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Autore: Nympha Rubix    01/07/2014    4 recensioni
A volte, per un bene più grande, bisogna unire le forze. E quando appare un nuovo nemico, Clark e Lex dovranno collaborare...
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Chloe Sullivan, Clark Kent, Lex Luthor, Lois Lane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lex trovò ironico che proprio nel momento in cui la maniglia della porta si abbassava, un tuono rumoreggiasse al di fuori della finestra, come a fare da contrappunto al momento.
Quando la porta si aprì, il volto di una giovane donna apparve in uno spiraglio di luce. Aveva un'espressione contrariata: era lampante che avrebbe preferito stare in un qualsiasi altro posto, perfino in una gabbia di leoni, piuttosto che entrare in casa sua.
Il castello era stato distrutto, ma ora Lex si era preso l'incarico di riportarlo al suo antico splendore. D'altronde, era stata la sua casa per anni, anni in cui aveva attraversato tanti momenti che avevano stravolto la sua vita, e per quanto ora fosse ad un punto nuovo, faceva ancora fatica a lasciarsi il passato alle spalle. Anche se tecnicamente non era il suo, ma quello del vero Lex, di cui lui era solo una copia perfetta.
Si ricordava della giovane donna. Era sempre stata una spina nel fianco, ma era anche una delle poche donne che erano davvero riuscite a guadagnarsi il suo rispetto, un numero talmente esiguo da poterle contare sulle dita di una sola mano.
Abbassò lo schermo del computer fino a chiuderlo del tutto, mentre alzava gli occhi su di lei, curioso di sapere perché mai avesse insistito tanto per incontrarlo.
Si alzò e da vero gentiluomo le indicò una sedia.
"Chloe! E' un piacere vederti. Prego, accomodati."
Chloe gli lanciò uno sguardo in tralice, tra il sospettoso e il minaccioso, rimanendo ferma dove si trovava. "Fossi in te risparmierei le buone maniere per qualcuno che non ti conosce bene, perché è difficile che tu possa incantarmi a questo punto...", sibilò, mentre appoggiava la sua borsa sulla sedia, rifiutandosi però di sedersi, quasi temesse che se l'avesse fatto non sarebbe più stata in grado di uscire da lì.
Lex schioccò le labbra, leggermente piccato, ma sapeva che lui e Chloe la pensavano in maniera diversa sui fatti che erano intercorsi in tutti quegli anni, e sapeva bene che lei era al corrente di molte sue malefatte, quindi decise di versarsi semplicemente dello scotch in un bicchiere e berci su.
Mentre versava il liquido ambrato, puntualizzò: "Beh, non sarò in grado di incantarti, ma ci deve pur essere un motivo se ora sei qui...".
Le lanciò un'occhiata di sottecchi. La ragazza aveva abbozzato e sembrava non sapere come replicare. Sembrava anche visibilmente preoccupata.
"Infatti c'è un motivo, ed è anche un motivo dannatamente buono", sussurrò.
Quella frase riscosse l'attenzione che Chloe sperava. Lex la guardò attentamente, accigliato, improvvisamente interessato.
Tornò a sedersi alla scrivania, in silenzio. Per qualche minuto nella stanza nessuno dei due parlò, e il fragore della pioggia che stava imperversando sembrava amplificato.
Bevve un sorso, lentamente, riflettendo. Sapeva bene che Chloe non si sarebbe mai rivolta a lui se non ci fosse stato in ballo qualcosa di grosso. All'improvviso gli venne in mente una domanda: Clark sapeva che lei sarebbe venuta qui? E se sì, che cosa ne pensava?
La guardò dritta negli occhi, che avevano assunto una luce grigiastra con la luce plumbea che veniva da fuori. "Ti ascolto..."
A quel punto Chloe sembrò tornare a sospirare dopo un periodo lunghissimo, si precipitò a sedersi sulla sedia, eliminando ogni reticenza, e cominciando a frugare nella borsa.
Tirò fuori il suo portatile e una chiavetta USB, che collegò una volta che il pc era avviato, cosa che richiese qualche minuto, dopodiché lo girò verso di lui.
Sullo schermo c'erano delle fotografie satellitari, che mostravano degli strani simboli. Ricordavano quelli alieni che spesso si erano visti a Smallville  e che, in qualche modo, erano collegati a Clark. Le rivolse un'occhiata interrogativa e lei si affrettò a spiegare.
"Bene... cominciamo col dire che non dobbiamo prenderci in giro. Entrambi sappiamo la verità su Clark, perciò non ti starò a spiegare tutto per filo e per segno. Ti basti sapere che questi simboli sono apparsi nelle scorse notti, per la precisione da circa una settimana. Clark sa con certezza che sono rivolti a lui, ma..." a quel punto si interruppe, sembrava non sapere come continuare, e dopo qualche esitazione aggiunse: "Ma non riesce a interpretarli. Non conosce questi simboli, ha potuto comprendere solo il suo nome, ma tutto il resto gli è oscuro..."
Lex riguardò le immagini, cercando di scovare qualsiasi cosa potesse essere interessante, ma sapeva bene che era al di là delle sue possibilità. "Continuo a non capire. Cosa c'entro io?"
Chloe si sistemò meglio sulla sedia, incerta. Portò una mano ai capelli e si scostò nervosamente una ciocca bionda dal viso. "Tu.... beh, sei l'unico che può darci le risorse per poterci difendere. So che in passato ci sono stati degli screzi, ma questo potrebbe essere il preludio di una minaccia, che potrebbe coinvolgere tutti, compreso te". L'affanno nella sua voce rivelava l'urgenza che provava e lo guardava praticamente supplicandolo. 
Chloe riusciva ad essere incredibilmente convincente, e lui lo sapeva bene, ma c'era un tarlo che gli impediva di andarle incontro.
"Che ne è di Oliver Queen? Da quel che mi ricordavo eravate ottimi amici, e lui potrebbe offrirvi le stesse risorse che potrei offrirvi io..."
Chloe gli rivolse un'occhiata spazientita: "Sai bene anche tu che non è vero. Detesto ammetterlo, ma tu sei un bel passo avanti a lui in questo, i materiali di cui disponi nei tuoi laboratori, gli scienziati che lavorano per te.... Sono sempre il meglio che c'è sul campo. So bene quanto tu sia paranoico quando si tratta di nemici, e in questo caso è un bene: la tua paranoia fa sì che tu sia incredibilmente perfezionista. E, mi spiace nei confronti di Oliver, ma questo significa che tu potresti riuscire a difenderci meglio di quanto possa fare lui..."
Chloe stava cercando di ammansirlo con qualche moina o credeva davvero a quello che diceva? Non riusciva a capirlo, e questo lo infastidiva vista la sua spiccata abilità nello scoprire le vere intenzioni di chi aveva davanti... 
Pensò che, se avesse accettato, probabilmente lui e Clark avrebbero dovuto collaborare, e questo gli avrebbe dato un enorme vantaggio. Sarebbe stato molto conveniente per lui accettare. Loro avrebbero dovuto per forza fidarsi di lui...
"Chloe...", cominciò lui, mentre si allungava sulla scrivania, appoggiando bene i gomiti e incrociando le mani. "Ti prometto che farò qualsiasi cosa per mantenere la salvezza di questo pianeta. Qualsiasi cosa", le disse, mentre la guardava negli occhi. Chloe rabbrividì: quello sguardo cupo la metteva a disagio e aveva l'impressione che Lex avesse dei motivi ben più oscuri dietro al suo consenso. 
   
 
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