Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Eylis    24/08/2008    0 recensioni
Quando si risvegliò, Thomas era accanto al letto in cui era stata coricata.
“Cos’è successo?” Chiese, con voce impastata. Thomas le rispose con un gran sorriso.
“Beh, piccola, sei caduta ai miei piedi vedendomi e sei svenuta per la troppa emozione!” La faccia corrucciata di Eileen a quelle parole fuori luogo ebbe solo l’effetto di farlo ridere ancora di più, e dovette attendere qualche secondo prima di essere di grado di riprendere. “Ti senti meglio, ora? Hai dormito per ore, ormai è tardi…” Gli occhi della ragazza corsero all’orologio, e questa si accorse che Thomas aveva tremendamente ragione. Era ormai sera inoltrata, e lei non aveva avvisato casa! Si rialzò di scatto sul letto, i suoi genitori dovevano essere preoccupatissimi! Doveva assolutamente chiamarli!
[...]

Dopo aver svelato con dolore il proprio amore alla sua migliore amica Eileen fugge da ogni ricordo e da una vita che ormai la fa soffrire enormemente. Arrivata in una nuova città incontrerà una persona molto speciale che saprà aprirle nuovamente il cuore, lavare le sue ferite e soprattutto farle scoprire un mondo nuovo e splendido...
Attenzione: questa storia era già stata pubblicata, ma dato che aveva bisogno di una rilettura la sto pubblicando di nuovo (modificando la versione già presente così da non dover cancellare chi mi aveva già recensita). Le differenze sono un maggior approfondimento della trama e soprattutto dei sentimenti delle protagoniste, una stesura a capitoli ed una visualizzazione decisamente meno pesante. Spero apprezzerete questa rilettura!
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
2. Una nuova vita

“Dottore, per favore, si rimetterà? Mio Dio, quando l’ho vista in quel lago di sangue…!” Eileen aprì con un grosso sforzo gli occhi, svegliata da quella voce famigliare, e fu quasi accecata dalla forte luce innaturale di una lampada sul soffitto bianco. Si accorse di essere in un letto d’ospedale, circondata dal bianco di quell’ambiente asettico. D’istinto alzò il braccio destro, osservando il polso, era accuratamente fasciato da una benda bianca. Con un gesto rabbioso la afferrò, intenzionata a strapparsela tanto la irritava quel colore privo d’espressione, ma ben presto lasciò ricadere le mani sul letto: era troppo debole. Seguì il minuscolo tubicino che le partiva dal braccio sinistro andando a finire in una flebo, probabilmente le stavano ridando un po’ di forze… le venne da ridere, tanto la situazione le sembrava ridicola, ma dai suoi occhi spuntarono solo lacrime, e ben presto si ritrovò a piangere con forti singhiozzi. Si coprì il volto con le mani, incapace di provare altri sentimenti se non la tristezza per tutto quanto. Non era felice di essere viva, ma neppure avrebbe voluto essere morta. Non riusciva a pensare ad altro che a lei, come al solito. Come poteva ricominciare a vivere lontano da quella ragazza, quella persona con cui aveva condiviso la sua vita da sempre?

In quel momento, sua madre, ringraziato il medico, entrò nella stanza spalancando la porta rimasta socchiusa fino a quel momento.
“Amore, come stai?” Non è da te che voglio sentirmi chiamare amore, pensò Eileen, ma le fece un debole sorriso asciugandosi il volto. I singhiozzi che ancora la percorrevano però la tradirono, e sua madre corse da lei abbracciandola. “Forza, vedrai che passerà tutto! Tesoro, ma cosa ti è successo? Non sai quanto mi sono spaventata quando ti ho trovata in quello stato… ma ora non pensiamoci più, non devi parlarne se non vuoi! È per la scuola, vero? È da tempo che sei così triste quando arrivi a casa… vedrai che in quella nuova andrà meglio!”
“In quella nuova?” Le parole sfuggirono ad Eileen prima che potesse pensarci, cosa significava ciò che la madre aveva detto?
“Sì, stellina mia, io e tuo padre abbiamo deciso: ci trasferiremo appena potrai uscire di qui. Non potevamo fare altrimenti, non dopo quello… quello che è successo. Vedrai, il cambiamento ti farà bene, ti farai nuove amiche e non penserai più ai problemi… sei contenta?” Eileen non fiatò, distogliendo lo sguardo dalla madre. La notizia l’aveva lasciata senza parole. Si sarebbe allontanata per sempre da quel posto, non avrebbe più potuto rivederla… ma voleva rivederla? Voleva tornare alla situazione di prima, alla situazione che l’aveva condotta a quel punto? Si alzò di scatto seduta sul letto, afferrò le mani della madre, aprì bocca per parlare ma nessun suono ne uscì. Poi le forze le vennero meno, e ricadde all’indietro. Una lacrima percorse la sua guancia e scese, lenta, fin sul cuscino. Chiuse gli occhi, voleva solo dormire, non voleva più pensare. La madre le sfiorò la fronte con un bacio, le carezzò per qualche istante i capelli, e poi, credendola addormentata, se ne andò.

Eileen trascorse i giorni seguenti dormendo o fingendo di dormire, per evitare che qualsiasi tipo di pensiero le affollasse la mente. Non voleva più pensare, non voleva dover decidere cos’era meglio, voleva solo che il tempo scorresse in fretta portandola lontana da tutto quel dolore.

L’ultimo camion dei traslochi si allontanò dalla casa, ormai il grosso del lavoro era fatto. Ora bisognava solo disfare gli scatoloni, ed Eileen si tuffò in quell’attività con grande impegno. In quel modo aveva altro a cui pensare, e la mente non le era attraversata da immagini di lei, o della sua vecchia vita. Il giorno seguente avrebbe iniziato la nuova scuola, e la cosa assieme la terrorizzava ma anche la attirava.
Andò a dormire presto, per essere ben fresca il giorno dopo, ma il suo sonno fu a lungo tormentato da immagini di lei che, ormai lo sapeva bene, non avrebbe mai più rivisto. Quando si alzò, fece colazione svogliatamente e salutò appena la madre, poi prese la cartella e si recò a scuola. Mentre camminava rifletteva su quanto l’aspettava. Temeva quel momento, non sapeva cosa aspettarsi ed i suoi ultimi ricordi legati alla scuola non erano certo piacevoli. D’altra parte non poteva fuggire per sempre, era tempo di affrontare le sue paure ed andare avanti.

Una volta arrivata si guardò attorno, tutti quei ragazzi sconosciuti la intimorivano… ma mai e poi mai l’avrebbe fatto notare, così si aggiustò meglio la fascia della cartella sulla spalla ed avanzò decisa verso la propria aula. Vi entrò con atteggiamento quasi spavaldo, per scoprirsi attesa. La scuola del paese era piccola, la notizia del suo arrivo si era diffusa rapidamente, e nella classe si era già lungamente parlato di lei. Così tutti le corsero incontro circondandola ed iniziando a farle domande. Da dove veniva? Come mai si era trasferita? Le piaceva la nuova città? Eileen perse immediatamente l’atteggiamento spavaldo in tutta quella confusione, ed iniziò timidamente a rispondere a qualche domanda. Fino a quando intervenne la docente che allontanò tutti mandandoli al loro posto richiamandoli all’ordine ed al silenzio. La donna chiamò alla cattedra Eileen, che rimase stupita dal trovare ancora in vigore quell’antica tradizione.
“Ragazzi, questa è Eileen, la vostra nuova compagnia. Si è trasferita qui da una grande città, quindi forse non sarà abituata alla vita di un piccolo paese. Cercate di non stressarla come stava facendo, e soprattutto fate in modo che possa sentirsi a suo agio!” Eileen si sentiva un animale in gabbia, osservato da tanti turisti curiosi, ma cercò di sorridere timidamente alla sua nuova classe e li salutò con un cenno.
“La ringrazio signora, sono certa che mi troverò bene qui.” La docente annuì.
“Bene, bene. Ora cara puoi sederti laggiù, quello sarà il tuo banco.” Eileen ubbidì alla donna e si diresse verso il posto che le era stato assegnato sorridendo nuovamente ai suoi vicini. Infine la lezione iniziò. La ragazza era ancora troppo scombussolata per prestare veramente attenzione alle parole della maestra, così si guardò un po’ attorno. Quei volti estranei non le dicevano molto, ma forse prima o poi sarebbe diventata loro amica… non che le importasse più di tanto. Ma di una cosa era certa: mai nessuno avrebbe più saputo il suo segreto, aveva già sperimentato cosa ciò significasse.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Eylis