- Bacio voodoo.
Tasto la catatonia inversa
di un’impronta muta,
narici gargantuesche
che inalano maree fumanti,
distillazioni mnemoniche
di gemiti in bicchiere,
mandibole nere di volti divelti
tolti
dai quei dedali domestici
a bruciare soli pronostici
sotto lanterne incinerate.
Ho tastato le libre rettili
dei tuoi cigolii vertebrali,
mugolii anali
che mi parlano di piedi bucati
annegati
negli zoo d’idrogeno soffuso
e carni ricolme di suicidari
folti-incolti,
molestie narcotiche
ad assediare città cadute
dalle trachee fumarie
che parlano di mantra unti
sotto suole di azoto
e scuole come aiuole bruciate;
gli angoli si sono interrotti
in piedistalli ricurvi
di cenere dorata,
i seni mugolano crocefissi
sulle tangenziali spermatiche
di una decade incallita.
Ho un fungo nell’encefalo
che si moltiplica,
clonazioni-detonazioni
sputate come parti salivari
amari
da ceneri atomiche
che cadono
sotto iniezioni plumbee
di venti spenti,
mentre due amanti-infanti
si uccidono le lingue già morte
con un bacio voodoo
di benzedrina vibrante.