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Autore: Arain    01/07/2014    1 recensioni
Dal testo.
“Emma Swan non voleva andare al ballo della scuola. Aveva continuato a ripeterlo mentre osservava la rappresentante del comitato organizzativo appendere la locandina nella bacheca della scuola; mentre comprava il biglietto con le sue amiche; mentre sceglievano insieme l'abito, mentre si stirava i capelli con la piastra, mentre si metteva i tacchi (assicurandosi di portare le scarpe basse di ricambio accuratamente avvolte in una busta di plastica) e mentre scendeva dalla macchina-furgoncino del padre di Mary, che gentilmente le aveva accompagnate.”
Prima AU in assoluto che scrivo, spero di aver rispettato a grandi linee le dinamiche dei personaggi. CaptainSwan. Acceni di altri pairing canon e non.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Pairing principale: CaptainSwan

Pairing (solo accennati) presenti:

Charmings

OutlawQueen

Rumbelle

MulanxAurora

RubyxAugust

ArielxErik

P.S. Per altre delucidazioni leggete le NOTE in fondo!

 

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Emma Swan non voleva andare al ballo della scuola. Aveva continuato a ripeterlo mentre osservava la rappresentante del comitato organizzativo appendere la locandina nella bacheca della scuola; mentre comprava il biglietto con le sue amiche; mentre sceglievano insieme l'abito, mentre si stirava i capelli con la piastra, mentre si metteva i tacchi (assicurandosi di portare le scarpe basse di ricambio accuratamente avvolte in una busta di plastica) e mentre scendeva dalla macchina-furgoncino del padre di Mary, che gentilmente le aveva accompagnate.

Purtroppo però si trattava del suo ultimo anno alla Storybrooke High School, e le sue amiche l'avevano praticamente costretta ad andare.

E ora, mentre osservava le luci soffuse della sala parzialmente vuota, stava ancora pensando che era stata una pessima idea venire.

Era seduta ad un tavolino con le sue amiche storiche: Mary Margaret, Mulan, Aurora e Ruby. Di recente aveva trovato una buona intesa anche con Ariel e Belle, ma tutte in una macchina non ci stavano, quindi si erano date appuntamento direttamente alla festa.

Sapeva già come si sarebbe svolta la serata: le foto di rito, il giro per la sala a salutare amici e conoscenti, qualche ballo indefinito rigorosamente su musica da discoteca e qualche drink per accendere la serata; poi Mary sarebbe scomparsa con il suo ragazzo, David; Mulan e Aurora si sarebbero imboscate da qualche parte per stare insieme in santa pace (anche se avevano fatto coming out già da due anni subivano ancora i commenti e gli insulti da parte di alcuni bulletti della scuola). Invece da quel che aveva capito Ariel faceva coppia fissa da qualche tempo con un certo Erik, di cui era presissima... e Belle... beh lei era un caso a parte. Aveva una relazione intensa ma complicata con un ragazzo più grande di loro di un paio d'anni che faceva già il college. Emma sapeva che Robert, il ragazzo, amava Belle, e che lei amava lui alla follia, ma a causa della differenza di età e della lontananza spesso nascevano malintesi e litigi per cose futili: ad esempio, una volta una sgualdrina di nome Zelena ci aveva provato con Robert, che non aveva detto nulla a Belle; lui naturalmente aveva respinto le avance, ma qualcuno li aveva visti e le voci erano arrivate alla sua amica, che aveva fatto una scenata assurda al suo ragazzo nel parcheggio della scuola. Lui si tirava sempre indietro mentre lei cercava sempre di spronarlo: quella sera era un notevole passo avanti per loro, perché Belle l'aveva convinto per la prima volta ad accompagnarla al ballo della sua scuola.

Qualcuno avrebbe potuto pensare che comunque le rimaneva la compagnia di Ruby, ma solo se non l'avesse conosciuta bene quanto Emma: la ragazza era sempre in cerca di avventure (che solitamente si limitavano a una pomiciata in macchina e a qualche palpeggiamento, nulla di più) e in una serata come quella non se ne sarebbe rimasta certo tranquilla.

Emma sospirò e pensò che in ogni caso erano tutte davvero molto carine, nei loro abiti da sera. Anche se il regolamento prevedeva che il taglio dei vestiti arrivasse al massimo al ginocchio, a giudicare da certi mini abiti che sembravano più dei costumi da bagno interi i professori avevano deciso di chiudere un occhio per quella serata. Lei indossava un tubino nero stile Colazione da Tiffany, con spalline larghe e scollatura lievemente squadrata, rigorosamente attillato e rigorosamente nero. Le décolleté (nere) che indossava le facevano male ai piedi anche stando seduta e già pensava con ardore alle sue comode converse nel guardaroba.

Mulan e Aurora avevano optato per indossare un vestito identico a parte per il colore, lungo fino ai piedi, che assomigliava ad un Kimono con quella enorme fascia legata in vita e le maniche lunghe e ampie. La prima aveva la versione in azzurro mentre la seconda in rosa.

Mary aveva un vestito da vera principessa: taglio stile impero, gonna larga e lunga fino ai piedi, di un delicato color panna. Emma l'ammirava per aver avuto il coraggio di indossare un abito così vistoso e così... principesco, ma Mary Margaret era fatta così: persa nel suo mondo fatato.

Ruby era la più disinibita: abitino rosso fuoco senza spalline, aderente, con una scollatura vertiginosa sia davanti che dietro, tagliato dieci centimetri abbondanti sopra il ginocchio; la cosa che colpì di più Emma, però, furono le scarpe rosse tacco dodici che indossava: sapeva per certo che non aveva portato nessun cambio, e si chiese come avrebbe fatto a sopravvivere alla serata con i piedi ancora attaccati al corpo.

Mentre il suo sguardo vagava per la sala, decorata con qualche palloncino e qualche striscione sparsi un po' a caso (non si erano sprecati molto per le decorazioni quest'anno), vide entrare Regina e Robin, ovvero i futuri Re e Reginetta (ah ah, divertente) del ballo.

Regina, snella ma formosa, con i capelli neri tagliati corti e luminosi occhi marroni, splendida nel suo abito lungo attillato, nero con inserti rossi, accollato sul davanti ma con un'ampia scollatura sul retro, non era la tipica ragazza più bella della scuola spocchiosa e piena di sé, superiore agli altri mortali; o meglio, l'era stata fino a pochi mesi prima, prima che per una serie di (s)fortunati eventi si fosse trovata a lavorare ad un progetto molto importante per i crediti scolastici con Emma, Mary e Belle. Dopo i primi momenti di contrasti avevano deciso di seppellire l'ascia di guerra e di concentrarsi sul lavoro (tutte volevano entrare al college, e possibilmente in uno di quelli buoni): in questo modo avevano cominciato a conoscersi e avevano scoperto che Regina era una ragazza insicura come tante, con una madre assillante e un padre sempre permissivo ma molto assente. L'incontro con Robin e la loro storia d'amore aveva decretato il definitivo cambiamento di Regina. O almeno così sperava Emma, che in lei aveva trovato un'amica sincera e premurosa.

La ragazza le sorrise, notando il suo sguardo, e si mosse per avvicinarsi al loro tavolo, mentre Robin passava a salutare i suoi amici, scherzosamente definiti “compagni della foresta” perché facevano parte della squadra di tiro con l'arco della scuola.

Con Regina si scambiarono i soliti “Ragazze come siete belle!” “Anche tu! L'abito è un amore!” “No ma voi sembrate delle modelle!” “Parla la racchia, vero?” e così via.

Come se si fossero messe d'accordo nello stesso momento arrivarono anche Belle e Ariel, la prima con un abito al ginocchio dorato tagliato sotto il seno, davvero molto grazioso, e la seconda con un lungo vestito verde aderente e senza spalline che la faceva sembrare una sirena.

La serata procedette più o meno come aveva previsto Emma: ben presto si ritrovò nuovamente seduta al tavolo con Ruby, mentre le altre erano sparite con i rispettivi partner.

Ad un tratto dalla marea di gente che ingombrava la pista da ballo spuntò un ragazzo alto e muscoloso: a giudicare dai pettorali Emma giudicò che facesse parte della squadra di football. Aveva chiaramente puntato Ruby, che a quanto pare conosceva il tipo, dato che lo apostrofò con un “Ehi, August!” e si fiondò a ballare con lui.

Sospirando Emma afferrò il suo bicchiere, ormai quasi vuoto, e si mise a giocherellare con la cannuccia.

Aveva temuto questo momento, non solo perché era rimasta da sola (quello non era un grosso problema, a lei non dispiaceva avere del tempo da passare con se stessa) ma perché i suoi pensieri scivolavano inevitabilmente verso un unico argomento: Neal, il suo ex, morto da qualche mese in un incidente d'auto. Quando era successo la loro storia era già finita, ma lui era stato la sua prima vera cotta, la sua prima storia importante. Era difficile da dimenticare.

Ultimamente, inoltre, si era trovata a passare più tempo con Killian Jones, uno studente decisamente non modello, che aveva perso una mano nello stesso incidente in cui era morto Neal. Ora, alle feste, portava un uncino, al posto della protesi, e per questo lo avevano soprannominato Hook.

Lui e Neal erano stati migliori amici fino all'anno prima, quando il suo ex aveva scoperto che Killian era innamorato di lei. Non che ci avesse provato in modo esplicito con lei o le avesse mai dato fastidio, ma con quella sua aria da cattivo ragazzo sempre nei guai sembrava sempre che approcciasse qualsiasi essere di sesso femminile.

Neal si era sentito minacciato, e aveva litigato pesantemente con lui, accusandolo di tramare alle sue spalle per soffiargli la ragazza. Questo purtroppo l'aveva portato solo a rompere un'amicizia decennale e a diventare sempre più geloso nei confronti di Emma, che alla fine non era più riuscita a reggere e l'aveva mollato.

Dopo un po' lui si era reso conto dei suoi errori e l'aveva cercata per scusarsi e per chiederle una seconda occasione. Lei ci stava ancora riflettendo quando l'avevano chiamata per informarla dell'accaduto.

Il fatidico giorno dell'incidente lui e Killian stavano andando insieme al mare per passare una settimana sulla barca dei genitori di Killian dopo essersi riappacificati, per riconsolidare la loro amicizia.

Dopo il disastro Emma e il ragazzo si erano sostenuti a vicenda nel loro dolore e avevano cominciato a passare sempre più tempo insieme; avevano scoperto di avere tanti interessi e tante passioni in comune, di ridere per le stesse battute e di detestare le stesse cose, ma ad entrambi sembrava di star facendo un torto a Neal.

Per questo negli ultimi tempi si erano allontanati, ed un altro dei motivi per cui Emma non voleva andare al ballo era che non voleva vederlo, né da solo né in compagnia di un'altra ragazza.

Ma alla fine al ballo ci era andata.

Emma non si era mai ritenuta una persona fortunata, semmai il contrario.

Infatti tra la folla di persone che ondeggiavano al ritmo della musica da discoteca sparata a palla vide spuntare un viso che ormai le era diventato famigliare: capelli neri disordinati, barba un po' incolta, occhi azzurri e sguardo penetrante; un corpo snello ma muscoloso, fasciato da una semplice maglietta nera e da un paio di jeans scuri (non era mai stato il tipo da vestire formale); Killian Jones, signori e signore.

E puntava decisamente verso di lei.

-Dobbiamo parlare!.- Gridò cercando di sovrastare il frastuono.

-Ora?- Urlò Emma di rimando.

-Ora!- Confermò lui pacato.

Lei lo guardò per un attimo, accertandosi che fosse sobrio.

Accertandosi anche che le sue gambe l'avrebbero retta. Sentiva le ginocchia tremare.

Lui la fissò, le afferrò un braccio e le indicò una delle porte laterali con un cenno. Si incamminarono verso l'uscita facendosi largo tra la folla a spintoni e quando finalmente uscirono ad entrambi sembrò di rinascere.

Fortunatamente la sala scelta per il ballo si trovava accanto ad un parchetto, nel quale trovarono una comoda panchina dove si sedettero.

Stettero in silenzio a lungo, Emma cercando qualcosa di non imbarazzante da dire e Killian cercando il coraggio per iniziare la conversazione.

-Sei davvero bellissima. Il nero è il tuo colore, Swan.-

Era solo un'impressione di Emma, o a Killian tremava un po' la voce?

-Grazie, Hook.-

Il ragazzo si guardò l'uncino, quasi sovrappensiero.

-La prima volta l'ho messo per una scommessa, poi ho scoperto che mi piaceva. È divertente osservare la faccia della gente quando vede l'uncino per la prima volta.-

Emma vide spuntare sul suo viso il solito sorriso malizioso che aveva imparato ad amare.

Come ad amare?

-Cosa volevi dirmi?- Gli chiese con un tono più brusco del normale.

Killian sussultò, poi sempre fissando l'uncino cominciò a parlare:

-Ho provato. Ci ho seriamente provato a starti lontano, ma non ci riesco. Non pensavo che avrei mai provato sentimenti simili per una persona, sono troppo forti e ormai hanno radici troppo profonde per essere soffocati.-

Sollevò lo sguardo, sofferente, e piantò gli occhi in quelli di Emma, che sentì che le stavano scavando l'anima.

-Killian...- Riuscì solo a mormorare.

-Mi sono chiesto più volte perché? Perché mi susciti queste emozioni? Sei la ex del mio migliore amico, che non può nemmeno darmi un pugno se ci provo con te! Perché devi essere tu?-

La ragazza sussultò sentendo parlare di Neal, ma il suo cuore era diviso in due: anche se non lo aveva ammesso nemmeno a se stessa fino a quel momento, anche lei provava qualcosa di più di un semplice affetto per Killian. In quei mesi dopo la morte di Neal l'aveva visto cambiare, maturare, diventare una persona su cui fare affidamento.

Le sembrava che quei sentimenti fossero una colpa, un tradimento alla memoria di Neal.

Sentiva che le parole del ragazzo corrispondevano a ciò che lei provava.

-Ma poi mi sono detto che lui non c'è più: non so se esiste un posto migliore di questo; lo spero. Gli auguro di trovarsi lì. Lui non c'è più: ora ci siamo noi. Noi, io e te, siamo qui, ora. La nostra vita continua, non può bloccarsi, fermarsi per sempre a com'era quando lui era ancora con noi. Fa male, molto male, ma dobbiamo andare avanti.-

Si fermò un attimo, gli occhi sempre fissi in quelli di Emma, che sentiva le lacrime scorrerle sulle guance.

-Non avrei mai pensato che mi sarei innamorato di te, ma è successo. Ti amo, Emma, e dovevi saperlo. Non mi sento in colpa, non sto tradendo Neal: lui avrebbe voluto che noi vivessimo anche per lui. Io ti amo, e tu dovevi saperlo. Mi dispiace se ti fa male.-

A questo punto si fermò e distolse lo sguardo da lei.

Emma era immobile, il respiro fermo e le lacrime sulle guance.

Killian la amava. Neal l'aveva amata. Lei aveva amato Neal. E ora?

Ora... ora amava il ragazzo seduto di fianco a lei, che le aveva appena donato il suo cuore.

Le parole di lui l'avevano colpita al cuore, facendo crollare le sue barriere: in realtà la sua paura più grande era quella di soffrire ancora; dentro di sé sapeva che Neal avrebbe voluto che lei andasse avanti; sapeva che non lo stava davvero tradendo, perché lui l'aveva amata, e desiderava il suo bene.

E se ora era Killian a farla stare bene, dovunque lui si trovasse, sapeva che l'avrebbe accettato.

Lei aveva paura di soffrire ancora, di cadere di nuovo nel baratro del dolore, ma questa volta senza avere un Killian Jones pronto a sostenerla.

Sentiva anche, però, che aveva una seconda occasione per essere felice.

“A che serve respirare, se ci si dimentica di vivere?”

Le aveva detto una volta Neal.

Fu questo il motivo che la spinse ad afferrare il viso di Killian e ad appoggiare le sue labbra sulle sue.

Si staccò subito, lo guardò negli occhi sussurrò:

-Ti amo anch'io.-

A quel punto il ragazzo le afferrò il mento e cominciò a baciarla con passione, ma al contempo con una dolcezza incredibile.

Emma in seguito se non avrebbe saputo dire per quanto tempo rimasero su quella panchina, in silenzio, stretti l'una all'altro, a baciarsi sotto le stelle.

Ma nemmeno le sarebbe importato ricordarselo.

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE.

Un paio di cosette:

  • è la prima AU che scrivo, quindi spero di aver mantenuto IC i caratteri dei personaggi. Se qualcuno mi volesse segnalare il contrario, sono prontissima a mettere la notazione OOC.

  • Due dei pairing accennati presenti non sono canon: MulanxAurora e RubyxAugust. Per quanto riguarda il primo, mi sarebbe davvero piaciuto che sviluppassero il legame tra queste due, anche solo come amiche, ma purtroppo non è successo. In quanto a Ruby e August non lo so, me li sono sempre vista bene insieme.

  • Ovviamente ho dovuto cambiare e manipolare alcuni degli avvenimenti della serie: la morte di Neal e la perdita della mano di Hook, per esempio.

  • Questa storia non tiene conto né di Henry, né di Marion (Marian?), né di Milah, né di altri personaggi non nominati.

E dopo queste più che esaustive note non posso che augurarvi (in ritardo) buona lettura e ringrazio in anticipo tutti i lettori e tutti i recensori!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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