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Autore: yu90    02/07/2014    1 recensioni
HO apportato una modifica all'ultimo capitolo... parte finale scusate
Dopo la grande guerra sul pianeta Gaea, Hitomi e Van si sono separati, ma non hanno mai smesso di pensare l’uno all’altro.
I primi tempi il giovane Re con il ciondolo donatole da lei, quando gli impegni reali glielo consentivano andava a trovarla spesso, ma poi lentamente le sue visite sono diventate sempre meno frequenti, sino ad essere assenti.
Adesso sono passati quattro anni e i contatti sono andati completamente persi.
Hitomi ancora pensa al suo amore,ma è terrorizzata all’idea che lui possa essersi completamente dimenticato di lei.
Lentamente il suo sorriso è andato sparendo, così un giorno decise di raccontare tutto a Yukari, la sua migliore amica di sempre.
Deve avere la certezza che Van non sia stato tutto un sogno…
Che cosa succederebbe se però dopo quattro anni Hitomi riuscisse a tornare su Gaea insieme a Yukari?
Che cosa farà Yukari una volta trovatasi davanti la causa della sofferenza della sua migliore amica?
Soprattutto perché anche lei è sta trasportata su Gaea? Perchè Van ha smesso di andare da Hitomi?
Spero di avervi un po' incuriosito, e volete lasciate una recensione così posso migliorarmi grazie ai vostri
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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«Voglio conoscere meglio il ragazzo di mia figlia…» Van continuava a ripensare  a quella frase mentre se ne stava seduto nel salotto di casa Kanzaki, ne aveva affrontate tante nella su avita di situazioni, ma questa era quella che più di tutti lo spaventava.
Kei Kanzaki si sedette di fronte a lui e gli sorrise dolcemente « sai Van Hitomi ci ha parlato tanto di te, soprattutto con suo padre… mio fratello Shinji…» Van non aprì bocca, ma annui con la testa.
«Sai dopo la morte di mio fratello Hitomi ha sofferto tanto e la tua lontananza non è stata d’aiuto… comunque non farla soffrire…».
Il Re strinse i pugni e disse « La amo più della mia stessa vita ed è per questo che siamo qui, so quanto si a legata al suo pianeta d’origine,  so anche che vuole realizzare  il sogno che aveva con  suo padre… la amo e amo il bambino che sta per nascere…. Lo so che per colpa mia deve rinunciare a tanto…» Van e Kei si guardarono negli occhi, poi l’uomo sorrise « Sai mi ricordi tanto mi fratello da giovane… era come te, buono… Hitomi è fortunata…».
«Mi da il permesso di sposarla?» sorrise il ragazzo incrociando le braccia al petto, Kei lo guardò poi sorrise «Avete la mia benedizione… ma ti avverto, falla soffrire e ti vengo a cercare…» si strinsero la mano, poi cambiarono completamente argomento.
 
Intanto Hitomi e sua madre erano sedute in giardino «Stai tranquilla, lo sai che Kei non gli farà niente… comunque parlando di cose serie, credo dovremmo fare una visita per controllare che il bambino stia bene… » la signora Kanzaki guardava la figlia con occhi amorevoli, ancora non poteva credere che stava per diventare nonna, probabilmente il piccolo Mamoru sarebbe stato felice di diventare zio « Sai mamma, vorrei che fossi tu a far nascere il piccolo o la piccola ».
La Donna restò senza parole, sua figlia voleva che fosse lei a far venire al mondo il frutto del suo amore con il ragazzo che ama « Allora Hitomi cara, come tua ginecologa, sarà meglio andare subito nello studio e fare un paio di controlli… subito, sono impaziente di vedere mio nipote» si alzò dalla sedia e porse la mano a sua figlia «Ok dottoressa Kanzaki… sai mamma ho paura di non essere all’altezza, vorrei poter essere la madre che tu sei stata per me e spero di non avervi dato una delusione » Hitomi si accarezzo il ventre leggermente tondo.
«Non sei una delusione, devo ammettere che non mi aspettavo di diventare nonna così presto, dopotutto sono ancora giovanissima … ma se siete innamorati, allora questo bambino o bambina sarà l’essere più fortunato degli interi pianeti, Van ti ama e tu ami lui, quindi no… non sono delusa ne arrabbiata, io e Kei siamo orgogliosi di te e lo sarebbe stato anche tuo padre…» prese tra le sue mani quelle di sua figlia « Dopo che è morto tuo padre ero a pezzi ricordi… mi sentivo in colpa quando h iniziato a provare qualcosa per Kei, ma tu mi  hai sostenuta e incoraggiata a seguire il mio cuore e adesso io lo dico a te bambina mia… Se è amore il vostro allora segui quello che il cuore ti dice… Ti voglio bene piccola mia…» si strinsero in un dolce abbraccio, poi entrarono in casa.
 
Van e Kei ridevano come amici di vecchia data, avevano scoperto di avere molto in comune «Allora vi divertite voi due?» disse Hitomi avvicinandosi ai due uomini.
«Sai piccola il tuo ragazzo è un vero spasso… gli hai dato le tue belle gatte da pelare… hihihi» la ragazza dagli occhi verdi gonfiò le guance come un criceto e disse «Lui non è perfetto, comunque io e la mamma stiamo andando di sotto a fare un ecografia e controllare che tuo figlio stia bene… Vieni con noi Van?» il giovane guardò la ragazza senza però capire che cosa intendesse «Come puoi vedere il bambino prima che nasca scusa?!» Hitomi sorrise, si era dimenticata che a Gaea non esistono  macchine simili.
«Vieni con me e te lo mostro…» gli diede la mano e insieme alla signora Kanzaki andarono nel suo studio.
 
Van si guardava intorno senza però realmente fissare qualcosa, era emozionato avrebbe visto suo figlio per la prima volta e anche se non aveva chiaro il come questo fosse possibile restò in silenzio e paziente per tutto il tempo mentre la mamma di Hitomi la visitava.
«Sentirai un po’ freddo adesso Hitomi sto per metterti il gel sulla pancia…» poi lasciò cadere sul ventre della ragazza il gel e utilizzando un macchinino iniziò a formare dei piccoli cerchi.
«Se guardate i monitor avrete un bel primo piano del vostro bambino… fate silenzio…» poi mosse delle manopole su una scatola bianca che aveva accanto, improvvisamente la stanza fu avvolta da uno strano battito tum tum tum tum tum… era veloce.
Hitomi strinse la mano di Van che ascoltava senza parlare, poi sullo schermo la mamma della ragazza indicò una piccola ombra « allora questa è la testa, le sue manine… i piedini e… Volete conoscere se è maschio o femmina?» disse sorridendo, poi guardò il viso dei due giovani Hitomi sorrideva felice mentre stringeva la mano dell’uomo che ama, invece il ragazzo la lasciò senza parole, stava fissando il monitor incantato, gli occhi lucidi, poi una lacrima scappò dai suoi occhi scuri.
«Van… vuoi sapere se è maschio o femmina? » disse anche lei con gli occhi pieni di emozioni inespresse « Si… voglio saperlo…» disse schiarendosi la voce e stropicciandosi l’occhio per darsi un contegno.
« Allora sono lieta di annunciarvi cari Signori Fanel che avrete un bellissimo maschietto… congratulazioni…».
Van abbracciò Hitomi e le diede un dolce bacio « Amore mio avremo un maschietto…  ti amo Hitomi, ti amo tantissimo… » iniziarono a ridere tutti insieme.
 
Intanto a Fanelia le cose procedevano tranquillamente, Yukari era stata presentata al popolo che l’aveva accolta con gioia, Ryu era diventato consigliere militare del Regno e Capo dell’esercito reale.
Le giornate trascorrevano tra una riunione con il consiglio e visite dai reali di tutta Gaea per conoscere la principessa di Fanelia.
«Ok Merle adesso che ho un giorno libero voglio fare un giro va bene non ce la faccio più sto impazzendo se entro in un altro castello urlo…» disse la ragazza togliendo gli abiti reali per dei vestiti più comodi, indossò dei pantaloni beige con stivali bassi di color cuoio chiaro, una camicetta con l etniche a sbuffo e sopra mise un gilet lungo del colore degli stivali, raccolse i capelli in una coda alta « ma Yukari dovresti riposare, nelle tue condizioni poi, sei ancora agli inizi della tua gravidanza…».
Yukari alzò gli occhi al cielo « sono incinta non sto per morire…» poi sbuffò.
La ragazza gatto era sfinita, quella ragazza sapeva essere una vera e propria peste quando voleva anche peggio di lei, ma dopotutto la capiva, aveva sacrificato tutto per Van, il regno l’aveva accolta come Principessa regnante in assenza del legittimo sovrano, non voleva che la si indicasse con l’appellativo di Regina ed aveva contribuito in poco tempo al benessere di Fanelia,, sia dal punto di vista economico che da quello della salute dei sudditi, le sue conoscenze mediche superavano quelle di Millerna e insieme le due donne avevano fatto progressi enormi in campo scientifico, arrivando ad eguagliare se non superare Zaibach.
«Qui c’è qualcuno che fa i capricci come sempre… perché non smetti di far disperare Merle? Piccola peste…» disse Ryu poggiandosi allo stipite della porta che era rimasta aperta tutto il tempo.
«Generale Knight… può spiegare alla mia “assistente” che una passeggiata in paese non può che farmi bene e che sono solo incinta e non pronta ad andare al patibolo?!» disse mettendo le mani sui fianchi.
Ryu le sorrise, poi si avvicinò a lei e s’inginocchio per salutare il suo bambino « Ciao piccolo, la mamma ci fa sempre disperare, ma noi le vogliamo bene lo stesso…» poi diede un dolce bacio sulla pancia leggermente rotonda di Yukari.
Merle sorrise nel vedere quella scena, anche lei sognava un giorno un amore come il loro o come quello di Van e Hitomi.
«Cosa fai Ryu mi vuoi mettere già contro il bambino? …» poi sorrise e gli carezzò la testa
«No… non lo farei mai… spiegavo solo che personaggio è la sua mamma…» disse mettendosi in piedi davanti alla ragazza.
«Spero sia una femmina… così ti daremo il tormento caro papà…» Yukari gli fece la linguaccia e poi si avvicinò alla porta «Visto che è il mio tempo libero, voglio andare all’orfanotrofio… quei bambini si sentivano speciali perché il loro Re passava il tempo libero che aveva a disposizione con loro e voglio farlo anche io » disse uscendo dalla stanza.
Merle e Ryu la seguivano, quando si metteva in testa qualcosa non c’era modo di farle cambiare idea « e va bene Principessa ti accompagno, ma niente esagerazioni, sei incinta e va bene che non è il patibolo, ma devi stare attenta… per favore» disse abbracciandola da dietro. Merle si allontanò dalla coppia e tornò alle sue faccende.
«Te lo prometto Consigliere Militare» poi volse la testa verso di lui e gli diede un dolce bacio a fior di labbra.
 
In poco tempo furono all’orfanotrofio, Ryu si divertiva a giocare con i bambini mentre Yukari stava seduta con le bambine, alla fine il suo amato Consigliere militare aveva avuto la meglio, si stava riposando e allo stesso tempo era fuori a divertirsi, rivolse gli occhi al cielo e si mise a pensare a tutto quello che le era capitato nell’ultimo anno, non si sarebbe mai aspettata di incontrare suo padre, ritrovare l’amore e diventare mamma.
Già suo padre, ancora ricordava quello che si erano detti e la dolcezza del suo saluto, nonostante i vari diverbi e le varie discussioni si volevano bene, lui aveva dato la sua anima per far si  che lei fosse felice adesso.
«A cosa pensi piccola?» chiese Ryu sdraiandosi accanto a lei e le bambine «Pensavo a papà… sai è grazie a lui se io posso essere qui adesso accanto a te, felice di ciò che presto accadrà » si accarezzò la pancia, poi qualcosa o meglio qualcuno attirò la sua attenzione.
Uno dei bambini si mise seduto più distante dal gruppo, i suoi occhi erano azzurri, ma non esprimevano felicità.
Così si alzò senza che Ryu le staccasse gli occhi di dosso e si avvicinò a lui «Ciao piccolo… che cosa fai qui da solo? Perché non vieni li con noi?» chiese sedendosi accanto a lui.
Avrà avuto quattro anni, al massimo cinque, le ricordava qualcuno di sua conoscenza…
«Non mi va… le chiedo scusa principessa…» disse tirando su con il naso.
Yukari lo stava osservando bene e non lo aveva mai visto prima di oggi all’orfanotrofio, poi capì a chi somigliava quel bambino… Ryu, somigliava al suo Ryu, lo aveva visto da bambino per colpa della maledizione di Lucifero, sorrise pensando a quanto fosse dolce,
«Che cosa ti succede? » disse sorridendogli dolcemente.
Il bambino la guardò e le fece un timido sorriso « la mia mamma mi ha mandato via… sono stato un bimbo cattivo?» chiese dolcemente alla ragazza.
Ryu da lontano osservava la scena e la trovò estremamente dolce, intanto attorno a lui i bambini avevano ripreso a giocare.
«No non sei un bambino cattivo… sai… aspetta come ti chiami? » chiese sempre dolcemente Yukari.
«Hikari… mi chiamo Hikari…» disse facendo l’inchino alla ragazza.
«Bene Hikari io sono Yukari…» e così restarono a chiacchierare sotto l’albero tutto il tempo, suscitando in Ryu il più dolce dei sorrisi.
 
Ormai era il tramonto quando decisero di riaccompagnare i bambini in casa e Yukari decise di fermarsi a parlare con la direttrice dell’orfanotrofio «Hikari quando è arrivato qui?» chiese guardando la donna negli occhi.
« E’ arrivato due giorni fa, sua madre, o meglio la madre adottiva, era il figlio del defunto marito e dell’amante che è morta dandolo alla luce… è molto dolce, ma sarà difficile farlo adottare, sua madre non era proprio una donna che seguisse le regole del buon costume a Zaibach… perché me lo chiedete principessa?».
Yukari fissò la donna e poi Ryu infine parlo «Vorrei adottarlo io… mi dispiace che debba passare qui la sua vita per colpe che non ha… Ryu sei d’accordo?» il ragazzo venne colto impreparato « sei sicura? Ne abbiamo uno in arrivo e già non vedi l’ora di fare la mamma…» le sorrise poi le prese la mano e disse « E Hikari sia… almeno non sarò più in minoranza… no scherzo… Va bene, sarò felice di fargli io da papà… » Yukari saltò di gioia e una vota firmati tutti i documenti corse nella sala comune dei bambini «Hikari… Hikari…» Yukari aveva corso giù dalle scale per dargli la notizia «Dimmi Yukari… sono qui» sorrideva e lei ne fu contagiata «Prendi le tue cose, vieni a casa con me… se vuoi ti farò io da mamma…».
Hikari le corse incontro e le saltò in braccio « si che bello… ho una mamma e un papà… ho anche dei fratellini » chiese mentre Yukari lo metteva di nuovo con i piedi in terra, poi si accarezzò la pancia e gli disse « presto avrai un fratellino o sorellina…» lui sorrise e le baciò la pancia.
Ryu si avvicinò ai due « ciao Hikari, i sono Ryu e sarò il tuo papà… se vuoi?!» disse piegandosi per guardarlo negli occhi, il piccolo sorrise  e lo abbracciò.
 
Una volta tornati al castello venne preparata la camera per il nuovo arrivato, Yukari era felicissima e Ryu non era da meno, così i tre passarono il resto della serata a conoscersi e raccontarsi storie fino a quando Yukari e Hikari caddero addormentati.
Ryu si ritrovò a pensare che adesso aveva il suo bel da fare, ma almeno aveva un alleato in caso il nuovo nato fosse una femmina.
 
I mesi trascorrevano felici per i tre e presto avrebbero coronato il loro sogno d’amore, cioè sposarsi, Yukari voleva sposarsi prima ch eil pancione diventasse troppo ingombrante, così avevano poche settimane ormai e presto sarebbero diventati marito e moglie,
 
Van e Hitomi si erano sistemati nella vecchia casa della ragazza che divideva con Yukari, il pancione di Hitomi era sempre più grande, presto avrebbe dato alla luce un bel bambino e ormai il ragazzo contava i giorni con ansia fino a quando un giorno un grido dal bagno lo destò dal sonno «VAN CORRI…»
  
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