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Autore: _eco    30/06/2014    5 recensioni
[Rumpelstiltskin/Belle] [Dark Castle/Jail] ♥
Era notte fonda, quando la tozza candela svanì nel nulla e Rumpelstiltskin, che aveva sempre considerato la magia un’emozione, decise ancora una volta di escludere la possibilità che, più semplicemente, stavolta si trattasse di amore.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Signor Gold/Tremotino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Keep your light on

You brought me home.
You brought light into my life
and chased away all the darkness.
 - Once upon a time, 3x22

 


Rumpelstiltskin non era esattamente il tipo di persona – sempre che una tale definizione potesse calzargli addosso – che amava dormire, semplicemente perché non ne aveva alcun bisogno. O almeno così voleva far credere a se stesso. Nessun mostro ha necessità di stendersi su un letto e riposare, altrimenti sarebbe un uomo.
E Rumpelstiltskin non lo era. Non lo era affatto.
Per questo, non si era mai preso il disturbo di esplorare le numerose camere da letto del Castello Oscuro, sino a quando non dovette sceglierne una per lei.
Optò per la stanza che godeva della più capillare illuminazione, grazie alle ampie vetrate che ne svuotavano, e al contempo riempivano, le pareti che costeggiavano l’ampio baldacchino al centro. Quando Belle, senza parole per lo stupore, sfiorò le intricate geometrie che il sole dipingeva lungo le pareti, un rassicurante calore pervase ogni centimetro di quel bozzolo malriuscito che era il suo corpo, albergo di un cuore che somigliava in tutto e per tutto a un ingranaggio ancora discretamente funzionante; ma pur sempre un ingranaggio meccanico. E, in tutta sincerità, in quel momento Rumpelstiltskin non era assolutamente certo che quel piacevole quanto insolito tepore derivasse soltanto dal sole. Non da quello che splendeva aldilà delle finestre, per lo meno.
 
Rumpelstiltskin trascorreva gran parte delle sue giornate – e in special modo della notte – nella sala da pranzo a filare o a sperimentare nuovi, potenti incantesimi. Solo a un certo punto della sera, poco prima che la temperatura diventasse più fresca e la luna si stagliasse argentea in cielo, quando ormai Belle si era congedata da lui, stringendo al petto uno dei suoi libri, Rumpelstiltskin smetteva di filare.
In silenzio, la sua ombra scivolava lungo le pareti dei labirintici corridoi del Castello Oscuro.
In silenzio, spingeva leggermente la porta di legno scuro e spiava il profilo addormentato di Belle.
In silenzio, muovendo appena le dita, dava vita a un’aggraziata fiammella che, come un burattinaio, guidava sino alla punta di una tozza candela, poggiata sul comodino accanto al letto. E, senza emettere alcuna parola, seguiva le movenze della fiammella che lambiva, con il suo riflesso, il viso di porcellana di Belle.
Ogni notte, Rumpelstiltskin le restituiva un po’ della sua luce, temendo sempre in cuor suo di averla contaminata, perché non si svegliasse al buio. Ogni notte, Rumpelstiltskin pagava l’ammenda per l’oscurità che Belle doveva fronteggiare di giorno in giorno solo guardandolo negli occhi, pur sapendo che era più un modo per mettere in pace se stesso che per regalarle una fiammella di cui una radiosa creatura come lei non aveva bisogno.
Ogni notte, Rumpelstiltskin sospirava di stupore, rendendosi conto che Belle gli aveva mostrato la via non solo per scovare la luce, ma persino per crearla.
 
Era notte fonda, quando Rumpelstiltskin entrò nella camera da letto che era stata di Belle.
Era notte fonda, quando desiderò che il suo profilo addormentato si materializzasse in mezzo alle lenzuola e diventasse teatro delle danze di una gracile fiammella.
Era notte fonda, quando Rumpelstiltskin animò di vita la solita candela e si stupì nel constatare che le sue lacrime – salate, come quelle di un uomo – non riuscivano a spegnere il flebile bagliore di questa.
Era notte fonda, quando la tozza candela svanì nel nulla e Rumpelstiltskin, che aveva sempre considerato la magia un’emozione, decise ancora una volta di escludere la possibilità che, più semplicemente, stavolta si trattasse di amore.
 
È giorno o notte?
Qualsiasi prigioniero che si ponga questo interrogativo non saprebbe rispondere.
Le pareti della cella sembravano le mute fauci di un’enorme, sconosciuta bestia, il letto – se così poteva essere definito – non era che una lastra di pietra dura e grezza, gelida e inconsistente.
Nella sua cella, Belle non aveva tende da aprire né finestre attraverso cui spiare il mondo. Non vi erano libri nelle cui pagine fosse possibile immergersi e fuggire. Non vi erano spiragli attraverso cui potesse penetrare la luce, e qui, proprio in questa incontestabile verità, ogni sua certezza vacillava.
Belle aveva sempre pensato che ci fosse una crepa in ogni cosa, e da lì entrasse la luce. Aveva individuato molto solchi, infinite rughe nel volto di Rumpelstiltskin, cicatrici permanenti, frutto di anni e anni di sofferenza: doveva soltanto decidere da quale spiraglio far penetrare la sua luce.
Tuttavia, in quella cupa cella non c’era nemmeno l’ombra di uno spiraglio.
Ma Belle… Belle aveva trovato il modo di capire quando giungeva la notte, di immaginare luminose piccole stelle risplendere sopra di lei, al posto di un tetto che, a causa dell’eccessiva oscurità, non riusciva neppure a distinguere.
È notte, diceva a se stessa, quando una tozza candela si materializzava al centro della stanza e le restituiva la luce.
È notte, diceva a se stessa, mentre si rannicchiava in posizione fetale sulla dura pietra e finalmente chiudeva gli occhi, certa che, almeno sino al mattino seguente, Rumpelstiltskin avrebbe tenuto accesa la luce.

 
Eccomi qui! ♥
Questa Rumbelle è la realizzazione dei miei continui flash mentali.
Ho immaginato che Rumpelstilskin, per un certo periodo di tempo dopo che Belle è andata via, abbia continuato ad accendere una candela per permetterle di leggere, ovunque si trovasse. E che ogni notte, fino a quando non ha perso la speranza, ne mandava una a Belle, senza sapere ovviamente che fosse reclusa. 
Ovviamente, tutto questo prima che Regina bitch gli mettesse in testa che Belle era morta.
Quindi, quanto potrà essere durato questo rituale? Tipo... una settimana al massimo? Boh, a me basta pensare che Rumple l'abbia fatto almeno per due notti. Sarebbe qualcosa di dolcissimo. ♥
Spero vi sia piaciuta. 
Baci.
S.
 
 
 

 

  
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