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Autore: Happy    24/08/2008    7 recensioni
Ci saran pur stati dei momenti in cui Light ha pensato che proprio no, non poteva uccidere Ryuzaki...beh, io almeno lo spero e l'ho immaginato in questa fic assolutamente senza pretese :)
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: L, Light/Raito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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lightelle

Tutto come spiegato nell'introduzione :)

E' una fic assolutamente senza pretese, scritta per il puro piacere di farlo, per un semplicissimo motivo: amo questa coppia ~

Ovviamente, i personaggi non mi appartengono...se fossero a casa mia, non sarei qui a scrivere di loro-- li filmerei e li metterei su youtube ;)

 

Three Times Light Thought He Wouldn't Kill L.

 

 

 

1) "Dovrei spogliarmi...qui?" Light non riuscì a trattenere una lieve smorfia.

"Mhmh! Non posso permettermi di perderti di vista, mi dispiace. Su, puoi voltarti, se preferisci"

Arricciando il naso, Light si voltò.
Era una cosa parecchio imbarazzante.

Quando quel pomeriggio Ryuzaki si era finalmente deciso a liberarlo, non faceva altro che ripetere a sè stesso che da quel momento in poi le cose non avrebbero fatto altro che migliorare.

L'idea di non essere piu' rinchiuso in quella tremenda cella lo rincuorava abbastanza, sopratutto se pensava che adesso anche lui poteva, finalmente, collaborare alle indagini per la cattura di Kira; chiunque quel delinquente fosse, lo avrebbe catturato, oh sì, per il terrore che aveva seminato nel mondo, per aver stravolto la sua vita e quella della sua famiglia.

Tuttavia, l'idea di essere ammanettato e legato tutto il giorno ad Elle non lo esaltava; nutriva sì, molta stima, nei confronti del detective, ma non al punto di essere contento di esser costretto al suo fianco ventiquattr'ore su ventiquattro...sopratutto perchè non aveva immaginato che avrebbe anche dovuto spogliarsi, mettersi il pigiama e dormire davanti a lui.

E difatti era stato proprio Ryuzaki, a sera tardi, ad intavolare quella discussione.

"Raito-kun, ti si chiudono le palpebre da sole"

Lui aveva avuto un lieve fremito e aveva immediatamente aperto gli occhi.

"Mh?" era stato tutto quello che era riuscito a mugugnare in risposta.

"Gli eventi della giornata ti hanno scombussolato parecchio, scommetto che sei molto stanco. Vuoi andare a dormire? Ho fatto preparare una camera"

Light rimase fermo per un istante, cercando di concentrarsi-- decisamente sì, era totalmente a pezzi.

"Sì, mi...mi piacerebbe, grazie" disse, poi continuò, inarcando un sopracciglio "tu, Ryuzaki?E' vero che non dormi mai?"


Ryuzaki sollevò lo sguardo, pensieroso.

"No, non è vero" rispose semplicemente.

Light rimase per una manciata di secondi a guardarlo in attesa, credendo ci fosse un seguito a quell'affermazione, ma L non disse piu' nulla e stette immobile a ricambiare lo sguardo.

"Vogliamo andare?" chiese, infine, alzandosi.

"C-certo" aveva accettato Light, seguendo l'altro su per le scale, nella camera preparata apposta per loro.

E così ora si trovavano lì, in una stanza abbastanza ampia, con due letti (gli apparivano così invitanti solo perchè era stanco morto?) separati da un piccolo comodino, un armadio, due grandi finestre e un balcone.


Ryuzaki aveva chiamato Watari, si era fatto dare la chiave per aprire le manette che li tenevano legati, quindi l'aveva invitato a mettersi il pigiama.

E a quel punto Light gli aveva ingenuamente chiesto dove fosse il bagno, per potersi cambiare, e altrettanto docilmente Elle gli aveva detto che proprio no, non poteva andare in un altra camera, doveva restare lì.

Provando di secondo in secondo sempre piu' vergogna, Light si voltò e si tolse piano la maglietta.

Non voleva sembrare imbarazzato-- solo l'idea di apparirlo lo faceva diventare ancora piu' rosso; infilò la parte superiore del pigiama e lanciò un'occhiata al di là della sua spalla.

Elle lo stava guardando con la sua solita espressione, e la cosa lo infastidiva non poco.

Chiudendo gli occhi e sbuffando piano, si sbottonò i pantaloni.

Ryuzaki è proprio un guardone! Ryuzaki è proprio un perverso guardone!!

Strinse palpebre e si morse il labbro: perchè proprio in quel momento la vocina di Misa doveva ripetergli nella testa quella maledetta frase?!

Guardone!Guardone!Guardone!

Piu' rapidamente che poteva, Light fece scivolare giu' i pantaloni e se li tolse.

E' proprio un guardone!!

Afferrò nervosamente la parte inferiore del pigiama, incespicando un pochino riuscì a indossarla.

Perveeeersooo..!

Fine, era vestito, coperto, poteva finalmente lasciare andare l'aria che aveva trattenuto fino a quel momento.


Tirando su col naso, si voltò.

"Fatto..." disse, cercando di non far trapelare in alcun modo il leggero imbarazzo che ancora gli colorava le guance.


Ryuzaki annuì e sorrise.

"Perfetto!Possiamo andare a dormire!Sai è da un bel pezzo che non dormo in un letto.."

 

~

 

Era perchè non aveva mai dormito in una stessa stanza con qualcun altro? Perchè non era abituato a sentire un altro respiro e un altro odore, nel buio, oltre al proprio?

Forse era ancora scosso da tutto quello che gli stava capitando?

Fino a due ore prima, avrebbe giurato che, appena poggiata la testa su quel morbidissimo cuscino, sarebbe crollato in un sonno profondissimo.

Invece no, erano ormai passate quasi due ore e mezza, e niente, il sonno era come svanito in un battito di ciglia.

Si sentiva nervoso e teso, come se da un momento all'altro sarebbe dovuto accadere qualcosa di tremendo.

Sospirò ancora.

Si chiedeva se Elle stesse dormendo o no; lo sentiva respirare profondamente, come fanno le persone quando sono perfettamente rilassate.


Si girò piano sul fianco, facendo tintinnare leggermente la catena che lo legava al polso dell'altro.

Ryuzaki aveva gli occhi chiusi, ma non era sicuro che questa fosse una garanzia sufficiente del fatto che stesse dormendo.

Stava coricato di lato anche lui, la gamba destra piegata, l'altra stesa; entrambe le mani erano abbandonate sul cusino, vicino al mento, e se era sveglio, sembrava comunque tranquillo, perfettamente incurante del fatto di star condividendo la stanza con un altro ragazzo (sospettato, fra l'altro di essere, Kira).

Molto lentamente, sollevò la mano sinistra e si grattò delicatamente la guancia.

Un gesto del tutto casuale e incosciente - stava dormendo, ormai era piu' che convinto - che, tuttavia, lo aveva come ipnotizzato.

Aveva seguito con lo sguardo tutto il tragitto compiuto dall'indice al viso, quel lieve tocco, e poi di nuovo indietro, sul cuscino.

E non sapeva il motivo, non aveva idea del perchè, ma aveva provato una fastidiosa sensazione allo stomaco (come quando ti ci si stringe, e ti vien voglia di metterti le mani in faccia, perchè sai che stai miseramente arrossendo, dannazione), e si era sentito pervaso da qualcosa che avrebbe chiamato "tenerezza"-- oh, come era imbarazzante!

Chiudendo gli occhi e sospirando, si costrinse a riposare, con un'unica certezza: Kira era un pazzo, se avrebbe avuto il coraggio di uccidere Ryuzaki.

 

______________________

 

2) "Light-kun, ti andrebbe di fare una piccola pausa?"

Light spostò lentamente lo sguardo dal monitor del computer al quale stava lavorando, per posarlo sul volto del suo peggior nemico, L.

Era un giorno come tutti gli altri, se non fosse stato per il fortissimo temporale che si stava scatenando da qualche ora; erano un paio di settimane ormai che la temperatura scendeva gradualmente, e ora era arrivata anche la pioggia, segno inesorabile che stava arrivando il vero freddo a Tokyo.

Ma a Light, del freddo e della pioggia importava ben poco.

Da quando aveva riacquistato la memoria, stare al fianco del piu' grande detective del mondo, legato per mezzo di quella schifosissima catena, ventiquattro ore su ventiquattro, era diventata la peggiore tortura immaginabile.

Non sopportava i suoi capelli disordinati, i suoi occhioni grandi, scuri e vacui, il suo atteggiamento incurante, la sua bassa voce, lenta e leggermente roca, i suoi vestiti tutti rovinati...

Non sopportava il suo odore, nè tantomeno quello di tutti quegli stupidi dolci che mangiava; gli dava la nausea essere costretto ad osservare come, uno a uno, tutti i pasticcini venivano inesorabilmente presi fra l'indice e il pollice, sollevati, esaminati, quindi infilati in bocca, lentamente masticati e, infine, fatti scivolare giu' per la gola.

"Presto lo farò fuori, oh sì. "

Già.

Era questo l'unico pensiero che lo spingeva ad andare avanti e sopportare, rigorosamente in silenzio, quel maledetto senso di frustrazione, legato principalmente al fatto che era costretto a convivere con Ryuzaki.

Come ogni volta, anche in quell'occasione chiuse per un secondo gli occhi, insipirando profondamente.

"Scusami, Ryuzaki?Ero distratto" Troppo impegnato a pregustare il momento della tua morte, aggiunse, fra sè e sè.

"Ti andrebbe di fare una piccola pausa? Stare troppo tempo davanti allo schermo del PC fa male"

Light si stiracchiò e sorrise.
"Hai ragione, in effetti sono un po' stanco"

Ryuzaki rimase per qualche istante immobile, a fissare il suo amico, poi rapidamente saltò su, in piedi.

"Ti andrebbe di accompagnarmi alla pasticceria? Ho tanta voglia di una torta... con ricotta, mascarpone e marmellata"

Light gli lanciò un'occhiata un po' curiosa, un po' sospettosa.

"Non puoi fartela portare da Watari?"

"E' da tanto che non metto piede in una pasticceria" rispose immediatamente L, annuendo "E' un peccato. E' davvero un posto bellissimo. Vorrei proprio andarci.Vorrei proprio portare anche te, sono sicuro che ti piacerà."

Light inarcò un sopracciglio e fece cenno col capo alla finestra.
"Sta piovendo, molto forte" gli fece notare.

"Già", fu la semplice conferma dell'altro.

Tirando un profondo sospiro, Light si alzò e sbadigliò.

"Va bene, facciamo come vuoi tu. Però sappi che... sei proprio strano" aggiunse, prendendo l'ombrello.

~

"Lo ucciderai., Light, stà calmo. Non preoccuparti. Dà tempo al tempo. Lo ucciderai. Morirà. E allora pagherà per tutto questo che ti sta facendo patire"

Erano passati nemmeno dieci minuti, ed erano già fradici. Il vento aveva piegato l'ombrello, praticamente rompendolo, e così si erano ritrovati a camminare frettolosamente per le strade illuminate, ma quasi vuote, di Tokyo.

Light sentiva le gocce di pioggia, gelide, fitte fitte e insistenti, bagnargli i capelli, le mani e le guance; odiava la sensazione dei vestiti appiccicaticci addosso, del vento freddo sulla pelle e delle scarpe zuppe d'acqua. Odiava dover subire tutto questo per uno stupido capriccio di un tizio che detestava.

Quando veramente credeva che i suoi nervi non avrebbero retto piu', la voce di L interruppe i suoi pensieri.

"Eccoci arrivati, Raito-kun!" esclamò il detective, passandosi una mano fra i capelli e entrando felice nel negozio.

Era un posto accogliente e caldo; le luci colorate mettevano il buon umore solo a guardarle, e il profumo di pan di spagna e zucchero accarezzava dolcemente le narici della clientela.

Le commesse sorridevano gentili, la gente spensierata chiacchierava e discuteva su cosa comprare.

E Ryuzaki sembrava, piu' di tutti, sereno, mentre osservava attentamente i dolci esposti, con il dito che massaggiava lentamente il labbro; Light non riusciva a smettere di fissarlo, quasi incredulo, perchè era impossibile che il detective piu' famoso del mondo, L, proprio quel tipo che sapeva che lui era Kira, e che (ne era sicuro) era anche conscio del fatto che di lì a qualche giorno sarebbe morto per mano sua... proprio lui, adesso, in quel preciso istante, dopo aver fatto praticamente il bagno sotto la pioggia piu' violenta che ricordasse, se ne stava a mormorare a bassa voce i nomi delle torte, sorridendo come un bambino.

"Raito-kun", ancora una volta, la sua voce che, in fondo, doveva ammetterlo, tanto odiosa non era, lo fece sobbalzare.

"Sì?"

Elle si voltò a guardarlo, interrogandolo con quei suoi soliti occhioni (va bene, ammettiamolo, anche gli occhi quando proprio ti guardano in quel modo...non riesci ad odiarli....)

"Meglio ricotta, mascarpone e marmellata o crema chantilly e frutta?"

Mentre ti domandi cosa diavolo sia, questa crema chantilly, non puoi fare a meno di pensare che ...dopotutto.....in fondo..... uhm.......non fa niente. Non lo ucciderai.

__________________

 

3) Quando Light vide Elle affaccendarsi e rovistare qua e là fra le carte e i cassetti della scrivania alla quale, ormai, lavoravano insieme da un bel po' di tempo, beh, avvertì che c'era qualcosa che non andava. Aveva avuto modo di studiare le abitudini del suo avversario, in tutti quei mesi trascorsi insieme, e si era reso conto che era una persona che, in un modo o nell'altro, riusciva sempre a mantenere la calma.

Aveva visto il detective muoversi così freneticamente come in quel momento solo in pochissime occasioni, quando gli scattava l'intuizione o veniva alla luce un importante indizio- il che non prometteva niente di buono.

Significava che si stava avvicinando di un ulteriore passo alla verità; cosa che, ovviamente, lo turbava non poco, essendo lui in persona il famigerato assassino più ricercato del momento, Kira.

Cercando di sbirciare lo schermo del computer dell'altro, Light, nervoso, azzardò un "Qualcosa non va?" , pronunciato nel tono piu' casuale di cui era capace.

Elle non rispose, continuando imperterrito nella sua ricerca.

"Ryuzaki, ti serve qualcosa?" ripetè Light, stavolta alzando un po' la voce.

Elle lo guardò per un'istante, poi spostò lo sguardo sul terzo cassetto a destra, lo aprì e, illuminandosi in volto, estrasse l'oggetto che cercava.

Un paio di cuffie.

Light sbattè le palpebre un paio di volte, osservando il bruno mettersi lo strumento sulle orecchie, gongolante.


"Tutto okay, adesso, non preoccuparti, Raito-kun" disse contento, piantando gli occhi sullo schermo davanti a sè, "ho scaricato un file che cercavo da tempo, e ora voglio godermelo" concluse, facendo un cenno all'altro.

~~

Era passata, oramai, piu' di un'ora.
Light cliccava pigramente il tasto destro del suo mouse, facendo scorrere la pagina di dati che stava esaminando.

Aveva il viso poggiato sulla mano, e ogni tanto sbadigliava. Diavolo, quanto era noioso, starsene così a fingere di leggere un mucchio di nomi e informazioni e altre cose delle quali non ti curavi piu' di tanto.

Stava pensando che quasi quasi avrebbe detto a L che voleva andare a farsi un caffè, quando sentì quello che mai avrebbe immaginato di sentire in vita sua.

Singhiozzi.

Sbalordito, si voltò di scatto.

Era proprio così, L stava singhiozzando.

E, cosa ancor piu' terrificante, minuto dopo minuto quei singhiozzi si stavano tramutando in un vero e proprio pianto; Light aprì e chiuse la bocca due volte, senza emettere nessun suono.
Incredulo, senza nemmeno pensarci, si alzò di scatto e si avvicinò al suo peggiore nemico.


"Ryuzaki....stai bene...?!"

Elle, tutto scosso dai tremiti, mugolò qualcosa.


"Eh?Non ho capito"


"Mfffsauhhndahstelle, 'aito-kun..."

"Ehh?"

L tirò su col naso e fece un profondo sospiro. Poi, lentamente, si asciugò una lacrimuccia con l'orlo della manica sinistra, mentre, alzando il tremante indice destro, indicava lo schermo del PC.


Light guardò.

C'erano tre animali, quello che sembrava un facocero, un leone e un suricato?, stesi per terra, sull'erba, a guardare il cielo stellato.

Sbattè le palpebre.

"Tu...stai piangendo....per il....per.....?" mormorò, troppo scandalizzato per completare la frase.

"Raitokun...Mufasa....lui.... continua a guardarli dalle stelle, lassù...."

Light sentì il cuore stringersi.

Non voleva pensarlo.

Non poteva pensarlo

Non doveva nemmeno provare a pensarlo.

Non l'ammetterò mai, lo giuro. Ma mi fa tenerezza pensò, disperato, mordendosi il labbro e dando piccoli colpetti di conforto sulla schiena di Ryuzaki.

 

  
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