Un velo di nebbia segue il cammino della strega e le fronde degli alberi si scostano al suo passaggio. I suoi poteri le consentono questo ed altro.
Sulla sponda del fiume dorme la fata, la testa poggiata su morbido muschio e i piedi a sfiorare la superfice dell’acqua. La vegetazione si protende verso di lei, attratta dal suo potere.
 
La strega osserva la fata e la foresta tace. Gli occhi antichi della strega si posano sui capelli della fata, di un colore tra il verde e l’azzurro, così limpidi da togliere il fiato, il suo sguardo indugia sulla pelle candida, talmente delicata che sembra doversi sbriciolare al minimo contatto.
La strega si china, avvicinandosi alla fata. Vorrebbe svegliarla, per poterle parlare e confessarle ciò che prova. Allunga una mano per toccarla, ma qualcosa la blocca. La strega ritrae la mano e si rialza sconsolata.
Anche per oggi il suo amore rimarrà un mistero, ma non importa, l’immortalità le concederà un altro giorno.
La strega si volta, e lentamente si allontana. Tornerà domani, e troverà la fata ancora lì ad attenderla.
 
La fata apre un occhio e osserva la strega allontanarsi. Le osserva i capelli, lunghi e neri come la notte, così scuri da fare quasi paura, e la pelle ruvida, rovinata dal tempo.
La fata è sveglia, ma rimane immobile. Vorrebbe fermare la strega, per correrle incontro e dare voce ai suoi sentimenti. Prende fiato per parlare, ma qualcosa la blocca. Sconsolata, guarda la strega scomparire nel buio.
Anche oggi non è riuscita a fermarla, ma non importa, l’immortalità le concederà un altro giorno.
La fata si alza, e lentamente si allontana. La strega tornerà domani, e lei sarà lì ad attenderla.
 
 
 





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“Un amore può essere per sempre o per nulla”, ma se sei immortale può anche essere entrambi.
 
Un’altra (non) poesia, basata su due personaggi elaborati in precedenza per altri motivi (credo di essere incapace di scrivere qualcosa senza dei personaggi da cui partire XD). È un po’ strana, ma in fondo mi piace.