CARON
REMIX
Ed
ecco verso noi venir per
nave
un
vecchio, bianco per antico
pelo,
gridando
: “Guai a voi, anime
stronze!
Non
isperate ami di veder lo
cielo:
i’
vegno per menarvi all’altra
riva
nelle
tenebre etterne, che se
bolla u che se geli.
E
tu che sei costì, brutto
stronzo,
partiti
da cotesti che son
morti”.
Ma
poi che vide ch’io non mi
partiva,
disse:
“Ah imbecille se sordo,
to ditto de cavatte!!!”
E
‘l duca lui: “Caron, un te
incazzare che poi ti sale la pressione:
quell’omino
che sta lassù ha
voluto così
e
più non martoriare”
Da
qui in poi quell’omino con
gli occhi rossi (deve mettere il collirio) è stato zitto
zitto.
Ma
quell’anime che erano lasse
e porno,
cambiarono
colre perché erano
bicromatici e battevano i denti come le nacchere,
ratto
che inteser le parole
crude:
Tiravano
giù certe bestemmie da
far crollare San Pietro contro tutti gli umini lassù.
Poi
si raccolser tutte quante
insieme (orgia di gruppo), forte piangendo (si vede che
l’orgia non gli
piaceva) alla riva malvagia, che attende ciascu che Dio non teme.
Caron
dimonio, con occhi di
bragia,
loro
accennando, tutti li
raccoglie;
batte
col remo qualunque
s’adagia.
Come
d’autunno si levano le
foglie
L’una
appresso dell’altra,
finchè il ramo
Non
si ritrova tutto gnudo,
similmante
il mal seme d’Adamo
fece:
“BANZAI” e
si buttò di sotto dal lido.
Così
sen vanno su per l’onda
bruna,
e
avanti che sien di là
discese,
una
nuova schiera di baldracchi
è arrivata di qua.
OK. Non so da dove è venuto questo sclero, so solo che oggi ho il coraggio di pubblicarlo. Sper davvero che vi piaccia.
Princess of Bang