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Autore: Borghe    30/06/2014    0 recensioni
[Nostale]
La pace fra i Tre Regni persisteva ormai da anni, i giovani avventurieri decidevano di intraprendere la strada verso l’Arte della Spada , dell’Arco o della Magia. Eppure, una creatura immersa nell’oscurità si stava risvegliando…
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 Ciao a tutti è da un po che non aggiornavo xD lasciate una recensione se la storia vi sta piacendo xD

-Arena-
 
 
 
 
 
I quattro sventurati, dopo essere stati catturati, erano stati portati nella caserma del Sergente Kiru per l’interrogatorio ed erano stati messi a sedere legati su delle sedie poste davanti alla scrivania del Sergente.
I ragazzi, dopo che ebbero ripreso il controllo del loro corpo, cominciarono a negare di aver ucciso qualcuno, dato che non sapevano neppure chi era stato ucciso.
Kiru si era messo a ridere fino a lacrimare quando,improvvisamente, sbatté un pugno sulla sua scrivania e urlò<< Siete degli stolti a fingere di non sapere chi avete ucciso, dato che ci vivevate sino a poco tempo fa… >> I tre ragazzi si guardarono stupefatti e lo spadaccino riprese<< Voi avete provocato la morte dei vostri padri! Avete ucciso i Consiglieri dell’Imperatore! >>
<> Ribatté Delmis<< Se avessimo fatto una cosa come questa ce la ricorderemmo! >>
<< Esatto, hai detto bene maghetto. Non vi ricordate di aver ucciso i vostri padri perché eravate sotto incantesimo per colpa di quel vecchio! >> E indicò Silen, che fino a quel momento era rimasto in silenzio.
<< Ti sbagli! Il Maestro non ci farebbe mai una cosa del genere >> Si oppose Nidalee.
<< Osi contraddirmi? E va bene, vediamo cosa dice lui. Hai usato quell’incantesimo? >> Ma Silen rimase muto, non sapendo cosa rispondere.
<< Muoviti e dillo!>> Ordinò furioso Kiru e il vecchio cedette<> I tre ragazzi rimasero a bocca aperta, credevano che Silen fosse diventato loro amico. Ma si erano sbagliati. Nidalee scoppiò a piangere, quell’affermazione per lei era stata troppo sconvolgente, dopotutto, sepolto sotto quel carattere duro, c’era un animo sensibile.
<< Come pensavo. Ora portate via questi marmocchi e lasciatemi il vecchio >> Comandò il Sergente ai suoi soldati, che obbedirono.
Il trio fu gettato in carcere in una misera stanza immersa nella penombra.
<< Buon divertimento, sciagurati! >> Ridacchiarono i soldati, chiudendo le sbarre della cella.
<< Maledizione! Come ha potuto Silen farci una cosa simile? >> Gridò furioso Alan, sbattendo i pugni sulle sbarre.
<< Non lo so. Io ancora non credo a ciò che ci sta accadendo >> Commentò Nidalee scuotendo la testa.
<< Sembra incredibile, fino a poche ore fa eravamo ancora in viaggio per portare a termine il nostro itinerario per diventare Imperatori… >> Sospirò Delmis.
<< Adesso che faremo? >> Chiese Nidalee.
<< Un bel niente. Staremo in questo lurido posto ad aspettare >> Rispose freddo lo spadaccino, stendendosi per riposare e gli altri due seguirono il suo esempio.
 
Il giorno dopo furono svegliati da un gran trambusto, come se ci fosse una festa.
Il sole era sorto da poco ed era di un giallo abbagliante.
<< Che cosa succede? >> Sbadigliò il mago, stropicciandosi gli occhi.
<< Sembrerebbe una parata>> Osservò l’arciera. Fuori dalle sbarre vide marciare un grande gruppo di Guerrieri con a capo un Berserker, corazzato dalla testa ai piedi di un’armatura nera come la notte.
Indossava un elmo su cui vi erano quattro corna rosse, nella mano destra portava un’ascia spaventosa.
<< Nidalee questa non è una parata. Questa è un esecuzione, quello in testa è il boia Alexander. Non mi piace questa storia>>Spiegò lo spadaccino.
<< Ehi, ragazzini, questo vecchio è venuto a farvi visita per qualche minuto>> Annunciò la voce di una guardia che aprì la cella per far entrare Silen.
<< Maestro! Che cosa ti è successo?>> Domandò preoccupato Delmis, perché aveva notato che sul viso del Saggio c’erano dei profondi tagli.
<< Io e il Sergente Kiru abbiamo fatto soltanto una piccola chiacchierata. Voi state bene?>>
<< Si, ci hanno semplicemente rinchiuso qua dentro. Silen perché hai detto quelle cose ieri?>> Piagnucolò l’arciera, abbracciandolo<< Tu non puoi aver fatto una cosa simile. Sei troppo buono>>
<< Così mi fai commuovere, però hai ragione. Non vi ho stregati per ordinarvi di annientare i vostri padri >>
<< E allora perché hai mentito? >> Domandò Alan.
<< Per proteggervi. Sapevo che in nessun modo il Sergente avrebbe rinunciato a questa faccenda e se avesse capito che voi avevate agito con la vostra testa, probabilmente sareste stati condannati a morte… >> Lasciò quella frase in sospeso, poi riprese << Comunque, sono venuto a farvi visita per dirvi una cosa importante: Dovete riuscire a fuggire da qui e recarvi al più presto al Tempio dell’Odio per ottenere il potere dello Specialista dell’Oscurità, dopodiché andrete al Tempio dell’Amore, lì dovrete ottenere il potere della Luce e dire al Sacerdote Barry che tripla S se né andato e che la verità dovrà essere svelata. Ora vi dico addio. Voi siete la mia famiglia e non vi dimenticherò mai >> Commosso Silen aprì la cella e uscì lentamente...
<< Ma non vieni con noi?>> Domandò Nidalee aggrappandosi alle sbarre.
Al Maestro scese una lacrima e se ne andò, condotto verso la piazza, dove c’erano i Guerrieri e il Berserker.
Oltre a loro si era radunata una grande folla di spadaccini che cominciarono a ripetere urlando<< Morte! Morte!>>
<< Ecco perché tutto questo trambusto. Vogliono giustiziare Silen! >> Disse allarmato Alan e i tre si affacciarono alle sbarre.
La folla era radunata attorno ad un piccolo palco, su cui vi salì il Sergente Kiru.
<< Spadaccini e spadaccine di tutto il Regno. Vi annuncio con immenso piacere che oggi avrà luogo l’esecuzione di questo vecchio omicida! >> Cominciò, indicando con disprezzo il Sacerdote, che rimase a testa bassa.
<< E sono felice di dirvi che la cattura di questo assassino e dei suoi allievi, che egli stesso aveva stregato per far sì che uccidessero i Consiglieri dell’Imperatore, i loro stessi padri, è avvenuta grazie ad un cane dal grande senso di giustizia, acclamate tutti il nostro eroe Kovolt, Jake! >> Il pubblico esplose in un applauso assordante e il Kovolt fu condotto sul palco. Non sembrava affatto felice.
<< Benissimo. Possiamo procedere, Alexander lascio il vecchio nelle tue mani>> Concluse il Sergente scendendo dal palco.
Il boia affilò la sua temibile ascia e Silen fu messo in ginocchio con la testa appoggiata su uno sgabello.
<< Non posso guardare>> Affermò l’arciera, al contrario della folla che esultava, e si appoggiò in un angolo ad occhi chiusi.
Alexander aveva la lama affilata ed ora si avvicinava al Saggio.
Si udì un colpo netto e gli spadaccini esultarono ancora di più, mentre Delmis gridò disperato<< MAESTRO!>> Il mago lanciò un incantesimo su di sé per cancellare il suono della gioia degli spettatori. Non voleva più sentire il suono della morte.
 
 
Passò una settimana e nella maggior parte del tempo i tre amici non si erano parlati.
Erano tutti troppo addolorati dalla perdita del loro Maestro per dire qualcosa.
La guardia passava due volte al dì per portare la razione di cibo al trio, che consisteva in zuppe di Dander( piccoli semi che si possono trovare nei boschi) che avevano un sapore orribile.
Una mattina trovarono un piatto con della carne di muflone ancora bollente e un biglietto ”Cari Alan, Nidalee e Delmis, so che adesso mi odiate per quello che vi ho fatto (spero che un giorno possiate perdonarmi), perciò ho pensato di portarvi del cibo che ho cucinato io. Ma soprattutto volevo dirvi questo: domani ci saranno i Giochi dell’Arena e come ogni volta, i partecipanti saranno i prigionieri. Quindi dovrete scendere in campo anche voi. Da quello che so (e spero anche Alan dato che ha vissuto in questa terra) ci saranno tre prove molto ardue. Io non le conosco perché non ho mai potuto assistere ai giochi ma i miei informatori hanno detto che pochi sopravvivono a tutte e tre. A chi vincerà sarà donata la libertà. Il problema è che al termine dei giochi, rimane in piedi solo un partecipante.
Vi auguro con tutto il cuore che voi possiate vincere e fuggire assieme.
Addio.
 
 
Jake
 
Sotto la firma c’era l’impronta di una zampa, la stessa che c’era sul cartello davanti alla Miniera Abbandonata.
<< Alla fine, qualcosa di buono l’ha fatto >> Commentò lo spadaccino addentando un pezzo di carne molto gustosa.
<< Sono tre prove… Alan, tu sai di cosa si tratta vero? >> Chiese Delmis, afferrando anche lui la carne.
<< Si, da piccolo mi piaceva molto andare all’Arena ad assistere ai giochi e Jake ha completamente ragione. Di tutti i prigionieri, ne rimane soltanto uno vivo >>
<< Cavolo. Questo sì che è un grosso problema>> Aggiunse Nidalee, prendendo parte alla colazione<< Spiegaci i giochi. Così sapremo cosa dovremo affrontare>>
Lo spadaccino si mise comodo e si schiarì la gola<< Come sapete sono tre. La prima consiste nell’uccidere un mostro molto potente sempre diverso, in quella prova  dovremo fare squadra. Nella seconda contano soltanto le nostre singole abilità perché affronteremo La Sfida del Destino che è un percorso mortale. L’ultima è la peggiore, infatti i giocatori rimasti dovranno combattere tra di loro. Ovviamente all’ultimo che rimane in piedi viene donata la libertà >>
<< Siamo morti>> Commentò il mago.
<< In ogni caso non potremmo mai uscire da quell’Arena tutti e tre, al massimo solo uno di noi>>
<< Come faremo?>> Domandò Nidalee, senza speranze.
<< Per ora godiamoci questo muflone, che è buonissimo, poi penseremo a qualcosa >> Propose lo spadaccino e gli altri furono d’accordo.
Per tutto il resto del giorno pensarono ad un piano per fuggire nel caso rimanessero solo loro tre ma non arrivarono ad una conclusione. La sera si addormentarono presto per far sì che il giorno dopo fossero al massimo delle loro forze.
 
Al sorgere del sole la guardia li svegliò energicamente e li condusse fuori dalla cella. I raggi solari erano molto forti e non c’era vento.
La giornata peggiore per affrontare dei giochi nei quali ci avrebbero rimesso la pelle.
Seguirono una strada che passava per la piazza e dovettero subire di essere derisi da ogni spadaccino che incontravano.
Quando arrivarono nei pressi dell’Arena, rimasero affascinati: era una costruzione imponente dalla forma ovale, dipinta di un rosso fiammeggiante.
<< Spero che vi piaccia perché probabilmente sarà l’ultima cosa che vedrete! >> Disse la guardia mettendosi a ridere.
Li fece entrare in una porta adiacente all’entrata principale. Dentro vi erano altri prigionieri, ma diversi da loro: erano tutti adulti, alti, muscolosi e con un’espressione maligna negli occhi.
<< Quando sentirete ”Entrino i concorrenti”, quella è la porta di entrata >>Indicò la guardia e si congedò.
<< Ragazzini! Ah, questa volta vincerò facilmente! >> Esclamò uno spadaccino particolarmente atletico.
<< Dobbiamo stare attenti è Jessy, il ricercato numero uno nonché campione in carica dell’Arena. È uno sbruffone, non statelo a sentire >> Spiegò Alan.
Cercarono un angolo vuoto e si sedettero. All’improvviso si spalancò l’entrata e qualcuno fu spinto con forza all’interno. I ricercati scoppiarono a ridere e i tre, spinti dalla curiosità, si sporsero per vedere chi era l’altro partecipante e furono sconvolti: era Jake, con un evidente espressione da cane bastonato.
Il trio lo prese con sé in modo che i ricercati non cominciassero a picchiarlo prima dell’inizio dei giochi.
<< Jake, che ci fai tu qui? >> Domandò Nidalee.
<< Mi hanno scoperto mentre vi davo del cibo e come punizione sono diventato un nuovo concorrente >> Sospirò<< Sapevo che la mia morte era vicina…però non credevo così tanto>>
Rimasero in silenzio, non sapendo cosa rispondere e attesero finché non sentirono la fatidica frase: ”Entrino i concorrenti”.
Furono accolti con grida e schiamazzi dal pubblico che stava sugli spalti attorno a loro e vennero disposti in fila uno affianco all’altro.
<< Ora pronunceremo i nomi dei concorrenti e per quale ragione sono qui! >> Gridò una voce, probabilmente quella del presentatore, dopo aver ottenuto il silenzio da parte della folla.
Dopo alcuni minuti iniziò a presentare il trio<< Nidalee. Arciera. È divenuta concorrente perché ha ucciso suo padre Kintius, il Consigliere dell’Imperatore, quando era sotto incantesimo >> Il pubblico offese la ragazza in tutti i modi possibili: fischiando, lanciando torsoli di mele e verdure varie, urlando parolacce.
<< Alan. Spadaccino. È divenuto concorrente perché ha ucciso suo padre Kyle, il Consigliere dell’Imperatore, quando era sotto incantesimo >> La folla fece lo stesso con il ragazzo.
<< Delmis. Mago. Come gli altri due è divenuto concorrente per aver ucciso suo padre Radush, il Consigliere dell’Imperatore, quando era sotto incantesimo >>
Il pubblico non risparmiò neanche lui.
<< Jake. Kovolt. È divenuto concorrente per aver tradito la giustizia dando da mangiare a dei prigionieri >> Calò il silenzio per qualche secondo, poi la folla esplose in una risata assordante che non aiutò ad alzare l’umore del cane.
<< E dopo questo temibile criminale, vi presento Jessy. Campione in carica dell’Arena. Spadaccino. È divenuto, per l’ennesima volta, un concorrente per aver ucciso la famiglia del suo peggior nemico! >> Jessy fece un passo avanti e alzò le braccia e la folla esultò. Era il concorrente favorito e loro lo acclamavano energicamente.
 << Ma come si fa ad applaudire un grassone che si chiama come una femmina? >> Sussurrò lo spadaccino ai suoi compagni per cercare di sdrammatizzare, ma senza ottenere nessun sorriso.
<< Vi annuncio che in onore della cinquecentesima edizione dei Giochi dell’Arena, le prove saranno molto più difficili. A partire dalla prima. Che entri il mostro! >>
Dalla cella davanti a loro venne fatta sollevare una grata, che produsse un rumore metallico. Ne uscì una specie di albero dal fusto marrone chiaro e dotato di un unico ramo, posto in cima a quella che doveva essere la testa. Il ramo era molto lungo e su di esso era cresciuto un piccolo cespuglio con alcune bacche rosse.
Avanzò fuori dalla cella, fissando i suoi nemici con degli abbaglianti occhi gialli.
<< Questo è un Ginseng! Amici dobbiamo stare molto attenti, soprattutto al suo ramo che può sembrare innocuo ma spezza facilmente le ossa>> Spiegò Delmis.
<< In poche parole è una pianta troppo cresciuta>> Commentò Alan.
<< Esatto>> Approvò l’arciera.
<< Che i Giochi dell’Arena abbiano inizio!>> Annunciò la voce.
I concorrenti erano circa una ventina e al via si erano precipitati verso il fondo dell’arena per prendere le armi, tutti tranne il trio che era rimasto travolto dalla massa e adesso cercava di farsi largo tra la folla per cercare di conquistarsi qualcosa per difendersi dalla forza del nemico.
Quando i partecipanti si furono armati e andarono all’attacco del Ginseng, non era rimasta neanche una fionda.
<< Siamo spacciati. Almeno Delmis può usare la magia>> Si lamentò lo spadaccino.
<< Sì ma non riesco a fare molti incantesimi senza uno scettro>> Ribatté il mago.
<< Ehi ragazzi! Prendete!>> Gridò la voce di Jake, lanciando ai tre un arco, una spada e uno scettro.
<< Grazie Jake. Ma tu con che arma combatti?>> Chiese la ragazza.
<< Uso dei sassi che ho nella tasca della mia giacca. Ma non preoccupatevi e pensate a sopravvivere >> Rispose, abbassando le orecchie.
La battaglia era cominciata e tutti i partecipanti combattevano contro quel mostro animatamente. Jessy si stava distinguendo per la sua abilità nel maneggiare il machete e per il suo coraggio, mentre il pubblico esultava e gridava compiaciuto.
Intanto si cominciavano a vedere i primi caduti: Un mago era stato mutilato di un braccio e di una gamba, morendo dissanguato e una spadaccina era stata trafitta al cuore dal ramo del Ginseng.
<< Conoscendo i Giochi dell’Arena, sarà meglio cominciare a combattere oppure saremo gli sfavoriti e di solito non se la cavano quelli come loro >> Suggerì Alan e gli altri due annuirono, trasformandosi negli Specialisti.
Gli spadaccini che stavano assistendo allo spettacolo si ammutolirono vedendo dei partecipanti trasformarsi in Specialisti.
<< Degli Specialisti? Com’è possibile?>> Bisbigliavano tra di loro.
Jessy si era distratto qualche secondo per via di quel colpo di scena e per poco non venne tranciato in due dal colpo del Ginseng.
Il Mago Blu pregò, aumentando il suo potere e quello dell’Assaltatrice.
Al Guerriero però, essendo dell’elemento del Fuoco, non gli sarebbe servito il potere dell’Acqua e si era già avventato contro il mostro, il quale rispose con il suo ramo cercando di mutilarlo alle gambe ma Alan lo schivò facilmente saltando più in alto che poté e colpendo il Ginseng sulla testa, piantandogli la spada. Dopodiché la riprese e saltò giù dal mostro poiché aveva tentato nuovamente di ucciderlo con il suo “braccio”, auto-ferendosi.
Dalla ferita nella testa sgorgava un fiume di sangue giallastro, ora la creatura era decisamente furiosa.
I suoi occhi diventarono rosso sangue e aprì la bocca in un grido sofferente, spaventoso.
Piantò i suoi piedi (eh già, aveva anche quelli) sul terreno di battaglia. I concorrenti rimasero zitti, non sapendo per quale ragione lo stesse facendo.
<< Ha piantato le sue radici, ha intenzione di attaccarci con quelle! >> Esclamò Nidalee. Aveva ragione. Improvvisamente una radice enorme scivolò attorno ad un arciere molto robusto che venne stritolato, soffocandolo e spezzandogli le ossa.
Venne preso di mira anche Delmis, ma riuscì a liberarsi congelando gli arbusti.
<< Dobbiamo stare uniti e proteggere anche Jake. A proposito, dove si è cacciato?>> Domandò Nidalee cercando il cane con lo sguardo. Poi lo vide intento ad avvicinarsi furtivamente al Ginseng, il quale era caduto in una specie di sonno.
Ma la strage continuava e ci furono altri due morti.
L’arciera indicò agli altri dove si trovava il Kovolt mentre lottavano per difendersi dalle radici.
<< Ma che diavolo vuole fare? >> Domandò Delmis.
<< Non ne ho idea. Ma spero che sappia quello che sta facendo >> Rispose la ragazza.
Jake era riuscito ad avvicinarsi ai piedi del mostro senza essere attaccato e gli lanciò contro alcuni sassi che aveva con sé, riscuotendolo dal suo sonno in modo che non utilizzasse più le radici. Notò il suo disturbatore e avventò il ramo contro il cane, ma prima che potesse colpirlo la sua temibile arma venne tranciata dal machete di Jessy.
Il Kovolt, che si era già visto morto, tirò un lungo sospiro di sollievo e si sedette.
Il Ginseng schiamazzò dal dolore e venne finito dall’imbattuto.
Il pubblico acclamò il suo favorito che alzò le braccia al cielo e urlò come un esaltato, gonfiando i muscoli.
In tutto morirono cinque prigionieri, rimanendo così in quindici per la seconda prova.
<< Ragazzi, una è finita. Preparatevi, la prossima prova viene considerata come la più pericolosa e divertente>> Disse Alan.
<< Immagino sia inutile chiederlo ma è divertente solo per il pubblico vero?>> Domandò Jake che era tornato dai suoi unici amici.
<< Già, purtroppo si>> Confermò lo spadaccino.
Delle guardie passarono per l’arena a raccogliere i morti, poi uscirono in fretta.
<< Spadaccini e spadaccine di tutto il Regno, non erro se dico che sono stupito quanto voi.  Questa edizione dei Giochi dell’Arena si prospetta interessante, abbiamo con noi tre ragazzi con i poteri degli Specialisti! Un applauso per questa promettente gioventù!>> Annunciò la voce del presentatore e la folla obbedì esplodendo in un applauso fragoroso.
<< Molto bene>> Ricominciò la voce, dopo aver ottenuto il silenzio del pubblico << Inizi la Sfida del Destino!>> Alle sue parole l’arena tremò e si aprì in due parti, lasciando salire al centro la struttura della seconda prova: un percorso a ostacoli mortale.
<< Ci sono cinque sfide. Nella prima i concorrenti dovranno camminare per un campo minato. Nella seconda dovranno schivare dei dardi e arrivare vivi dall’altra parte. Nella terza ci sarà un cristallo di ghiaccio da scalare. Nella quarta invece cammineranno su un ponte di legno evitando pugnali affilati e nell’ultima cercheranno di sopravvivere a delle seghe circolari, sparse per tutto il percorso >>
Il quartetto rimase a bocca aperta, era una sfida difficilissima, il pubblico invece esultò entusiasta.
<< Cosa avevo detto? la più pericolosa e divertente >> Ripeté lo spadaccino.
Il presentatore cominciò a chiamare in ordine casuale i concorrenti. Nidalee sarebbe stata la quarta, Delmis il settimo e Alan undicesimo. Jake era il quindicesimo, l’ultimo.
La prima fu una certa Lala, una maga. Riuscì con grande abilità a superare i primi due percorsi, ma nel terzo scivolò giù dal cristallo precipitando nel buco di risalita dello stesso.
<< Se ve lo state domandando, nel fondo la stavano attendendo delle lame affilate. A quest’ora sarà già morta >> Spiegò la voce del presentatore.
<< Non mi sento molto bene…>> Dichiarò l’arciera.
<< Nemmeno io>> Affermò Jake.
Il secondo fu Jessy che superò senza difficoltà i cinque percorsi e la folla schiamazzò, emozionata.
Il terzo e il quarto sopravvissero per dei colpi di fortuna, ma vennero mutilati uno di un braccio e l’altro di una gamba.
Fu il turno della ragazza.
<< Forza Nid! Abbiamo fiducia in te! >> Disse Alan, appoggiato dal mago e dal cane.
<< Mi hai dato un soprannome? Proprio in questo momento che potrei evidentemente morire? >>
<< Scusa… pensavo di aver fatto una bella cosa >> Cercò di difendersi lo spadaccino.
<< L’hai fatta infatti >> E corse al posto di partenza per cominciare il percorso.
Il campo minato era costituito da vari tasselli di marmo bianco, sotto ad alcuni di loro c’erano le mine. Sul primo c’era scritto ”Inizio” ed era sicuro, così la ragazza appoggiò i piedi su di esso. Si calmò, trasformandosi nell’Assaltatrice. Si concentrò e i rumori attorno a lei svanirono. Aguzzò la vista e scrutò attentamente i tasselli, cercando di capire dove potessero essere le bombe.
 Saltò in quello alla sua destra e poi avanzò nei tre successivi. Scagliò delle frecce sui restanti blocchi ed esplosero alcune mine, ottenendo poi un passaggio sicuro.
Appena giunta sul terreno del secondo percorso, i dardi si avventarono su di lei a velocità impressionante ma se lo aspettava. Così roteò l’arco creando un vortice d’acqua che distrusse la macchina spara-dardi  e arrivò tranquilla alla prova successiva mentre i suoi amici e il pubblico esultavano.
<< Davvero una soluzione intelligente quella di Nidalee >> Approvò Jake unendosi agli applausi di Delmis ed Alan.
Davanti alla ragazza adesso si ergeva l’enorme cristallo ghiacciato sul quale si riflettevano i raggi del sole.
Scoccò una freccia per testare la durezza di quel macigno e, come aveva immaginato la ragazza, si spezzò. Rimuginò qualche minuto su come superare quella sfida e poi le venne in mente un’idea geniale: Si trasformò nello Specialista del Fuoco e sparò alcuni proiettili che costituivano il percorso per arrivare in cima.
Si ritrasformò nell’Assaltatrice e con estrema precisione scoccò alcune frecce nei buchi che aveva creato con il fucile, infine si arrampicò su di esse e giunse in cima.
Scivolò lungo il ghiaccio sino a poggiare i piedi sul ponte di legno dove cominciò la quarta prova.
Pugnali affilatissimi tentarono di ucciderla, ma grazie alla sua vista acuta individuò lo spazio in cui le armi non venivano lanciate e vi si accostò tendendo l’arco e scoccando una freccia che distrusse la macchina lancia-coltelli liberando il passaggio.
Era arrivata all’ultima prova e cominciò a correre per arrivare al traguardo.
Una sega circolare, che si spostava orizzontalmente, le sbarrò la strada all’improvviso ma la ragazza saltò, eseguendo una capriola, ed evitando di essere mutilata.
Guardò davanti a sé e vide quegli strumenti mortali spostarsi in ogni direzione possibile, si muovevano lungo un percorso preciso, lasciando poche speranze alla ragazza di passare.
Si arrabbiò e si trasformò nella Distruttrice così poté lanciare una mina al centro del percorso, che esplose alzando una grande nuvola di polvere.
Quando essa si dissolse, tutte le seghe circolari si erano rotte e bloccate. Col sorriso stampato in faccia arrivò a destinazione e gli spettatori applaudirono animatamente, poi  raggiunse i suoi amici e venne accolta felicemente.
<< Bravissima Nid!>> Si complimentò lo spadaccino.
<< Davvero un’ottima prova>> Aggiunse Delmis.
Il campo di gioco venne riparato dagli ingegneri del posto.
Il quinto concorrente, uno spadaccino, riuscì a cavarsela solo con qualche graffio, ma il sesto, un’arciera, morì trafitta dai coltelli della penultima prova.
Fu il turno di Delmis che grazie alla sua magia riuscì a cavarsela senza essere ferito.
Nel primo percorso evocò sfere di energia che distrussero le mine, liberando il tragitto. Nella seconda prova si protesse dai coltelli trasformandosi nel Mago Blu ed utilizzando uno scudo di ghiaccio. Nella terza sfida diventò Mago Rosso per sciogliere una parte del cristallo, creando una specie di tunnel, e passarci dentro uscendo così dalla parte opposta. Sul ponte di legno si protesse come nella seconda prova, utilizzando invece le fiamme.
Nell’ultima creò un muro di fuoco che distrusse facilmente le seghe circolari.
Il pubblico esultò nuovamente, come gli amici del mago.
<< Bravo Delmis anche tu ce l’hai fatta! >> Si complimentò Nidalee e Alan  gli batté il cinque.
Dei tre successivi concorrenti ne morì soltanto uno, spadaccino, tranciato a metà proprio dall’ultima sega.
Poi venne il turno di Alan che si trasformò nel Guerriero gonfiando i muscoli, e gridò. Con una velocità impressionante superò i primi due percorsi semplicemente correndo e senza fermarsi saltò sul cristallo ghiacciato cercando di piantargli la spada, ma il ghiaccio era troppo resistente e spesso e così scivolò.
L’amico Delmis reagì d’istinto e protese le mani in avanti per far levitare lo spadaccino.
Servì un sacco di concentrazione e, grondando dal sudore, sollevò il ragazzo e lo fece atterrare sulla cima del cristallo.
Alan si guardò attorno, spaesato(credeva di essere morto) poi scese lungo il ghiaccio e ricominciò il percorso.
Senza altre difficoltà arrivò alla fine dell’ultima sfida e là gli spettatori esultarono.
<< Grazie mille amico>> Ringraziò lo spadaccino abbracciando il mago.
<< Non c’è di che>> Rispose lui.
<< Ho temuto il peggio>> Disse l’arciera e Alan scosse la testa<>
<< L’importante è che sei ancora vivo >> Intervenne Jake.
<< Già… >> Disse Alan.
Prima di Jake toccò ad altri tre concorrenti, del quale uno sopravvisse senza ferite, ad un altro venne amputata una gamba e il quattordicesimo morì nel primo percorso. Adesso era il turno del cane.
 
Poteva affidarsi solo alle sue abilità, gli rimanevano pochi sassi e li voleva conservare per l’ultima prova nel caso fosse riuscito a sopravvivere.
Riuscì a superare il primo percorso affidandosi al suo olfatto per rintracciare la posizione delle mine. Alla macchina lancia-dardi si distese sul terreno e strisciò fino in fondo al percorso.
Al cristallo si immobilizzò e guardò Delmis che annuì. Grazie al suo aiuto poteva farcela. Fece un lungo respiro, saltò sul ghiaccio e magicamente non scivolò: Il mago era intervenuto e lo stava sostenendo, così arrivò sino in cima, si lasciò cadere sul ponte di legno e fece il percorso disteso come nella seconda prova.
Nell’ultima evitò le seghe circolari con estrema maestria e poggiò le zampe sull’arrivo.
Jake non se lo sarebbe mai aspettato, ma la folla esplose in un grande boato.
<< Chi lo avrebbe mai detto? Un Kovolt è riuscito a superare la Sfida del Destino! >> Esclamò il presentatore dopo che il pubblico aveva smesso di esultare.
<< Molto bene. Abbiamo assistito alla morte di quattro concorrenti e tre ne sono usciti feriti. I partecipanti sono rimasti in undici e tra poco l’ultima prova avrà inizio >> Alle sue parole l’arena tornò allo stato iniziale,poi ricominciò<< Ottimo, come sapete l’ultimo gioco è un tutti contro tutti. Quindi buona fortuna e, che vinca il migliore! >>
 << Finalmente! Ora posso cominciare a fare la cosa che so far meglio: Uccidere!>> Esclamò Jessy, avventandosi contro il concorrente che aveva più vicino e che era anche senza un braccio. Era furioso e sferrava attacchi potentissimi con il suo machete, poco dopo il suo avversario era senza vita.
<< Questo è il primo di una lunga serie. Avanti il prossimo!>>
Uno spadaccino si avventò coraggiosamente sull’imbattuto, animando il gioco.
Era l’inferno, i partecipanti si uccidevano l’un l’altro per conquistarsi la libertà.
<< Amici, dobbiamo entrare in battaglia. Non abbiate paura, ce la caveremo >> Disse Delmis, cercando di rassicurare i suoi compagni ma con scarso successo.
<< Jake, riesci a combattere vero? >> Chiese Nidalee.
<< Sicuro, non sono potente come voi ma me la cavo >> Ammise il cane.
<< Fantastico, è ora di entrare in scena >> Commentò Alan calmandosi e trasformandosi nello Specialista dell’Acqua, seguito dagli altri due.
Jessy aveva decapitato il suo coraggioso nemico e adesso voleva versare altro sangue. Non era soddisfatto, nessuno era alla sua altezza. Vide il suo prossimo bersaglio, il Samurai. Era di spalle ed era un facile obiettivo, così si avventò rapidamente su di lui.
Alan percepì un sibilo e schivò il fendente saltando all’indietro ed estrasse la katana, cominciando un duello mortale.
L’Assaltatrice indeboliva lentamente i suoi avversari, ferendo molti concorrenti.
Venne colta di sorpresa da una maga che con una potente sfera di energia la scaraventò a terra.
<< Vediamo se i poteri degli Specialisti superano i miei >> Disse lei creando un gigantesco masso violaceo che cadde su Nidalee, la quale lo schivò rotolando alla sua sinistra.
Prese tre frecce e le scagliò contemporaneamente sulla maga che cercò di proteggersi utilizzando uno scudo di energia ma esso si ruppe lasciando trapelare l’ultima freccia che si conficcò su una spalla.
Il Mago Blu aveva cominciato a fronteggiarsi con un arciere mutilato ad una gamba.
<< Io non voglio combattere contro un avversario in svantaggio >> Dichiarò mentre si proteggeva dagli attacchi del nemico grazie al suo scudo di ghiaccio.
<< Stai concentrato e combatti, oppure morirai!>> Esclamò l’avversario, zoppicando per tenersi in equilibrio.
Jake invece duellava abilmente contro un altro spadaccino, anch’esso senza una gamba e dato che il Kovolt poteva solamente lanciare dei sassi e il suo avversario faticava a reggersi in piedi e a maneggiare la sua spada, riuscì ad ucciderlo senza troppe difficoltà.
<< Grandi giochi quelli di oggi, spadaccini e spadaccine di tutto il Regno. Come avete visto quel Kovolt è riuscito a vincere contro un essere umano. Strabiliante! >> Gridò il presentatore, accompagnato dal pubblico che esultava.
All’improvviso Nidalee fu attaccata da un arciere e con grande maestria schivò le sue frecce che colpirono invece la maga che si trovava di fronte a lei.
Poi rotolò di lato e scagliò una potente freccia dalla punta luminosa, accecando in questo modo l’uomo. Con il suo attacco trapassò il cuore dell’avversario.
Delmis continuò a difendersi sotto gli scocchi del nemico, poi l’attaccante perse l’equilibrio e cadde a terra mettendosi a piangere come un bambino.
Il Mago Blu si avvicinò a lui, gli ruppe l’arco e fece per andarsene ma venne supplicato<< Ti prego uccidimi, tanto non vincerei comunque >> Delmis tornò indietro e l’arciere lo ringraziò. Il mago creò una lancia ghiacciata che fece esalare l’ultimo respiro all’avversario.
Si guardò attorno, erano rimasti solo loro quattro e Jessy che teneva testa sia al Samurai che all’Assaltatrice, la quale era corsa in aiuto di Alan.
Il Mago Blu si unì allo scontro sferrando potenti sfere di ghiaccio. Jessy resisteva ma tre contro uno era troppo per lui così gridò dalla rabbia e venne circondato da una luce fiammeggiante, quando si dissolse aveva ottenuto il potere dello Specialista del Fuoco.
<< Come mai quelle facce stupefatte? Anche io sono un Guerriero! >> Esclamò ridendo istericamente e lanciandosi all’assalto.
Il trio cercò di difendersi ma quei potenti affondi li mise al tappeto, senza forze.
<< È la fine… Sono stato bene con voi >> Disse Delmis.
<< Anche io. Siete i migliori amici che abbia mai avuto >> Dichiarò Nidalee con gli occhi lucidi.
<< Perdonatemi se a volte sono stato troppo orgoglioso e…  Delmis volevo dirti che sei diventato molto più potente di me >> Aggiunse Alan.
<< Grazie amico>>
<< Forse i Giochi dell’Arena sono finiti. Jessy diventerà nuovamente il campione!>> Annunciò il presentatore.
<< Sapevo che avrei vinto anche questa edizione, io sono troppo potente per voi stolti ragazzini >> Si vantò Jessy avvicinandosi al trio e alzando lo spadone << Addio >>
Sferrò l’attacco ma prima che potesse colpirli, Jake ringhiò<< Stai lontano da loro >> Gli era saltato sulla schiena mordendolo in faccia.
<< Maledetto cagnaccio, stai fermo! >> Sbraitava il Guerriero dimenandosi.
I tre amici si erano rialzati e guardavano il Kovolt fronteggiare coraggiosamente un nemico molto più potente di lui.
<< Colpo di scena! Quel Kovolt ha attaccato di sorpresa l’imbattuto, riuscirà ad ucciderlo? >> Disse il presentatore, eccitato dalla battaglia.
<< Scappate! Fuggite! >> Gridava Jake continuando a sfigurare il volto di Jessy.
<<  Dobbiamo aiutarlo! >> Esclamò la ragazza e assieme agli altri due corse verso il Guerriero.
<< Maledetto, ti ucciderò! >> Prese il cane da sopra le sue spalle e lo scaraventò sul terreno<< Muori!>> Jessy piantò il suo spadone nello stomaco di Jake, rimasto senza fiato, trafiggendolo.
<< NO! >> Urlò in coro il trio. Il Guerriero estrasse la spada insanguinata: al centro della pancia del cane c’era una ferita profondissima.
I tre amici si precipitarono dal Kovolt, in ginocchio, versando lacrime amare.
<< Mi avete perdonato adesso? >> Chiese debolmente Jake.
<< Sì, certamente >> Rispose Nidalee.
<< Grazie… amici miei >> Sorrise, chiuse gli occhi e girò la testa di lato. Era morto.
<< La pagherai Jessy! >> Promise Alan avventandosi su di lui, infuriato, seguito dalla ragazza. Ma Delmis era rimasto in piedi, fermo e singhiozzante.
L’arciera si volse indietro e vide il mago che non li stava aiutando<< Delmis, ma che stai facendo? >>
<< Lo odio… >> Sussurrò.
<< Che cosa? >> Chiese Nidalee che non aveva capito.
<< Ho detto che lo odio! >> Gridò il mago. Gli occhi erano diventati neri e una strana energia lo stava invadendo. Una spirale oscura lo circondò e quando si dissolse, Delmis era diverso: Indossava un mantello nero come la notte, un cappuccio anch’esso di quel colore gli copriva la testa da cui spuntavano dei capelli rosso fuoco; Nelle mani aveva delle pistole dello stesso colore nero e con due piccole ali di drago ai lati della canna.
<< Chi diavolo è quello?>> Domandò sbalordito il presentatore.
<< Uccidi>> Bisbigliò una voce profonda dentro Delmis e lui obbedì facendo roteare le sue armi e sparando una raffica di proiettili su Jessy che morì, senza riuscire a contrattaccare.
<< Delmis, che cosa ti è successo? >> Chiese stupefatto Alan.
<< Stai zitto spadaccino >> Ordinò con la stessa voce cattiva il mago, diversa dalla sua.
<< Questo corpo è mio! >> Esclamò nuovamente, poi cominciò a ridere e Delmis iniziò a dimenarsi. Qualcosa stava uscendo dolorosamente dalle sue spalle.
Improvvisamente abbandonò le braccia e una sorta di spirito grigiastro si elevò sopra di lui, ma con metà corpo attaccato al ragazzo.
<< Sono finalmente riuscito a prendere il controllo di questo corpo!>>Annunciò. << Ascoltate bene io sono l’Imperatore dei Maghi! Prostratevi a me! >>
La folla si mise a ridere di gusto e anche il presentatore che commentò<< Questo ragazzo è fuso, crede di essere un Imperatore!>>
<< Osate prendervi gioco di me?>> Ringhiò lo spirito<<  Allora preparatevi ad assaggiare le mie pistole >> E cominciò a sparare contro il pubblico facendo morti su morti, non facendo distinzione tra uomini, donne e bambini. Quando vide che il terrore si era sparso tra le persone presenti rise<< Non si deve mai prendere in giro un’ Imperatore>>
<< Alexander uccidilo! >> Ordinò il presentatore al boia che entrò nell’arena con i poteri dello Specialista dell’Oscurità, brandendo l’ascia e avventandosi su Delmis.
Egli rispose tendendo in avanti le pistole e creando un cerchio completamente nero dal quale uscì un raggio oscuro che trapassò il boia, uccidendolo.
Il pubblico cercò di fuggire mentre il mago continuava ad opprimere tutti quelli che riusciva, compreso il presentatore.
<< Alan ho capito!… Delmis è diventato un Mago Nero! >> Affermò la ragazza.
<< Ho notato. Ma come ha fatto se non ha ancora ottenuto la benedizione dell’Odio? >> Notò lo spadaccino.
<< Guarda lo spirito che c’è su di lui. Qualcuno gli ha insegnato ad odiare prima che lo ottenesse al tempio >>
<< Delmis smettila! Queste persone non ti hanno fatto niente! >>Disse Alan e il Mago Nero gli si avventò contro, scaraventandolo a terra.
<> Disse.
<< E allora chi sei?>> Chiese, guardandolo nell’unico occhio divenuto completamente bianco, l’altro era nascosto da una benda.
<< Io sono Arkarium, il primo Imperatore dei Maghi! >> E gli puntò le pistole nelle tempie.
<< Non è vero, tu sei Delmis e sei amico mio e di Nidalee >> Affermò Alan con decisione e il Mago Nero ricominciò a contorcersi, portandosi le mani alla testa.
Pian piano lo spirito di Arkarium si dissolse e Delmis tornò in sé.
<< Che cosa è successo? >> Domandò, ancora nelle vesti dello Specialista dell’Odio.
<< Hai sterminato almeno un centinaio di spadaccini. Adesso dobbiamo fuggire, presto smaterializziamoci! >>
<< Scusatemi ma credo di avere solo l’energia per smaterializzarmi da solo… mi dispiace>>
<< Allora tu smaterializzati, ci vediamo direttamente al Tempio dell’Odio. Buona fortuna >>Lo spadaccino abbracciò il mago il quale disegnò un cerchio nell’aria che divenne una specie di portale e ci saltò dentro dicendo addio.
<< Nidalee, fuggiamo via!>> Gridò Alan, trasformandosi nel Guerriero e prendendo per mano la sua amica. Lo spadaccino corse più velocemente che poté, uscendo dalla porta da cui erano entrati e fuggendo via.
 
 
 
 
 
 
   
 
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