce a pensare ad altro; lancia occhiate fameliche a Stiles, troppo affamata di morte per riuscire a fingere - a Beacon Hills ormai non ce n'è più abbastanza. Mai abbastanza.
Ma Stiles non sta mai fermo, non la guarda con la stessa sicurezza, con la stessa malizia, con lo stesso bisogno - vederlo in movimento le causa quasi un dolore fisico: ogni volta si rende conto che lui non è il Nogitsune, il suo Stiles, non è giusto, non è come dovrebbe essere. E loro non riusciranno mai a capirlo.

Nasconde il viso tra le mani e scoppia a piangere, singhiozzando come non faceva da anni - forse se si dispererà abbastanza, lui riuscirà a trovarla.
 
**
 
Lo aspetta guardandosi le mani, le dita, scavando sotto le unghie alla ricerca di tracce di sangue che non troverà mai - lui la ripulisce sempre con cura da ogni prova e ogni senso di colpa, sussurrandole che solo lui può divorarla e nient'altro.
E lei rinasce ogni volta.
Il suo udito da Banshee le permette di ascoltare tutte le conversazioni nel raggio di kilometri.
Si è esercitata molto in quei mesi, ma loro non lo sanno - pensano di poter parlare in privato salendo due piani di scale.
Raccoglie stralci di conversazione senza senso: alla fine non le importa poi molto, ma vuole avere qualcosa da offrire a lui quando arriverà a prenderla.
«Tremava. Non può essere un bene»
«Mi ha guardato per ore e sembrava che non mi riconoscesse»
«Non mi sento tranquillo a lasciare Kira da sola con lei. Forse dovremmo lasciare che siano Peter e Derek a occuparsene»
«Non è così semplice. Credi che l'abbia drogata?»
«Lei è convinta che tornerà a prenderla»
Non ascolta più: cercano di disintossicarla solo perché lei torni ad intossicarsi di nuovo, e Peter cerca di farle promettere ogni cosa.
Ma Lydia non può promettere nulla - è partita credendo di essere la Bella, e ha presto scoperto di essere diventata anche lei la Bestia.
E ride, ride fino a piangere, a volte - e quando loro la guardano senza capire, lei ride ancora più forte.
 
**
 
Quando lo rivede si sente quasi cadere - e all'improvviso non sente più, lui ritorna ad avvolgerla d'intorpidimento ed ebbrezza e per un attimo si sente leggera, felice.
La porta via mentre la casa brucia, e lei non abbandona mai le sue braccia.
«Ti sono mancato?»
«Non hai idea di quanto»
 
**
 
E' sempre affamata, sempre bramosa, e lui si prende cura di lei con ancora più premura di prima  - le lascia scegliere due vittime in una settimana, desideroso di soddisfare quell'appetito antico e devastante.
Non è sorpreso quando Lydia indica un ragazzo di media statura, dalle spalle larghe e i capelli castani scombinati, il naso all'insù e gli occhi che ridono alla luce del sole, ma è sorpreso quando gli chiede di ucciderlo insieme a lei - è una tortura lenta, un rito di cui entrambi hanno bisogno.
Quando il ragazzo smette di respirare, Lydia fa due passi indietro e osserva il Nogitsune ancora piegato sulla loro vittima.
Osserva famelica mentre Stiles uccide se stesso; il suo sorriso oscilla tra la lussuria e la devozione.
 
Lui lo sa - si accorge di tutto - e ha già individuato lo schema da molto, molto prima del giorno in cui Lydia fissa la sua attenzione su un ragazzo ridicolmente alto, e se anche i riccioli biondi gli ricadono sulla fonte e sulle tempie schermando il suo viso, il Nogitsune sa che i suoi occhi sono azzurri. Lydia non ha un tipo, ma lo schema è ormai diventato evidente.
Lo attira fuori dal bar con facilità - le bastano un sorriso e un occhiolino, e il Nogitsune quasi non riesce a credere quanto gli umani riescano a essere stupidi.
Lei lo sgozza senza sforzo e senza particolare emozione; il ragazzo crolla ai suoi piedi come una bambola rotta, e lui applaude lentamente a distanza, orgoglioso e grato: nella stessa settimana, Lydia è riuscita a uccidere Stiles e anche Isaac.
 
**
 
Aspettano qualche settimana prima di uccidere ancora.
Lydia piange quando i gemelli crollano morti ai suoi piedi in quel parcheggio semideserto, e il Nogitsune pensa che finalmente l'attesa sia valsa a qualcosa.
 
**
 
La cercano per mesi e mesi senza trovarla più: sono diventati più cauti, molto più cauti, e forse il Branco ha capito che Lydia non vuole essere trovata.
L'ansia e il dolore non fanno che crescere nella loro fuga da tutto e tutti, e più Lydia scappa, più sente di star lasciando indietro se stessa - e il Nogitsune non ha mai assaggiato un dolore più delizioso del suo.
Ormai sono entrambi dipendenti da quel brivido.
Lydia lo osserva spesso da quando Scott, Derek e Stiles hanno provato a riportarla indietro, quasi a volersi assicurare che non sia Stiles a starle accanto e tenerle la mano: ha imparato a trarre un conforto infinito dalla sua immobilità.
Lui non le nega mai nulla: le stringe le mani e le promette che renderà il gioco con la loro prossima vittima ancora più spettacolare.
 
**
 
Nelle settimane successive uccidono con casualità e si muovono spesso, inebriati dal freddo che li tiene ancora più vicini.
E' la prima volta che sono insieme davvero, e Lydia si sente ubriaca di libertà mentre danza nella neve fresca, incurante di raccogliere i pezzi di sé che sta seminando lungo tutto il viaggio come pezzetti di pane.
Non vuole ritrovare la strada.
 
**
 
Il cuore le batte fortissimo mentre cosparge di benzina il corpo dell'ultimo ragazzo che ha adescato e tramortito con un colpo alla nuca.
Non si è preoccupata di controllare se ancora respira.
Il Nogitsune getta ai suoi piedi il cadavere di un uomo - è basso, con i capelli tra il castano e il biondo e splendidi occhi azzurri che la fissano con l'inconsistenza tipica della morte: è il suo regalo per lei, l'immolazione di Peter Hale.
Lei lo accetta con riconoscenza; svuota ciò che resta della sua tanica di benzina su di lui e lascia che le fiamme avvolgano le loro reciproche offerte.
Restano così per qualche minuto, rannicchiati l'uno contro l'altra mentre il fuoco consuma i corpi che, come hanno deciso, saranno per loro Derek e Peter.
E' quasi liberatorio.
 
**
 
Sono ancora avvolti tra le lenzuola quando lui le dice che non la lascerà mai più, che non le permetterà di allontanarsi di un passo da lui - mai, mai, mai, è la sua promessa.
E lei gli crede.
 
**
 
Per ultimo uccide un ragazzo con i capelli scuri, la pelle abbronzata e il sorriso gentile.
Lo pone ai suoi piedi come un sacrificio, e lui la bacia di slancio, finalmente grato - sapeva fin dall'inizio ciò che Lydia stava facendo per lui, e lei l'ha amato tanto da riuscire ad arrivare fino in fondo.
Ed è sua, adesso è sua davvero: hanno viaggiato ovunque cercando le vittime perfette, le più somiglianti, e Lydia le ha elevate a simbolo per poi sacrificarle una per una - un male necessario.
In un anno ha ucciso tutti i suoi amici: ha immolato tutto il suo Branco a lui e lui soltanto, il suo dono per lui, il pegno della sua devozione.
Si è data completamente a lui senza neanche un ripensamento. Ora è il suo turno - la ricompenserà.
Sarà il loro nuovo inizio.
 
**
 
Lydia se n'è andata perché lui somigliava a Stiles, è rimasta perché non poteva essere più diverso.
E mentre intreccia le dita alle sue, finalmente ne è certa: è perfetto, ed è proprio così che dovrebbe essere.



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Salve, fandom di TW!
Ora, sicuramente vi starete chiedendo: che cos'ho appena letto?
Non lo so.
Non chiedetemelo.
Davvero, non lo so neanche io.

In ogni caso, se avete piacere di darmi il vostro parere o farmi delle domande, lasciate pure delle recensioni, e io sarò più che felice di leggere e rispondere!
Love,

- Luna95




 
   
 
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