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Autore: Kimera95    02/07/2014    0 recensioni
> UN intrigante storia tra una bellissima ragazza e il famoso chitarrista Zacky Backer, non è una delle solite fan fiction
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zacky Vengeance
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1 Capitolo 1: one night, one surprise.

I giorni che passarono divennero lentamente mesi e infine anni. Non passò notte che non sognai quei meravigliosi occhi color azzurro acqua. Ma lentamente il volto di quel ragazzo mi pareva sempre più lontano, come se non appartenesse alla mia vita. Passarono così tanti anni che il ricordo di quei momenti si faceva sempre più meno nitido e l'immagine del ricordo volò via come una foglia in autunno, strappata dall'albero con una folata di vento.

*Beeep* *Beeeep* *Don't go.*
La suoneria del mio cellulare iniziò a squillare e mi svegliò dall'ennesimo sogno riguardante lui, il ragazzo di quando avevo 15 anni che ogni giorno che passava era sempre più distante, -Ma forse un giorno lo ricontrerò...- mi dicevo a me stessa ogni volta che mi svegliavo.
Presi il mio cellulare e feci scorrere il dito sullo schermo attivando la chiamata. Era la mia collega che si era insospettata del mio ritardo.
"Annabelle! Stai bene? Dovevi essere qui 30 minuti fa. Non è da te.".
"Sì, perdonami Mary, mi vesto e arrivo."
"Va bene, intanto faccio portare la colazione a lavoro, solito cappuccino e brioches al cioccolato?"
"Sì sì, grazie."
Chiusi la telefonata e corsi a vestirmi. Ormai la colazione a lavoro era diventata un abitudine che durava da circa 4 anni, il barista Josh ormai ci conosceva bene e mandava la sua cameriera Ramona ogni giorno lavorativo con la nostra colazione. Giusto, non ho ancora spiegato dove lavoro, dopo la morte precoce di mia madre decisi di seguire le sue orme prendendo il suo posto e svolgendo il lavoro che tanto amava, nel negozio di antiquariato. Lei amava quei oggetti, per me è solo roba antica che maneggio ogni giorno ma per lei... per lei era un mondo completamente suo. Per lei ogni oggetto aveva un preciso significato, le pieaceva immaginare la quantità di persone che si sono sedute su un certo divano, o quante cose avesse visto quello stesso divano. Lei viveva in un mondo tutto suo, che pian pianino solo ora riesco a intrevedere la vera bellezza, ma torniamo al passato. Una volta vestita presi la mia tracolla, ci infilai : chiavi, cellulare, fazzoletti, mentine e infine set di cacciaviti, non si sa mai. Mi infilo in macchina e guido velocemente in negozio, appena in tempo per pagare Ramona che mi rivolse il solito sorriso dolce.
"Ragazze vi va di venire alla mia festa?"
Ramona diede a ognuna di noi un volantino *THE BEAUTIFULL NIGHT*. Lo guardai attentamente: sfondo blu scuro che richiama la notte, le stelle e la luna piena con in basso la scritta in color giallo vivo. Avevo bisogno di svago e divertimento e credo che la stessa cosa lo abbia pensato Mary.
"Io ci sono"
Affermai sorridendole, ringraziandola poi per la colazione.
"Tu Mary?"
"Bhe non posso di certo perdermi una festa del genere!"
Mary sembrava una ragazza composta ed educata.... SEMBRAVA. Lei era il perfetto tipo da "animale delle feste". Se c'era musica e alcool lei era la prima ad andarci. La cosa di lei che frega all'apparenza è il visino pallido ma ben curato, gli occhi verdi smeraldo che ti guardano con sguardo sempre dolce e cordiale; il poco trucco che si mette sul volto e la lunga chioma riccia e bionda che le arriva a metà schiena; snella e bassina, con gesti sempre dolci e delicati. Non ti aspetteresti mai di trovartela ubriaca su un divano a raccontare di pony colorati malvagi o trovartela nella fontana della città che nuota cantando "i migliori anni della nostra vita".
"Mi sembrava strano che non mi avevi ancora dato una risposta chiara"
Rise, una risata delicata rispetto al suo aspetto; camiciette bianche sempre scollate che mettono in evidenza il reggiseno rosso sotto. Le mini gonne nere lucide o gli shorts in jeans. Lei era la classica tipa che si mette in mostra ma fa la difficile, la "Guardare ma non toccare"
un sacco di volte l'ho vista tirare schiaffi dopo aver stuzicato con la sua immagine uomini seduti al bar, poco lucidi.
Eravamo un trio equilibrato del resto... La sobria (la sottoscritta) L'animo indomabile e passionale (Ramona) e quella che pensa a divertirsi senza pensare alle conseguenze (Mary).
Dopo che Ramona ritornò al suo lavoro, noi ritornammo al nostro.
"Cosa ti metterai stasera?"
Mi domandò Mary sedendosi sul bancone e ondeggiando le gambe.
"Io non so se mettermi il top nero e la gonna blu con le scarpe nere con il tacco 12, che dici?"
"A te sta sempre bene tutto Mary, io sono indecisa... abitino nero o abitino rosso?"
"Abito rosso! Assolutamente!"
"Andata per quello rosso."
Quell'abito mi arrivava un pochino sopra al ginocchio, seguiva alla perfezione le mie forme magre e delicate. Era senza spalline ed era la cosa che adoravo di quell'abito.
"Scarpe?"
Mi chiese guardandomi con i suoi occhi smeraldo.
"Io pensavo ai sandali neri, quelli che ho preso con te la scorsa settimana sul mercato."
"Ci stanno da dio sotto!"
"A che ora ci troviamo?"
Guardai il volantino e l'ora era fissata per le 21.
"Facciamo che alle 20 e 40 ti passo a prendere?"
"Certo"
Ci soridemmo e ritornammo al nostro lavoro, servendo i clienti che sembravano essere difficili.


Alle 8 e 40, puntuale come un orologio svizzero Mary mi venne a prendere e insieme andammo a quella festa. All'entrata c'era un tipo con la maschera simile a quelle veneziane che ci diede una maschera a testa e la cosa mi esaltò ancora di più.
All'inizio sembrava tranquilla ma con il tempo che passava il tranquillo e sobrio lasciò spazio all'incosciente e selvaggio party.
Mentre ballavo e bevevo, cosa non da me vista la mia solita coscienza severa, vidi 5 ragazzi che mi stavano guardando. Uno di loro mi si avvicinò, aveva la maschera nera che arrivava fino al naso.
"Ti va di ballare?"
Annuii e iniziai a ballare con il ragazzo misterioso, ma appena mi guardò negli occhi un brivido percorse la mia schiena. Lo conoscevo già?
Mi sembrava di conoscerlo ma non riuscivo a ricordare. Decisi di seguire la mia ragione, era l'alcool che aveva alterato la mia mente. Era impossibile che conoscessi quel ragazzo, ma una fitta sensazione mi diceva il contrario.
   
 
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