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Autore: larryislover    30/06/2014    1 recensioni
Quel viso. Quel viso che Calum aveva già visto. Eccola, è lei; la cara e dolce Margaret che non vedeva da quando aveva quindici anni. Entrambi erano grandi amici, ma dopo la sua partenza, qualcosa si era distrutto nel cuore e nella mente di Calum. Ma ora che lei è qui con lui e i suoi amici, tutto andrà bene. Tutto si riaggiusterà, come prima.
Margaret è rimasta la stessa ragazza di sempre, bella e sincera. Questo suo nuovo cambiamento attira l'attenzione di Calum, il quale ormai non la vuole lasciar andare mai più. Vuole tenersela per se, come un suo piccolo segreto. E' perso in tutto quello che lei fa. Ma sa che corre un rischio : innamorarsi. Lui ha paura quanto lei di innamorarsi. Ma ormai la leva è scattata: ora sono una cosa sola. Si piacciono, si piacciono da morire.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Calum Hood, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Friends

 
Premessa :
questa storia sarà scritta tutta sotto il punto di vista di Calum
 
 
 
Silenzio. Era quello che sentivo in classe in quel momento durante il compito di matematica. Avevo la matita in mano e la facevo girare tra le dita per l’ansia : dovevo farcela almeno questa volta. Mancavano circa 40 minuti alla fine del compito e il foglio era spoglio di crocette così decisi di chiedere aiuto a Michael che era accanto a me.
«Psst, Michael.» lui si girò dando sempre un’occhiata all’insegnante che intanto stava sfogliando una rivista.
«Cosa c’è?»
«Ti prego avvicina il tuo banco al mio.» mi grattai la fronte scroccando uno sguardo alla professoressa. Michael sbuffò scherzosamente e si avvicinò con cautela al mio banco senza far rumore. Potetti finalmente copiare tutte le risposte, ma con la promessa che avrei studiato tutto il pomeriggio per andar bene in questa maledetta materia. Finì in tempo il compito e la campanella suonò segnando la fine della quarta ora, ciò significava che l’intervallo era iniziato. Consegnai il compito facendo un mezzo sorriso, cercando di non ridere, alla professoressa. Mi sistemai lo zaino in spalla e mi diressi verso la mensa con Michael.
Ci sistemammo allo stesso posto di tutti gli anni, con i soliti vecchi amici Luke, Michael ed Ashton. Spostai la sedia in avanti e mi sedetti con il mio vassoio salutandoli con un cenno del capo.
«Allora, il compito?» chiese Luke aprendo il suo frullato di frutta.
«Ehm bene, come al solito.»
«Tutto okay Calum?» disse Ashton guardandomi preoccupato.
«Oh sì, certo.»
«Non so, ti vedevo pallido. Colpa mia.» disse con un mezzo sorriso. In realtà quel giorno mi sentivo un po’ stanco, lo ammetto, ma non così tanto da sembrar morto. Avevo le mani poco sudate e mi sentivo avvampare il viso. Ma era tutto okay.
«Cosa si combina stasera? E’ venerdì.» dissi.
«Pizza, videogames e un giro al parco per fare qualche tiro a canestro. Che ne dite? » propose Luke. Tutti noi annuimmo, era quello che facevamo sempre oltre ad ubriacarci alle feste.
«Cal è tutto -  » fu l’ultima cosa che sentii prima di svenire.




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Mi ritrovai steso sul lettino dell’infermeria, con la testa pesante ed ancora assonnato. L’infermiera era girata di spalle e mescolava qualcosa dentro un bicchiere di vetro. Dopo si girò e guardandomi semi-sveglio ammiccò un sorriso.
«Signor. Hood, finalmente sveglio.»
«Finalmente? Per quanto sono svenuto?» chiesi guardandola con gli occhi socchiusi.
«Circa quindici minuti. Pensavamo di chiamare l’ambulanza.» ridacchiò.
«Okay, io ora devo occuparmi di una ragazza, lei intanto beva questo.» mi porse il bicchiere che aveva pochi minuti in mano. Mi misi seduto e ne guardai l’interno. Intanto ascoltavo la conversazione che stava avendo con una ragazza.
«Allora fiorellino aspettami qui, vado a prendere qualche benda e poi potrai andare.»
«Va bene.»
Mi voltai piano verso la sua direzione e vidi che stava dondolando i piedi avanti e indietro guardandosi le scarpe. Io quella ragazza la conoscevo. Era lei.
«Margaret?» dissi con un sorriso che si apriva nel mio volto. Lei si voltò e mi guardò sbalordita.
«Oh mio dio, Calum!» esclamò. Io e Margaret ci conoscevamo da quando avevamo quindici anni e non ci siamo mai separati, ma un giorno lei dovette trasferirsi in un’altra città. Ricordo che quel giorno stetti male da morire. Ma ora lei è qui e so che tutto andrà nel verso giusto. Lei mi raggiunse e mi cinse il collo solo con un braccio dato che l’altro era mal concio. Io la strinsi a me forte «Cazzo quanto mi sei mancata.» continuavo a ripeterle. Margaret rideva nell’abbraccio.
«Dio, non sapevo che frequentassi questa scuola. Da dove sei sbucata?» dissi staccandomi dall’abbraccio e scompigliandole i capelli.
«Sono ritornata qui pochi giorni fa.»
L’infermiera rientrò e non mi lasciò finire di parlare. La guardavo mentre le avvolgeva la garza attorno al suo polso e cercava di sorridermi nonostante il dolore che stesse provando in quel momento. Appena finì, si avvicinò a me.
«Allora, ci vediamo…in giro?» disse arrossendo. Adoravo quando lo faceva.
«Magari stasera, è venerdì.»
«Oh, giusto.»
«Ci trovi sempre al campo da basket, dietro- »
«La vecchia quercia. Mi ricordo di quel posto.» continuò sorridendo.
«Quindi è okay?» le dissi.
«Okay.» rispose. Raccolse lo zaino dal pavimento ed uscì dalla porta.
«Aspetta.» la fermai. Lei si voltò con uno sguardo di speranza dipinto in faccia.
«Mi sei mancata.» ammisi.
«Anche tu Calum, non hai idea.»


 
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«Luke se non muovi quel culo, giuro che salgo di sopra e te lo rompo.»
Erano ormai venti minuti che aspettavamo che Luke scendesse per andare al campetto. Ero impaziente di vedere Margaret lo ammetto, ma non volevo passare altri venti minuti della mia vita ad aspettare per delle sciocchezze. Finalmente scese le scale ed io, Michael, Ashton e Luke ci incamminammo verso il campo. Durante la camminata non facevo altro che pensare se sarebbe venuta o no. Forse non voleva aver niente a che fare con noi, non voleva più starci dietro. Forse aveva paura, ecco. Arrivati al campetto, Michael andò a rovistare tra i cespugli in cerca della palla da basket e quando la trovò, la partita iniziò. Io e Luke, contro Michael ed Ashton. Il primo canestro lo tirò Luke; la vittoria era nostra.
«Non vincerete mai!» urlai.
«Staremo a vedere.» rispose Ashton facendo spallucce. Infatti, il secondo canestro lo tirò Michael. I due si diedero un cinque ed esultarono, io non potetti far altro che ridere. La mia attenzione poi si spostò verso la vecchia quercia (che dal campo era visibile) dove c’era una persona che aspettava accanto al tronco. Mi si aprì un sorriso in volto, Margaret era li.
«Ehm ragazzi, un attimo solo. Voi intanto mettetevi in fila, giratevi di spalle e chiudete gli occhi.» dissi per poi correre verso la quercia. Appena arrivai dietro al tronco mi accorsi che era davvero lei. Più piano che potevo mi avvicinai a lei e le circondai i fianchi in un abbraccio. Lei urlò e saltò dallo spavento.
«Cazzo Calum.» si girò e mi diede un pugno sul braccio. Io risi. Era così divertente ed adorabile quando era arrabbiata, ma poi si unì alla mia risata.
Era davvero bella.
«Sei venuta.» sorrisi, guardandola.
«Eh già, ma se vuoi me ne vado.» rise.
«No, no ti prego.» non sapevo da dove avevo tirato fuori il coraggio di dirglielo. Avevo paura che se ne andasse un’altra volta. Le sue guance diventarono rosse.
«Cal, non me ne vado.»
«Sì, ehm scusami.» dissi passandomi una mano tra i capelli. Lei sorrise.
«Gli altri dove sono?» chiese guardandosi attorno.
«Sono li giù nel campo.» indicai i ragazzi che erano ancora girati di schiena.
«Vieni.» la presi per mano e le feci l’occhiolino. Lei mi seguì a ruota. Appena arrivati dietro di loro le lasciai la mano e vidi una luce nei suoi occhi quando vide i ragazzi. Le dovevamo essere mancati molto.
«Ragazzi, ora giratevi, ma sempre con gli occhi chiusi.» Si girarono goffamente. Margaret trattenne una risata e si mise le mani sul petto. Era una cosa che faceva sempre quando era felice.
«Okay, aprite gli occhi.» appena gli aprirono gli strabuzzarono e Luke fu il primo a correre incontro a Margaret urlando il suo nome. Mi confessò solo qualche mese fa che aveva sempre avuto una cotta per lei. E questo mi spezzava il cuore, letteralmente. Ma doveva essere lui quello felice, non io. Michael ed Ashton lo seguirono dietro, così feci anch’io. Poi Luke prese il viso di Margaret tra le mani e la guardò.
«Cazzo, Margaret, sei tu? Oddio.» lei annuì. Luke era commosso e la strinse di nuovo a se. Poi furono Michael ed Ashton ad allontanarlo protestando sul fatto che anche loro la volevano abbracciare. Tutto questo mi faceva sorridere. Michael le ricopriva di baci le guance e in quel momento, giuro, volevo esserci io ad assaporare il sapore di esse.
Ashton la strinse a se più forte che poteva sussurrandogli cose nel suo orecchio, che non potetti udire. Lei rideva, non si era mai sentita così bene.
«Ragazzi, okay ora basta.» cercai di liberare Margaret dalla presa di Ashton e portarla con me.
«Sono tornata.» disse semplicemente.
«Dopo tre anni.» puntualizzò Luke con aria triste.
«Lo so, e mi dispiace da morire.»
«E’ okay.» disse Ashton facendola sorridere debolmente. Dopo di che, la partita continuò, con Margaret che esultava sugli spalti. E giuro, in quel momento, non volevo che niente finisse.
Verso le nove circa, andammo a casa di Michael, il quale ci offrì una pizza e qualche bevanda. Come ogni venerdì. Mi offrì volontario nell’accompagnare Margaret a casa, così avrei avuto più tempo con lei. I ragazzi la salutarono così presi le chiavi della macchina e l’accompagnai fuori. Le aprì la portiera e, facendo il giro della macchina, entrai anche io.
«Grazie Calum.» disse voltandosi verso di me.
«Di cosa?»
«Beh, della serata.» disse con fare ovvio. Non potevo far altro quindi le sorrisi.
«Oh, casa mia è a solo due isolati da qui.»
«Sul serio?»
«Ah-ha.»
«Quindi sarà meglio andare a piedi, sempre se vuoi.» lei annuì, così uscimmo dalla macchina e ci incamminammo nel buio. Io accanto a lei, lei accanto a me. Il tragitto fu piuttosto silenzioso ed imbarazzante, se non fosse stato per le stupide battutine che faceva riguardo il fatto che dopo la partita ero ancora sudato.
«Vivi in casa con i tuoi?» le chiesi.
«Beh, no. Solo con mio fratello George. I miei erano troppo presi dal lavoro.» disse guardandomi per qualche secondo. Io annuii.
«Siamo arrivati.» disse fermandosi accanto a quella che doveva essere casa sua.
«E Calum, non toccarmi, sei ancora sudato.» disse ridendo.
«Quindi sarà meglio che non ti baci.» mi ero accorto solo dopo della cazzata che avevo detto. Cosa mi era passato in mente?
«Cos-»
«Dimentica, solo dimentica.» dissi imbarazzato.
«Okay, quindi buonanotte Margaret.» dissi.
«’Notte Calum.» disse e mi abbracciò forte. Io ricambiai dandole un bacio sulla guancia.
«Calum, sei sudato!» si allontanò ridendo. La sua risata contagiò anche me.
«Farò un’ eccezione. Ma solo per stasera.» sorrise.
«E’ stato bello rivederti Margaret.» dissi guardandola negli occhi facendo un mezzo sorriso.
«Anche per me Calum.» disse scompigliandomi i capelli. Ci guardammo per una buona manciata di secondi, ma per me sembrò un eternità. Ammiravo ogni centimetro del suo viso. Mi soffermai sulle sue labbra color fragola, dio quanto erano belle.
«A domani Calum.» mi disse mentre ero ancora perso nei miei pensieri.
«Oh, a domani Margaret.» entrò in casa e io mi sentii perso.
Camminai indietro verso casa di Michael dove gli altri ragazzi mi aspettavano, cercando di conservare ogni minimo particolare del suo viso. E’ stato il giorno più bello della mia vita.


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Hey belline!
Eccomi qui con una fan fiction sui 5 Seconds of Summer *clap clap*
Parto col dirvi che questo è solo l'inizio della storia, il succo ecco, e che ci saranno molte altre
cose ma ora non vi dico niente
Come sono diabolica MUAHAHAH 
Okay allora come potete constatare da quello che avete appena letto i protagonisti sono 
Calum e Margaret
(ve ne fornirò presto una foto)
Non trovate che siano dolci? 
Ricordatevi di recensire se vi è piaciuta, mettetela tra le preferite o leggetela. 
Noi ci rivediamo nel prossimo capitolo.
Bella ragazzi! 
- giuseppa 

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P.S. Vi ho salutato tipo FaviJ. Mi sento realizzata. 
Se vi interessano i suoi video e volete farvi quattro risate
lo trovate qui .


 
  
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