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Autore: Rainbone    02/07/2014    3 recensioni
Dopo probabilmente più di un anno di lontananza torno su efp con una OS su Teen wolf.
Sono un po' arrugginita riguardo alle introduzioni infatti mi trovo nel panico più totale.
Come dice il titolo la storia avrà come tema la Ricorrenza dell'anniversario dell'incendio di casa Hale. In una notte di luna piena, che ho scoperto il fenomeno influenza anche i ritmi di sonno umani, Derek non riesce a controllare la trasformazione e Stiles s'incammina insonne per la riserva.
Sarebbe dovuta essere una rossa ma, accidenti, Bambi Stilinski è troppo tenero per metterlo in una OS erotica/violenta.
La storia è raccontata in parallelo. Da un lato gli eventi della notte dell'anniversario, dall'altro quelli della mattina successiva.
Vi prego non uccidetemi.
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Lo specchio del bagno della casa di Stiles rimandava un'immagine distorta e crepata dalle righe degli squarci che decorano la superficie cristallina.
Il viso consuetamente bianco di un pallore  naturale e candido appariva ora cianotico. Le labbra bluastre screziate di piccole ferite luccicanti di sangue sbocciavano come tracce di more del peccato in mezzo alla trasparenza delle guance.
Un naso tondo, appena un po' gocciolante e con la punta violetta come per il freddo in tono con i profondi solchi sotto gli occhi di un nocciola tetro e spento.
Le palpebre screpolate si calarono sulle iridi liquide e assenti, una delle due, quella macchiata da un ematoma violaceo e gonfio, fece un po'male nello scivolare a baciare la palpebra inferiore.
Stiles tremò appena quando il sipario si aprì dinanzi ad  un orribilmente realistico spettacolo di sangue.

 
La riserva era pregna di un odore di radici zuppe di pioggia e fiumi straripati. I sentieri senza confini tra gli alberi portavano l'eco confusa dei passi incerti di Stiles che si inoltrava fantasma in mezzo ai raggi venerei della luna ingannatrice. 
I rami ossuti si articolavano in un disegno labirintico in cui gli artigli degli alberi si intrecciavano gli uni agli altri su uno sfondo di candore lunare che portava nel bosco un'inudibile serenata di morte.



 
Si toccò il sopracciglio congestionato e vermiglio del sangue vivo che ancora lo iniettava. 
Nel cielo il sole cominciava a sorgere e l'orizzonte in mezzo alle case sfumava di un velo di cenere e indaco che più vicino alla terra si scaldava di ambra e rosa. La volta del mondo non mostrava più la luna che quella notte aveva alzato le punte sulle note macabre di una danza infernale.  Eppure l'argento del demonio, l'astro senza luce, la figlia illegittima della galassia era ancora nel cielo invisibile a vegliare sulle ferite di Stiles. 



 
Tra le foglie si faceva strada il ritmo incostante di una melodia di ansiti e ringhi. In mezzo al bosco le creature muovevano la loro natura e la foresta si faceva carnefice e sanguinosa.
Sovrana e occulta, regnava nel mezzo della riserva la misteriosa villa andata in fiamme, ospite  del lamento inudito dei cuori di fuoco. Seduto sul pavimento a gambe larghe stava Peter Hale, uno dei pochi superstiti dell'omicidio. Nel petto la smania febbrile della luna piena, negli occhi la scintilla animale della vendetta. 
L'anniversario dei morti. Il compleanno del tradimento.



Beacon Hills si svegliava un giorno dopo la ricorrenza dell'incendio di casa Hale. 
Stiles con gli occhi umidi fissava il riflesso sfregiato nello specchio. Si avvicinò alla superficie ed esaminò con odio le ferite vive che gli spaccavano il viso.
Il calore del fiato interrotto adombrò a chiazze il vetro occultando velatamente la faccia costellata di piccoli nei.
Il sole si levava tiepido nel cielo e si faceva vicina l'ora in cui avrebbe dovuto lasciare il rifugio sicuro della sua casa. 



 
Con le mani appoggiate sul legno lercio e combusto delle assi del pavimento, Peter Hale arrangiava una canzoncina con le dita a tamburellare.
Nel bosco il suo sangue, quello di sua sorella attraverso i suoi semi, latrava di dolore e non trovava più appiglio alla rabbia che gli scorreva cinerea nelle vene.
Tale figura selvaggia e sporca si palesò dinanzi al giovane diciassettenne  dagli occhi assonnati e la mente senza riposo.
La luna piena ha effetti sul sonno.
Gli occhi dell'alpha luccicarono di sangue e Stiles riconobbe sul corpo del licantropo il tanfo di polvere mischiata con l'odio e di bruciato e di cuore marcio.
Pronunciò il nome dell'uomo trasformato dalla luna.
Derek.
Un ringhio gli rispose e gli occhi di fiamma si sciolsero nella giada violenta consueta della natura umana del lupo.
Hale. Derek hale.
Ringhiò l'alpha e in suoi occhi si accesero di nuovo. 



Si guardò le mani costellate di minuscole ferite e con leggero tremore se le portò sull'addome dove con vergogna e disgusto tastò gli effetti della luna e dell'anniversario.
Si denudò della t-shirt azzurra e chiazzata di sangue ed altre miscele indistinguibili. Poi fu la volta dei jeans, anche questi putridi e fetidi, che lasciò cadere attorno alle caviglie scoprendo le ginocchia viola di lividi.
Tremò.


Il viso di Derek si sciolse marcando i tratti umani del lupo. Le labbra si distesero in una riga severa e la voce dura fluì fuori dalla bocca pallida.
cosa vuoi stiles?
 



non riesco a dormire.
sussurrò piegando il capo verso lo specchio, guardandosi con ribrezzo.
Entrò nell'abitacolo della doccia e girò la manopola dell'acqua fredda.


 
Gli occhi dell'Alpha scintillarono di carne. Nell'aria pregna profumo umido di terra fresca, si diffuse l'odore carico di tempesta e morti.
Derek poteva sentire le dita di Peter tamburellare sulle assi di legno.


 

Con la mano sul vetro della doccia picchettò con le unghie corte. I brividi gli lavarono via il sangue e gli umori che gli impiastravano la schiena, le cosce, l'intestino.
Tutto era sporco.



 
La rabbia era un'ancora. L'alpha ringhiò nelle orecchie del giovane che indietreggiò spaventato e furono preda e predatore.
Vittima e carnefice.
Le leggi della natura sovrane in una corsa all'animale più potente. Quando Stiles cominciò a correre il petto gli si riempì di battiti.
La danza della luna gli gonfiava i timpani e gli artigli gli strappavano i vestiti ad ogni passo che la creatura  gli era più vicina.
Peter smise di suonare.
Derek strappò i tendini in un balzo che lo fece schizzare fulmineo sul corpo dell'adolescente.


 

Il sole sorto su beacon Hills  non portava via la notte dagli occhi di stiles. Con disgusto il giovane lavò gli anfratti del suo corpo pallido. Il fumo non veniva via. La fuliggine non se ne andava. La cenere gli opprimeva i polmoni.

 
Scappa
ringhiò Derek.
Stiles incrociò il suo sguardo ed era incendio.
Tentò di farsi strada sotto il corpo pesante del lupo che dondolava su un'altalena di rabbia e risentimento, vendetta e timore.
Stiles.
ansimò.
Ed il predatore ebbe la sua preda. 





Lo spruzzo gelido lavò il viso del giovane infierendo sulle ferite senza cancellare dagli occhi il sangue della notte appena passata.
Fuori dalla doccia avvolto nel telo si tamponò i lividi e si medicò i graffi.
La luna non cantava più.

 


Il corpo dell'alpha premette su quello del giovane.
Gli artigli forgiarono la carne e i denti non si spinsero mai troppo sotto la pelle da mutare la forma di quella creatura tanto delicata e acuta.
Le mani modellarono il corpo scosso, a forza di lividi.
La rabbia fu ira e l'ira furore.
I lampi e le scintille attraversarono l'intimità del licantropo che sordo agli scongiuri del ragazzo violò il suo segreto.
Spinse fine in fondo e si prese tutto con vigore guardando Stiles negli occhi.
La foresta ardeva attorno ai capelli corvini di Derek. L'incendio era alimentato dagli ansiti estasiati del licantropo mentre la sua virilità stuprava l'insonnia del ragazzo sotto di lui.
I lamenti e i  richiami e le preghiere furono muti perché nemica, la luna, intonava il suo valzer sulle dita di Peter Hale nella casa in rovina.
Quando il lupo versò l'odio nel corpo martoriato del ragazzo, l'argento tacque e le dita furono paralitiche.
Fu una fiamma che corrose le interiora di Stiles. E un  ringhio distinto si allargò nella gola di fuoco di Derek.
Kate.



Dinanzi allo specchio, col corpo asciutto ma ancora sporco, Stiles osservò  il suo riflesso strappato. Gli occhi gonfi. Nell'iride l'argento di plenilunio. Sulle labbra il carbone dell'anniversario.
Si pizzicò le guance indolenzite per far apparire due piccole chiazze di pesca.
Batté le palpebre e incurvò le labbra nel sorriso meno doloroso che potesse fare. I denti sbocciarono tra le labbra livide, gli occhi si incupirono di bugie e la mente si attivò alla ricerca di scuse e giustificazioni.
Scott non si  sarebbe accorto di nulla.

 

 Peter Hale aveva battuto un colpo sul pavimento. Derek era uscito dal suo corpo.
I fantasmi della luna abbracciavano Stiles.
Gli animali avevano vinto.
Quando Derek Hale fuggì via ubriaco di rabbia, sul suo dorso nudo la triscele era incandescente.



 
Stiles uscì dal bagno intenzionato a lasciare la casa prima del risveglio dello sceriffo.
Lo specchio restò intatto. Nessuna crepa. Limpido il riflesso delle piastrelle azzurre.
Nessuno screzio . 


Si dice che gli specchi riflettano la natura vera.







 
ndA
Non ho note. Il mio pc sta sclerando. Odio aggiungere le storie da qui. Per favore fatemi sapere che ci siete.
Aiuto.
  
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