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Autore: Gloria Bennet    30/06/2014    1 recensioni
Rose guardò per l'ultima volta il punto in cui il Dottore era scomparso.
Non poteva essere vero. Non così. Non poteva essere un addio.
Non ora che l'aveva ritrovato.
Che cosa avrebbe dato pur di tornare indietro nel tempo, al momento in cui lui l'aveva spedita in quella vuota realtà parallela...
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Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - 10, Rose Tyler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Before the wave hits*


Rose guardò per l'ultima volta il punto in cui il Dottore era scomparso.

 

Non poteva essere vero. Non così. Non poteva essere un addio.

Non ora che l'aveva ritrovato.

Che cosa avrebbe dato pur di tornare indietro nel tempo, al momento in cui lui l'aveva spedita in quella vuota realtà parallela.

Perché da quando il Dottore non faceva più parte della sua vita, il mondo intero era vuoto.

Si sentiva così piccola in quell'immenso universo.

Eppure, nel momento in cui l'aveva ritrovato e lui l'aveva guardata negli occhi, si era sentita la cosa più importante nell'universo. La persona più importante per lui.

E non aveva potuto reprimere quell'ondata di sentimenti che l'avevano colpita, a contatto col suo sguardo. Non poteva reprimerli perché li sentiva così forti dentro di lei.

La facevano sentire viva.

Ricostruivano la sua anima.

Non sapeva né come, né perché, ma quel tempo trascorso separati era svanito quando si era ritrovata così vicina al suo Dottore.

Forse, l'aver vissuto per quei mesi senza di lui le aveva fatto dimenticare di respirare. Di vivere.

Ora, inspirava ed espirava in quella dolce melodia che per ogni umano dovrebbe essere scontata.

Non per lei. Non senza il Dottore.

Perché senza di lui, ogni cosa era vuota.

Solo lui riusciva a dare quel tutto che rendeva ogni cosa viva, anche la più insignificante.

Che rendeva lei viva.

Una rosa i cui petali si tingevano di colore non appena veniva sfiorata dall'infinito sguardo del Dottore.

E, anche se non potevano toccarsi, Rose aveva sentito il tocco della sua anima che accarezzava e abbracciava la sua.

C'era così tanto da dire perché c'erano troppi sentimenti da esprimere.

Ecco perché le parole non bastavano.

Perché non potevano esistere parole che potessero trasmettere quello che provavano l'uno per l'altra.
Non esistevano parole così grandi nell'universo.

Ma forse c'erano in quel mondo in cui esistevano solo lui e Rose.

Si guardarono così a lungo in quegli infiniti due minuti.

I loro occhi commossi esprimevano quello che le parole non riuscivano a dire.

Non poteva, non doveva finire così.

Le lacrime negli occhi di Rose scorrevano incessanti, solcandole il viso di dolore.

Dolore per quell'addio che era l'ultima cosa al mondo che volesse sentire.

Non poteva lasciare il Dottore.

Il Dottore non poteva smettere di guardarla perché in quei grandi occhi umani si riflettevano i suoi stessi sentimenti.

L'avrebbe detto. L'avrebbe detto perché era da sempre che lo voleva dire.

Da quando Rose era entrata nella sua vita.

Nessun momento era sembrato più giusto di quello che stavano vivendo.

Rose glielo disse, prima che potesse precederla.

Lo sapeva, l'aveva sempre saputo.

Eppure sentire quelle parole dalla voce calda della donna che amava sembrava renderle ancora più reali.

Sembrava potesse toccare quei sentimenti con le dita, così come avrebbe voluto stringerla tra le braccia.

Schiuse le labbra, pronto a lasciare che la sua anima cantasse quelle tre parole, liberandole in quella realtà parallela e riempiendola di nuove speranze. Dando colore a quella rosa che gli stava di fronte.

Rose lo guardò ancora più intensamente col cuore che minacciava di esploderle fuori dal petto.

Non avrebbe mai dimenticato quelle parole pronunciate dal Dottore.

Ma lui svanì, prima di poterle dire.

E restò solo un lacerante silenzio di parole non dette, di sentimenti inespressi, restati incatenati a un tempo, a un uomo che non sarebbe più tornato nella sua vita.

Fu allora che quell'ondata di sentimenti la travolse, distruggendola dentro.


Rose stava ancora guardando quel punto.

Il punto in cui il suo cuore si era spezzato.


*Il titolo è preso da un passaggio della canzone "Shouldn't be a good in goodbye" di Jason Walker (link video https://www.youtube.com/watch?v=1SHt8pls1LA)


A/N

E' la prima volta che scrivo una storia su di loro, ma non mi sono potuta proprio trattenere.
Sono l'amore insieme. Un amore così bello e genuino.
Fatto di sguardi, sorrisi, risate e parole non dette.
Perchè è quello che non si dicono che nasconde ciò che veramente provano.
Spero gradirete questa storia! E, naturalmente, fatemi sapere che ne pensate ;)

Buona serata,
Gloria

   
 
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