Anime & Manga > Inuyasha
Ricorda la storia  |      
Autore: Adelhait    24/08/2008    5 recensioni
Tutto era cominciato per uno strano e bizzarro scherzo del destino, quando vivi un’esistenza da solo è normale che il freddo silenzio ti sia compagno. Ma ora non più, anche se non ho sopportato lo scalpiccio dei piedi infantili in una casa, come anche quella vocettina squillante che ti perfora i timpani. Non ho mai potuto soffrire la presenza di un ningen, immaginatevi un loro cucciolo...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

dMuta e solare convivenzad

 

 

 

 

Tutto era cominciato per uno strano e bizzarro scherzo del destino, quando vivi un’esistenza da solo è normale che il freddo silenzio ti sia compagno.

Ma ora non più, anche se non ho sopportato lo scalpiccio dei piedi infantili in una casa, come anche quella vocettina squillante che ti perfora i timpani.

Non ho mai potuto soffrire la presenza di un ningen, immaginatevi un loro cucciolo.

Ancora rammento quel giorno d’inverno, la neve cadeva lenta e fuori si gelava, cosa che a me non importava più di tanto, io sono uno youkai e noi non avvertiamo freddo.

Ero comodamente seduto sulla mia poltrona di pelle a leggere, nel mio studio, nel mio enorme appartamento, quando il campanello suonò.

"Dannazione!".

Sibilai, mentre mi alzavo.

Non sopportavo essere disturbato, camminai in direzione della portata, intanto il mio fiuto acutissimo era riuscito a percepire l’odore di vaniglia.

Capii chi fosse e sospirai il suo nome.

"Kagome.".

Aprì la porta e la trovai lì di fronte a me, con quel solito sorriso materno.

Era vestita con un pesante cappotto di lana chiara, con una sciarpa enorme che le copriva il mento, sul suo capo vetteggiava quel bizzarro copricapo con tanto di pon pon, era davvero buffa a vedersi.

"Onii-san posso entrare?".

Assottigliai lo sguardo, ho sempre detestato quell’appellativo che lei ha sempre amato.

Me lo diede il giorno in cui sposò quell’incosciente del mio fratellastro, InuYasha.

Scossi il capo e la feci entrare, ma d’un tratto notai qualcosa era attaccata al suo cappotto, una manina seguita da un profumo zuccheroso di caramelle.

Piegai il capo curioso, quando intravidi una visino paffuto che mi guardava.

"Oh, lei è Rin".

Disse ridendo Kagome, mentre abbassava il viso.

"Su, fatti vedere…non fare la timida".

La vidi uscire titubante da dietro di lei, mi guardava negli occhi senza timore.

Due grandi occhi neri come l’oblio.

Era vestita con un semplice cappottino rosso, i capelli erano leggermente arruffati perché si era levata il cappello, ed ora loro cadevano un po’ scomposti sulle spalle.

Il viso era tondo, ma pallido.

Era piuttosto bassa, quanti anni poteva avere?

Quando.

"Ha sei anni".

Mi disse Kagome, mentre si abbassava ad aggiustarle i capelli con la mano, era davvero materna nei confronti di quello scricciolo.

Chiusi la porta, quando Kagome disse.

"Rin da oggi tu vivrai qua".

Mi irrigidii di colpo, quando sentii quella frase.

Cosa?

Quella femmina vivrà con me?

Mi voltai veloce a guardare quella insulsa ningen-cognata, dire quell’abominio.

Lei mi fissava e sorrideva, cosa davvero irritante.

"Cosa? Non ho compreso bene ciò che hai appena detto".

La vidi rialzarsi e avvinarsi a me, sempre con quel sorriso, che ora mi dava il volta stomaco.

"Su, Onii-san hai capito bene. La piccola Rin vivrà con te, vedi tu sei solo, lei è sola quindi…vi farete compagnia".

Pazza! Incosciente!

Furono queste le parole che rimbombavano nella mia mente, mi trovai a ringhiare.

"Cosa? Stai per caso scherzando?".

"No, non lo farei mai e tu lo sai benissimo…ma ti prego prendila con te, non ha nessuno al mondo".

Si era voltata a guardare quella bimba, che ora ci fissava in muto silenzio.

I suoi occhi erano davvero tristi, ma esprimevano fierezza.

Ricordo che sospirai, mentre socchiudevo gli occhi, quella situazione era davvero stramba.

"Oh, grazie Onii-san, lo sapevo che avresti accettato".

Sentii Kagome abbracciarmi e darmi un bacio sulla guancia, cosa che mi diede molto fastidio, ma il quel momento la situazione mi aveva paralizzato quindi impossibilitato a reagire.

Vidi Kagome dare un bacio alla piccola ed uscire di casa, sempre dopo aver portato dentro la romba di quella mocciosa.

Ora eravamo soli.

Soli in quell’immensa casa, che ora per me era divenuta stretta.

Restammo a guardarci in un muto silenzio, per la prima volta mi sentii in imbarazzo, cosa davvero umiliante.

Mi scostai e mi diressi verso la mia poltrona, sospirai, mentre riprendevo il libro per poi riporlo nella libreria.

"Così ti chiami Rin?".

Le domandai senza guardarla, non sentii nessuna risposta.

"Non sai parlare?"

Di nuovo silenzio, mi voltai infastidito, non ho mai sopportato che una persona non rispondesse alle mie domande, ma ciò che vidi mi lasciò senza parole.

La piccola si sforzava di parlare, ma non ci riusciva, muoveva la bocca, ma non emetteva nessun suono…perché?

D’un tratto la vidi abbassare il capo, mi avvicinai a lei e le posi una mano su di esso.

"Non sei in grado di parlare, giusto?".

Annuì con il capo.

"Non fa nulla".

Ma poi d’un tratto la vidi rialzare il viso e guardarmi in faccia, mi lasciò senza parole ciò che fece…mi sorrise.

Un sorriso di pura innocenza.

Fu quello a conquistarmi, fu quello l’inizio della nostra convivenza.

Una convivenza muta e solare…

 

Fine.

 

______________________

Scritta così di getto, quando la notte non dormi per via di brutti pensieri…non so se vi sia piaciuta, ma volevo immaginare una cosa ben diversa dal solito incontro tra Rin e Sesshoumaru ^^.

Voglio precisare che qui Rin è muta, forse scriverò un seguito, ma se ci sarà lei rimarrà sempre così ^^.

Un bacio a chi leggerà e a chi commenterà ^^…a presto.

   
 
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: Adelhait